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Maremma amara is no doubt the best known Tuscan folksong in the world; so well known, that it was not included in our website. One of the most typical AWS shortcomings, although it was mentioned here and there and, above all, despite of the beautiful “remake” by Del Sangre, Maremma, including the (short) full lyrics of the folksong as a refrain. Time has come to dedicate a full page to this song of hard work, sorrow and death, tracing back its origins to the early 19th century and rediscovered in the 60's by the great Caterina Bueno
Riccardo Venturi 2015/2/9 - 23:49

Maremma amara, Maremma maiala

Antiwar Songs Blog
Maremma amara, Maremma maiala
Il termine Maremma, per secoli e secoli, è stato un nome comune, col suo plurale: si poteva parlare, e si parlava, di maremme per indicare qualsiasi terreno costiero paludoso, compreso il suo tratto d’entroterra. Derivando dal latino maritima, il cui significato dovrebbe essere chiaro, se ne capisce il perché; tuttora qualche anziano, o qualcuno che […]
Antiwar Songs Staff 2015-02-09 20:42:00

Refasola del guerrillero

Refasola del guerrillero
Canzone inedita scritta da Rolando Alarcón e dedicata a Manuel Rodríguez, avvocato, deputato, ufficiale dell'esercito, condottiero dall'aura leggendaria, protagonista della lotta d'indipendenza del Cile dalla Corona di Spagna.

Nell'anno stesso della proclamazione d'indipendenza (1818) Manuel Rodríguez fu arrestato su ordine del rivale Bernardo O'Higgins che lo fece trucidare in carcere.
A Manuel Rodríguez è intitolato il Frente Patriótico (FPMR), il gruppo guerrigliero protagonista dal 1983 della resistenza armata contro il regime di Augusto Pinochet.
Allá viene el guerrillero,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/7 - 18:43
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Lentes de Allende

Lentes de Allende
Canzone inedita scritta da Manuel García e Mario Villalobos, fonadatori del gruppo rock cileno Mecánica Popular

Formada en el año 1998, la agrupación de folklore-rock chilena Mecánica Popular dejó inmortalizada la canción “Los lentes de Allende”, composición que enfatiza las gafas características del líder político chileno.

“Lentes del Allende” gana en poesía simple pero llena de simbolismo sobre el modo en que la dictadura militar y sus elementos figurativos (”sangre, fuego, radares, hielo, infierno”) contrastan con todo aquello (avasallado por la fuerza militar) que condensan “Los lentes de Allende”. ”Giro hacia la gente, mis lentes de Allende”, es uno de los fragmentos de letra más lúcidos que identifica la sensibilidad humana de “saber mirar” a la gente con el legado político de Salvador Allende. Las “Lentes de Allende” ya no serían para la canción propiedad privada de Allende (o de su familia), sino del cantante Manuel García y de todo el pueblo chileno. (da 10 canciones de rock sobre el golpe militar en Chile)
Perros en la lluvia
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/7 - 18:35
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Welcome to England

Welcome to England
Ft: Crazy Haze

Album: Listen (2011)
[Verse 1: Crazy Haze]
(Continues)
2015/2/7 - 17:48
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Romance de la guardia civil española

Romance de la guardia civil española
[1924-27]
Versi di Federico García Lorca, nella raccolta “Romancero Gitano” pubblicata nel 1928
Dedicati a Juan Guerrero Ruiz (1893-1955), uomo di lettere ed editore spagnolo, cui Lorca si rivolge con l’appellativo di “Cónsul general de la Poesía Española”
Musica del gruppo argentino Atilio y Los Alimonados (la voce è di Atilio Basaldella).
Nell’album intitolato “Atilio y Los Alimonados cantan Lorca”

Il mondo e la cultura dei gitani, degli zingari andalusi, stava molto a cuore a Lorca che aveva già dedicato ad essi un’intera sua raccolta, il “Poema del cante jondo” pubblicata nel 1921, in cui è presente la poesia 24 Bofetadas (Canción del gitano apaleado)‎, messa in musica negli anni 70 da Los Aguaviva. Come in quella canzone, anche in questo “Romance de la guardia civil española” Lorca raccontava la perenne e crudele lotta dei gitani (spesso chiamati “cartagineses”) contro l’autorità... (Continues)
Los caballos negros son.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/7 - 15:05
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So Serious

So Serious
Album: "Listen" (2011)

feat. Shadia Mansour / شادية منصور

Lyrics from genius.com
[Intro: Logic and Shadia Mansour]
(Continues)
2015/2/7 - 15:00
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Resumen Porteño

Resumen Porteño
[1983]
Parole e musica di Luis Alberto Spinetta, detto “El Flaco”

Nel disco intitolato “Bajo Belgrano”, registrato con il gruppo Spinetta Jade tra luglio e settembre del 1983, proprio mentre si stava chiudendo la sanguinaria epoca della dittatura.
“Resumen Porteño” fu la canzone con cui Spinetta il 26 gennaio 1984 chiuse il suo storico live alle Barrancas de Belgrano, il quartiere di Buenos Aires dove era nato, il suo primo concerto in un’Argentina finalmente libera.

Una canzone che racconta la storia di tre giovani argentini negli anni che vanno dal 1976 al 1983, quelli del proclamato “Proceso de Reorganización Nacional”, roboante definizione per una delle dittature più feroci che abbiano mai insanguinato l’America Latina.

Ricky ha deciso di fuggire in Brasile per scampare al servizio militare. Infatti la sorte gli ha destinato un numero molto alto e sicuramente gli toccherà finire... (Continues)
Ricky está listo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/6 - 13:35
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Tempi difficili

Tempi difficili
2013
Portavérta

Un bella metafora dei tempi che corrono, non so se sia una vera CCG... agli altri admin l'ardua sentenza
Il paese ci gocciola addosso dai vetri appannati
(Continues)
Contributed by dq82 2015/2/6 - 11:22
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La tempesta

La tempesta
2013
Portavérta

"io non ho più parole di pace per la vostra guerra"
Io ne ho fatte di cose sbagliate,sì Signore
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2015/2/6 - 11:15
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Patria Trelew

Patria Trelew
[1974]
Scritta da Naldo Labrín, componente del gruppo Huerque Mapu (“Messaggeri della terra”, in lingua mapuche).
Nel disco intitolato “Montoneros” (o “Cantata Montoneros”)

I Huerque Mapu sono stati (o sono, che recentemente si sono ricostituiti per l’ennesima volta) un gruppo che faceva musica militante, espressione della sinistra peronista nell’argentina della prima metà degli anni 70. Tutti i testi della “Cantata Montoneros” sono disponibili su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina ma francamente più che di canzoni si tratta di slogan da comizio sessantottino e in definitiva sono, a mio parere, piuttosto stucchevoli e brutte.
Ne faccio menzione perché comunque restano la testimonianza di un periodo molto convulso e difficile della storia argentina, una fase che oltretutto non ho mai compreso fino in fondo e che mi ha sempre lasciato molto perplesso.
Proverò adesso a dire una... (Continues)
[Recitado]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/6 - 10:37

Au matin du Grand Soir

Au matin du Grand Soir
Au matin du Grand Soir

Chanson française – Au matin du Grand Soir – Marco Valdo M.I. – 2015



Je lisais l'autre soir cette phrase que j'ai mise en exergue à la chanson… et si je l'ai mise là, il y a une double raison.

Deux raisons, veux-tu dire, Marco Valdo M.I. et lesquelles ?

Oui, deux raisons et sans doute, même plus encore. La première, c'est cette phrase elle-même qui m'a paru résumer cette idée de Grand Soir et de matin du Grand Soir. Toute l'histoire en une ligne, soutenue par un fort vent d'optimisme et de joie de vivre. La deuxième (car il y en aura d'autres, réflexion faite !), c'est que je lisais à ce moment une chanson chantée par Marc Ogeret et qui parlait du matin du Grand Soir elle-aussi Le Matin du Grand Soir. La troisième raison, c'est que tout cela a ravivé dans ma mémoire une antienne dont je ne sais plus si j'en ai été l'auteur ou si elle m'est venue d'ailleurs ; en... (Continues)
« Bientôt peut-être, les ténèbres traversées des flammes du Grand Soir couvriront la terre. Puis, viendra l'aube de joie et de fraternité » – A dolphe Retté dans Le Libertaire – 1899 (Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/5 - 16:53
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Las increíbles aventuras del Señor Tijeras

Las increíbles aventuras del Señor Tijeras
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone sulla censura. Inutile dire che fu censurata, con il taglio netto dell’ultima strofa: “Io detesto la gente che ha il potere di dire quello che è bene e pure quello che è male. Solo il popolo, amico mio, è capace di capire. I censori di idee tremeranno di orrore davanti all’uomo libero con il corpo in pieno sole.”

Il personaggio del Señor Tijeras – che così tanto ricorda Agostino, il segretario dell’Organizzazione Internazionale della Moralità Pubblica interpretato da Albero Sordi ne “Il moralista” diretto nel 1959 da Giorgio Bianchi – ha anche un nome e un cognome: si tratta di Miguel Paulino Tato, detto Néstor (1902-1986), giornalista e critico cinematografico che dalla sua scrivania di presidente dell’“Ente de Calificación Cinematográfica” diresse la censura dal 1974 fin quasi al termine della dittatura di Videla e soci.
Escondido atrás de su escritorio gris
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 16:12
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El show de los muertos

El show de los muertos
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone che nella scaletta del disco originario doveva essere la prosecuzione di Juan Represión che però i Sui Generis furono costretti ad elimiminare e sostituire con “Tango en segunda” (comunque anch’essa dotata di una certa forza: “Alguna gente que conozco vive metida en un baúl”, o “A mi no me gusta tu cara y no me gusta tu olor”)…

Il brano si apre significativamente con un suono di sirene della polizia ed è ancora dedicato a Juan Represión, quello che dorme tranquillo, senza sapere che sta contribuendo all’assassinio di qualcuno, Juan Represión che solo in apparenza conduce una vita normale e che crede di avere la mani pulite ed invece ha i morti ammazzati sulla coscienza e le mani e i vestiti lordi di sangue…

Perché la censura... (Continues)
Tengo los muertos todos aquí
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 15:40
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Juan Represión

Juan Represión
[1974]
Scritta da Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

“Pequeñas anécdotas sobre las instituciones” - pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’appena rieletto presidente Juan Domingo Perón e con il paese già nel caos completo che sfocerà di lì a poco nella svolta fascista – è stato uno dei dischi più censurati nella storia della musica argentina.
Charlie Garcia, autore di tutti i testi, fu costretto a cambiarne la maggior parte ma due brani, “Juan Represión” e “Botas locas”, furono del tutto espunti dalla prima edizione dell’album (e vennero inseriti per la prima volta soltanto in un'antologia del 1991!). I Sui Generis osarono proporli dal vivo in un concerto a Montevideo, Uruguay, nel 1975 e vennero praticamente tirati giù dal palco dalla polizia, arrestati e interrogati per ore…

La canzone è un allegoria del cittadino benestante ed amante... (Continues)
Juan Represión viste
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 13:58
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Majorana si imbarca sul postale

Majorana si imbarca sul postale
2012
D'amore e di marea

(Basso; Colaninno – Ottolino)

Dove, quando, come, perché Ettore Majorana ha fatto perdere le sue tracce? In questa piccola canzone Majorana si trova nel porto di Palermo la sera della sua scomparsa: la decisione è già presa, non resta che un ultimo esame di coscienza e un messaggio di addio per il mondo, prima di mimetizzarsi nel mare dell’umanità. Una canzone perfetta per il congedo dagli ascoltatori che ora possono lasciare che anche la conchiglia si rigetti nel mare e si confonda con esso.

Una canzone su Ettore Majorana una CCG? E perché? Ettore Majorana, fisico italiano scomparso ufficialmente il 27 marzo 1938 (le ultime indagini lo danno per vivo fino al 1959 in Venezuela), almeno inizialmente infatuato del nazismo, nel "pantheon" delle CCG? A me piace pensare, così come Sciascia in La scomparsa di Majorana che sia fuggito rinunciando al ruolo di scienziato in seguito a una intuizione circa il possibile sviluppo della bomba atomica e le conseguenze potenzialmente disastrose che ne sarebbero scaturite.
Ecco: il porto si allontana, 
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/2/5 - 10:15
Song Itineraries: No Nukes
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Il regalo

Il regalo
2012
D'amore e di marea

(Basso; Colaninno – Ottolino)

Liberamente ispirata alla lettera scritta da Giuseppe Di Vittorio al Conte Pavoncelli il 24 dicembre 1920. Leggere il testo di questo brano è come aprire un vecchia busta da lettera dentro la quale si ritrovano foto sbiadite e in bianco e nero - che ritraggono scene di lavoro nei campi della Puglia dei primi del secolo scorso - e una lettera antica (la prima delle tre di questo disco). Non è una lettera qualsiasi: l’ha scritta Giuseppe Di Vittorio al suo datore di lavoro, il Conte Pavoncelli, la vigilia di Natale del 1920, per restituirgli, nel modo più gentile possibile, un piccolo cestino di auguri che questi aveva fatto recapitare a casa sua. Lo fa perché non vuole il benché minimo privilegio rispetto agli altri braccianti che rappresenta: un gesto necessario non soltanto per onestà d’animo individuale, ma anche perché, nella vita... (Continues)
Gentile principale, stamattina
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/2/5 - 09:44
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Den vita duvan

Den vita duvan
[1975]
Scritta da Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975

Skriven av Lasse Holm e Alf Robertson
Album: Mats Rådberg, På egen hand, 1975
Åh, den lilla vita duvan var utan hem för en lång, lång tid
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/2/5 - 02:43
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Medals of Gold

Medals of Gold
Great song...brilliant work
David D 2015/2/5 - 02:26
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Le Matin du Grand Soir

Le Matin du Grand Soir
Chanson française – Le Matin du Grand Soir – Marc Ogeret – 1968
Chanson de Bertal-Maubon (ou Bertal Maubon) est le pseudonyme collectif de Marcel Bertal (1882-1953) et Louis Maubon (18..-1957), paroliers de chansons, et auteurs de monologues, vaudevilles, livrets d'opérettes, pièces de théâtre – début du siècle dernier



Évidemment, Lucien l'âne mon ami, tu as déjà entendu parler du Grand Soir, moment révolutionnaire par excellence, moment terrible où le monde va basculer…

Comme tu le dis si bien, j'en ai entendu parler et entendu chanter, bien évidemment, de ce fameux Grand Soir. D'une certaine manière et pour certains, c'est une chose terrible et sérieuse. Pour ce que j'en sais, le Grand Soir fait très peur aux riches…

Évidemment… Donc, ce Grand Soir a beaucoup troublé l'ordre bourgeois à la fin du dix-neuvième siècle, au début du vingtième, quand les anarchistes menaient la guerre... (Continues)
Vive Robespierre et vive Cambronne !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/4 - 23:11
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La farina dal Diàul

La farina dal Diàul
Domenico Scandella, known as "Menocchio", a miller from Montereale Valcellina (PN) during the 16th century. He declared some decidedly original theses on the origin of the universe and on the presence and role of God, Jesus, and the Church. Because of his theories on the origin of the universe that were based more on myth than on science (dating back to the predecessors of India, i.e., the Veda Indians and of whom he had never heard, perhaps a sign that the archaic culture had been transmitted genetically), he was put on trial and convicted twice: the first time in prison and the second time at the stake for witchcraft, as he was convicted of heresy. This sentence was carried out diligently between the end of the 16th and the beginning of the 17th century. The piece has been musically constructed using the archetype on an ancient modal melody originally from the area of Carnia (in Friuli).

This... (Continues)
THE DEVIL'S FLOUR
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2015/2/4 - 21:47
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La ragazza di Kobanê

La ragazza di Kobanê
Uno mi ha detto – A Kobanê si gioca
fanno alle Brigate internazionali
sotto la protezione della NATO
e comunque si scrive con l’accento
circonflesso – un marxista, un letterato...

31 gennaio, 2-3 febbraio 2015
L.L. 2015/2/4 - 18:08
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Elegia per gli impiccati di Bassano

Elegia per gli impiccati di Bassano
je m apelle Marc Bertapelle je deouvre cette photo ou mon oncle a ete pendu ils ce nomais Guido BERTAPELLE les horeurs d
e desiquilibrés qu elle gachie ils etais si jeune Marc BERTAPELLE
marc.bertapelle@orange.fr 2015/2/4 - 17:01
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Se olvidaron de la patria

Se olvidaron de la patria
[1966]
Parole di Rolando Alarcón su di una musica popolare di autore anonimo.
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”, pubblicato nel 1969.
Testo trovato su Cancioneros.com

Le relazioni tra l’apparato statale, molto spesso rappresentativo della classe dominante, e i lavoratori si fanno sempre critiche quando i secondi si organizzano e protestano in massa per rivendicare propri diritti. Il Cile non fa eccezione.
Partendo dal massacro di Santa Maria de Iquique del 1907, passando per gli eccidi degli anni 20 e 30 per arrivare alla metà degli 60, anche la storia del Cile è intrisa del sangue dei lavoratori, dei minatori in particolare.

Questa canzone fa riferimento alla feroce repressione delle mobilitazioni dei minatore del rame avvenute nelle miniere di El Teniente, Potrerillos, El Salvador, Llanta e Barquito. Al secondo mese di sciopero, il 1 marzo 1966, il governo... (Continues)
Se olvidaron de la patria,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 15:57
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La mano de Dios

La mano de Dios
[1969]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El mundo folklórico de Rolando Alarcón”

Una canzone che, secondo me, fa il paio con Preguntitas sobre Dios di Atahualpa Yupanqui…
La mano de Dios ya no corre estas praderas,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 13:20
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Yo canto a la libertad

Yo canto a la libertad
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Testo trovato su Cancioneros.com
Libertad, libertad...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 13:03
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Refugee Blues

Refugee Blues
d'après la version italienne de Rossella Poli
d'une chanson anglaise – Refugee Blues – W.H. Auden – 1939


Dans les mois précédant immédiatement le déclenchement de la seconde guerre mondiale, Auden écrivit quelques poèmes contre le nazisme et l'horreur qui se profilait à l'horizon, et même, qui était déjà clairement manifeste, du moins pour qui voulait garder les yeux ouverts. Sa composition la plus célèbre de cette période est sûrement « September 1, 1939 », dédiée à l'invasion de la Pologne. Dans ce « Refugee Blues », Auden décrit de façon claire, sèche et dramatique la condition des Juifs dans l'Europe secouée par la fureur de Hitler, en mettant aussi le doigt dans une plaie encore aujourd'hui ouverte, celle de l'indifférence et même du refus que les Hébreux se virent opposer des « démocraties » de l'époque dans leurs tentatives désespérées de trouver refuge et asile, chose qui contribua... (Continues)
BLUES DES RÉFUGIÉS
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/4 - 11:39
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Yo tengo una copla triste

Yo tengo una copla triste
[1967]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco intitolato “El nuevo”
Yo tengo una copla triste para cantar,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 11:13
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Voy a recorrer el mundo

Voy a recorrer el mundo
[1966]
Parole e musica di Rolando Alarcón
In un disco intitolato semplicemente all’artista
Voy a recorrer el mundo,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 09:34
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Yo defiendo mi tierra

Yo defiendo mi tierra
[1965]
Parole e musica di Rolando Alarcón
Nel disco “Rolando Alarcón y sus canciones”. Presente anche nel disco collettivo “La Peña de los Parra”.
Testo trovato su Cancioneros.com
Defiendo mi tierra
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/4 - 09:15
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To był chłop

To był chłop
Jan "Kyks" Skrzek, il bluesman dell'Alta Slesia è morto 29 gennaio 2015
Testo e musica sue da http://teksciory.interia.pl/
Nie ma chopa
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/2/4 - 03:46
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Les Bourgeois

Les Bourgeois
BURŻUJE
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/2/4 - 00:15
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C'est à l'école qu'on apprend les bêtises

C'est à l'école qu'on apprend les bêtises
C'est à l'école qu'on apprend les bêtises

Chanson française – C'est à l'école qu'on apprend les bêtises – Henri Dès -



Peut-être celle-ci ?, dit Marco Valdo M.I.

Peut-être quoi ?, demande Lucien l'âne un peu estomaqué.

Peut-être celle-ci est-elle une chanson utile ? Ou est-ce une chanson inutile ? Moi, je n'en sais rien. Tout ce que je trouve, c'est une chanson contre la guerre. Car…

Car ?, dit Lucien l'âne en riant.

Car, Zoum zoum zoum-zoum-zoum
Zoum zouzoum zoum-zoum
C’est à l’école, tagadagada
Qu’on apprend les bêtises… et les bêtises de ce genre mettent à mal l'esprit de sérieux et la discipline qui est la base intangible de l'ordre et des armées. Tous les militaires te le diront. L'armée, c'est du sérieux. Là, on ne rit pas. Comme disait Brel, chez ces gens-là, Monsieur, on ne rit pas, Monsieur, on tire, on obéit, on respecte.

Ah bon, dit Lucien l'âne. Évidemment, vu comme... (Continues)
Zoum zoum zoum-zoum-zoum
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/3 - 23:48
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Gambadilegno a Parigi

Gambadilegno a Parigi
L'ho ascoltata nella versione dell'ultimo lavoro di Francesco. Sublime !Mi ha emozionato al punto da riascoltarla ininterottamente per tutto il viaggio di andata e ritorno in autofra Milazzo e Siracusa.
Angelo 2015/2/3 - 22:48
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Adele

Adele
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)

A quasi vent'anni dall'esordio esplosivo di "Catartica", ho trovato questo disco dei Marlene fresco e ispirato, lontano da certe sperimentazioni troppo cervellotiche (almeno per i miei gusti) che avevano caratterizzato alcuni lavori precedenti, ben suonato e con testi ispirati. Musicalmente questa Adele è uno dei pezzi forti che dimostra egregiamente come il rock italiano quando è ben fatto non ha niente da invidiare ai modelli anglosassoni.

Il testo, di stretta attualità, racconta con molta sensibilità e nessuna retorica la fuga di una donna perseguitata da uno stalker.
Adele se ne va
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2015/2/3 - 22:40
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Osja, amore mio

Osja, amore mio
Testo di Cristiano Godano
Musica dei Marlene Kuntz
dall'album "Nella tua luce" (2013)

Ispirata alla figura del letterato russo fondatore dell’acmeismo Osip Emil'evič Mandel'štam, la canzone è scritta dal punto di vista della moglie, la pittrice e scrittrice Nadežda Jakovlevna Mandel'štam. Durante gli anni di lontananza dal marito, vittima delle persecuzioni delle Grandi purghe staliniane, Nadia decise in un mirabile slancio amoroso di imparare a memoria tutti i versi del poeta per poterli tramandare alle generazioni future.




Gli stessi Marlene Kuntz citano il nostro sito per spiegare il tipo di fascinazione che ha condotto Cristiano Godano a scrivere questa canzone.
Tutto imparerò di te
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2015/2/3 - 21:33
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The Green Fields Of France (No Man's Land)

The Green Fields Of France (No Man's Land)
Lo stesso Eric Bogle interviene a proposito della cover "edulcorata" di Joss Stone, un'operazione a cui purtroppo si è prestato anche il grande Jeff Beck.


Eric Bogle: I don't like Joss Stone's cover of No Man's Land, but I won't sue
The Guardian

Apparently Joss Stone’s version of my song No Man’s Land has polarised opinion. I’ve had quite a large number of emails from irate or upset fans asking me if I’d heard it and why I could allow such a travesty. It’s upset me too, mind you, and irritated me as well.

Here was I in Adelaide, bumbling along in comfortable, crisis-free obscurity at the other end of the world, when suddenly a bushfire flared up back in the increasingly Disunited Kingdom, illuminating a depth of feeling about my song I hadn’t known existed. I usually don’t comment publicly on other artists’ versions of my music, but so many people have been in touch that I felt I should... (Continues)
CCG Staff 2015/2/3 - 20:51
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Nothin' but a Good Time

Nothin'  but a Good Time
Now listen
(Continues)
2015/2/3 - 20:35
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Overworked and Underpaid

Overworked and Underpaid
Album: "Alive and Well" (1999)
I wake up and try and
(Continues)
2015/2/3 - 19:23

Everyday Robots

Antiwar Songs Blog
Everyday Robots
Everyday Robots è una canzone inquietante e realistica. L’ha scritta Damon Albarn, il cantante inglese che dopo una stagione da popstar con i Blur e le interessanti sperimentazioni tra elettronica e hip-hop della band a cartoni animati dei Gorillaz, ha fatto uscire l’anno scorso il suo primo album solista che si apre con questa traccia […]
Antiwar Songs Staff 2015-02-03 17:28:00
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Camions ça fait prout

Camions ça fait prout
Camions ça fait prout

Chanson française – Camions ça fait prout – Henri Dès – 1986



Ah, Lucien l'âne mon ami, vous les ânes avez avantageusement été remplacés par les camions, les camionnettes et tous ces engins automobiles… De ce point de vue, c'est utile et c'est une bonne chose. Mais voilà, comme les vaches, comme vous les ânes et nous les humains, les camions ça fait prout. Ça pète et ça empuante l'atmosphère, allant jusqu'à contribuer à faier un trou dans la couche d'ozone.

Dis tout de suite que je pète comme un camion…, dit Lucien l'âne en explosant de rire.

Pas autant, pas autant. Tout est une question de mesure. Et par exemple, depuis que j'ai suivi – et tu l'as suivi avec moi – le débat à propos de La rosa nera de Gigliola Cinquetti (je te la traduirai prochainement, ne t’en fais pas!), je suis perplexe quant aux chansons à proposer aux Chansons contre la Guerre. Un grand... (Continues)
Camions sur la route,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/2/3 - 15:49
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El afuerino

El afuerino
[1965]
Parole e musica di Roberto Parra Sandoval (1921-1995), conosciuto come “tío Roberto”, uno dei tanti artisti della numerosa famiglia Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”.
Testo trovato su Cancioneros.com

“Afuerino” è un termine cileno che sta ad indicare genericamente lo straniero o, con più precisione, uno non del posto sorpreso a commettere un piccolo furto…
Detrás de la zarzamora
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 15:35
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El pueblo

El pueblo
[1965]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco “Ángel Parra y su guitarra”. Ripresa poi dai Quilapayún
Testo trovato su Cancioneros.com
Al pueblo sólo le falta
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 15:04
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Canción para Angélico

Canción para Angélico
[1968]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco intitolato “Al mundo-niño, le canto” ma poi anche nel disco collettivo registrato clandestinamente nel 1974 insieme ad altri prigionieri nel campo di concentramento fascista di Chacabuco
Duerma tranquilo, mi niño,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/3 - 11:56




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