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Before 2016-7-31

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Nutopian International Anthem

Nutopian International Anthem
(1973)
Album: Mind Games
Silenzio di John Lennon e Yoko Ono

Nutopian International Anthem è una traccia di tre secondi di silenzio che chiude il lato A dell'album di Lennon del 1973, Mind Games.

Il primo d'aprile del 1973, John e Yoko introdussero il concetto della nazione immaginaria di Nutopia durante una conferenza stampa tenutasi a New York City. I Lennon si dichiararono ambasciatori della nazione e chiesero lo status di immunità diplomatica (naturalmente senza successo) per porre così fine ai problemi di immigrazione che affliggevano Lennon durante la loro battaglia per restare negli USA. John presentò la nazione immaginaria di NUTOPIA leggendo la seguente dichiarazione:

«Annunciamo la nascita della nazione concettuale di NUTOPIA. La cittadinanza del Paese può essere ottenuta semplicemente proclamando la propria adesione ad esso. NUTOPIA non ha territorio, confini o passaporti,... (Continues)
...
2016/7/31 - 17:21
Song Itineraries: Anthems and Anti-Anthems
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La Comune di Parigi

La Comune di Parigi
Per non scordare la nostra storia.
"Soltanto dopo una lotta di otto giorni gli ultimi difensori della Comune caddero sulle alture di Belleville e Ménilmontant; e l’eccidio di uomini inermi, delle donne, dei fanciulli, che infuriò con rabbia crescente per tutta la settimana, raggiunse qui il suo punto più alto. Il fucile a ripetizione non uccideva abbastanza rapidamente; i vinti vennero trucidati collettivamente a centinaia dalle mitragliatrici. Il “Muro dei federati” nel cimitero di Père Lachaise, dove fu consumato l’ultimo eccidio in massa, rimane ancor oggi come un muto ma eloquente documento della furibonda follia di cui è capace la classe dominante, non appena il proletariato osa farsi innanzi per far valere i suoi diritti." da F. Engels, Guerra civile in Francia, 1891.

"Sarebbe del resto assai comodo fare la storia universale, se si accettasse battaglia soltanto alla condizione di... (Continues)
La futura umanità
(Continues)
2016/7/31 - 17:15
Song Itineraries: The Paris Commune, 1871
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Ballad of a Deadman

Ballad of a Deadman
Dall'album "Once Upon a Time in the West"
2012
The moon lights up over the battlefield now,
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2016/7/31 - 16:47
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Le Parti des petits Lapins

Le Parti des petits Lapins
Chanson française – Le Parti des petits Lapins – Henri Tachan – 1982



Lucien l’âne mon ami, si je pensais un instant que tu ne connaissais pas Henri Tachan, je me lancerais illico dans une longue histoire à propos de ce chanteur que je connais depuis longtemps. Mais voilà, je sais que tu le connais et qu’il n’est pas nécessaire de te tresser une biographie. Cependant, il me paraît utile de dire deux trois choses à propos de cette chanson. Sans doute, Henri Tachan devait avoir dans l’oreille ou dans un coin perdu de sa mémoire, le souvenir d’une chanson de Pierre Dac et Francis Blanche qui portait un titre fort proche de celui-ci : Le Parti d’en rire et qui abordait l’univers politique avec une forte dose d’acide ironique. Tachan est lui aussi sceptique que ces deux-là et que par exemple, Georges Brassens. Cela dit, à lire son titre, on dirait une chanson enfantine ou une chanson pour... (Continues)
J’ai ma carte, je suis au parti des petits lapins,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/31 - 15:16
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La porte à droite

La porte à droite
(1985)
Album: Je ne suis qu'un cri

Opportuna risposta di Ferrat a chi lo accusa di essere un nostalgico, spronandolo a lasciare da parte le sue vetuste idee di sinistra e scegliere la porta di destra...
On m'a dit tes idées ne sont plus à la mode
(Continues)
2016/7/31 - 12:18
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Genova 2001

Genova 2001
Sono tutti figli miei
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/31 - 11:06
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Panem et circenses

Panem  et  circenses
"O divina musa,
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/30 - 17:13
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Non lavorare stanca

Non lavorare stanca
L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto, libro e Cd, Stilo editrice, 2012.

Per cinquant’anni è stato difficile poter parlare dell’Ilva di Taranto, oggi invece diventa necessario discuterne. L’altoforno comprende due racconti che hanno l’uno per protagonista e l’altro sullo sfondo la fabbrica tarantina: in Sisifo Re la minaccia di Sifone e dei suoi fratelli (le numerose ciminiere dell’Ilva) è concreta e personificata, e la resistenza della popolazione si struttura intorno al dissidente Sisifo; in Mala Estate Taranto è scenario delle aspirazioni di un giovane in cerca della propria collocazione ma oscillante fra ambizione e disincanto.

Il CD allegato comprende le tracce L’Altoforno (già presente nell’album ‘Non so più che cosa scrivo’) e Non lavorare stanca, inedita. I testi delle canzoni sono in appendice al libro.
Non lavorare stanca e già la testa imbianca
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/30 - 16:30
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Power in the Blood

Power in the Blood
Parole originali e musica / Original lyrics and music: Alabama 3 (2002)
Nuove parole/New Lyrics: Buffy Sainte Marie (2015)
Album: Power In The Blood

Conosciuta come cantante folk, protagonista del folk revival degli anni '60, fiera e autentica voce dei nativi americani, Buffy Sainte Marie si avventura a più di settant'anni in sonorità che fanno pensare più a Bjork che a Joan Baez. Nella title track dell'album riscrive le parole di un classico della musica elettronica trasformandolo in una potente canzone contro la guerra (che nella prima strofa si scaglia anche contro gli OGM).

The wisdoms inherent in our own DNA are our real power, and we won’t be goaded into war by feudal system racketeers who can outgun us.

I wrote new words to the Alabama3 classic, and they lent me samples from their original recording. I re-wrote some of the words, turned it into an anti-war song. Strange: we seem so different musically and personally, but we’re mutual fans and I love the cross-pollination in the song.

Buffy Sainte Marie
GMO GMO has got to go
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2016/7/29 - 23:13
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17 Words

17 Words


English
Italiano

This song, released in 2016, is dedicated to the memory of Norman Morrison and his act of self-immolation, performed below Secretary of Defense McNamara's Pentagon Office, in protest against the Vietnam War and devastating impacts on the Vietnamese people.

The "17 words" refer to the brief letter he sent, hours before the fact, to his wife Anne, explaining his decision. The chorus remembers the conflicting reaction to his extreme act, while the second part of the song recalls the consequences it had on his family and how he achieved "hero status" in Vietnam.
Questa canzone, pubblicata nel 2016, è ispirata al sacrificio di Norman Morrison, che si immolò il 2 novembre del '65 sotto gli occhi del segretario della difesa americano McNamara, in segno di protesta contro la Guerra del Vietnam e, in particolar modo, le sue tragiche conseguenze per il popolo vietnamita.

Le... (Continues)
He scribbled down what’d be his last
(Continues)
Contributed by Andrea Imberciadori 2016/7/29 - 17:03
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L’altoforno

L’altoforno
[2011]

Album : Non so più che cosa scrivo

L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto, libro e Cd, Stilo editrice, 2012.
Lavoro, poco male però mi so arrangiare
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/29 - 09:05
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Le costole africane

Le costole africane
[2014]

Album : Il mio garage
Le costole africane sono pane per i pesci
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/29 - 09:00
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Odessa (2 maggio 2014)

Odessa (2 maggio 2014)
Testo e musica Banda POPolare dell'Emilia Rossa & Massimo Ovo Gilioli
dall'album "Viva la lotta partigiana" (2016)

Trascritta all'ascolto (ci può essere qualche imprecisione).

Canzone dedicata all'eccidio di Odessa alla Casa dei Sindacati ad opera dei nazisti ucraini, il caso di stragismo terrorista più rimosso nella storia recente.

Si veda Donbass: da che parte stare su Carmilla online.
Se accosti l'orecchio puoi ancora soffrire
(Continues)
2016/7/28 - 22:50
Song Itineraries: Wars in Ukraine
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Dämmerung senkte sich von oben…

Dämmerung senkte sich von oben…
[1827]
Versi di Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832), nella raccolta “Chinesisch-deutsche Jahres- und Tageszeiten” pubblicata nel 1830, due anni prima della morte del grande scrittore, poeta e drammaturgo tedesco.
Una poesia messa in musica da diversi artisti, tra cui il pianista e compositore ebreo ceco Gideon Klein (1919-1945), già incontrato su queste pagine, per esempio in Die Peststadt e Ein Psalm aus Babylon, zu klagen e, soprattutto in Hälfte des Lebens ed An einen Springbrunnen. Infatti anche questa poesia di Goethe, insieme a quelle di Klaj e di Hölderlin, fa parte della trilogia “Drei Lieder op.1 Hohe Stimme und Klavier” che Klein compose nel 1940.

Lascio all’israeliano Galit Gertsenzon Fromm, nella sua tesi per il dottorato di ricerca presso l'Università di Cincinnati, USA, intitolata significativamente “Musical Expressions in Times of Uncertainty: A Study Of Gideon Klein’s... (Continues)
Dämmerung senkte sich von oben,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/28 - 09:18
Song Itineraries: Extermination camps
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FMI

FMI
(2011)

Uscita su due EP e nell'edizione deluxe dell'album Écoute s'il pleut
Ça sonne les conséquences,
(Continues)
2016/7/28 - 00:05
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רומקאָװסקי חײם

רומקאָװסקי חײם
Rumkovski Khayim
[1940]
Testo / Lyrics: Yankele Hershkowitz
Musica / Music: Morris Goldstein [?]


Nota testuale. Il testo completo in caratteri ebraici non è presente in rete ed è stato ricostruito arbitrariamente a partire dalla trascrizione in caratteri latini reperibile in rete e proposta originariamente per questa pagina. Tale trascrizione rispecchia però caratteristiche e varianti locali dello yiddish polacco, e presenta inoltre diversi errori e refusi che sono stati emendati. La ricostruzione del testo in caratteri ebraici è stata condotta però in yiddish standard, per cui è stata approntata una ulteriore trascrizione che la riproduce. Come testo della canzone deve valere quello presentato nella trascrizione originale corretta. [RV]

Una delle canzoni più conosciute del ghetto di Łódź e viene riportata da tutti i sopravvissuti. La canzone è citata da Rachmil Brycks da Der Kayser... (Continues)
ייִדעלעך זײַנען געבענטשט מיט חײם,
(Continues)
Contributed by dq82 (+ CCG/AWS Staff) 2016/7/27 - 18:21
Song Itineraries: Ghettos
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עס איז אַ קלאָג

עס איז אַ קלאָג
Es iz a klog
[1940]
Musica / Music: Yankele Hershkowitz
Testo / Lyrics: Moyshe Kigelman


Nota testuale. Il testo completo in caratteri ebraici non è presente in rete ed è stato ricostruito arbitrariamente a partire dalla trascrizione in caratteri latini reperibile in rete e proposta originariamente per questa pagina. Tale trascrizione rispecchia però caratteristiche e varianti locali dello yiddish polacco, e presenta inoltre diversi errori e refusi che sono stati emendati. La ricostruzione del testo in caratteri ebraici è stata condotta però in yiddish standard, per cui è stata approntata una ulteriore trascrizione che la riproduce. Come testo della canzone deve valere quello presentato nella trascrizione originale corretta. [RV]

La canzone fa riferimento al sistema di potere di organizzato da Chaim Rumkowski, fondato più sulla fedeltà dei suoi "collaboratori" che non sulle loro competenze.... (Continues)
עס איז אַ קלאָג
(Continues)
Contributed by dq82 + RV 2016/7/27 - 18:13
Song Itineraries: Ghettos
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An einen Springbrunnen

An einen Springbrunnen
Versi del poeta tedesco Johann Klaj (1616-1656)
Una poesia messa in musica da diversi artisti, tra cui il pianista e compositore ebreo ceco Gideon Klein (1919-1945), già incontrato su queste pagine, per esempio in Die Peststadt e Ein Psalm aus Babylon, zu klagen e, soprattutto in Hälfte des Lebens. Infatti anche questa poesia di Klaj insieme a quella di Hölderlin fa parte della trilogia “Drei Lieder op.1 Hohe Stimme und Klavier” che Klein compose nel 1940.

Tre poesie, di tre diversi grandi autori tedeschi, che Gideon Klein mise in musica nella sua Cecoslovacchia sotto occupazione tedesca, mentre su di lui e su tutti gli ebrei cechi ed europei si stava per chiudere la morsa nazista.
E tutte e tre le poesie hanno la medesima ispirazione, il medesimo andamento: una prima parte traboccante di vita, di pace, di serenità ed una seconda dove improvvisamente irrompe l’incertezza del domani, la... (Continues)
Hellglänzendes Silber! mit welchem sich gatten
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/27 - 09:03
Song Itineraries: Extermination camps
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111

111
Album: "Uno" (2007)

Una canzone che comincia lenta e avvolgente con il racconto di una storia di ordinario fallimento coniugale, poi esplode in un finale noise in cui l'assassino parla in prima persona svelando il terribile epilogo di questa triste storia troppo simile a tante altre storie vere.
Si sposarono in estate
(Continues)
2016/7/26 - 23:42
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Das Lied vom Kompromiß

Das Lied vom Kompromiß
Das Lied vom Kompromiß

Das lied vom Kompromiß – Max Werner Lenz – 1935

Versen Max Werner Lenz
Musique d’Otto Weißert
'gibt ein Staatform, die aufs Volk gestellt ischt,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/26 - 22:19
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By the Waters of Babylon

By the Waters of Babylon
(2015)

Will Butler degli Arcade Fire ha scritto diverse "instant song" ispirate a storie lette sul Guardian. Questa "By The Waters of Babylon" il cui testo è basato sul celebre Salmo 137 racconta la distruzione del museo di Mosul in Iraq da parte dei nazi-islamisti dell'ISIS nel febbraio 2015.
By the waters of Babylon we hung up our harps
(Continues)
2016/7/26 - 21:41
The timeline is a new tool to keep an eye on the new songs, translation and commentaries and to search the database. It is accessible directly from "Latest Contributions"
Lorenzo Masetti 2016/7/26 - 16:50
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װײַל איך בין אָ ייִדעלע

װײַל איך בין אָ ייִדעלע
Vayl ikh bin a yidele

[1940?]
[1984]
Informatore: Yaakov Rotenberg
Yaakov Rotenberg nacque nel 1926 a Łódź, venne poi deportato nel ghetto con tutta la famiglia e successivamente ad Auschwitz. Unico sopravvissuto della sua famiglia si traferì in Israele nel 1948. A Yaakov è dedicato il 3o capitolo del libro.

Secondo Yaakov Rotenberg la canzone risale agli inizi della 2a guerra mondiale e si riferisce alle vittime innocenti dei bombardamenti tedeschi. La canzone ha poi probabilmente assunto un nuovo significato nel ghetto.
Il ritornello in tono ironico risponde alla domanda "Perché canti" perché sono ebreo. Come a dire che non mi è rimasto nient'altro.



Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University... (Continues)
װײַל איך בין אָ ייִדעלע
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/7/26 - 15:06
Song Itineraries: Ghettos
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Hälfte des Lebens

Hälfte des Lebens
[1804]
Versi di Friedrich Hölderlin (1770-1843), pubblicati per la prima volta nella raccolta “Taschenbuch für das Jahr 1805” dall’editore Friedrich Wilmans
Una poesia messa in musica da tantissimi compositori, da Britten a Ligeti a Wolpe, solo per citarne alcuni in un modo o nell’altro già presenti sulla CCG…

“Metà della vita”, una delle poesie più celebri di Hölderlin, che nel 1804 paradossalmente giungeva più o meno alla metà della sua vita e cominciava ad affacciarsi alla seconda parte, quella dominata dalla malattia mentale che però non lo piombò nell’oscurità mentale bensì in una diversa dimensione creativa, certamente più sofferente. E forse questo passaggio è qui già evidente nella differenza tra la prima strofa, solare, e la seconda, dove è l’inverno, l’ombra, il silenzio, il freddo, il vento.

Ho osato proporre questa poesia – e nemmeno come Extra – perché tra coloro che la misero... (Continues)
Mit gelben Birnen hänget
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/26 - 09:08
Song Itineraries: Extermination camps

Immer langsam

Immer langsam
[1943]
Scritta da Willy Rosen e Max Ehrlich per lo spettacolo Humor und Melodie, messo in scena nel settembre del 1943 dai prigionieri nel campo di concentramento e transito di Westerbork.
Interpretata dallo stesso Max Ehrlich, con Mara Rosen e Günther Witepski, in una scenetta in carrozza ambientata nel periodo cosiddetto “Biedermeier” (prima metà dell’800 tedesco), quello dove, nel pieno della Restaurazione, trionfava l’estetica piccolo-borghese.

“Prendiamocela con calma, inutile correre, abbiamo ancora un sacco di tempo...”, allegri cantavano i nostri a Westerbork, davanti ad un compiaciuto Albert Konrad Gemmeker, comandante tedesco del campo... Nell’agosto del 1944 Gemmeker pose fine ad ogni attività ricreativa dei prigionieri... Nemmeno un mese dopo Ehrlich, Rosen e molti degli altri furono trasferiti ad Auschwitz e avviati alle camere a gas appena giunti nel campo...
Immer langsam, immer langsam,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/25 - 22:25
Song Itineraries: Extermination camps
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Freedom

Freedom
[1970]
Scritta e prodotta dagli Isley Brothers per la loro etichetta T-Neck
Nell’album “Get into Something”

I temi della libertà e dei diritti civili furono molto praticati dagli Isley Bothers i quali, prima ancora del loro esordio, quando giovanissimi già cantavano e suonavano insieme, videro morire un loro fratello, Vernon, investito sul marciapiede da un camionista ubriaco. L’investitore era un bianco, il bambino, tredicenne, un nero... I poliziotti - bianchi - non trovarono nulla da ridire e lasciarono subito in libertà il camionista, che non ebbe nessuna conseguenza...
Freedom, this is what I call freedom:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/25 - 20:57
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Alta felicità

Alta felicità
Giù nella valle c’è un filo d’erba porge la faccia al vento
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/25 - 18:46
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Red Carpet

Red Carpet
[2016]
Album : Happy Machine - scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale della band
Feat. Manu Chao

Quando una canzone nasce dalla collaborazione tra i Dubioza Kolektiv e Manu Chao, non c'è da aggiungere altro...
Evolution is over, just start your browser
(Continues)
Contributed by Stanislava 2016/7/25 - 16:30
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שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש

שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש
Shpil zhe mir a lidele in yidish
[1930 ca.]
Versi del poeta ebreo sovietico Yosl Kotliar (1908-1962).
Musica di Henech Kon (1890–1972), compositore e cabarettista polacco, ebreo pure lui.
Testo trovato (in traslitterazione) su “Musique et camps de concentration”, convegno organizzato nel 2013 dal Consiglio d’Europa.
Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione.

Yosl Kotliar era nato a Berdyčiv (Ucraina), uno dei più grandi shtetl dell’allora Impero russo. Nel 1867 su 50.000 abitanti oltre l’80% erano ebrei. Durante la guerra la comunità fu spazzata via. Oggi gli ebrei che vi rimangono sono circa 500, tutti anziani. Yosl Kotliar è vissuto ed è morto a Vilnius, Lituania.
Henech Kon, di famiglia ebrea chassidica, fu avviato agli studi da rabbino ma preferì la musica e divenne uno degli artisti più in vista a Varsavia. Creò un celebre teatro di marionette... (Continues)
שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby (con assistenza da parte di RV) 2016/7/25 - 09:32
Song Itineraries: Extermination camps
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Ἐπὶ ἀσπαλάθων

Ἐπὶ ἀσπαλάθων
Epí aspaláthon
31 του Μάρτη 1971
31 marzo 1971
Ποίημα του Γιώργου Σεφέρη
Poesia di Giorgos Seferis
Testo dal blog Latistor

Credo che questa Sugli aspalti, che è l'ultima poesia di Seferis, dovrebbe trovare posto tra gli Extra delle CCG. È una denuncia della dittatura dei Colonnelli, che all'epoca in cui furono scritti questi versi, nel marzo del '71, stava per entrare nel suo quinto anno e della quale il poeta – morto il 20 settembre – non vedrà la fine. È rievocato, grazie al riaffiorare di un antico ricordo della Repubblica di Platone, il leggendario castigo inflitto dal popolo al tiranno parricida e fratricida Ardieo, che venne scuoiato e gettato vivo sugli aspalti (o aspàlati, specie di arbusti spinosi dai fiori gialli). – Così periscano tutti i tiranni – sembra dire. [L.L.]
Ἦταν ὡραῖο τὸ Σούνιο τὴ μέρα ἐκείνη τοῦ Εὐαγγελισμοῦ
(Continues)
Contributed by L.L. 2016/7/24 - 23:05
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Ni gauche, ni centre, ni droite

Ni gauche, ni centre, ni droite
Texte : Henri Tachan (Montluçon, le 16 avril 1976)
Quand je suis au micro, ce n’est pas un « meeting ».
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/24 - 19:22
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Mamaqua

Mamaqua
Album : Il primo passo
E' ora del bagno di far scorrere via le paure
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/24 - 17:42
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The Big Man

The Big Man
[2016]

Singolo :The Big Man

“The big man” è ispirato, non velatamente, a un personaggio politico d’oltreoceano molto influente con un’ingombrante pettinatura: sue molte delle parole pesanti come macigni - estratte da uno dei tanti comizi - cantate da Mauro “We gotta be tough, we gotta be strong, no fear no pity no mercy for our enemies, stay with me, we’ll win, ‘cause in the end everybody loves me”.

“Ci ho scherzato sopra, ma credo ci sia poco da ridere. Questo proliferare di nuovi dittatorelli - o aspiranti tali – ricorda tempi oscuri, in realtà assai poco lontani, il cui orribile odore arriva ancora fino a noi”.

Mauro Pagani torna alla sua prima grande passione, scrivere e cantare canzoni. Dopo 13 anni, in cui il musicista e produttore tra i più amati in Italia ha composto colonne sonore, diretto festival musicali, scritto un romanzo, prodotto album di altri colleghi, arriva “The big... (Continues)
Here i am
(Continues)
Contributed by adriana 2016/7/24 - 12:49
Song Itineraries: Donald Trump

Glück Auf!

Anonymous
Glück Auf!
[1943?]
Canto degli internati a Fürstengrube, sottocampo di Auschwitz
Testo trovato negli atti di «Musique et camps de concentration», un convegno internazionale tenutosi nel 2013 e patrocinato Consiglio d’Europa.

Il sottocampo di Fürstengrube, a 30 km da Auschwitz fu inaugurato nell’estate del 1943.
I prigionieri erano costretti ad estrarre carbone in una miniera dell’industria IG Farben.
Sul cancello d’ingresso, sotto l’insegna del campo, campeggiava il saluto dei minatori tedeschi “Glück auf!”, “Buona fortuna!”, che suonava ancora più cinico e derisorio del solito, onnipresente “Arbeit macht frei”.
Le condizioni di lavoro erano terribili: le gallerie erano strette, spesso soggette ad allagamenti... I prigionieri non erano adeguatamente equipaggiati e restavano costantemente esposti ad incidenti e crolli, oltre alle quotidiane vessazioni del personale.
Alla fine del 1944, nel pieno... (Continues)
Glück auf! Glück auf! Wir sind die bergwerksleute.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/23 - 22:23
Song Itineraries: Extermination camps
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Mensch ohne Pass

Mensch ohne Pass
[1935]
Parole di Max Werner Lenz (1887-1973), attore, regista, cabarettista ed autore svizzero
Musica di Otto Weissert (1903-1969), compositore e direttore teatrale tedesco.

Max Werner Lenz e Otto Weissert (il secondo fuggito nel 1934 in Svizzera perchè sposato ad una donna ebrea) furono tra i fondatori nel 1933 a Zurigo del Cabaret Cornichon, un teatro cabaret che mirava a riprodurre analoghe esperienze tedesche che erano appena state stroncate dall’avvento del nazismo. Nonostante i vincoli imposti dalla censura ed il costante monitoraggio ed intimidazione dei servizi segreti nazisti, il Cabaret Cornichon riuscì comunque a condannare apertamente fascismo e nazismo.

In questa sua “L’uomo senza passaporto” Max Werner Lenz criticava la mancanza di sostegno ai rifugiati dal regime hitleriano e, anzi, la loro persecuzione da parte delle autorità...
Una canzone molto attuale, visto il trattamento che l’Europa ancora oggi riserva ai rifugiati...
Ich bin aus aller Ordnung ausgetrieben.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/23 - 13:46
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Non vale più

Non vale più
2016
Una somma di piccole cose

Fabi non è certo un cantautore militante, però questa canzone parla del potere, del popolo e della possibilità di cambiare le cose. Ascoltandola ieri sera in concerto mi sono venute le immagini della Turchia...
Se ridi ti si chiudono gli occhi
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2016/7/23 - 08:23
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Odile

Odile
[1975]


Comme tu le sais, Lucien l’âne mon ami, les émigrés connaissent de terribles nostalgies et dans ces moments d’une coloration assez dépressive, ils sont d’une faiblesse insigne et se laissent emporter par la sentimentale vague.

Oh oui, Marco Valdo M.I., je crois bien ça et j’en ai connu beaucoup qu’un air de musique, une chanson, un vêtement, un objet, un simple mot parfois, que sais-je, mettait la tête à l’envers. Mais sans doute me racontes-tu ça à propos de la chanson. Et d’abord, de qui est-elle ? Quel est son titre ? Que raconte-t-elle ?

En premier lieu, Lucien l’âne mon ami, je précise qu’il s’agit d’une chanson française écrite par l’incroyable Ricet Barrier, lequel n’a jamais émigré bien loin. Cependant, il a comme qui dirait une sorte de génie qui le travaille. Un génie de la chanson comme il y a un génie des eaux ou un génie de l’air ou du feu et ce génie lui souffle... (Continues)
Depuis que j’ai quitté le pays,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/7/22 - 22:48
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Yankele nel ghetto

Yankele nel ghetto


Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University of Illinois Press.

L’album dei KlezRoym raccoglie e rielabora le canzoni che Gila Flam, direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato dell’Università di Gerusalemme, ha ricostruito insieme ai superstiti, intervistandoli, accogliendo i loro ricordi, riannodando liriche e note preservate nella memoria di chi le ha cantate per sopravvivere. Molte di queste canzoni erano inedite, altre erano già state eseguite in pubblico.

I KlezRoym hanno così lavorato sulle liriche e le melodie di Yankele Hershkowitz, cantore di strada, di Miriam Harel, membro di un’organizzazione giovanile, e di David Beygelman, direttore musicale del teatro della Casa... (Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 18:23
Song Itineraries: Ghettos
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Wenn ein Paketchen kommt

Wenn ein Paketchen kommt
[1943]
Scritta da Willy Rosen e Max Ehrlich per lo spettacolo Humor und Melodie messo in scena nel settembre del 1943 dai prigionieri nel campo di concentramento e transito di Westerbork.

La canzone fu interpretata dalla star del cinema Camilla Spira insieme ad un coro femminile (Camilla Spira und das Tanzensemble)
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Nato Julius Rosenbaum, l’ebreo tedesco Willy Rosen (1894-1944) è stato un importante compositore ed autore per il cabaret. Attivissimo nella scrittura di spettacoli a Westerbork, fu poi trasferito ad Auschwitz dove fu assassinato il 29 settembre 1944.

Max Ehrlich (1892-1944), ebreo tedesco, è... (Continues)
Wenn ein Paketchen kommt
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/22 - 14:23
Song Itineraries: Extermination camps
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Six to Go

Six to Go
1990
Hell's ditch

(Terry Woods)

The title here could refer to two possible "6s." It probably refers to the "Birmingham Six" who were still in custody at the time that this album was originally released. It could be also interpreted more broadly to refer to the 6 counties in the north of Ireland that are still under English rule.

The lyrics for this one are not included in either the cd or vinyl releases of "Ditch " (well, maybe it's because the band already encountered the wrath of BBC censors for "Streets of Sorrow/Birmingham Six" and in the intervening years the laws changed to make public support for the IRA much riskier), which makes intepretation a bit more difficult.

Poguetry
O-we-o-o
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 11:25
Song Itineraries: Conflicts in Ireland
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Lorca's Novena

Lorca's Novena
1990
Hell's ditch

(Shane MacGowan)
Federico Garcia Lorca was a Spanish poet and playwright (1898-1936). Shane "discovered" Lorca's work while the band was in Spain during the filming of "Straight to Hell." Here's a short interview excerpt from "The Lost Decade" where Shane discusses Lorca:

"His poetry reads beautifully, and it was his area we were in. He was a popular poet in the same way that a lot of Irish poets were, in that he wrote in ballad form and wrote about what was going on among the people. His poetry doesn't come from intellectual thought, it comes from the connection between emotion and seeing and feeling. The other thing about him is that he was a faggot, and during the Civil War the fascists went round pulling out all the Republican sympathisers they could find, and they got Lorca and shot him along with a lot of others, but because he was a faggot they rammed the gun... (Continues)
Ignacio(1) lay dying in the sand
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 11:06
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800 588 605

800 588 605
[2016]

Album : Il lato ruvido

Dopo l'ultima sentenza che ha assolto i responsabili della morte di Giuseppe Uva, vogliamo mostrarvi in anteprima il video del brano "800 588 605", che è il numero verde di ACAD, l'associazione contro gli abusi in divisa che noi stiamo sostenendo e vi chiediamo di sostenere.
Così i Punkreas hanno presentato in anteprima rispetto al loro disco questo brano...
Hai sentito la notizia Mario è stato beccato
(Continues)
Contributed by dq82 2016/7/22 - 09:49
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Bombregn

Bombregn
POMMISADE
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/7/22 - 08:48
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L'Internationale

L'Internationale
MACEDONE [3] / MACEDONIAN [3]

Текст: Ежен Потје (Париз, 1871).
Музика: Пјер Дежејте (1888).
Онлајн верзија: мај 2005.
Транскрипција: Здравко Савески
da marxist.org

Во борба, вие робје земни, [1]
(Continues)
2016/7/21 - 19:19
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Qui in questa terra

Qui in questa terra
Breve canto-invocazione scritto dalle donne ebree italiane nel blocco femminile di Auschwitz-Birkenau.
Sulla melodia dell’HaTikvah, oggi inno nazionale israeliano, composta nel 1888 da Samuel Cohen (1870-1940), un ebreo rumeno, e a sua volta basata su di un canto popolare italiano cinquecentesco, noto come “La Mantovana” (o “Fuggi fuggi fuggi”)
La versione di Frida Misul, ebrea livornese, fu sostanzialmente confermata anche da Settimia Spizzichino (1921-2000), anche lei deportata ad Auschwitz-Birkenau in seguito al rastrellamento del ghetto di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943.
Il recupero di questo canto è dovuto all’impareggiabile lavoro del pianista e compositore Francesco Lotoro, uno dei massimi esperti mondiali di musica concentrazionaria.

Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno... (Continues)
Qui in questa terra triste e maledetta soffrono molto i figli d’Israele.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/21 - 16:36
Song Itineraries: Extermination camps

Février - Les pauvres

Février - Les pauvres
[1895]
Versi di Émile Verhaeren (1855-1916), poeta belga fiammingo di scrittura francese
Nella raccolta “Les Visages de la vie”, pubblicata nel 1899
Messi in nusica da alcuni compositori non molto noti, come Francis Bousquet (1890-1942) e Joseph Jongen (1873-1953).
Il est ainsi de pauvres coeurs
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/7/21 - 09:27
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E anche al mi' marito

Anonymous
E anche al mi' marito
Questa violenta testimonianza popolare contro la guerra del '15-'18 (nel momento in cui ci si rendeva conto che essa rispondeva solamente agli interessi nazionalistici borghesi) in realtà è stata raccolta dal Canzoniere Pisano nel 1967 da un contadino anonimo nelle campagne intorno a Pisa e il titolo corretto è: E ANCO AR MI MARITO.
Flavio Poltronieri 2016/7/20 - 22:30
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Tramonta o sole

Tramonta o sole
Dodi registrò lo stesso canto pure dalla voce di Betta Ceccarelli che aveva sentito nella campagna di Arezzo. Il contadino non maledice l'innocente sole a cui si rivolge così direttamente, è un canto di ribellione generato probabilmente dopo la battitura del grano.
Flavio Poltronieri 2016/7/20 - 22:21
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Refugees

Refugees
Un grande concerto pomeridiano in una discoteca di S. Martino B. A. 1970
Credo
La pista era lí
V. D. G. G.era lì
E a ventanni non é uno scherzo...
marco 2016/7/20 - 11:24




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