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Senza bisogno di spostarsi a piè di pagina…

Antiwar Songs Blog
Senza bisogno di spostarsi a piè di pagina…
Confesso apertamente che invidiavamo molto quelli di genius e la loro idea di “annotare il mondo”. Il nostro sito ha sempre utilizzato molto le note al testo, soprattutto per annotare le traduzioni di testi difficili (celebre la traduzione di Supper’s Ready che ha riscosso molto successo e attirato una grande quantità di commenti). Il problema […]
Antiwar Songs Staff 2015-12-20 20:57:00
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Siamo sempre partigiani

Siamo sempre partigiani
[1971]
Canzone scritta da Patrizio Nocciolini, membro del Canzoniere delle Lame
Trovo il brano in un EP del 1973, con altre tre canzoni che probabilmente non ci stavano nell’LP “I canti della baracca di Piazza Maggiore. 18 canti sindacali e di protesta”.
Poi anche nel recital “Tu compagno” del 1975

“Canto composto nel periodo della strategia delle tensione voluta dalla CIA e dai fascisti italiani”
(Introduzione da Gli anni che cantano)
Era la sua casa, era il suo paese
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/18 - 14:25
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Schizo

Schizo
Un gruppo rock polacco senza leader, composto da quattro grandi musicisti, che è esistito solo per un anno (1985) e ha registrato solo un disco "Świnie" ("Porci"). Un urlo di protesta in Polonia sotto il regime militare di Jaruzelski.

C'è Marsia e Dedalo in mezzo, almeno io la sento così.
zapadniesz w głęboki sen
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/12/17 - 23:25
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Gli occhi dei bambini

Gli occhi dei bambini
2004
Banjoman

"Gli occhi dei bambini" è un brano che Stefano Rosso ha incluso nel suo album "Banjoman" del 2004, ma che risale a molti anni prima.
Quando in passato gli capitava di proporla live, diceva al pubblico che era un brano ancora inedito e che raramente eseguiva dal vivo.
Per fortuna Stefano ha poi provveduto ad inciderla, perché è una canzone molto bella, dolce e toccante, tutta dedicata all'universo dei bambini.

Il brano è stato usato nel 2003 come sigla di apertura della trasmissione "Medicina a confronto" in onda su Rete 4.

http://stefanorossouniverse.blogspot.it/
Sono gli occhi dei bambini
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/12/17 - 17:25
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Mamma Jole

Mamma Jole
2007
Mortacci

Un'altra deliziosa canzone di Rosso, che dietro al ritmo allegro e scanzonato dettato dal banjo, nasconde liriche pungenti e ricordi nostalgici.

"Mamma Jole", oltre ad essere il titolo della canzone, era anche il vero nome della mamma di Stefano, che pur affrontando le tante difficoltà della vita ha trasmesso a suo figlio i giusti valori ("Mi ha insegnato a non rubare mai e a portare nel cuore Gesù").

Le sferzate di Stefano sono invece dirette ad un mondo sempre più grigio, con le pubblicità che fanno il lavaggio del cervello ai giovani e le guerre che sembrano non aver mai fine ("Guerre inventate nel nome della libertà").

http://stefanorossouniverse.blogspot.it/
Generazioni inquinate da pubblicità
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/12/17 - 17:10
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Giordano Bruno

Giordano Bruno
2007
Mortacci

Il disco "Mortacci" viene chiuso non da una canzone ma da un sonetto.

Rosso si traveste per un attimo da Trilussa, o se volete dal Belli, e ci regala questa piccola storia in rima su Giordano Bruno.

Con un simpatico sottofondo musicale, Stefano ci narra la triste fine del frate Domenicano, che fu condannato al rogo perché sosteneva che la terra girava, cosa impensabile per l'epoca.

Sembra di vederlo il nostro Stefano, che a chiosa del sonetto, ride sotto i baffi e ci dispensa uno dei consigli più saggi e antichi del mondo: "Si nun te voi scottà e fatte la bua te devi fa sempre li cazzi tua!".
Giordano Bruno, Frà Domenicano
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/12/17 - 17:04
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Amerika e Alì Babà

Amerika e Alì Babà
2008
Piccolo mondo antico

Siamo nel 2008 e Stefano Rosso da alle stampe quello che sarà il suo ultimo album: "Piccolo mondo antico".

Ancora una volta il disco è autoprodotto dalla sua etichetta la "Red & Black Music".

L'amico di Stefano, Giuliano Chiaramonte, descrivendo questo disco disse:"la verve da cantautore di Stefano, dopo ben trent'anni di attività, è pressochè intatta e in più ci mostra e ci regala le sue inclinazioni verso la musica classica e la cosiddetta canzone romana".

Il disco si apre con "Amerika e Alì Babà", in cui Stefano sembra già parlare come chi ha lasciato questo mondo: "E da una nuvoletta al nuovo domicilio, vi guarderò stupito tra un sorriso e uno sbadiglio".

Come è nel suo stile, Stefano punta il dito su chi si approfitta del potere: "Dei finti democratici che regnano sovrani" Idolatrati semidei che invece sono nani", non rinunciando anche a qualche frase... (Continues)
Quando ritornerò dal mondo della musica
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/12/17 - 16:59
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C'era una volta (e ancora c'è)

C'era una volta  (e ancora c'è)
1978
...e allora senti cosa fò

Brano swing molto bello e interessante che ci riporta ad atmosfere anni 30-40.

Stefano dimostra tutta la sua versatilità e abilità nel passare da uno stile musicale ad un altro.

Nel testo Stefano cita personaggi quali Isa Bluette, soubrette italiana degli anni venti e trenta del novecento, che calcò le scene del cafè-chantant come sciantosa, Tom Mix, attore cinematografico statunitense e gli immensi Totò e Charlotte.

Si raffrontano quindi i tempi andati con quelli odierni, con l'inevitabile nostalgia che si affaccia ("ma oggi tutto qui è cambiato, sono rimasti i ricordi e niente più").

Verso la fine della canzone a fare i cori insieme a Stefano Rosso anche Ivano Fossati.

La canzone fu anche scelta da Nanny Loy come sigla del suo celeberrimo programma "Candid Camera".

Molto belli sono gli arpeggi di chitarra fatti da Stefano insieme a Luciano Ciccaglioni,  mentre... (Continues)
Erano gli anni di Isa Bluette
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/12/17 - 16:41

Lamentation de Nelle, la mule et la résurrection

Lamentation de Nelle, la mule et la résurrection
Lamentation de Nelle, la mule et la résurrection

Chanson française – Lamentation de Nelle, la mule et la résurrection – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 16

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LVIII)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte... (Continues)
La troisième année du ban
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/12/17 - 16:17
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Canzone della Pancaldi

Canzone della Pancaldi
[1968]
Anche nota come “Quel tirchio di Pancaldi”
Canzone scritta da Janna Carioli nel 1968 per le operaie della camiceria Pancaldi di Bologna che lottavano per il loro salario.
Testo trovato su Gli anni che cantano
Brano facente parte dello spettacolo "Canti Contro (Recital di canzoni del lavoro, della lotta e della resistenza antimperialista)” realizzato nel 1970-71
Poi nel disco del Canzoniere delle Lame “I canti della baracca di Piazza Maggiore. 18 canti sindacali e di protesta” (1973). (Credo che la “baracca” fosse la tenda allestita dai metalmeccanici in piazza a Bologna durante le manifestazioni del 1973)

Bellissimi i versi: “Lui gira con la miura e noi andiamo a piedi / Se poi non si decide farem come i francesi.”

La Lamborghini Bertone modello Miura, prodotta a partire dal 1966, era all’epoca uno status symbol per ricchi ed arricchiti… Il “farem come i francesi” non si riferisce... (Continues)
Quel tirchio di Pancaldi non ci vuol dar dei soldi
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/17 - 14:30
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Inno dei partigiani fiorentini

Anonymous
[ca. 1945?]

Il testo di questo Inno dei partigiani fiorentini l'ho tratto dal volumetto "Le nostre canzoni", un opuscolo pubblicato diversi anni fa dall'Archivio Storico del Sessantotto di Firenze a cura del suo presidente e memoria storica, Maurizio Lampronti (che saluto se legge). L'opuscolo contiene soltanto una brevissima introduzione e i testi: nessuna notizia certa, quindi, posso dare su questo canto e su chi, eventualmente, lo abbia composto.

Basandosi però sul testo stesso, così come riportato dal Lampronti, alcune cose è possibile dirle. Ad esempio, il fatto che vi siano nominati praticamente tutti i comandanti partigiani fiorentini morti in combattimento (Vittorio Sinigaglia, da cui prese nome la celebre Brigata; Lanciotto Ballerini, Aligi Barducci "Potente", Bruno Fanciullacci, un generico "Rosselli" che deve stare per i due fratelli assassinati per procura dai fascisti "cagoulards"... (Continues)
Sinigaglia, Lanciotto, Potente
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/12/17 - 14:22
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La fornace Gardelli

La fornace Gardelli
[1967]
La prima canzone scritta da Janna Carioli nel 1967 per gli operai della fornace Gardelli, il più antico stabilimento per la produzione di manufatti edili e ceramiche di Imola, che sorgeva lungo il canale dei Molini.
Canta Gianfranco Ginestri.
Testo trovato su Gli anni che cantano
Brano facente parte dello spettacolo "Canti Contro (Recital di canzoni del lavoro, della lotta e della resistenza antimperialista)” realizzato nel 1971
Poi nel disco del Canzoniere delle Lame “I canti della baracca di Piazza Maggiore. 18 canti sindacali e di protesta” (1973). (Credo che la “baracca” fosse la tenda allestita dai metalmeccanici in piazza a Bologna durante le manifestazioni del 1973)

Già nei primi anni 50, quando nelle fabbriche di tutta Italia si cercava di “estirpare il cancro comunista”, diversi lavoratori della Gardelli, così come di altre fabbriche dell’imolese, furono licenziati... (Continues)
E noi tiriam la cinghia da sei mesi
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/17 - 13:46
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The Bomb-Shelter Rag

The Bomb-Shelter Rag
[2012]
Parole, musica ed interpretazione di Gordon Poole
Nel CD del gruppo napoletano intitolato “Quando i treni viaggiavano sicuri”
Registrato a Napoli e a Santiago de Cuba con la partecipazione di Daniele Sepe, Gordon Poole, Andrea Campese, Romilda Bocchetti.

“In questo viaggio immaginario, dove il tempo non ha un passato, presente e futuro che si susseguono, il grande Gordon Poole ci catapulta in America durante la guerra fredda, con un suo brano inedito sui rifugi antiatomici.”

Quando i treni viaggiavano sicuri è un viaggio musicale in un treno ideale che percorre gli ultimi quaranta anni di politica internazionale seguendo il filo nero che corre sui binari che collegano le dittature sud americane alle vicende italiane ed internazionali.
Abbiamo ipotizzato un nesso logico che lega i due 11 Settembre - l’inizio della dittatura di Pinochet in Cile e l’attacco alle Twin Towers - a corollario di undici anni di musica militante, indipendente, socialmente impegnata e politicamente scorretta.” (Finti-Illimani)
Nikita, I’m not scared of you,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/17 - 10:46
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Per Loredano Bizzarri

Per Loredano Bizzarri
[1973]
Nel disco “I canti della baracca di Piazza Maggiore. 18 canti sindacali e di protesta”
(Credo che la “baracca” fosse la tenda allestita dai metalmeccanici in piazza a Bologna durante le manifestazioni del 1973)

Il 12 giugno 1949, durante un grande e lungo sciopero dei braccianti del bolognese, a San Giovanni in Persiceto - a 40 km da Molinella, dove qualche settimana prima i carabinieri avevano sparato e ucciso l’operaia e mondina Maria Margotti di 34 anni, vedova e madre di due bambine, e ferito una trentina di persone - un lavoratore che stava picchettando contro il crumiraggio, Loredano Bizzarri di 22 anni, fu freddato da un colpo sparato a bruciapelo da tal Guido Cenacchi, una guardia al soldo degli agrari. L’assassino non fu neppure incriminato.
Lavoratori ascoltate in silenzio
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/16 - 21:03
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Gwerz tabut Kemper

Gwerz tabut Kemper
[1968]
Gwerz di Yann Gouer
Gwerz de Yann Gouer
Gwerz gant Yann Gouer
Alan Stivell, 1972
(In album: Une journée à la maison, 1978)

Abituati come siamo al '68 “francese”, come sempre non abbiamo ben presente che la Francia non si ferma a Parigi. Erano gli anni, quelli, in cui la lotta si faceva sentire anche in regioni periferiche del paese, e in Bretagna aveva tutte le sue specificità legate anche all'indipendentismo. Un indipendentismo che, in Bretagna, ha sempre assunto forme attive di socialismo, anticapitalismo e antirazzismo. Sotto il nome di “Yann Gouer”, che in bretone è semplicemente un appellativo per il “contadino qualsiasi” (“Gian Contadino”, si potrebbe tradurre), proprio nel 1968 venne pubblicato questo gwerz in lingua bretone che ricorda una manifestazione contadina svoltasi a Quimper, e conclusasi con una violenta repressione da parte dei C.R.S., i celerini francesi (ricordiamo... (Continues)
Tostait va mignoned, azezit tro-war-dro,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/12/16 - 20:11
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The Great Joke In The Sky

The Great Joke In The Sky
[2012]
Parole delle Madri di Plaza de Mayo, recitate da Angela Bernal su musica di Carlo Vignaturo
Con Angela Bernal (voce), Carlo Vignaturo (charango, piano, programm.), Giuseppe Chierchia (sicus)
Nel CD del gruppo napoletano intitolato “Quando i treni viaggiavano sicuri”

“Quando i treni viaggiavano sicuri è un viaggio musicale in un treno ideale che percorre gli ultimi quaranta anni di politica internazionale seguendo il filo nero che corre sui binari che collegano le dittature sud americane alle vicende italiane ed internazionali.
Abbiamo ipotizzato un nesso logico che lega i due 11 Settembre - l’inizio della dittatura di Pinochet in Cile e l’attacco alle Twin Towers - a corollario di undici anni di musica militante, indipendente, socialmente impegnata e politicamente scorretta.” (Finti-Illimani)

Traduzione italiana della lettera che le Madri scrissero a papa Wojtyla nel 1999, quando... (Continues)
Buenos Aires, 23 febbraio 1999
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/16 - 16:17

Choisis Lison

Choisis Lison
[1917]
Parole di Louis Bousquet e musica di Camille Robert, gli stessi autori – come l’interprete – di Quand Madelon…

“Canzone d’Amore Contro la Guerra” recentemente reinterpretata da Tichot nell'album “Chansons de la guerre 14-18. Une vie d' bonhomme. Pendant la guerre la chanson continue” pubblicato nel 2008.

Ho indicato in corsivo alcuni dei diversi refrain usati, sempre varianti con i nomi dei tanti campi di battaglia francesi nella Grande Guerra…
Quand, au printemps, la feuille pousse
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/16 - 14:03
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Leur idéal

Leur idéal
[1914-18]
Poesia che l’anarchico e antimilitarista Bizeau scrisse durante il macello della Grande Guerra.
Messa in musica da François Guernier, leader del gruppo francese Tichot, nell'album “Chansons de la guerre 14-18. Une vie d' bonhomme. Pendant la guerre la chanson continue” pubblicato nel 2008.

On retrouve Eugène Bizeau avec Leur Idéal, titre qui résume parfaitement la chanson. Il s'agit d'une interrogation sur le sens de la guerre face à la violence de la guerre ("la charge folle vers les canons meurtriers") et face aux remises en cause des principes démocratiques ("c'est bâillonner la justice"). La voix de François Guernier prend de l'ampleur à mesure que la colère monte...”
(da Autour du Chemin des Dames)




I disegni sono tratti dal sito dell’Association Laïque des Amis d'Anne et Eugène Bizeau
C'est là-bas dans la tranchée
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/16 - 13:08
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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La Roulante

Anonymous
La Roulante
[1917]
Versi di anonimo “poilu”, soldato francese della Grande Guerra
Musica di Lucien Boyer (1876-1942) è stato un poeta, compositore, chansonnier e goguettier di Montmartre.
Ripresa da Tichot nell'album “Chansons de la guerre 14-18. Une vie d' bonhomme. Pendant la guerre la chanson continue” pubblicato nel 2008.

Certamente si tratta di canzone patriottica, e d’altra parte Lucien Boyer fu insignito della Legion d’Onore quale “chansonnier aux armées”… Eppure si tratta di un’ode alla “roulante”, la cucina da campo, unica macchina di sostentamento e non di morte presente nelle trincee della Grande Guerra.

E intorno alla “roulante” le voci dei “poilus”, perfettamente consapevoli, e con grande sarcasmo, che i loro nemici non erano tanto i “boches” tedeschi quanto i ricchi e i profittatori di casa propria, quelli che invece, nello stesso tempo, mangiavano nei grandi ristoranti di Parigi e sui loro giornali ingannavano l’opinione pubblica sul macello in atto…
Les nouveaux riches dînent chez Fayard
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/16 - 11:55
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Il cane infedele

Il cane infedele
musiche e arrangiamenti: Stefano Scatozza
testo: Danilo Selvaggi

da "Tempo di passaggio" 2012

Rallentano di nuovo i ritmi con "Il cane infedele", stimolante canzone soft jazz e metaforica: "Il mio cane odia i padroni / però lo fa con un suo stile / lo guardi e lui lo fa capire / scavando per ore in cortile / i resti del mondo che abbiamo sepolto nel fango". Il testo di Danilo Selvaggi è geniale a dire poco e la canzone cresce pian piano. Parte calma come se potesse non andare da nessuna parte e non avesse assolutamente fretta di andarci e poi prende le mosse e si impenna in un latrato di sax, prima di spegnersi nell'invocazione: "Un osso, per favore, al cane mio infedele".

Non c'è niente da fare: quando un disco, oltre che ascoltarlo, lo si può leggere, significa che siamo alle prese con un prodotto che ha dei valori aggiunti dentro. I testi di Danilo Selvaggi hanno quel quid, quell'indefinito nonsoché che ci porta dentro alle canzoni.
www.bielle.org
Il mio cane infedele
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 11:31
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À Hurtebise

À Hurtebise
[1914-18]
Scritta da François Guernier a partire da una o più poesie di “poilus” nelle trincee della Grande Guerra
Nell'album “Chansons de la guerre 14-18. Une vie d' bonhomme. Pendant la guerre la chanson continue” pubblicato nel 2008.

La ferme d'Hurtebise, vicino a Craonne in Picardia, è una fattoria posta nel cuore del Chemin des Dames, dove per tutta la Grande Guerra i “boches” e i “poilus” se le diedero di santa ragione. E creparono a centinaia di migliaia

À Hurtebise, seconde chanson de soldat. Chaque couplet est le prétexte à une nouvelle rime, une nouvelle correspondance avec le lieu d'Hurtebise sur le Chemin des Dames. L'effet est souvent drôle : ‘Forcément, on y économise / A Hurtebise’. Ainsi est décliné chaque aspect de la vie des tranchées, présentée non sans ironie comme une vie d'oisiveté, une vie tranquille. Tichot sert ses paroles avec une mélodie joyeuse.”
(da Autour du Chemin des Dames)
Connaissez-vous ce grand coteau
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/16 - 11:18
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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MilluMinoMeno

MilluMinoMeno
Inno 2015 per M'Illumino Meno
(testo e musica: Mattia Quinzio)
Non sono passati nemmeno cent’anni
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 11:02
Song Itineraries: War on Earth
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The Orphans

The Orphans
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (Continues)
The Orphans, the orphans, remember us, remember us
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 10:05

Goodnight Mary

Goodnight Mary
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (Continues)
Goodnight Mary go to sleep
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 10:03
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Good Old Flag

Good Old Flag
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (Continues)
When this war was beginning it was all to God we trust
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 09:57
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We Were Marching on Christmas Day

We Were Marching on Christmas Day
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (Continues)
Frozen ground, oh holy night
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 09:54
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The Story You Tell Yourself

The Story You Tell Yourself
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (Continues)
You're fighting for your blood
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 09:52
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Last June Light

Last June Light
2015
Soundtrack To a Ghost Story

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti di area Americana, sottolineando... (Continues)
I'm picking honeysuckle and arrowheads and arrowheads
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 09:48
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Sweetheart

Sweetheart
2015
Soundtrack To a Ghost Story
(B.Glover/N.Hubbard/J.Britt)

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti... (Continues)
Don't take my sweetheart away
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 09:46
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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I've Seen the Elephant

I've Seen the Elephant
2015
Soundtrack To a Ghost Story

L'intreccio fra storia americana e folk music si fa strettissimo in questo progetto discografico a nome The Orphan Brigade, che l'italiana Appaloosa snida con intelligenza dalla miriade di uscite indipendenti, per offrirlo nell'edizione con testi tradotti a fronte (lavoro meritevole, vista la centralità delle vicende umane cantate). Non è una sorpresa dell'ultima ora la sensibilità di alcuni musicisti di area roots per questo tipo di narrazioni in musica: sembra semmai un tratto distintivo - quello cioè di utilizzare il passato e le intersezioni fra cronaca e mito - per questa generazione perduta di songwriters. Vi appartengono di dirittto Neilson Hubbard, Ben Glover e Joshua Britt, qui i tre attori protagonisti ai quali si aggiungono le voci di Kim Richey, Gretchen Peters, Heather Donegan e un altro manipolo di strumentisti di area Americana, sottolineando... (Continues)
Bones snapped and a cracking
(Continues)
Contributed by dq82 2015/12/16 - 09:39
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To Life

To Life
[1964]
Da "Fiddler on the roof" (Il Violinista sul tetto), un musical composto da Jerry Bock su libretto di Sheldon Harnick e Joseph Stein, ambientato in uno shtetl ebraico della Russia zarista nel 1905. È tratto dal libro "Tevye and his Daughters" (o Tevye the Milkman), in italiano "Tevye il lattivendolo ed altre storie", di Sholem Aleichem. È andato in scena per la prima volta a Broadway il 22 settembre 1964. https://it.wikipedia.org/wiki/Fiddler_on_the_Roof]]
Testo da stlyrics

Dal musical è stato tratto un film omonimo nel 1971, diretto da Norman Jewison.

Il titolo è ispirato ad un soggetto ricorrente nei quadri del pittore ebreo Marc Chagall, vale a dire il violinista che suona sopra i tetti di un villaggio di campagna. Come ci spiega il protagonista Tevye all’inizio dello spettacolo, tale figura ci ricorda le condizioni di estrema instabilità in cui si manifesta l’esistenza ebraica (ma anche dell’esperienza umana in senso generale), “costretta ad improvvisare una semplice melodia senza rompersi l’osso del collo”.
(Tevye)
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/12/16 - 02:22
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий: Сыт я по горло

Vladimir Semënovič Vysotskij / Владимир Семёнович Высоцкий: Сыт я по горло
XX secolo
Нью-Йорк -17 января 1979г.
Parole muscicate da Владимир Семёнович Высоцкий
Da, da http://liryka-liryka.blogspot.com/2015...
Сыт я по горло, до подбородка,
(Continues)
Contributed by krzyś 2015/12/16 - 01:39
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Tre ottave pe' cantare O Gorizia a Carrara colla Nicolazzi

Tre ottave pe' cantare <em>O Gorizia</em> a Carrara colla Nicolazzi
[dicembre 2015]
Ottave in rima di Giovanni Bartolomei da Prato
(sulla tradizionale aria-cantilena delle ottave)

E pensare che Giovanni Bartolomei da Prato, su questo sito, ce lo avevamo presente fin dal 25 novembre 2011, quando intervenne su Su fratelli pugnamo da forti a dirimere un po' la famosa questione degli inquisisi. E ne è qualificato, essendo il Giovanni Bartolomei stato un collaboratore della Caterina Bueno, e ancor oggi un suo autentico continuatore. Avendolo conosciuto di persona nelle circostanze che vo a raccontare, sono particolarmente lieto di accorglielo qua dentro anche come autore e ottavista; e vedrete più in là quali e quante cose Giovanni ha combinato e sta combinando (non ultime, anche se mi ha pregato di attendere ancora un po' prima di metterle, certe sue straordinarie versioni in pratese da Georges Brassens, che non esiterei a definire geniali).

Per questa cosa... (Continues)
'La c'era a Bella Ciao 'n quel di Spoleto
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/12/15 - 21:13
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Anatevka

Anatevka
[1964]
Da "Fiddler on the roof" (Il Violinista sul tetto), un musical composto da Jerry Bock su libretto di Sheldon Harnick e Joseph Stein, ambientato in uno shtetl ebraico della Russia zarista nel 1905. È tratto dal libro "Tevye and his Daughters" (o Tevye the Milkman), in italiano "Tevye il lattivendolo ed altre storie", di Sholem Aleichem. È andato in scena per la prima volta a Broadway il 22 settembre 1964.

Dal musical è stato tratto un film omonimo nel 1971, diretto da Norman Jewison.

Testo trovato qui

Il titolo è ispirato ad un soggetto ricorrente nei quadri del pittore ebreo Marc Chagall, vale a dire il violinista che suona sopra i tetti di un villaggio di campagna. Come ci spiega il protagonista Tevye all’inizio dello spettacolo, tale figura ci ricorda le condizioni di estrema instabilità in cui si manifesta l’esistenza ebraica (ma anche dell’esperienza umana in senso generale), “costretta ad improvvisare una semplice melodia senza rompersi l’osso del collo”.
GOLDE:
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2015/12/15 - 21:09
Song Itineraries: Exiles and exilees

Vois-tu jusque Bruxelles ?

Vois-tu jusque Bruxelles ?
Vois-tu jusque Bruxelles ?

Chanson française – Vois-tu jusque Bruxelles ? – Marco Valdo M.I. – 2015
Ulenspiegel le Gueux – 15

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LVIII)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent... (Continues)
On était au jour de l’abdication
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/12/15 - 16:04
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La canzone dei migranti

La canzone dei migranti
2016
Quo Vadis - Storie di migranti

Riflessioni su una umanità dolente che si interroga sul significato universale dell’accoglienza e della pietà.
Un altro muro, un’altra vergogna
(Continues)
Contributed by Fernando Ianeselli 2015/12/15 - 15:14
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La maglietta rossa di Kobane

La maglietta rossa di Kobane
2016
Quo Vadis - Storie di migranti
Il tuo nome è Aylan,
(Continues)
2015/12/15 - 15:09
Song Itineraries: From Kurdistan
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Pace

Pace
2016
Quo Vadis - Storie di migranti

La canzone è parte di un'opera rock in allestimento denominata Quo vadis - Storie di migranti.
L’opera nasce dalla consapevolezza che l’umanità intera sta vivendo un momento storico epocale: non soltanto il confronto/scontro di religioni e civiltà diverse, non soltanto la crisi e gli interessi economici mondiali ma la percezione di un punto di non ritorno globale per la sopravvivenza dell’essere uomo, dei suoi valori fondanti e dello stesso senso della vita.
In qualche modo vorrebbe essere la colonna sonora di un’umanità dolente e smarrita in cammino verso una destinazione ignota.
La tragedia dei migranti (o profughi, o rifugiati, o diseredati non fa differenza) ci pone di fronte a tutto ciò , analogamente a tutte le migrazioni del passato, ma anche diversamente da esse perché oggi questa è tragedia di tutti: di chi uccide, di chi lucra, di chi fugge, di chi accoglie e di chi respinge.
Sotto gli occhi di tutti.
Quando il tempo sparirà
(Continues)
Contributed by Fernando Ianeselli (autore e compositore) 2015/12/15 - 15:01
Song Itineraries: From Kurdistan
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Refugees

Refugees
Conobbi i Van Der Graaf Generator dopo il viaggio di un mio amico a Londra. Da quel giorno gli ascolto ancora spesso e volentieri. Refugees è senz'altro una delle mie "lirics" preferite.
Paolo Salvatore Orrù 2015/12/15 - 14:19
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Rant ’N’ Roll

Rant ’N’ Roll
[1994]
Parole e musica di John Trudell (1946-2015), musicista ed attivista politico nativo americano, di origine Santee Dakota, scomparso di recente
Nell’album intitolato “Johnny Damas & Me”
Welcome to graffiti land
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/15 - 10:27
Song Itineraries: War on Earth
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Listening / Honor Song

Listening / Honor Song
[1983]
Spoken song dal primo disco di Trudell, “Tribal Voice”
I was listening to the voices of life
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/15 - 09:58
Song Itineraries: War on Earth
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It Is One

It Is One
[1996]
Scritta da Jackson Browne con Jeff Young, Kevin McCormick, Scott Thurston, Mark Goldenberg, Mauricio Lewak, Luis Conte e Valerie Carter.
Nell’album “Looking East”
They shot a man into the sky
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/15 - 09:17
Song Itineraries: War on Earth

Siamo gente di Molinella

Anonymous
Siamo gente di Molinella
Pare che l'indicazione di Wikipedia derivi dal resoconto della tumultuosa seduta parlamentare del 20 maggio 1949, qui in PDF
L'allora Sottosegretario di Stato per l'Interno, il democristiano Achille Marazza - diede la versione dei fatti riportata da Wikipedia, aspramente contestata dal deputato del PCI Aldo Cucchi
Purtroppo Wikipedia è molto rigorosa sull'uso delle fonti: se troverò qualche articolo de L'Unità dell'epoca da citare vedrò di indicarlo in quella pagina.
Carletto Cafiero 2015/12/14 - 23:21
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La morte

La morte
Una curiosità: il "Volume 1" uscito nel giugno del 1967, è stato in assoluto il primo disco in Italia a contenere nella copertina i testi di tutte le canzoni...a dire il vero, vendette anche molto bene (oltre le 60.000 copie) piazzandosi quell'anno al secondo posto nelle classifiche, dietro........
Gianni Morandi!
Flavio Poltronieri 2015/12/14 - 22:07
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Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello

Carlo Martello torna <i>[o: ritorna]</i> dalla battaglia di Poitiers; <i>o</i> Carlo Martello
In riferimento a questa canzone, il 13 dicembre 1967 (come regalo di Santa Lucia) sia Fabrizio che la sua etichetta di allora, la Karim, hanno ricevuto la citazione di un mio concittadino veronese per "avere in concorso tra di loro, prodotto e messo in commercio dischi pornografici e dal contenuto osceno"
L'anno seguente la vicenda giuridica si risolse con una assoluzione "perchè il fatto non sussiste"
Flavio Poltronieri 2015/12/14 - 21:50
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A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio

A Sante Caserio, <i>o</i> La ballata di Sante Caserio
Nuova riscrittura in lingua inglese (con chiusa finale in franco-canadese del Québec) di Riccardo Venturi
14 dicembre 2015
The song adapted into English (with the final stanza in Canadian French) by Riccardo Venturi
December 14, 2015



Performed in Italian by Sandra Mantovani.


Mi sono immaginato questa versione con un dato arrangiamento musicale molto ripreso dalla musica tradizionale franco-canadese (e per questo il "dormi Caserio" finale è in francese del Québec come omaggio, ripetuto però in inglese), e accompagnata dal violino di Jamie Lazzara, che saluto se legge. Purtroppo, come sono solito dire, so suonare solo il campanello di casa e male pure quello. Ma chissà. Ad ogni modo la versione consta solo delle tre strofe comunemente cantate della ballata, più, appunto, il "dormi Caserio" finale. Si tratta, e lo ribadisco, di una riscrittura, così come mi è venuta in mente una sera qualsiasi.
THE BALLAD OF SANTE CASERIO
(Continues)
2015/12/14 - 21:38
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I Fratelli di Soledad (Noi siam con chi lavora)

I Fratelli di Soledad (Noi siam con chi lavora)
Fonti bene informate mi riferiscono che gran parte del film "Uomini contro" venne girato in Jugoslavia per aggirare divieti e boicottaggi da parte delle istituzioni che non vedevano di buon occhio la realizzazione di un film giudicato "antipatriottico".
Comunque la cava dove fucilano Frechette sembra proprio quella di Sossano (uguale!)
ciao
GS
gianni Sartori 2015/12/14 - 20:55
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Piazza Fontana (Luna Rossa)

Piazza Fontana (Luna Rossa)
Traduit par ZugNachPankow
LUNE ROUGE
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2015/12/14 - 20:42
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‘A verità

‘A verità
[2014]
Scritta da Rocco Pagliarulo, in arte Rocco Hunt, con Enzo Avitabile, Fausto Cogliati e Valerio Passeri, detto Nazo
Feat. Enzo Avitabile
La traccia che dà il titolo all’album del 2014
Testo – completo delle parti interpretate da Avitabile – trascritto da Pakos su Summary Forum
[Rocco Hunt]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/14 - 17:33
Song Itineraries: War on Earth
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Finì la guerra

Finì la guerra
E' il caso di ricordare che nella guerra del 15/18 gli studenti si dichiararono interventisti
Flavio Poltronieri 2015/12/14 - 17:24
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Dodi Moscati: Stai attento

Dodi Moscati: Stai attento
Innanzi tutto bisogna dire che il mio sodale, sommo cantautore (e molto altro) Marco Ongaro è presente unicamente nel tributo "Inciampando" e non in "Bacio Di Cane Bacio Di Gatto" in cui invece la compianta Dodi si avvaleva del contributo del bravissimi Mazapegul.
Inoltre: all'interno della poesia di Ciampi, la Moscati aggiunge le due ultime quartine dove si rivolge direttamente a Piero e rivendica anche per sè un pari trattamento.
Grazie Krzysiek per la traduzione in polacco.
Flavio Poltronieri 2015/12/14 - 17:10
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The Beat(en) Generation

The Beat(en) Generation
[1988-89]
Parole e musica di Matt Johnson
Nell’album intitolato “Mind Bomb”, pubblicato nel 1989
When you cast your eyes upon the skylines
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/14 - 16:20
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World Without Tears

World Without Tears
[2003]
Parole e musica di Lucinda Williams
Title track del suo album del 2003
If we lived in a world without tears
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/14 - 15:33
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Die schlesischen Weber

Die schlesischen Weber
Mi chiedevo dove mai li avessi visti di "strano", i Tessitori di Heine tradotti dal Carducci. Me ne sono ricordato pochi giorni fa, riprendendo un certo libriccino da casa di mia madre. Ecco dov'erano: nientepopodimeno che nell'apparato critico all'edizione standard moderna del Manifesto del Partito Comunista di Carlo Marx e Federico Engels, a cura di Emma Cantimori Mezzomonti, pubblicata da Einaudi nel 1947 (vale a dire nel centenario esatto del Manifesto). Insomma, mica roba da poco. A pagina 189 dell'edizione che ho io, e che giaceva in cantina da mia madre, eccoti il Carducci solforoso prima di diventare "vate" monarchico o roba del genere. Ma pensa te.
Riccardo Venturi 2015/12/14 - 15:23
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Sweet Side

Sweet Side
[2003]
Parole e musica di Lucinda Williams
Nell’album intitolato “World Without Tears”
You run yourself ragged tryin' to be strong
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/14 - 15:12
Song Itineraries: Child Abuse
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(You Gotta) Fight for Your Right (to Party!)

(You Gotta) Fight for Your Right (to Party!)
[1986]
Scritta dai Beastie Boys col produttore Rick Rubin e Tom Cushman
In “Licensed To Ill”, album d’esordio del terzetto hip hop newyorkese

Beh, sempre a proposito di istituzioni totalitarie - anzi, delle loro fondamenta: famiglia e scuola - insieme a The Wall dei Pink Floyd e a School Day di Chuck Berry, non poteva assolutamente mancare quest’altra immortale…
[Now boys, don't get into any trouble while mommy and daddy are gone
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/12/14 - 14:15
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Ja płonę

Ja płonę
[1983]

Parole di Bogdan Olewicz
Dal doppio album "I Ching"
Siedzę w słońcu
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2015/12/14 - 05:33
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Jak tu pięknie

Jak tu pięknie
le 80'
nie mam ani grosza
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2015/12/14 - 04:12
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Migrants

Migrants
(2015)

“Essendo io stesso un emigrato del sud Italia – terra di immigrazione – ho sempre sentito il bisogno di dedicare una composizione a questa grande “famiglia” alla quale mi sento appartenere: i migranti del mondo intero. Ma in questo caso sono andato anche oltre, dedicando loro un intero album che ho scritto in un particolare stato d’animo. Per comporre i dieci pezzi, mi sono ispirato a storie personalmente vissute, a documenti scritti, film, giornali, ma soprattutto ad incontri che ho avuto con altri migranti, testimoni privilegiati di storie di una grande ricchezza umana. Tutto ciò ha rappresentato per me una fonte incredibile di ispirazione. In Nowhereland il migrante si ritrova solo e disorientato su una nave insieme a molti altri, per raggiungere un nuovo Paese, una nuova terra che conosce solo attraverso le cartoline o la televisione, una nuova terra che, il più delle volte,... (Continues)
(instr.)
2015/12/13 - 23:24
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I Want Love

I Want Love
Bravo Jeromi : )
krzyś 2015/12/13 - 23:13




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