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Before 2016-8-26

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Erin Go Bragh

Erin Go Bragh
Interpreti Wolfe Tones, The Tossers

Éirinn go Brách si traduce come “Irlanda per sempre” sinonimo dell’identità irlandese. In realtà, non si conosce la precisa origine della parola bragh, in quanto essa non esiste nel vocabolario irlandese: si presume che chi per primo la utilizzò abbia semplicemente sbagliato lo spelling. Bragh, infatti, si può ricondurre sia a breá, che significa “bello”, “splendido”, sia a brách, la cui traduzione è appunto “per sempre”. È tradizionalmente una frase utilizzata come motto del movimento Repubblicano, e si ritrova infatti sulla sua bandiera. Con lo stesso titolo sono state chiamate canzoni diverse scritte non solo in Irlanda ma anche in Scozia. Questa è la canzone scritta nel 1920 da Peadar Kearney

LA RIVOLTA DI PASQUA 1916

La canzone si riferisce alla rivolta di pasqua del 1916 (lunedì 24 aprile) (Easter Rising) e ne commemora gli eroi.
Nella Pasqua... (Continues)
I’ll sing you a song of a row in the town,
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/26 - 21:01
Song Itineraries: Conflicts in Ireland

Lied von Sachsenburg

Anonymous
Lied von Sachsenburg
[1933]
L’attribuzione di questo canto è incerta. Alcune fonti parlano di un giornalista di Lipsia, tal R. Seidel (sul quale non ho trovato alcuna informazione), altre l’associano a Rudi Reinwarth (1907-1971), artigiano bavarese, militante comunista, redattore in un giornale del partito. Fu arrestato, come tanti altri, già nel 1933 e si fece alcuni anni in campo di concentramento. Poi venne arruolato nella Wehrmacht e finì prigioniero dei sovietici. Dopo la guerra è stato un dirigente politico in Germania Est.
Sulla melodia di “Arbeitsmann, du lebst in Not” (così almeno si afferma su Music and Holocaust), canzone agit-prop che deve aver prestato la musica a molti canti composti da prigionieri politici nei campi di concentramento nazisti.
Come spesso mi capita ultimamente, devo la comprensione di questo testo alla traduzione in francese fatta dal pastore luterano Yves Kéler, curatore del... (Continues)
Gefüget aus Beton und Stahl,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/26 - 09:09
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Il 23 novembre 1980

Il 23 novembre 1980
(1981)

Testo tratto da Il Deposito

Il 23 novembre 1980, alle 19.34, un terremoto di 6.5 gradi della scala Richter colpì la zona dell'Irpinia, nel sud Italia, colpendo principalmente la Campania e la Basilicata. Il terremoto provoco circa 2.900 morti, 8.000 feriti e 290.000 sfollati.

Ci furono molte polemiche sui soccorsi, in particolare sui ritardi. Significativa fu l'opera di volontari per aiutare le popolazioni colpite.

C'è carne da cannone, carne d'appalto
carne da intrallazzo
Nelle narici l'odore del tabacco
(Continues)
Contributed by segnalata da Roberta del Deposito 2016/8/25 - 22:12
Song Itineraries: Earthquakes
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Sad Man's Tongue

Sad Man's Tongue
Album: Rock the Rebel/ Metal the Devil (2007)

As I remember, I wrote it about this guy who is a drifter. He is kind of his own spirit, traveling around the world. He’s a pretty lonely guy who kind of goes by his own rules. He’s a rebel. Until they want to get him into the military, and he’s trying everything he possibly can to just stay as a free spirit on the road, because he goes against the weapons and everything. He just wants to have a simple life, and he doesn’t see any kind of responsibility going into Uncle Sam, and doing work for him. He refuses to bear weapons, because nobody has done anything harmful to him, so why should he be a bad guy to anybody else but himself? So he pretty much tried to live the free life.


-Michael Poulsen
Well my mama told me, "Son you better watch out
(Continues)
Contributed by Matt 2016/8/25 - 22:01
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We Were Men

We Were Men
Album: "The Truth Is..." (2011)
Woke up screaming in bed
(Continues)
Contributed by Matt 2016/8/25 - 21:54

Ein jeder von uns sechsen (oder Die Jauchkolonne)

Ein jeder von uns sechsen (<em>oder</em> Die Jauchkolonne)
[1935-37]
Versi di Ludwig Bendix (1877-1954), avvocato e notaio ebreo tedesco, composti in prigionia a Lichtenburg oppure a Dachau.
Su di una qualche melodia non nota o composta dallo stesso Bendix
Testo trovato sul dal Volks Lieder Archiv e compreso grazie alla traduzione offerta dal pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants.
Nel volume intitolato “Des Lagers Stimme - Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936”, a cura di Guido Fackler, edizioni Temmen, Brema, 2000.

Laureato in legge, avvocato in Berlino dal 1907, notaio dal 1923, fondatore e direttore della rivista giuridica “Die Justiz”, Ludwig Bendix perse tutto con l’avvento del nazismo e nel 1935 fu internato in uno dei primi campi di concentramento allestiti dai nazisti, quello ospitato nel castello di Lichtenburg, in Sassonia. In seguito fu trasferito a Dachau, da dove nel... (Continues)
Ein jeder von uns sechsen
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/25 - 09:22

Giacomo Lubrano: Terremoto orribile accaduto in Napoli l'anno 1688

Giacomo Lubrano: Terremoto orribile accaduto in Napoli l'anno 1688
[1688]
Sonetto di Giacomo Lubrano (Paolo Brinacio)
Pubblicato nel 1690
(Scintille Poetiche o poesie sacre, e morali di Paolo Brinacio Napoletano, Dedicate All'illustriss.mo & Ecc.mo Sig.re D. Marcello Mastrilli Duca di Marigliano, &c. In Napoli nella nuova stampa dei Socii Dom. Antonio Parrino, e Michele Luigi Mutii 1690. Con licenza de' superiori.)

Si dice che, dove passa il terremoto, passa la guerra. Può succedere anche che un terremoto, se certamente non causato, sia quanto meno aiutato da certe invisibili e subdole guerre dichiarate in nome di profitti, di avidità, di leggerezze. Nelle nostre terre, i terremoti non sono cosa di oggi, e nemmeno di ieri o dell'altro ieri; terre ballerine. Mi è capitato di leggere che un amministratore di questo sito partirà forse oggi o domani per Amatrice, a dare una mano: è un medico. Che il terremoto e la guerra sono mortali fratelli, se... (Continues)
Mortalità, che sogni? ove ti ascondi
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/25 - 08:24
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IKEA

IKEA
[2005]
Parole e musica di Mitch Benn, musicista satirico, ospite fisso alla BBC Radio.
Nell'album intitolato “Crimes Against Music”, con la band The Distractions

Quel che non è riuscito ad Hitler – una Glande Germania estesa su tutto il globo terracqueo – è riuscito invece in pieno allo svedese Ingvar Feodor Kamprad, classe 1926, che giovanissimo s'inventò l'IKEA, un esercito di centri commerciali che oggi domina il mondo.

E non molti sanno che l'intraprendente imprenditore Ingvar Kamprad fu anche un fervente nazista, militante fino al 1945 inoltrato del gruppo fascista e nazionalista “Nysvenska Rörelsen” (Nuovo Movimento Svedese) e pure reclutatore per conto del Partito Nazional-Socialista Svedese (Svensk Socialistisk Samling – SSS), direttamente affiliato al nazismo hitleriano. E se i nazisti svedesi formalmente non sopravvissero dopo la guerra, i fascisti invece sì, ed esistono tutt'oggi... (Continues)
We come from the lands of the snow and ice... and gods of war and thunder
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/24 - 23:08

Kartoffelschällied

Kartoffelschällied
[1935-37]
Versi di Ludwig Bendix (1877-1954), avvocato e notaio ebreo tedesco.
Su di una qualche melodia non nota o composta dallo stesso Bendix
Testo trovato sul dal Volks Lieder Archiv e compreso, almeno in parte, grazie alla traduzione della prima strofa offerta dal pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants.
Nel volume intitolato “Des Lagers Stimme - Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936”, a cura di Guido Fackler, edizioni Temmen, Brema, 2000.

Laureato in legge, avvocato in Berlino dal 1907, notaio dal 1923, fondatore e direttore della rivista giuridica “Die Justiz”, Ludwig Bendix perse tutto con l’avvento del nazismo e nel 1935 fu internato in uno dei primi campi di concentramento allestiti dai nazisti, quello ospitato nel castello di Lichtenburg, in Sassonia. In seguito fu trasferito a Dachau, da dove nel 1937 fu... (Continues)
Des Abends nach dem Fraße:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/24 - 21:32
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I.P.E.R. - Ancora in piedi

I.P.E.R. - Ancora in piedi
2012
Indipendenti per Emilia Romagna e Lombardia
Autori del testo: S. Bellotti, F. Blasi, P. Capovilla, F. Miglietta, L. Persico, E. Rubbi, F. Vaglio, T. Zanello
compositori della musica: E. Rubbi e T. Zanello

Coordinati da Tommaso "Piotta" Zanello, promotore dell’idea, hanno aderito più di 20 importanti artisti della scena indie: 99 Posse, Roberto Angelini, Pierpaolo Capovilla (Teatro degli orrori), Enrico Capuano, Cisco, Combass (Apres La Classe), Dellera (Afterhours), Dj Aladyn, Andrea Ferro & Marco “Maki” Coti Zelati (Lacuna Coil), Le Braghe Corte, Lemmings, Erica Mou, Federico Poggipollini, Eva Poles, Quintorigo, Sud Sound System, Velvet.

Posto oggi questa canzone sulla scia delle emozioni del nuovo terremoto che ha colpito il centro Italia e sopratutto la mia regione. Ho scelto questa canzone e non altre più note (tipo Domani scritta da Pagani e con un cast ben più stellare), perché questa ha qualche garanzia in più che non sia stata fatta solo per farsi pubblicità (e ha sicuramente avuto meno notorietà).
[Cisco]
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/8/24 - 17:56
Song Itineraries: Earthquakes

Alles fügt sich und erfüllt sich

Alles fügt sich und erfüllt sich
[1935]
Versi del poeta tedesco Christian Morgenstern (1871-1914), dalla raccolta “Ich und die Welt” pubblicata a Berlino nel 1898. Il titolo originale della poesia è “Stilles Reifen”
Testo trovato sul Volks Lieder Archiv

Musica composta da Eva Rutkowski Lippold (1909-1994), poetessa e scrittrice, militante comunista, attivista ‎del Soccorso Rosso tedesco e componente della resistenza antinazista a Berlino, durante i lunghi anni di detenzione nelle carceri naziste di Jauer (Jawor, in Polonia) e Waldheim (Sassonia).
Alles fügt sich und erfüllt sich,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/24 - 08:53
Song Itineraries: From World Jails
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The Numbers

The Numbers
[2014-16]
Nell'album “A Moon Shaped Pool”, pubblicato l'8 maggio 2016

Una canzone che – non a caso – Thom Yorke presentò a Parigi nel dicembre del 2015 alla conferenza mondiale sui cambiamenti climatici. Allora il titolo era “Silent Spring”. E mi pare che non sia solo una canzone ecologista ma anche contro il modello di globalizzazione corrente, ultracapitalista, inumana e genocida.
Il significato è abbastanza chiaro, per nulla ermetico, come invece tanti altri brani dei Radiohead. L'unico verso che forse merita una spiegazione è nella seconda strofa, “The wings of a butterfly”, che potrebbe riferirsi al cosiddetto “effetto farfalla”, concetto della teoria del caos in base al quale all'interno di un dato sistema piccole variazioni iniziali possono provocare grandi ed impensabili mutamenti finali. E' su questo concetto che si basano parecchia letteratura fantascientifica e distopica, ma... (Continues)
It holds us like a phantom
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/23 - 22:54
Song Itineraries: War on Earth

Józef Wittlin: Litania

Józef Wittlin: Litania
[1937]

Versi di Józef Wittlin

Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.




Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


O wszystkim, co się teraz dzieje – milczę.
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/8/23 - 18:56
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Real Revolutionaries

Real Revolutionaries
ft. General Levy and Paolo Fresu
M1: Bob hit the nail
(Continues)
Contributed by leoskini 2016/8/23 - 17:36
Song Itineraries: Thomas Sankara
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99%

99%
Il pezzo è tratto dall'album AP2P (All power to the people), collaborazione tra i rapper M1 (Dead Prez) e Bonnot.

In questa canzone sentiamo anche Militant A (Assalti Frontali) e Talib Kweli (del cui contributo non ho trovato trascrizione, e la mia conoscenza dell'american english in versione rap, ha, come dire, delle lacune. Evidentemente non sono il solo.)

Lo inserisco come autore a parte, che mi sembra la cosa più sensata.
M1
(Continues)
Contributed by leoskini 2016/8/23 - 17:33

Józef Wittlin: Żydom w Polsce

Józef Wittlin: Żydom w Polsce
[1942]
New York
30 agosto 1942
Versi di Józef Wittlin

Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.




Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


Krew z waszej starej krwi, kość z waszej kruchej kości,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/8/23 - 15:41
Song Itineraries: Ghettos
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Bang Bang

Bang Bang
(2016)
Primo singolo estratto dall'album "Revolution Radio"

I Green Day tornano con un nuovo album che si preannuncia fortemente politico. Il primo singolo "Bang Bang" è dedicato alle periodiche stragi con arma da fuoco negli Stati Uniti ed è scritto dal punto di vista del killer.

Dall'intervista a Rolling Stone (qui in italiano)


Puoi parlarci di Bang Bang e di cosa l’ha ispirata? Non voglio metterti le parole in bocca, ma sembra scritta dalla prospettiva di un cecchino di massa.
Sì. Parla della cultura delle sparatorie di massa che sono successe in America, miscelata al narcisismo da social media. C’è questa specie di violenza che sta accadendo, ma ora viene anche filmata e tutti noi siamo sempre sorvegliati. Per me la situazione è così contorta. Entrare nel cervello di qualcun altro in questo modo è stato fuori di testa. Mi ha fatto impazzire. Dopo averla scritta, tutto quello che... (Continues)
This is definitely not the first video to surface of an execution. ...of men, they claimed responsibility for the executions. Described as severely mentally disturbed. Videos show another hostage executed by the terrorist group. Deserve to be annihilated.
(Continues)
2016/8/23 - 12:08
Song Itineraries: Weapons: our daily home war
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Ja, am Alex, ja, am Alex

Anonymous
Ja, am Alex, ja, am Alex
[1934]
Canto di donne berlinesi arrestate dai nazisti per motivi politici e detenute nel Polizei-Praesidium di Alexanderplatz, in attesa di essere trasferite nella prigione di Moabit.
Ho incontrato questo testo sul Volks Lieder Archive ma si trattava di una versione parziale. Per fortuna il pastore Yves Kéler, curatore del sito Chansons Protestants ne ha pubblicata la versione integrale, con tanto di note e traduzione in francese. La fonte citata è il volume “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern” (Hofmeister, Leipzig 1962) curato dalla celebre ricercatrice musicale, ebrea tedesca, Inge Lammel (1924-2015), coadiuvata nel lavoro da Günter Hofmeyer.

“Alex” era il modo in cui i berlinesi indicavano il vecchio quartier generale della polizia in Alexanderplatz, un maestoso edificio costruito alla fine dell’800 e che nel 1933 divenne la sede della Gestapo nazista. Distrutto dai... (Continues)
Ja, am Alex, ja, am Alex
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/23 - 09:10

W łódzkim getcie 1942

W łódzkim getcie 1942
[1942]
Basata su Ojciec zadżumionych di Juliusz Słowacki
Musica: [?]

Racconta Miriam Goldberg-Harel (sempre dal volume Singing for Survival di Gila Flam), che suo padre, come tutti gli Ebrei osservanti, portava una lunga barba. Si era rifiutato di tagliarsela anche quando lei gli aveva detto che i tedeschi la facevano brutalmente tagliare via agli Ebrei che incontravano per le strade del ghetto. In seguito, permise a sua moglie di tagliargliela un po', ma non servì a nulla: venne il 1942, e con esso il Groyse Shpere, il “Grande Blocco” durante il quale il ghetto di Łódź fu chiuso con un coprifuoco ferreo, e buona parte della popolazione ebraica fu “trasferita” (vale a dire avviata ai campi di sterminio). Fu durante il Grande Blocco che tutta la famiglia di Miriam (i genitori, le due sorelle e il fratello) furono deportati. Il padre fu il primo ad essere portato via; suo fratello maggiore,... (Continues)
Trzy razy księżyc odmienił się złoty
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/23 - 05:11
Song Itineraries: Ghettos
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Over the Hills and Far Away

Over the Hills and Far Away
Un bellissima melodia riportata da Thomas D’Urfey nel suo “Pills to Purge Melancholy” ancora attualissima è ritornata alla popolarità con la serie tv Sharpe’s Rifles (tratto dal romanzo I fucilieri di Sharpe di Bernard Cornwell ambientato durante le guerre napoleoniche). Già all’epoca quella che era una melodia romantica per una storia d’amore, era diventata una melodia accattivante e pro arruolamento per le guerre napoleoniche. Un questione dibattuta già nel Settecento è se il brano fosse d’origine inglese o scozzese

LA VERSIONE DI JOHN TAMS PER SHARPE’S RIFLES

La versione di John Tams (1993) riprende sì la melodia antica, ma il testo richiama solo vagamente l’originale napoleonico perché riscritto per essere adattato agli episodi della serie (che ha avuto uno strepitoso successo nelle isole britanniche)

Questa versione testuale è quella ridotta, rilasciata da John Tams per il Cd Over the Hills & Far Away: The Music of Sharpe, 1996

Terre Celtiche
Here’s forty shillings on the drum
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/22 - 23:05
Song Itineraries: Napoleon's Wars

Jeden dzień w getcie

Jeden dzień w getcie
[1941]
Poesia di Miriam Goldberg Harel
Musica: [?]
A poem by Myriam Goldberg Harel
Music: [?]

“L'anno prossimo a Gerusalemme”, che è anche il titolo di un bel romanzo dell'ebreo (ateo) André Kaminski, era il saluto secolare degli ebrei della Diaspora, soprattutto nell'Europa orientale. Qualsiasi incontro tra ebrei si concludeva con quel saluto, che era anche una sorta di augurio e di sogno; gli ebrei, nei ghetti di tutta Europa, ci vivevano da sempre. Anche questa poesia e canzone di Myriam Goldberg viene dal ghetto di Łódź e dall'oramai famoso volume Singing for Survival di Gila Flam; fa parte di una serie di sette componimenti scritti dalla Goldberg fra il 1941 e il 1944, ma non in lingua yiddish. Li scrisse in polacco (per poi tradurli lei stessa in ebraico), e descrivono perlopiù la vita quotidiana, tra miseria e fame, in quel ghetto in particolare e, certamente, in qualsiasi ghetto.... (Continues)
Ojciec się kiwa nad gemarą,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/22 - 17:13
Song Itineraries: Extermination camps, Ghettos
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Duce, duce, il vestito mi si scuce

Anonymous
Duce, duce, il vestito mi si scuce
[dopo il 1939]
Strofette satiriche sull’aria di un inno della gioventù fascista
Trovate su Il Deposito
Sono databili dopo il 1939 per via del riferimento al caffè importato dalla Spagna franchista. Prima di allora di caffè non si parlava nemmeno nell’autarchica Italietta (ufficialmente venne detto che faceva male e fu sostituito con l’orzo di produzione nostrana)
Le “Popolari” dell’ultima strofa sono ovviamente le sigarette che allora, con le “Nazionali” e con le “Milit” distribuite alle truppe, erano quelle a più buon mercato e anche di più bassa qualità.

“Duce, duce, il vestito mi si scuce” è anche il titolo di un disco della raccolta “Avanti Popolo” realizzata da Alabianca Records ed Istituto De Martino. Il brano si trova anche in “Canti Della Resistenza Italiana Vol. 8”, a cura di Cesare Bermani, Dischi del Sole.
Duce, duce, il vestito mi si scuce
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/22 - 09:23

Die Fahne hoch

Anonymous
Die Fahne hoch
[anni 30]
Parodia dell’inno del partito nazista tedesco (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei – NSDAP), composto nel 1929 da tal Horst Wessel, un capetto delle SA (Sturmabteilung) di cui oggi si sarebbe perso il nome se nel 1930 non fosse stato ucciso, come ritorsione alle continue violenze di cui si era reso protagonista, e poi celebrato come eroe dalla propaganda del Terzo Reich.
La melodia su cui Wessel scrisse il suo tristo inno è quella del “Königsberg-Lied”, un canto di veterani della Grande Guerra.

Questa parodia (il cui testo ho trovato qui) del tristemente celebre inno nazista fu composta negli anni 30 a Neukölln, un quartiere popolare ed operaio di Berlino sud, dove veniva cantata nelle fabbriche al posto dell’originale.
Tra le parodie dell’“Horst Wessel Lied” si veda anche la Kälbermarsch, la “Marcia dei vitelli”, di Bertolt Brecht.
Per una parodia italiana corrispondente... (Continues)
Die Fahne hoch, das Schmalz ist aufgeschlagen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/22 - 08:52

Józef Wittlin: Hymn o łyżce zupy

Józef Wittlin: Hymn o łyżce zupy
[1918/1919]
Versi di Józef Wittlin dalla raccolta di poesie "Hymny" (Inni).
È una delle poesie giovanili di Wittlin, l'autore del celeberrimo romanzo "Sól ziemi" (Il sale della terra), scritta nel periodo della guerra polacco-ucraina (1918-1919)

Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.




Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


Ja ci chcę dać łyżkę ciepłej zupy,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/8/22 - 08:51
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Syria, 2013

Syria, 2013
[2013]

Album :Spies Are Reading My Blog

"21 August 2013: Hundreds of people in Syria were killed in a chemical attack. Despite no clarity in terms of who carried out the attack, the leaders of the western world immediately jumped to the conclusion that it had been carried out by the government's forces, and started making plans to bomb the country."
There's an uncivil war in Syria, one hundred thousand dead
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/22 - 08:21
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Late Home Tonight (Part I & II)

Late Home Tonight (Part I & II)
dall'album "Amused to Death" (1992)

Late Home Tonight Part si riferisce all'attacco USA sulla Libia nel 1986, dalla prospettiva di due mogli di militari e di un giovane pilota di F-111.

Standing at the window
(Continues)
2016/8/21 - 22:52
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Cérebro eletrônico

Cérebro eletrônico
IL CERVELLO ELETTRONICO
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/21 - 10:38
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Peace Will Come

Peace Will Come
LA PACE VERRA'
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/21 - 10:07
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Che il Mediterraneo sia

Che il Mediterraneo sia
E una canzone bellisima, ti porta nel tempo e mi fa imaginare ai mie avi, che sono arrivati alla Bassa California molti anni fa.
Daniel Ruiz Isais 2016/8/20 - 19:44
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Buffalo Soldier

Buffalo Soldier
caro DQ82, Bob analizza quanto dici e quindi lui canta che è puzza. L'africano è stato deportato in America e gettato nella guerra, e anche questo puzza.
2016/8/20 - 17:32
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Tristes guerras

Tristes guerras
TRISTI GUERRE
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/20 - 17:32
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Ahmed

Ahmed
AHMED
(Continues)
2016/8/20 - 17:21
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Sparrows Will Sing

Sparrows Will Sing
con alcuni cambiamenti per adattarsi al testo effettivamente cantato dalla Faithfull. Il testo a cui si atteneva la traduzione originale è un po' diverso (forse una versione cantata dal suo autore?).
I PASSERI CANTERANNO
(Continues)
2016/8/20 - 16:34
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Miserias

Miserias
MISERIE
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/20 - 13:49
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Señor Presidente

Señor Presidente
SIGNOR PRESIDENTE
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/20 - 10:54
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Bleuet

Bleuet
Please keep in mind that this is somehow my first attempt at translating french poetry in english. Including a rendition of the original typesetting was very difficult for me, I used more conventional ponctuation instead.
Young man of twenty
(Continues)
Contributed by Robbie 2016/8/20 - 00:21
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Non spingete, scappiamo anche noi

Non spingete, scappiamo anche noi
Grazie ai recenti contributi di Piersante Sestini, ho introdotto l'indice della scaletta dello spettacolo (come riportato su discogs). Manca ancora qualche testo (Cento e cento soldatini si trova ma mi sembra più una canzone ironica che proprio antimilitarista, gli altri non si trovano. "La piccola vedetta lombarda" dovrebbe essere un pezzo recitato presa in giro del celebre racconto del libro Cuore)
Lorenzo 2016/8/19 - 21:52
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]

Warszawianka 1905 roku [Варшавянка;  La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1h1. La versione estone dei Vennaskond dall'omonimo album del 1999.
1h1. Estonian version by Vennaskond from the 1999 homonymous album.




Nota. Rispetto alla fonte, tutte le "w" nel testo sono state sostituite da "v" come è prescritto dall'ortografia estone. La "w", di origine tedesca, non è più usata dagli anni '30 del XX secolo e ignoro come mai molti siti estoni continuino ad usarla. [RV]
WARSZAWIANKA
(Continues)
Contributed by leoskini + CCG/AWS Staff 2016/8/19 - 18:25
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William Moore The Mailman

William Moore The Mailman
WILLIAM MOORE IL POSTINO
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/19 - 17:32
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God's Counting on Me, God's Counting on You

God's Counting on Me, God's Counting on You
DIO CONTA SU DI ME, DIO CONTA SU DI TE
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/19 - 11:34
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Venite Adoremus

Venite Adoremus
[2016]

Album : Sulla testa dell'elefante
Presepe con gli spifferi
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/19 - 10:14




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