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Before 2016-8-22

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Over the Hills and Far Away

Over the Hills and Far Away
Un bellissima melodia riportata da Thomas D’Urfey nel suo “Pills to Purge Melancholy” ancora attualissima è ritornata alla popolarità con la serie tv Sharpe’s Rifles (tratto dal romanzo I fucilieri di Sharpe di Bernard Cornwell ambientato durante le guerre napoleoniche). Già all’epoca quella che era una melodia romantica per una storia d’amore, era diventata una melodia accattivante e pro arruolamento per le guerre napoleoniche. Un questione dibattuta già nel Settecento è se il brano fosse d’origine inglese o scozzese

LA VERSIONE DI JOHN TAMS PER SHARPE’S RIFLES

La versione di John Tams (1993) riprende sì la melodia antica, ma il testo richiama solo vagamente l’originale napoleonico perché riscritto per essere adattato agli episodi della serie (che ha avuto uno strepitoso successo nelle isole britanniche)

Questa versione testuale è quella ridotta, rilasciata da John Tams per il Cd Over the Hills & Far Away: The Music of Sharpe, 1996

Terre Celtiche
Here’s forty shillings on the drum
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/22 - 23:05
Song Itineraries: Napoleon's Wars

Jeden dzień w getcie

Jeden dzień w getcie
[1941]
Poesia di Miriam Goldberg Harel
Musica: [?]
A poem by Myriam Goldberg Harel
Music: [?]

“L'anno prossimo a Gerusalemme”, che è anche il titolo di un bel romanzo dell'ebreo (ateo) André Kaminski, era il saluto secolare degli ebrei della Diaspora, soprattutto nell'Europa orientale. Qualsiasi incontro tra ebrei si concludeva con quel saluto, che era anche una sorta di augurio e di sogno; gli ebrei, nei ghetti di tutta Europa, ci vivevano da sempre. Anche questa poesia e canzone di Myriam Goldberg viene dal ghetto di Łódź e dall'oramai famoso volume Singing for Survival di Gila Flam; fa parte di una serie di sette componimenti scritti dalla Goldberg fra il 1941 e il 1944, ma non in lingua yiddish. Li scrisse in polacco (per poi tradurli lei stessa in ebraico), e descrivono perlopiù la vita quotidiana, tra miseria e fame, in quel ghetto in particolare e, certamente, in qualsiasi ghetto.... (Continues)
Ojciec się kiwa nad gemarą,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/8/22 - 17:13
Song Itineraries: Extermination camps, Ghettos
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Duce, duce, il vestito mi si scuce

Anonymous
Duce, duce, il vestito mi si scuce
[dopo il 1939]
Strofette satiriche sull’aria di un inno della gioventù fascista
Trovate su Il Deposito
Sono databili dopo il 1939 per via del riferimento al caffè importato dalla Spagna franchista. Prima di allora di caffè non si parlava nemmeno nell’autarchica Italietta (ufficialmente venne detto che faceva male e fu sostituito con l’orzo di produzione nostrana)
Le “Popolari” dell’ultima strofa sono ovviamente le sigarette che allora, con le “Nazionali” e con le “Milit” distribuite alle truppe, erano quelle a più buon mercato e anche di più bassa qualità.

“Duce, duce, il vestito mi si scuce” è anche il titolo di un disco della raccolta “Avanti Popolo” realizzata da Alabianca Records ed Istituto De Martino. Il brano si trova anche in “Canti Della Resistenza Italiana Vol. 8”, a cura di Cesare Bermani, Dischi del Sole.
Duce, duce, il vestito mi si scuce
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/22 - 09:23

Die Fahne hoch

Anonymous
Die Fahne hoch
[anni 30]
Parodia dell’inno del partito nazista tedesco (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei – NSDAP), composto nel 1929 da tal Horst Wessel, un capetto delle SA (Sturmabteilung) di cui oggi si sarebbe perso il nome se nel 1930 non fosse stato ucciso, come ritorsione alle continue violenze di cui si era reso protagonista, e poi celebrato come eroe dalla propaganda del Terzo Reich.
La melodia su cui Wessel scrisse il suo tristo inno è quella del “Königsberg-Lied”, un canto di veterani della Grande Guerra.

Questa parodia (il cui testo ho trovato qui) del tristemente celebre inno nazista fu composta negli anni 30 a Neukölln, un quartiere popolare ed operaio di Berlino sud, dove veniva cantata nelle fabbriche al posto dell’originale.
Tra le parodie dell’“Horst Wessel Lied” si veda anche la Kälbermarsch, la “Marcia dei vitelli”, di Bertolt Brecht.
Per una parodia italiana corrispondente... (Continues)
Die Fahne hoch, das Schmalz ist aufgeschlagen,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/22 - 08:52

Józef Wittlin: Hymn o łyżce zupy

Józef Wittlin: Hymn o łyżce zupy
[1918/1919]
Versi di Józef Wittlin dalla raccolta di poesie "Hymny" (Inni).
È una delle poesie giovanili di Wittlin, l'autore del celeberrimo romanzo "Sól ziemi" (Il sale della terra), scritta nel periodo della guerra polacco-ucraina (1918-1919)

Il testo riportato qui sotto è stato trascritto a mano dalla raccolta "Poezje", PIW, Warszawa, 1978, per la quale la scelta e la cura delle opere è stata fatta dallo stesso Wittlin prima della sua morte nel 1976 a New York.




Jozéf Wittlin (Dymitrów, 1896 – New York, 1976) è stato uno scrittore polacco. Durante la prima guerra mondiale combatté nell'esercito austro-ungarico, esperienza che narrò nel suo Il sale della terra (1935). Traduttore dell'Odissea, fu inoltre redattore del Settimanale polacco negli USA. - it.wikipedia


Ja ci chcę dać łyżkę ciepłej zupy,
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2016/8/22 - 08:51
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Syria, 2013

Syria, 2013
[2013]

Album :Spies Are Reading My Blog

"21 August 2013: Hundreds of people in Syria were killed in a chemical attack. Despite no clarity in terms of who carried out the attack, the leaders of the western world immediately jumped to the conclusion that it had been carried out by the government's forces, and started making plans to bomb the country."
There's an uncivil war in Syria, one hundred thousand dead
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/22 - 08:21
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Late Home Tonight (Part I & II)

Late Home Tonight (Part I & II)
dall'album "Amused to Death" (1992)

Late Home Tonight Part si riferisce all'attacco USA sulla Libia nel 1986, dalla prospettiva di due mogli di militari e di un giovane pilota di F-111.

Standing at the window
(Continues)
2016/8/21 - 22:52
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Things Have Changed

Things Have Changed
[1999]
Parole e musica di Bob Dylan
Canzone scritta per la colonna sonora del film “Wonder Boys” (2000), diretto da Curtis Hanson, con Michael Douglas.
A worried man with a worried mind
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/19 - 23:54
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Boney was a Warrior

Anonymous
Boney was a Warrior
Una sea shanty nata inizialmente come street ballad sulle guerre napoleoniche: Napoleone incarnò le speranze d’indipendenza e le istanze rivoluzionarie delle popolazioni europee e delle Colonie americane (Irlanda in testa); amato dagli strati più poveri come dagli intellettuali è l’eroe romantico per eccellenza, nella sua grandezza e nella sua caduta. Oggi più nessuno parteggia per Napoleone ma due secoli prima gli animi si infiammavano per lui !!

LA VERSIONE SEA SHANTY

Scrive AL Lloyd “A short drag shanty. These simple shanties were uses when only a few strong pulls were needed, as in boarding tacks and sheets and bunting up a sail in furling, etc. Boney was popular both in British and American vessels and in one American version Bonaparte is made to cross the Rocky Mountains.” Così ci sono moltissime versioni testuali che tutte tratteggiano le vittorie e le sconfitte di Napoleone in pochi... (Continues)
Boney was a warrior, Wey, hay, yah
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/19 - 22:51
Song Itineraries: Napoleon's Wars
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Nell Flaherty’s Drake

Anonymous
Nell Flaherty’s Drake

“Il papero di Nell Flaherty” (in inglese “Nell Flaherty’s drake”) è il titolo di una canzone irlandese di origini ottocentesche in cui ci si rammarica per l’uccisione di un anatra, ma in realtà si vuole parlare della morte di un ribelle, affiliato della Società degli Irlandesi Uniti, si tratta perciò di una irish rebel song in codice.

Robert Emmet (1778-1803) è il nostro “papero nostrano” ovvero un giovane ribelle irlandese (della chiesa anglicana), convinto sostenitore dell’indipendenza dell’Irlanda dalla Corona Inglese, nonché seguace degli ideali di fratellanza e solidarietà sociale propugnati dalla Rivoluzione Francese! Erano gli anni in cui i giovani irlandesi non potevano esimersi dal prendere una posizione, e il fratello maggiore Thomas (caro amico di Theobald Wolfe Tone) si era già schierato con i nazionalisti. Anche il fratellino più giovane mostra le sue simpatie per gli Irlandesi... (Continues)
My name it is Nell (1), quite candid I tell,
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/19 - 22:15
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Avondale

Avondale
La canzone è stata scritta da Dominic Behan e dedicata a Charles Stewart Parnell (si veda The Blackbird of Sweet Avondale). La melodia è un’aria tradizionale dal titolo “The Orange Maid of Sligo”.

Tra gli interpreti: Christy Moore, The Dubliners

IL GIARDINO D’IRLANDA

Avondale è una tranquilla città a Wicklow, contea eletta a “giardino d’Irlanda” per i suoi paesaggi; si trova proprio a Sud di Dublino e ne costituisce il polmone verde, un incantato paradiso naturale dominato per la maggior parte dalle Wicklow Mountains, luoghi favoriti dagli amanti dell’escursionismo!!
Ad Avondale si trova la casa natale di Charles Stewart Parnell, una villa georgiana ora sede di un museo a lui dedicato.
Oh, have you been to Avondale
(Continues)
Contributed by Cattia Salto 2016/8/19 - 20:37
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Venite Adoremus

Venite Adoremus
[2016]

Album : Sulla testa dell'elefante
Presepe con gli spifferi
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/19 - 10:14

Maulkorb, Maulkorb über alles

Maulkorb, Maulkorb über alles
[fine 800/inizio 900]
Versi di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco.
Parodia della canzone patriottica “Das Lied der Deutschen”, il “Deutschland über Alles”, composto nel 1846 da August Heinrich Hoffmann von Fallersleben.
Testo trovato qui

Una canzonetta contro la censura guglielmina che Wedekind pubblicò sul Simplicissimus, rivista satirica fondata a Monaco di Baviera nel 1896. Questa ed altre invettive contro la casta politico militare del tempo gli costarono diversi mesi di galera. Simbolo del Simplicissimus era un disegno dell’illustratore Thomas Theodor Heine raffigurante un cagnaccio tutto rosso, scatenato e ringhiante, pronto ad avventarsi sull’aristocrazia prussiana e sul clero suo benedicente.
Maulkorb, Maulkorb über alles;
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/19 - 09:08
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The Blackbird of Sweet Avondale

Anonymous
The Blackbird of Sweet Avondale
Versione dei Silly Wizard
Silly Wizard Version
Interpretata anche dai Wolfe Tones

Charles Stewart Parnell (1846-1891) fu membro della nobiltà protestante anglo-irlandese e uomo politico carismatico che lottò per realizzare la Riforma Agraria in favore dei contadini poveri (riduzione degli affitti, miglioramento delle condizioni di lavoro).
Nel 1870 fu tra i fondatori dell’Home Rule Party [in italiano “il partito per l’autonomia“] che si era posto come primo obiettivo il conseguimento dell’autonomia dell’Irlanda, anche se non era chiaro tra tutti i suoi sostenitori, se si auspicasse un completo distacco dell’Irlanda dal Regno Unito, o solo una limitata autonomia. Lo stesso Parnell arrivò a dire: “Nessuno di noi, sia in America che in Irlanda, non sarà mai soddisfatto fino a che non avremo distrutto l’ultimo anello che ci tiene legati all’Inghilterra.”
Uomo affascinante, grande oratore,... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by cattia salto 2016/8/19 - 01:56
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Tempo di Berceuse (Qui siamo sepolti per sempre)

Tempo di Berceuse (Qui siamo sepolti per sempre)
Testo di Luigi Lunari

Si tratta del bel recitativo che nello spettacolo "Non spingete, scappiamo anche noi" (1969) introduceva una canzone che è già presente su questo sito col titolo un po' improprio di "Ballata del milite ignoto" e che quindi non replico. In realtà, come si capisce dal testo, ha un significato più generale.

Qui siamo sepolti per sempre
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/8/19 - 01:13
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Alla mattina quando spunta il sole

Alla mattina quando spunta il sole
Una satira del risveglio della caserma, dallo spettacolo antimilitarista "Non spingete scappiamo anche Noi" (1969)

Alla mattina quando sorge il sole
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/8/19 - 00:02
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Risotto Militare

Risotto Militare
Un pot-pourri di canzoni anti-militariste dello spettacolo "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)
Pubblicate su vinile in quegli anni e in CD solo nel 2006
-Olio minerale
-Nella notte
-Fucile
-Con i missili sulle colline
-Carro armato
-Ho imparato a far da solo
-Fratelli soldati
-La mia battaglia l'è al sabato sera (in versione accelerata)

Olio, olio, olio minerale
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/8/18 - 23:53
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Ahmed

Ahmed
(2016)
featuring Mai Khalil

Ahmed, un bambino siriano in fuga dalla guerra, come Alan Kurdi, affogato nel Mediterraneo mentre cercava di raggiungere la Fortezza Europa.
[Intro]
(Continues)
2016/8/18 - 23:46
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Dear England

Dear England
feat. Mai Khalil
Album: Soundtrack to the Struggle (2014)

Aperta critica all'Inghilterra dove i banchieri si arricchiscono mentre nelle periferie povere scoppiano le rivolte, come nel 2011. La canzone cita l'uccisione da parte della polizia di Mark Duggan, che scatenò le rivolte nel quartiere di Tottenham e di Jean Charles de Menezes, un giovane di origine brasiliana che nel 2005 fu inseguito ed abbattuto dalla polizia nella metropolitana di Londra perché scambiato per un terrorista.

Come in Inghilterra i poliziotti possono sparare ai neri, nelle montagne dell'Afghanistan i soldati hanno la mano libera e le bombe scendono sulla Libia...

Note approfondite sul sempre ottimo genius.
[Hook: Mai Khalil]
(Continues)
2016/8/18 - 23:27
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Berliner Weihnacht 1918

Berliner Weihnacht 1918
[1918]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Interpretata da Katja Ebstein e più recentemente messa in musica da Hein Ratz nel suo album “Klabund - Leuchtet ihre Uhr des Nachts?” pubblicato nel 2006.
Testo trovato su Projekt Gutenberg-DE

Poesia gemella di Weihnachten di Kurt Tucholsky, e altrettanto bella e terribile.
Il Kurfürstendamm (familiarmente Ku'damm) è uno dei più famosi viali di Berlino, paragonabile agli Champs-Élysées di Parigi...

“Al Kurfürstendamm s’incontrano persone piene di boria,
vogliose di baldoria,
brillanti con signore, frac, visone,
cuore di pietra con doppio mento e corruzione.
E perle, perle, perle,
tra fiumi di champagne effervescente.
Gridano le cocottes allegramente,
mio caro, a noi non può mancare proprio niente,
e se muoiono di fame in milioni,
noi vogliam divertirci coi soldoni.”

(traduzione italiana da “Kabarett! Satira, politica e cultura tedesca in scena dal 1901 al 1967”, a cura di Paola Sorge. LIT Edizioni 2015)
Am Kurfürstendamm da hocken zusamm
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/17 - 22:53
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Radio Aut

Radio Aut
[2013]

Album : In bilico
Eccolo che arriva sulla sua seicento bianca,
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/17 - 16:02
Song Itineraries: Mafia and Mafias
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(White Man) in Hammersmith Palais

(White Man) in Hammersmith Palais
Quando tutto diventa troppo anestetizzato, White Man in Hammersmith Palais cantata a denti stretti nel gelo è l'unica che ti fa sentire vivo.
(UOMO BIANCO) NELL'HAMMERSMITH PALAIS
(Continues)
Contributed by Lulu 2016/8/17 - 13:33
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Lorca's Novena

Lorca's Novena
LA NOVENA DI LORCA
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/17 - 12:15
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God's Gift to the Caliphate

God's Gift to the Caliphate
[2015]

Album : 1939

A song for Daesh's chief recruiter, Donald Trump.-David Rovics
He was born a rich man, then he got richer still
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/17 - 12:05

Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna

Anonymous
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
Testo e info reperiti in questa pagina del Portale dei Lombardi nel Mondo

Questo brano fu cantato, oltre che nel mantovano, anche nel cremonese e forse altrove nella regione padana. È stato raccolto da R. Leydi (luglio 1962).
Informatore: Teodolina Rebuzzi
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/17 - 11:00
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E con la cicca in bocca

Anonymous
E con la cicca in bocca
[primi del 900]
Canzone milanese riportata in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Nel repertorio dello stesso Svampa, in particolare nel volume 3 (“La mala e l’osteria”, 1970) della “Milanese – Antologia della canzone lombarda”.

La mala a Milano si chiamava anche “ligera” o “lingera”, che sarebbe l'equivalente di “miseria”, secondo Arturo Frizzi che cosi l'ha definita nel suo Dizionario del Gergo dei Girovaghi (in “Il ciarlatano”, Mantova 1902). Il Frizzi era nato a Mantova nel 1864 e si definiva "ciarlatano e fierante con mercerie”. Persona estrosa (che dovrà poi diventare socialista militante e compilare parecchi canzonieri politici), il Frizzi scrisse le sue memorie (Il ciarlatano) nel 1902 insieme con un burlesco Passaporto della Leggera di cui riportiamo l’introduzione: “Passaporto della Leggera, rilasciato... (Continues)
E con la cicca in bocca
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/17 - 09:43

Prendi quel sasso, butta quel pan

Anonymous
Prendi quel sasso, butta quel pan
[1877]
Canto d’emigrazione (e di protesta) mantovano
Pubblicato sul giornale “La Favilla”, fondato nel 1866 e diretto fino alla sua morte, avvenuta nel 1879, da Paride Suzzara Verdi, giornalista e rivoluzionario mantovano, vicino agli ideali socialisti e internazionalisti. Citato in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Prendi quel sasso
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/17 - 08:51
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Order 1081

Order 1081
Sembra quasi quello che sta succedendo oggi nella Turchia di Erdogan. L'unica differenza è che partner non sono gli USA ma la Russia di un altro ditt-attore acclamato dalle fesse masse, lo Czar Vladimir Putin.
Bernart Bartleby 2016/8/16 - 23:27

Wien : Heldenplatz

Wien : Heldenplatz
Ciao Admins, vi ricordate di caricare le immagini su questa pagina e su quella di Schtzngrmm?
Grazie
Saluzzi
B.B. 2016/8/16 - 16:31
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Miss Sarajevo

Miss Sarajevo
I commenti nei blog, normalmente, oscillano tra la cieca condivisione di un'idea, o il rifiuto preconcetto della stessa.
Difficile leggere lucide e allo stesso tempo garbate prese di posizione, che senza offendere chi la pensa diversamente, siano in grado di sviluppare coerentemente una tesi dalla A alla Z.
Nel caso di specie, trovo i commenti di Riccardo Venturi e Lorenzo Masetti due esempi di intelligente manifestazione del proprio pensiero.
Mi ha fatto piacere leggervi.
Gatti Amedeo 2016/8/16 - 15:30
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Here at the End of the World

Here at the End of the World
[2014]

Album : Songs For Mahmud


It’s really crazy being alive today, and having the knowledge that our species is on the edge of extinction, and those in power in most of the world just go on pretending it’s not happening. It’s really surreal, really depressing, really maddening, among other things.David Rovics
Standing here on a highway
(Continues)
2016/8/16 - 15:07
Song Itineraries: War on Earth
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The Marion Massacre

The Marion Massacre
IL MASSACRO DI MARION
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/16 - 13:47
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Pebble Mine

Pebble Mine
[2013]

Album : Spies Are Reading My Blog

"There are so many reasons to oppose a gargantuan new mining project, I don’t know where to start."
They’ve been trying now for thirty years or more
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/16 - 11:54
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איך פֿור אין קעלצער קאַנט

איך פֿור אין קעלצער קאַנט
Sul pogrom di Kielce ho aggiunto qualcosa anche nelle note alla traduzione italiana, riprendendolo direttamente da Wikipedia. Ti ringrazio davvero tanto per la segnalazione sulla canzone a proposito del pogrom di Chișinău: fa impressione che le canzoni sui pogrom "viaggiassero" per mezza Europa adattate ai vari massacri. Certamente andrò a dare un'occhiata, e anche qualcosa di più di un'occhiata. Saluti!
Riccardo Venturi 2016/8/16 - 11:32
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TPP 101

TPP 101
“TPP 101” appears on the 2014 Bandcamp album, All the News That’s Fit to Sing.

The TPP is the US-Pacific trade deal. TTIP is the one between the US and Europe. They are both horrible for the working class around the world, and great for the capitalist class, which is how these trade deals work. Which is why real progressives always oppose them, and corporate lobbyists love them. Is your local Congressperson supporting the deal? That is an indication that he or she is a corporate thug. If the corporate thug pretends to be progressive, support of these trade deals is a clear indication that they are bullshitting in order to get votes. They’re clearly more interested in those envelopes stuffed with cash they’re getting from the pharmaceutical companies.
David Rovics
Free traders and traitors, bankers and thieves
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/16 - 11:05
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The Rebel Jesus

The Rebel Jesus
IL RIBELLE GESÙ
(Continues)
Contributed by Roberto Malfatti 2016/8/16 - 09:56

Les classes dirigeantes

Les classes dirigeantes
E LA TERRA GIRA ANCHE COSÌ
(Continues)
Contributed by Parvus 2016/8/16 - 03:02
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Lied vom Wirtschaftswunder

Lied vom Wirtschaftswunder
Version française – CHANSON DU MIRACLE ÉCONOMIQUE – Marco Valdo M.I. – 2016
Chanson allemande – Lied vom Wirtschaftswunder – Wolfgang Neuss – 1958
Pseudonyme de Günter Neumann (1913-1972), d’artiste polyédrique, cabarettiste, auteur-compositeur et pianiste.
Musique de Günter Neumann et de Franz Grothe (1908-1982), compositeur.

Tirée du film : « Wir Wunderkinder » – 1958 (Nous les enfants prodiges).



Allemagne du premier au second après-guerre. Le réalisateur Kurt Hoffmann transpose au cinéma un récit « Wir Wunderkinder » – 1958 (Nous les enfants prodiges) de l’écrivain Hugo Hartung (1902-1972) et, sur un ton pétillant et de cabaret (les scènes sont reliées entre elles par des chansons, en style brechtien), il raconte la montée du nazisme et ensuite la reconstruction de l’Allemagne après la guerre à travers des tribulations de deux protagonistes, Hans Boeckel (interprété de Hansjörg Felmy)... (Continues)
CHANSON DU MIRACLE ÉCONOMIQUE
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/8/15 - 23:35
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Me Want Marò Back

Me Want Marò Back
[2015]
Nell'album intitolato “Diamo un calcio all'Aldilà”, secondo lavoro di questo spensierato gruppo bergamasco.

Reggae semplicemente geniale, sotto ogni punto di vista, sia testuale che musicale.
Feat. Matteo Salvini: il suo “contributo” è indicato in corsivo.

“Me voglio indietro i due marò... molti nemici, molto onore... e un bel bulldozer sui campi rom...”

Me want marò back: l’unica canzone reggae di estrema destra mai scritta. Feat. Matteo Salvini.” (presentazione del brano a cura dei PTN)
Ciao to everybody, I'm the player of the bongo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/15 - 21:44
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Crow and Pie

Anonymous
Crow and Pie
Questa volta sono ritornata a leggerti contenta di aver trovato una risposta velocissima. Ho ritrovato anche quell'altro scambio di conoscenze sui Tessitori e ti ho scritto della storiella del "come ti piace l'uovo" di dantesca attribuzione.
Se non ti ho conosciuto di persona mi hai folgorato il cervello con il tuo immenso lavoro sulle Child Ballads che avevi messo in rete (quando vent'anni fa forse?) che è stato oggetto di dilettevoli nonchè istruttive letture. Anche allora ti persi di vista per qualche anno e quando andai a ricercati mi venne lo sgomento per il sito cancellato!!
Credo che lo stimolo per partire con il blog Terre Celtiche sia partito proprio da quelle pagine così curate, appassionate, stupefacenti.
Ogni tanto quando mi imbatto in una ballata o in un testo arcaico ostico, non posso fare a ameno di chiedermi come lo avresti tradotto tu.
Perciò se hai osservazioni da fare su quanto scritto nel blog non esitare a contattarmi. Salute anche a te!
cattia salto 2016/8/15 - 20:06
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Questa Storia

Il freddo che abbaiava,
(Continues)
Contributed by Enrico Zambelli 2016/8/15 - 19:52
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The Auld Triangle

The Auld Triangle
Cattia Salto

Brendan riconobbe la paternità del testo all’amico Dickie di Wellington Street ovvero Richard Patrick Shannon (1916-1975). Di fatto ora la canzone è un tradizionale irlandese, una canzone di prigionia o, per estensione nei suoi risvolti “governativi”, una ballata politica. Un aforisma di Brendan Behan, guarda caso, era “The most important things to do on the world are to get something to eat, something to drink and somebody to love you”.
Il vecchio Triangolo
(Continues)
Contributed by cattia salto 2016/8/15 - 17:57
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Naku

Naku
[2016]

Anni fa registrammo dei brani con l’intento di stampare un nuovo cd
Il progetto non vide mai la luce.
Oggi abbiamo pensato di pubblicare qualcuno dei brani registrati allora.
All’epoca della registrazione il gruppo degli Zuf de Zur era formato da:

Gabriella Gabrielli : voce
Mauro Punteri: chitarra e voce
Francesca Altran: violino
Federico Magris: violoncello
Roberto Nonini: clarinetto
Emanuele Diego Primosi: batteria e percussioni
Maurizio Veraldi: organetto

In questo brano composto da Mauro Punteri ed arrangiato da Valter Sivilotti ha anche suonato il nostro caro amico ed ex Zuf, Aleksandar Paunovic al contrabbasso.



Il testo della canzone è formato da un insieme di filastrocche e ninnananne di provenienza diversa (filastrocche italiane, slovene, ninnananne rumene, africane e dei paesi di lingua spagnola). Naku è il nome di un bimbo africano Be oko: in africano significa... (Continues)
Essen dum... La la la la
(Continues)
Contributed by adriana 2016/8/15 - 16:24
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Oval Room

Oval Room
Pubblicata in 45 giri nel 1984, ha dato il titolo all'omonimo CD postumo pubblicato nel 2004

Studio Ovale:
Una presa in giro del presidente Ronald Reagan, ma che si può adattare anche anche ad altri
In his oval room, in his rockin' chair
(Continues)
Contributed by Piersante sestini 2016/8/15 - 15:51
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WW III

WW III
Pubblicato nell'album postumo Oval Room, 2004

World War III: Terza guerra mondiale.
Un testo sarcastico sulla necessità delle guerre per chi detiene il potere: Zio Sam, se non ti sbrighi, rischia di esserci una generazione che invecchia senza poter avere un'opportunità di morire per la patria!
I've been thinking Uncle Sam
(Continues)
Contributed by Piersante Sestini 2016/8/15 - 15:37
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Bare a vela

Bare a vela
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

il nuovo disco dei Luf si chiude con Bare a vela, piccola gemma acustica che nel suo minuto e poco più di durata suggella tutto il lavoro, senza tralasciare la poesia per contrastare l’orrore infinito di quelle troppe bare stese al sole di Lampedusa o di altri posti simili: “Di chi sono queste lacrime amare / che solcano il cielo ed il mare / di chi sono queste lacrime amare / chi ha messo le vele alle bare lo sai solo tu…”. Di fronte a immagini viste ormai troppe volte, viene naturale rivolgersi a qualcuno di “superiore” – sia Dio o chi per lui – per cercare di trovare una spiegazione che chissà se c’è o se arriverà, per tentare di razionalizzare il dolore e l’impotenza di fronte all’ennesimo viaggio della speranza – quello “verso un altro altrove”, per dirla ancora come i Luf – che si è infranto tra le onde di un mare troppo difficile da attraversare.
ilflaneur.com
Vedo le stelle che cadono
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/8/15 - 14:40




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