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Before 2017-3-31

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No sé qué pasará

No sé qué pasará
[1969]
Parole e musica di Luis Eduardo Aute
Interpretata dalla cantante María Trinidad Pérez de Miravete-Mille y Pascual del Riquelme, in arte Mari Trini (1947-2009) nel suo disco d'esordio.

Solo una canzone d'amore, ma che nella Spagna sotto la dittatura di Franco aveva un sapore ancora più amaro...
Tantos mares, tantas tierras
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/31 - 09:09
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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A cántaros

A cántaros
[1972]
Parole e musica di Pablo Guerrero
La canzone che dà il titolo all'album del 1972
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone che, pur non essendo esplicitamente di denuncia, divenne un inno contro il franchismo negli ultimi anni del regime...
Tú y yo, muchacha, estamos hechos de nubes
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/31 - 08:28
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Askwazukuhamba

Anonymous
Askwazukuhamba
[Periodo imprecisato del XX secolo]
(Unknown period in the 20th Century]
Canto tradizionale Xhosa
Xhosa traditional song

Qualche tempo fa, è stata costruita un'intera pagina su Shosholoza, l'antico canto di minatori (originariamente in lingua ndebele / zulu, ma cantato anche in xhosa) che è diventato come il “secondo inno nazionale” del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid. Un canto talmente famoso, lo Shosholoza, che ha dato origine a tutta una serie di “derivati”, che si potrebbero chiamare gli “shosholozidi”; e questo che qui si presenta, è appunto uno “shosholozide”.

Se lo Shosholoza ha fatto il giro del mondo, Askwazukuhamba non lo ha fatto per nulla. Forse perché è ben più esplicito dello Shosholoza, da cui chiaramente deriva. E' cantato in lingua xhosa, che era la lingua madre di Nelson Mandela. Non ne ho trovato registrazioni originali, anche se probabilmente si adatta allo Shosholoza; ma è una mia ipotesi che non posso dimostrare. [RV]
Askwazukuhamba
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/30 - 20:49

Animales

Animales
[1988]
Parole e musica di Ángel Parra
Nell'album intitolato “El bandido americano viene a bailar”
Testo trovato su Cancioneros.com
En lo alto de una montaña
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/30 - 09:02

Gira e volta...

A. Gaccione
Gira e volta...
[post 1974]
Testo in parte anonimo,
in parte riattualizzato da A. Gaccione
Sull'aria de "La luna nel rio"
(Panzeri-Rastelli-Testoni, 1955)

Santo Catanuto e Franco Schirone, nel loro testo basilare sul canto anarchico (Il canto anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, 2a ed. Milano, Zero in Condotta, 2009) informano che si tratta di un ”testo in parte anonimo, in parte riattualizzato da A. Gaccione” (al quale lo attribuiamo qui). Il testo è depositato presso l'Archivio Proletario Internazionale di Milano. Deve essere cantato sull'aria de La luna nel rio (a volte nominata come Chi gettò la luna nel rio), di Panzeri-Rastelli-Testoni, una canzonetta del 1955 portata al successo da Claudio Villa (ma interpretata anche da Nilla Pizzi). Il testo détourné, per gli avvenimenti nominati, è sicuramente posteriore al 1974.
Chi gettò le bombe a Milano, chi le gettò?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/3/30 - 02:07
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White People and the Damage Done

White People and the Damage Done
[2013]
Title track dell'album del 2013 (Alternative Tentacles prod.), con la band “The Guantanamo School Of Medicine”

Più esplicito di così!?! Ce n'è per tutti! Una bella sintesi di alcuni decenni di storia recente...
White people and the damage done
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/29 - 22:10
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Night Flight

Night Flight
[1971]
Scritta in gran parte dal bassista e tastierista John Paul Jones, con Jimmy Page e Robert Plant
Originariamente composta per “Led Zeppelin 4” e poi scivolata in “Physical Graffiti” del 1975

Esistono brani dei Led Zeppelin che non siano immortali?
Forse sì, sicuramente pochissimi, ma questo è tra i tanti indimenticabili di certo, e per di più fino a qualche minuto fa non sapevo che fosse una CCG/AWS. Già, perchè “Volo di notte” parla di un ragazzo che cerca di sfuggire al servizio militare. Mica lo dico io, l'ha detto Robert Plant, qui più smagliante che mai...

Proprio a John Paul Jones dobbiamo gran parte del merito per quel che riguarda la successiva canzone, ovvero la dinamica "Night Flight (Volo Notturno)". Come molto spesso avviene quando è il bassista a dettare legge, la canzone mette in risalto la sezione ritmica della band. Cosicché, sono la batteria di Bonzo e l'organo... (Continues)
I received a message from my brother across the water
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/29 - 21:42
Song Itineraries: Deserters

Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa

Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa
Canto del popolo Piaroa (o Kuakua) nativo della Colombia e del Venezuela, riportato in spagnolo da Eduardo Galeano nella sua “Memoria del fuego”, tomo primo, Los nacimientos, 1982.


El agua del río está mala.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/29 - 12:02

Pika moj Ameriqì

Anonymous
Pika moj Ameriqì
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (Continues)
E po seç na u hap një kurbet i ri
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/29 - 08:22

Zunë yjet po rrallojnë

Anonymous
Zunë yjet po rrallojnë
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (Continues)
Zunë yjet po rrallojnë
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/29 - 08:09

L'orribile naufragio della Katër i Radës

L'orribile naufragio della Katër i Radës
[28 marzo 2017]
scritta sull'aria di quando si scappava noialtri,
ovvero del Tragico naufragio del vapore Sirio

E così sono passati vent'anni da quel ventotto marzo del '97, quando una brillante azione congiunta della marina militare italiana, con la fregata Zeffiro e la corvetta Sibilla, riuscì, dopo epica lotta marinara nel Canale di Otranto,ad avere la meglio su una carretta arrugginita albanese, l'ex motosilurante Katër i Radës (”Quattro in Rada”), rubata da alcuni criminali nel porto di Saranda per trasbordare in Italia una massa di disperati che scappavano dall'Albania, allora in preda al caos. Ora l'Albania si qualifica per gli Europei di calcio, se hai bisogno di qualcosa per il tuo telefonino o per il computer ti risponde il call center da Tirana, prima o poi entrerà nell'Unione Europea (ci vorrà pur qualcuno per sostituire il Regno Unito...) e le macchine ci hanno pure le targhe... (Continues)
Da Valona,
(Continues)
2017/3/28 - 23:33

U nisa, o shokë

Anonymous
U nisa, o shokë
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (Continues)
U nisa, o shokë
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/28 - 13:43
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28-03-1997

28-03-1997
[2009]
Scritta da Ermal Meta, Giovanni Colatorti, Emanuele Diana, Berardino Rubini
Nell'album d'esordio del gruppo barese fondato nel 2007 e scioltosi nel 2013, dopo una fugace apparizione al festival di Sanremo nel 2010.

La Fame di Camilla hanno una particolarità: la storia del cantante Ermal Meta, che ha i suoi natali in Albania e da piccolo con la famiglia ha attraversato quello stretto braccio di Adriatico che lo separava da Bari alla ricerca di una vita migliore. La composizione dei testi e la profondità delle musiche, le macchie di sangue e le cicatrici sulla pelle e sul cuore, la fuga da una prigione a cielo aperto da cui è impossibile scappare e la ricostruzione di un’infanzia interrotta, la speranza e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta sono frammenti di suoni che non prescindono dal ricordo di questo viaggio verso l’ignoto.

E ciò si riscontra in particolar modo nella meravigliosa... (Continues)
Carne e sale
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/28 - 10:11
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La ballata di Laika

La ballata di Laika
[1975]
Parole di Beppe Chierici
Musica di Daisy Lumini
Nell’album di Daisy Lumini e Beppe Chierici intitolato “Il paese dei bambini con la testa”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco

Per la storia di Laika si veda l'omonima canzone dei Mecano
Sono Laika una bianca cagnolina
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/27 - 12:42
Song Itineraries: War against Animals
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È la guerra

È la guerra
1975
Il tempo degli dei

Autori: Donatello, Gianfranco Manfredi
Il sole
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/26 - 19:06

D'nanz na mànn

D'nanz na mànn
A Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti, vent'anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l'ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all'imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l'utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo.

Repubblica.it
"Indifferenza", "Egoismo", Violenza"
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/26 - 18:23

Ciant' d' lo spatrià

A Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti. Vent'anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l'ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all'imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l'utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo.

Repubblica.it

"Bisogna aver vissuto... (Continues)
P'tutt' l' vi d' lu munn' n' stun ciam'nan:
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/26 - 18:15
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Da Ursi (Storia vera)

Da Ursi (Storia vera)
1978
A mio nonno ambulante

Sicuramente vera dall'inizio alla fine (purtroppo) la storia degli operai della ditta Orsi di Tortona prestigiosa fabbrica di trattori la cui produzione è stata adattata anche per funzioni belliche nella seconda guerra mondiale
Da Ursi j'uperai i ruscan fort
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/26 - 00:05
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E dibenn miz Gwengolo

E dibenn miz Gwengolo
[1977]

Da: Glenmor "E dibenn miz gwengolo"
Le Chant DU Monde LDX 74647

Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1976, Yann-Kel Kernaleguen, a 22 anni è saltato in aria a Chateaulin, mentre si apprestava a compiere un attentato contro il sito militare di Ti-Voujeret nel Finistère. Secondo Thierry Vareilles, autore dell'Enciclopedia del terrorismo internationale, stava in realtà cercando di disinnescarla perché si era accorto che una donna stava portando a passeggio il suo cane nei paraggi, secondo la versione della polizia esplose solo perché era un dilettante....... Yann-Kel riposa a Quimper. In suo ricordo, a mia conoscenza, all'epoca vennero scritte tre canzoni da quelli che sono stati tre Giganti Bretoni: oltre a “E dibenn miz Gwengolo” da Glenmor anche “Gwerz Ti Vougeret” (“Il lamento di Ti Vougeret”) da Youenn Gwernig incisa nel LP “E kreiz an noz” (“Cuore della notte”) e “Maro evit... (Continues)
Er bloavezh c'hwezek ha tri-ugent
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2017/3/25 - 20:05
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Dottrina in musica

Dottrina in musica
[1886]
Versi di Carlén Mûṡi (Carlo Musi, 1851-1920), canzonettista ed attore dialettale bolognese
Musica di Egberto Tartarini
Nel volume “El mi canzunètt”, Brugnoli editore, Bologna 1902
Testo trovato su Mûṡica bulgnaiṡa

Carlo Musi è considerato l'inventore della canzunàtt bulgnaiṡi, la canzone dialettale bolognese.
Musi – che scriveva durante le pause del suo noioso lavoro impiegatizio alle Regie Poste – fu arguto scrittore ma soprattutto un impenitente biasanot, letteralmente “colui che mastica la notte”, cioè un gaudente nottambulo, frequentatore di locali e di allegre compagnie, amante della buona tavola e del buon vino. (da Storia e memoria di Bologna)
Quella che segue è una delle sue poche canzunètt scritta in italiano.
E' stata ripresa recentemente da Joe Fallisi che nella sua versione ne potenzia, se possibile, il messaggio anticlericale e antiautoritario.
Un cardinal recatosi a Lugo di Romagna
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/25 - 14:09
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Shock in My Town

Shock in My Town
[1998]
Versi di Manlio Sgalambro
Musica di Franco Battiato
Nell'album intitolato “Gommalacca”

1998: L'umanità, colpita dall'inguaribile ed eterno morbo del tempo, si avvicina inesorabilmente alle porte del Terzo Millennio, ma le nubi sull'avvenire sembrano ben lungi dal diradarsi: la tecnologia ed il progresso, con i quali l'uomo aveva spadroneggiato sul pianeta fino a poco tempo fa, si sono ribellati al controllo del loro creatore minacciando la Fine Del Mondo. La popolazione mondiale, soggiogata dai potenti a suon di ipnotici reality show e ingannevoli messaggi pubblicitari, sembra non volersi accorgere di quanto le stia succedendo attorno. In mezzo a quest'Apocalisse di Fine Millennio si erge una voce, un grido solitario, un urlo esasperato che racchiude in sé tutto il disprezzo contro il Male Contemporaneo: "...Shock in my town, shock in my town, velvet underground..." ; la voce che... (Continues)
Shock in my town
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/25 - 12:04
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Il Legapenista

Il Legapenista
2017
"Il Nuovo Cantacronache n°2"
Testo Beppe Chierici
Musica Giuseppe Mereu

Realizzato da Cenacolo di Ares Edizioni
in collaborazione con Materiali Musicali e Irma Records

Registrato al Sound Station Studios da Luca e Francesco Veroni
Anche lui è un Matteo, il bellissimo Salvini,
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/25 - 09:50
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Ròia (Soutien Cédric Herrou)

Ròia (Soutien Cédric Herrou)
[2017]


A nos amis qui ont aidé les réfugiés.

Pour une meilleure prise en charge des migrants.

DEVOIR DE FRATERNITE

***

idée de chanson d'après le dessin d'Edmond Baudoin
"Article 1 de la Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen"

Texte occitan et mélodie : Zine
Linguistes : Ciril Joanin – Laurenç Revest

Chanteurs interprètes : Zine et Christian Bezet
Mandoline : Noel Delfin
Guitare basse : Thierry Grossi
Percussions : Jean-François Torrent
Prises de son et mixage : Noël Delfin

Recherche documentaire images et presse clip : Zine
Images : Patrick Bar, page facebook Roya Citoyenne, Drone De Regard, ARTE Info.
Film "Il treno della dignità" de Teresa Maffeis et Guy Ouillon

Adaptation anglaise : Nougatine

***

"Pòdes pas dire qu'estraparli
Ma segur solet non siáu
L'aspèri un jorn
Embé nautre seràs
E lo monde segur serà un"
John Lennon/Sciença

Réalisation clip : Benoît SEYRAT

Ròia, ò Ròia
(Continues)
Contributed by adriana 2017/3/24 - 19:36
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L'enfant soldat

L'enfant soldat
[2006]
Parole e musica di Gérard Manset
Nell'album intitolato “Obok”
Enrôlé de force
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/24 - 09:21
Song Itineraries: Child Abuse

Il blues della cella di prigione

Il blues della cella di prigione
[1969]
Versi di Joe Fallisi, sulla melodia di Prison Cell Blues di Blind Lemon Jefferson (1928)
Nell'album “L'uovo di Durruti”, realizzato nel 2014.
Testo trovato sul sito Nel vento

Ignoro chi sia la “Spiga Madù” che compare alla fine del brano...
Grigio il cielo, grigia la cella
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/23 - 22:31
Song Itineraries: From World Jails
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Tirez pas sur le soleil

Tirez pas sur le soleil
[1990]
Parole e musica di Christian Paccoud (1954-), cantautore ed accordeonista francese
Nella musicassetta d'esordio, intitolata «Cerise Time Tour 90»
Testo trovato sul sito dell'autore
Deux mille ans de bagarres
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/23 - 21:43
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Tu montes un mur?

Tu montes un mur?
Parole e musica di Christian Paccoud (1954-), cantautore ed accordeonista francese
Interpretata anche da Isabelle Aubret
Testo trovato sul sito dell'autore
Déjà l’esprit quitte ses habits durs
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/23 - 21:36
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Alep Syriacon Valley

Alep Syriacon Valley
2017
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)

Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (Continues)
Per il sole l’uomo è uguale
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/23 - 19:47

Monsieur Capital

Monsieur Capital
[1852]
Parole e musica di Gustave Mathieu de la Nièvre (1808-1877), poeta, chansonnier et goguettier francese
Testo trovato su Les Amis de Bizeau

L'autore si firmava come “condamné politique honoraire”
Gustave Mathieu ripubblicò questa canzone il 9 marzo 1870, mentre il Secondo Impero tirava le cuoia e si profilavano all'orizzonte la guerra contro Prussia ed Austria e la rivolta sociale culminata nella Comune di Parigi del 1871.
Je suis la force et la puissance
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/23 - 14:36
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Soleil levant

Soleil levant
[1931]
Versi di Eugène Bizeau (1883-1989), poeta e chansonnier anarchico
Interpretata da Rosalie Dubois nella sua antologia della canzone di protesta intitolata “Chants d’espoir et de révolte”
Testo trovato su Les Amis de Bizeau
Debout! Ceux dont l'âpre détresse
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/23 - 09:28
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Al carcere

Al carcere
[tra il 1594 ed il 1597]
Versi di Tommaso Campanella (1568-1639), filosofo, teologo, poeta e frate domenicano italiano.
Musica di Joe Fallisi (2007)

Una poesia che Tommaso Campanella scrisse all'epoca del suo terzo, e non ultimo, processo per eresia, quando si trovava nel carcere dell'inquisizione a Roma.
Il primo arresto di Campanella risale al 1591. Ne seguirono molti altri, e detenzioni, e terribili torture, fino alla condanna definitiva, nel 1599, al carcere a vita (scampò alla morte solo fingendosi pazzo). Poi 27 anni di prigionia a Napoli, all'inizio dei quali, nel 1602, scrisse la sua opera più famosa, “La Città del Sole”. Nel 1626 la scarcerazione, quindi la fuga in Francia nel 1634 e la morte pochi anni dopo.

Ovvero, come sia quasi inevitabile che chi non si accontenta delle opinioni comuni, chi ama la verità e la professa, rischi di finire molto male, se va bene nel fondo di un'umida cella, dove il Potere esercita la sua “tirannia segreta” su tutti coloro che hanno osato pensare liberamente e diversamente...
Come va al centro ogni cosa pesante
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/22 - 23:15
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Canção da Terra

Canção da Terra
[2002]
Parole e musica di Pedro Munhoz
Nel suo disco intitolato “Cantigas de Andar Só”
Ripresa nel 2011 da Fernando Anitelli e dal suo gruppo O Teatro Mágico nel loro album intitolato “A Sociedade do Espetáculo”, ispirato al saggio “La société du spectacle” del filosofo francese Guy Debord, pubblicato nel 1967.
Tudo aconteceu num certo dia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/22 - 22:18
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L'ultimo insegnamento

L'ultimo insegnamento
[1878]
Parole di David Lazzaretti (1834-1878), il “Cristo dell'Amiata”, ammazzato dai carabinieri il 18 agosto del 1878.
Musica di Mirco Mariottini, clarinettista e docente di musica jazz toscano, dal suo spettacolo “Visioni in musica sugli scritti di David Lazzaretti”
Testo trovato su Intratext

Presentata a cominciare da Arcidosso (GR) nel 2012 e nell’estate 2013 a Volterra Jazz e al Teatro delle Rocce di Gavorrano, «Visioni in musica sugli scritti di David Lazzaretti», componimento “ecumenico” delle forme musicali firmata da Mirco Mariottini, diventa CD e consacra in musica il messaggio avveniristico di David Lazzaretti, il Cristo dell’Amiata fucilato dai Regi carabinieri il 18 agosto del 1878.

Quella stessa mattina il profeta, appena scomunicato dalla Chiesa come eretico, guidò la processione della Comune millenarista da lui fondata sul Monte Labbro, animata dalle ultime parole:
“Ecco... (Continues)
Io sento anticipatamente la felicità della gloria celeste del Paradiso. Voi tutti morti, ma non morrete, no; io solo oggi sarò quella vittima immolata per la Redenzione copiosa degli uomini. Guardate questo manto; è tinto di sangue, ma di sangue del secondo Abele. Voi, siete tanti Maccabei e Cristi Duci e Giudici. Nulla vi spaventi; armatevi di fede e coraggio; pensate che io solo basto e faccio per tutti. Non abbiate dunque alcun risentimento di vendetta con quelli che ancor cercassero farvi del male; perchè guai a colui che osasse alzare una mano contro il suo fratello; guai a quello che togliesse un sol centesimo al suo fratello; commetterebbe un grave reato di colpa. Figliuoli e fratelli miei carissimi, oggi si va alla mia e alla vostra infelice patria natia, la quale si è messa in teme... (Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/22 - 14:10

Canção dos Sem-Terra

Canção dos Sem-Terra
Ho trovato questa poesia/canzone e vorrei dedicarla a Waldomiro Costa Pereira, dirigente del Partido dos Trabalhadores (PT), assassinato ieri a Parauapebas, nel Parà.

Waldomiro Costa Pereira si trovava ricoverato in ospedale, in rianimazione, per le consequenze di un attentato che aveva appena subìto... Un commando di sicari è piombato sul nosocomio, ha disarmato la vigilanza e sequestrato il personale sanitario e poi si sono diretti al letto dove giaceva Waldomiro e l'hanno ucciso a colpi di pistola. Aveva 52 anni. L'operazione ha richiesto sicuramente qualche tempo ma la polizia non è intervenuta e gli assassini si sono dileguati indisturbati a bordo di un SUV blindato.
Un delitto vigliacco, l'ennesimo di decine di cui ogni anno in Brasile sono vittime indigeni, contadini, ambientalisti e sindacalisti impegnati nella riforma agraria e nella lotta contro i latifondisti.
A enxada sobe e desce na terra encharcada
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/22 - 11:29
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La Sainte Alliance des peuples

La Sainte Alliance des peuples
[1818]
Versi di Pierre-Jean de Béranger (1780-1857), poeta e musicista parigino
Sull'aria di “Du Dieu des bonnes gens”, dello stesso de Béranger.

Ottobre-novembre 1818. In seguito al congresso di Aix-la-Chapelle e al pagamento da parte della Francia di un forte indennizzo di guerra, le truppe di Prussia, Austria e Russia lasciano finalmente il territorio francese che occupavano dal 1814.
J’ai vu la Paix descendre sur la terre,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/22 - 09:27
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Luglio, agosto, settembre (nero)

Luglio, agosto, settembre (nero)
Immortale

mortale 2017/3/22 - 07:59
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Amerikanos, a balla ki bos bokene

Amerikanos, a balla ki bos bokene
AMERICANI, CHE VI UCCIDANO CON LE PALLOTTOLE
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Contributed by anon 2017/3/21 - 22:20
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Il sogno di Piero

Il sogno di Piero
Canzone meravigliosa!!!

Roberto Deiana 2017/3/21 - 21:59
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J'ai embrassé un flic

J'ai embrassé un flic
L'abbraccio di Renaud – pure al netto dell'ironia (che c'è) – esprimeva probabilmente soltanto un umanissimo moto di «simpatia», nato dentro una fortissima emozione collettiva. Succede. Ho invece ripensato alle parole di Žižek, quando ho letto sul Corriere di oggi che «siamo tutti sbirri» (don Ciotti). Ecco, magari proprio tutti no.
L.L. 2017/3/21 - 21:00
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My Hometown

My Hometown
Sempre bellissime le vostre note di lettura, anche per me che ho "consumato" con l'ascolto, vinili e cd del Boss
Livia 2017/3/21 - 18:18
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Soweto

Soweto
1985
ANC Galan [Svensk Rock Mot Apartheid]
För varje dröm som skjuts till döds
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Contributed by dq82 2017/3/21 - 12:41
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I Shall Be Released

Versione svedese di Mikael Wiehe da Totta & Wiehe ‎– Dylan (2006)
I Shall Be Released
JAG SKA BLI FRI
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Contributed by dq82 2017/3/21 - 12:27
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Things Have Changed

Versione svedese di Mikael Wiehe da Totta & Wiehe ‎– Dylan (2006)
Things Have Changed
LÄNGESEN
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Contributed by dq82 2017/3/21 - 12:24
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Vi är inte skit

Vi är inte skit
2014

Musik: Jens "Chords" Resch.
Text: Sebastian Stakset, Leo Carmona Gonzales, M. Wiehe
Vi är inte skit
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/21 - 12:14
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Nadja

Nadja
1994
Trollkarlen

Inverno 1993 Sarajevo fu assediata dalle truppe serbe.
Ho scritto la canzone quando una granata dell'artiglieria assediante ha colpito un parco giochi dove stavano giocando i bambini.
Nadja
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/21 - 11:51
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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El Demagogo

El Demagogo
B.B. 2017/3/21 - 11:18
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Valet

Valet
Riccardo in realtà Björn Afzelius e Mikael Wiehe avevano fondato insieme la Hoola bandoola band, sono sempre stati amici fraterni, anche dopo lo scioglimento della band l'operazione più che Dalla De Gregori è simile a Jimmy Page e Robert Plant in No Quarter, una sorta di reunion.

DEN JAG KUNDE VA (TILL BJÖRN AFZELIUS)
Jag träffade Björn Afzelius första gången sommaren 1970. Vi spelade i Hoola Bandoola Band tillsammans till 1976 när bandet upplöstes. Vi bodde i samma hus först på Föreningsgatan och senare på Rönneholmsvägen i Malmö tills Björn flyttade till Göteborg 1977. Från 1982 när vi för första gången spelade ihop igen i TV-programmet "Måndagsbörsen" till 1996 när vi återförenade Hoola gjorde vi hundratals spelningar tillsammans. Vi uppträdde i Sverige, Danmark, Norge, Finland och på Färöarna men också i Italien, Nicaragua och Kuba.
Vi semestrade tillsammans med våra familjer. Vi... (Continues)
Dq82 2017/3/21 - 10:50
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Ne jouez pas aux soldats

La versione del 1967 ad opera de Les Sunlights, un gruppo fondato a Roubaix ma composto da tre fratelli sardi, Sergio, Aldo e Bruno Cogoni.
Ne jouez pas aux soldats
Nell'anno precedente Les Sunlights si produssero anche nella cover de Le déserteur di Boris Vian.
NE JOUE PAS AU SOLDAT
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/3/21 - 10:50
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I Pity The Poor Immigrant

Versione svedese di Mikael Wiehe da Dom Ensligas Alle (1982)
I Pity The Poor Immigrant
JAG ÖMKAR EMIGRANTERNA
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/21 - 10:30
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The Times They Are A-Changin'

Versione svedese di Mikael Wiehe dall'album Dom Ensligas Alle (1982)
The Times They Are A-Changin'
Swedish version: Mikael Wiehe, from the album Dom ensligas alle (1982)
Version suédoise: Mikael Wiehe, tirée de l'album Dom ensligas alle (1982)
Svensk version: Mikael Wiehe, från albumet Dom ensligas alle (1982)
Ruotsinkielinen versio: Mikael Wiehe albumista Dom ensligas alle (1982)




VI LÅTER OSS INTE BESEGRAS
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/21 - 10:23
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Marcia della cinghia

Marcia della cinghia
Se preferite attribuirla a Carlo Rustichelli, cui sono già state attribuite le canzoni di Brancaleone...
Però io anche lì avrei attribuito i brani al grande Monicelli, in quanto sceneggiatore - con Age e Scarpelli - e regista.
B.B. 2017/3/21 - 10:22
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Stoppa matchen

Stoppa matchen
STOPPA MATCHEN II
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/21 - 10:17




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