Un film che racconta la realtà della Buffer zone cipriota, girato da e con le persone che ho avuto la fortuna conoscere quest'estate in Norvegia.
Buona visione a tutti :)
Salud
Kris
E voi continuate a credere che sono stati quelli famigerati sanguinari fascisti ucraini. Beati voi. Certo, dal vostro punto di vista meglio stare con PutinZar. E' se fosse una delle meglio riuscite provocazioni russe degli ultimi anni?
Ricordate chi ha cominciato questa rissa e chi veniva protetto dalla polizia filorussa. O tacete trombe belleciauesche.
Dicit
Qui nessuno sta dalla parte di PutinZar, caro Krzysiek, soltanto sappiamo chiamare il nazifascismo con il suo nome quando agisce da nazifascismo usando i simboli del nazifascismo. Punto.
Un viaggio sul Baltico con passaggio in Polonia, compiuto nel 2005, mi ha mostrato una realtà da villan rifatti in cui non si tiene alcun conto della giustizia sociale ed in cui domina su tutto il consumismo più ebete e ridicolo. Pareva fossero chic persino quei cosi statunitensi che consumano quanto una locomotiva e che qui si vedono in qualche rara comparsata pubblicitaria.
In Lituania uscimmo dall'aeroporto di Vilnius per andare in centro con un autobus urbano che scoprimmo affollato di uomini tra i venti ed i quaranta tutti sotto l'effetto dell'eroina.
Tutti, ripeto.
L'hotel dove alloggiavamo aveva tre funzioni: hotel, casino' e casino senza accento. Quest'ultimo cespite doveva essere il più consistente visto il libro fotografico presente in ogni stanza.
Musei e luoghi di visita in genere intrisi di vittimismo piagnucoloso. Ma quanto son cattivi i tedeschi, e i russi peggio dei... (Continues)
L'intervento di Io non sto con Oriana incentrato molto, ma molto sull'argomento di cui sopra, mi ha ricordato il peggio lato degli italici che ho avuto l'occasione incontrare sulla mia strada, una miscella di presunzione e buffonaggine.
Che c'entrino poi Lituani del 2005, drogati sull'autobus, saprà soltanto l'autore di questo commento, lo spero.
Ma almeno adesso si sa per bene, quale è l'opinione del nostro caro l'eroe di Piazza Gaetano Alimonda, sui polacchi in generale.
Mah...
Ciao Bernart, ho dedicato una canzone a Norman Morrison.. l'ho aggiunta ieri al sito.. si intitola "17 Words".
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
Andrea
Sorry to bother you with an issue like this: my Finnish translation above is written in Karelian dialect that was spoken on the Karelian Isthmus lost to the Soviet Union in World War II an is still being spoken in the southeast of Finland, but it's categorized under Careliano / Karelian which is not a dialect but a Finnic language spoken in the Republic of Karelia in the nortwest of Russia. So Karelian is a language and the Karelian dialect a regional variety of Finnish.
Aggiungo: per una questione di originalità e d'impegno e anche di rispetto della memoria di quei milioni di martiri che io sento ancora oggi urlare la loro sofferenza e la loro rabbia ogni volta che scopro una canzone del genere.
B.B. 2016/7/27 - 23:34
Vedi B.B. io ho sempre considerato e considero i contributi come delle pagine in divenire, aperte al contributo di tutti. Si da il caso che abbia scoperto il disco dei Klezroym e che stia pian piano inserendo i testi che mancano, che tra l'altro si trovano solo in caratteri latini e che quindi hanno bisogno della revisione di Riccardo. Una volta finito il lavoro farò un common con le fonti e il commento all'intero disco e le singole canzoni. L'urgenza di inserirle così era di risparmiare un po' di lavoro sporco a Riccardo. Tra l'altro in questo momento ho anche un accesso molto limitato alla rete.
Quindi addirittura parlare di mancanza di rispetto nei confronti dei morti mi sembra assolutamente fuori luogo.
Caro Dq82, la prima parte della tua risposta non è pertinente.
Non parlavo certo del testo. Tutti dipendiamo da Riccardo nella sistemazione delle pagine in Yiddish, Ebraico e non solo.
Mi riferivo, com'è chiaro, a ciò che accompagna eventualmente il testo, e che deve necessariamente accompagnare il testo nel caso di brani come questi. A mio avviso, non te la cavi con un copia incolla e senza nemmeno citare la fonte. Per me questo è un abuso bello e buono ed una mancanza di onestà e d'impegno. E lo è a maggior ragioni per brani come questi. Non un commento originale, non un minimo di apparato iconografico, non una serie di link di approfondimento, non qualche intuizione particolare: copy&past brutale, e nient'altro.
Dici che esagero ad invocare il rispetto dei morti? Io non credo, ma dipende dai punti di vista. Ricordo di una volta che trovai una canzone in Yiddish, Riccardo sistemò... (Continues)
Traduzione italiana trovata qui. Credo si tratti di quella di Giuliano Baioni e Roberto Fertonani per “Goethe – Cento poesie”, a cura di Siegfred Unseld, Einaudi.
Trascrizione del testo in caratteri latini. Romanized Yiddish lyrics
Nota sulla trascrizione. Avendo ripristinato il testo in caratteri ebraici, si è posto il problema se mantenere o meno la trascrizione con cui questa pagina è stata aperta. Tale trascrizione sembra mostrare caratteri dialettali o locali (ad es. fin per fun, e la chiusura in “u” di molte “o” (ungefangen, ungehoybn, milkhume per on-, milkhome). Si tratta comunque di pronunce che erano largamente diffuse tra i parlanti dello yiddish. La trascrizione è stata quindi rifatta (anche per alcune incongruenze, come forydine per frayndine “amica”, probabilmente per un refuso, oppure fabricant con una "c" non prevista dagli standard YIVO) seguendo il testo in caratteri ebraici, ma dando qui conto dell'aspetto che ha la trascrizione qui presentata in origine. [RV]
Buona visione a tutti :)
Salud
Kris