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Ode au Pape

Ode au Pape
Chanson française – Ode au Pape – Marco Valdo M.I. – 2015



Quoi ? Quoi ? Voilà-t-il pas que tu te mets à écrire des odes à présent et au Pape de surcroît ? En voilà une idée étrange… Tu aurais pu choisir une autre tête de Turc… Mais, tu m'étonneras toujours…
Mais enfin, Lucien l'âne mon ami, il n'y a rien d'extraordinaire à écrire des odes ; ça fait bien longtemps qu'on en compose. Et puis, j'en ai déjà écrit des odes. Certes, j'en conviens, l'ode est un genre poétique un peu solennel et un peu désuet. Il est d'ailleurs régi par certaines règles que je ne suis pas vraiment sûr de respecter. J'aurais aussi bien pu intituler cette chanson Oraison au Pape. Cependant, tu connais mon goût pour la parodie, genre quelque peu ironique. Cette ode-ci, note-le, est une parodie de cette Ode à Kesselring, version française (que je fis) du très beau texte de Piero Calamandrei : Lo avrai camerata Kesselring... (Continues)
Tu l'auras,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/10/14 - 20:32
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Le pluriel

Le pluriel
[1966]
Parole e musica di Georges Brassens
Nel disco intitolato Supplique pour être enterré à la plage de Sète

Chissà se nel 1966 Brassens e Brel si frequentavano, visto che quasi contemporaneamente da uno uscì questa “Le pluriel” e dall’altro Ces gens-là…
All’ostentato anarco-individualismo di Brassens rispose l’anno seguente, piccato, quel “comunistaccio” di Jean Ferrat con la sua En groupe en ligue en procession, a commento della quale, già ben dieci anni fa, Riccardo, citava proprio il ritornello di Brassens… Ma proseguendo nella lettura di quelle strofe mi sono accorto che “Le Pluriel” potrebbe avere – secondo me ce l’ha – la dignità di una CCG DOC:

Io non salgo sul loro treno, io non vado alle loro parate e fanfare, io non sostengo le loro battaglie in nome di ideali sempre trasformati in incubi, non mi vedrete mai a reggere i loro fasci littori, i loro simboli di morte, non parteciperò... (Continues)
"Cher monsieur, m'ont-ils dit, vous en êtes un autre",
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/14 - 14:31
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Coro dos tribunais

Coro dos tribunais
[1974]
Parole e musica: José Afonso
Letra e música: José Afonso
Lyrics and music: José Afonso
Album: Coro dos tribunais

Canzone del 1974, a dittatura appena terminata, rovesciata, derrubada secondo le memorabili parole di Salgueiro Maia (“estamos aqui para derrubar este governo de merda”, sul Terreiro do Paço). Canzone dove si ricorda l'operato della magistratura (per usare una terminologia comune ancora oggi nel giornalismo di regime), e lo si ricorda in tempi allora parecchio recenti: magistratura asservita al potere, vale a dire il suo compito precipuo sotto qualsiasi regime. Gli sciacalli vengono sostituiti dai tribunali, ed è una sostituzione che avviene per natura, senza nessuno scossone. I tribunali, in coro, distribuiscono ingiustizia, morte e ladrocinio. Poi accade che, in certi frangenti storici, la vorrebbero pure far passare per baluardo democratico o roba del genere, come... (Continues)
Foram-se os bandos dos chacais
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/14 - 12:32
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Epígrafe para a arte de furtar

Epígrafe para a arte de furtar
[1970]
Parole e musica di José Afonso
Lyrics and music by José Afonso
Letra e música de José Afonso
Album: Traz outro amigo também

Dalle canzoni scritte da José Afonso durante la dittatura appare una costante: il furto. Rubare, fregare, acchiappare, vampiri, entrano nelle case di notte, portano via chi dorme e rubano tutto, e così via. Non c'è nulla di strano: una dittatura non si limita certo a rubare cose squisitamente astratte come la libertà e la coscienza, ma ruba ben più concretamente denaro, oggetti, proprietà, affetti. Ed ecco così questa canzone del 1970, scritta in un Portogallo cui hanno rubato davvero tutto quel che c'era da rubare, magari per finanziare guerre coloniali fuori dal tempo oltre che per arricchirsi personalmente. Così José Afonso si ritrova a cantare di come gli abbiano rubato ogni cosa di materiale e di immateriale, Dio, il Diavolo, la patria, l'umanità, la... (Continues)
Roubam-me Deus
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/13 - 19:15
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Le vieux Normand

Le vieux Normand
Parole e musica di Georges Brassens
Interpretata nel 1982 dall’amico Jean Bertola in “Dernières chansons inédites”, raccolta di canzoni che “Madame la Mort” impedì a Brassens di registrare.

E dopo La rose, la bouteille et la poignée de mains e Le sceptique ci mancava giusto “il vecchio normanno”, che l’esperienza di vita ha reso scettico, cinico, spietatamente sincero e per ciò stesso assai restìo a dispensare consigli al giovincello che ne sarebbe avido: “Segno della croce o fiore nel fucile… Sta a te deciderlo. Scegli tu se dire amen o tirare una bestemmia…” D’altra parte sono tempi difficili per le scelte – il riferimento al “vietato vietare” mi induce a pensare che la canzone sia stata composta intorno al 68 – pieni di contraddizioni, dove tutti i reucci gridano “Viva la Repubblica!” e persino “Morte agli sbirri!” è diventato uno slogan da poliziotti, dove si parla di pace seduti sui... (Continues)
Depuis que je commence à faire de vieux os,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/13 - 12:15
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Le sceptique

Le sceptique
Parole e musica di Georges Brassens
Interpretata nel 1982 dall’amico Jean Bertola in “Dernières chansons inédites”, raccolta di canzoni che “Madame la Mort” impedì a Brassens di registrare.

Mi pare che anche in questa canzone, come in La rose, la bouteille et la poignée de mains, sia contenuta una summa della vita e della poetica di Brassens.
Il brano è molto esplicito. Brassens se la prende con tutte le ideologie, le credenze (sia quelle comunemente considerate “alte” sia quelle “basse”, che sempre superstizioni sono) e i luoghi comuni, e poi con l’ordine sociale ed i suoi tutori – sbirri, torturatori, giudici e vari appuratori della “verità vera” – ed apparati di costrizione e morte – le galere che fanno espiare le colpe e le ghigliottine che fanno spirare i colpevoli – e ancora con gli ipocriti e i fustigatori dei costumi altrui e infine con il “domani migliore” bagnato dal sangue dei... (Continues)
Imitant Courteline, un sceptique notoire, (1)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/13 - 11:15
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La bala

La bala
Album: La makinita (2010)
¿Quién tiró la bala para Víctor Jara?
(Continues)
2015/10/12 - 21:59
Song Itineraries: Víctor Jara
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La rose, la bouteille et la poignée de mains

La rose, la bouteille et la poignée de mains
[1969]
Testo e musica di Georges Brassens
Paroles et musique de Georges Brassens
Album: La religieuse

Secondo le testimonianze, anche di Brassens stesso, questa canzone fu, a suo tempo, una delusione cocente per l'autore. La aveva scritta nel 1969 (e pubblicata nell'album La religieuse) un po' come summa di tutto il suo pensiero e la sua vita: l'antimilitarismo, l'anticlericalismo, l'amicizia autentica, tutto vi trova posto. Una canzone che, per il passéiste Brassens, esprime inoltre tutto il suo amaro sgomento di fronte al mondo moderno, dove tali valori sembrano essere stati del tutto dimenticati (e, rileggendo e riascoltando la canzone oggigiorno, è impossibile non trovarvi anche tutti i germi dell'attuale securitarismo, della diffidenza e della paura elette a fattore sociale e politico). Può essere che la sua pubblicazione nel 1969, in piena contestazione giovanile (cosa che, peraltro,... (Continues)
Cette rose avait glissé de
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/12 - 21:19
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Vengo

Vengo
(2014)
dall'album "Vengo"

In questo "Columbus Day" (chiamato in Spagna "Día de la Hispanidad" - che brutto nome!) , nell'anniversario della "conquista che non scoprì l'America", non poteva mancare questo bel pezzo anticolonialista della cilena Anita Tijoux, che unisce con freschezza la musica andina all'hip hop.
Vengo en busca de respuestas
(Continues)
Contributed by CCG Staff 2015/10/12 - 20:58

Passe-temps

Passe-temps
[Inizio anni '40?]
Poesia di Georges Brassens
Dalla raccolta Des coups d'épée dans l'eau

[Début des années '40?]
Poème de Georges Brassens
D'après le recueil Des coups d'épée dans l'eau

Prima delle canzoni

Le Œuvres Complètes, vale a dire l'Opera Omnia, di Georges Brassens sono un fatto editoriale recente. Stabilite, presentate e annotate da Jean-Paul Liégeois e pubblicate dalle edizioni Le Cherche Midi, permettono di avere finalmente a disposizione Georges Brassens come figura letteraria integrale, e tra le principali della letteratura francese del XX secolo. Certamente, nei primi anni '50 il fenomeno Brassens è salito alla ribalta come autore di canzoni; e il Brassens chansonnier ha oscurato senz'altro tutti gli altri Brassens: il poeta senza musica, l'articolista, il romanziere. Il giovane Brassens arrivato a Parigi nel 1939, dopo la disavventura giudiziaria a Sète poi narrata nella... (Continues)
Tandis qu’à ses genoux, depuis le jour, sans cesse,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/12 - 19:48
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Questo è un grande paese

Questo è un grande paese
[2014]
Nell’album “L'Italia peggiore”, released June 2, 2014
Feat. Max Collini (Offlaga Disco Pax) & Piotta

“Non si può definire una canzone, così come questo luogo che viviamo fatica a definirsi comunità. E' un insieme di immagini di ironia, sarcasmo e demenzialità raccolte dentro la grande festa che celebra la miseria della sostanza e il ridicolo della forma. E' un pezzo con tante voci che stilisticamente viene dalle nostre origini radiofoniche, è un concentrato della nostra narrativa orale e delle esperienze della band vissute negli anni di tour e di bar.” (Lo Stato Sociale)
Vieni da noi, questo è un grande paese,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/12 - 14:59
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Prepotencia Mundial

Prepotencia Mundial
Jaula De Grillos (2006)
Norteamérica
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/12 - 14:21
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Madre Tierra

Madre Tierra
Jaula De Grillos (2006)
Sintiendo el sufrimiento de la vieja madre Tierra.
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/12 - 14:13
Song Itineraries: War on Earth
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Sa Mundana commedia

Sa Mundana commedia
[1917-22]
Versi di Salvatore Poddighe (1871-1938), originario di Dualchi, Nuoro, poeta, minatore ed emigrante.
Un breve estratto degli oltre 1.800 versi di cui si compone questo poema è stato messo in musica dai Têtes de Bois nel loro disco intitolato “Avanti Pop” del 2007. La traccia conserva il titolo originale.

Salvatore Poddighe fu minatore ed emigrante (trascorse un breve periodo a Torino prima di far ritorno in Sardegna) e come poeta fu inevitabilmente indotto a raccontare della profonda ingiustizia sociale che affliggeva la sua terra.

Dopo l’eccidio di Buggerru, Iglesiente, del 4 settembre 1904 – quando l’esercito sparò sui minatori in sciopero, uccidendone quattro – dopo le rivolte del 1916 ed il rapido strutturarsi di un movimento sindacale, anche Poddighe, come molti suoi conterranei, abbracciò gli ideali socialisti e libertari, quando questo significava essere bollati come... (Continues)
Prima Parte
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/12 - 11:13
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Noi che facciamo?

Noi che facciamo?
[1946]
Versi di Rocco Scotellaro, pubblicati nell’aprile del 1949 prima su “The New York Times Magazine” e poi su “L’Avanti”.
In seguito nella raccolta intitolata “È fatto giorno. 1940-1953” pubblicata nel 1954, l’anno successivo alla morte del poeta.

La poesia è stata messa in musica dal gruppo Têtes de Bois nel loro disco intitolato “Avanti Pop” del 2007. La traccia s’intitola “Rocco e i suoi fratelli”. Purtroppo non ne ho trovato il testo – sempre che sia difforme dall’originale – ma il brano si avvale della partecipazione de “Il Coro dei Lucani”, costituito da Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce e Claudio Santamaria.
Ci hanno gridato la croce addosso i padroni
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/12 - 10:04
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Nude

Nude
(1981)
All lyrics by Susan Hoover
except "Please Come Home" (Andrew Latimer)
Concept devised and written by Susan Hoover
Lyrics from Camel Website

Vorrei segnalare un concept album dei Camel del 1981 dal titolo NUDE
I testi sono scritti da Susan Hoover (tranne uno) e si racconta la nota storia Hiroo Onoda che, a dire il vero, nel disco è quasi completamente romanzata e contiene inesattezze molto significative come si può ben notare consultando Wikipedia

Le note e i testi del disco raccontano in musica la vicenda di Hiroo Onoda (detto "Nude"), soldato giapponese ritrovato molti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale sulla piccola isola filippina di Lubang in mezzo all'Oceano Pacifico, a combattere una guerra che per lui non era mai finita e in verità forse neppure mai iniziata. E siccome di rifiutava di credere che la guerra fosse realmente finita, per questo motivo venne... (Continues)
1942 saw a world torn apart. Daily routines had been taken over by a harsher order that drastically altered the lives of millions of people.
(Continues)
Contributed by Flavio Poltronieri 2015/10/11 - 23:23

Exil de Till

Exil de Till
Exil de Till

Chanson française – Exil de Till – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 6

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).



Vois-tu, Lucien l'âne mon ami, il arrive un jour où l'oisillon quitte le nid. Mille circonstances y président. Parfois, l'oiseau reste à deux coups d'ailes du pays et sans presser y fait son nid. Parfois, il lui faut partir au loin sans que l'on sache trop bien quand il revient. Parfois, c'est de son plein gré, parfois il est exilé. C'est ce qui arrive à Till. Till doit partir en exil, Till doit s'humilier et devenir pèlerin. Les juges en ont décidé ainsi. Il est heureux pour Till qu'ils étaient du village…

Mais qu'avait donc fait ce brave garçon ?, demande Lucien l'âne un peu interloqué.... (Continues)
Au milieu des fleurs d'avril
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/10/11 - 23:04
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Valigie di cartone

1963
Testo di: Nuccio Ambrosino, musica di Giampiero Borella
Valigie di vecchio cartone
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/11 - 10:24
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Schengen

Schengen
Album: "Caravane" (2005)
Je suis parti d'un bout du monde
(Continues)
2015/10/11 - 00:19
Today in Ankara, a pacifist and syndicalist demonstration organized by the Kurdish party Hdp, with participation of other parties of the Left, has been swept away probably by two “kamikazes” who have blown up with their bombs. A “kamikaze” is always ready to use, you know. The (still incomplete) count of victims is 97 dead and 186 wounded people. Responsibility will certainly be attributed to “ISIS”, the puppet organization financed, supported and subsidized also by the Turkish fascist regime of Recep Tayyip Erdoğan; so today in Ankara, as it has already happened in Diyarbakir and Suruç. The Turkish police has in practice hindered rescue operations and attacked the survivors. We give and express all our solidarity to all those fighting, in Turkey as well as in Kobanê and everywhere, to destroy the falsely “religious” fascism of Erdoğan and his bootlickers, including the ISIS Nazi puppets; no bomb will stop the wind of freedom against death and obscurantism.
Riccardo Venturi 2015/10/10 - 20:59

Il soldato

Il soldato
1970
Dentro la canna la canna la canna del fucile
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/10 - 17:57

Grida

1970
Grida più forte affinchè il vento possa soffaire
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/10 - 17:55

La valigia

1970
Dalla trasmissione televisiva "Ti piace la mia faccia?"
spartito
Una bottiglia di vino per il compaesano,
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/10 - 17:50
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La valigia dello straniero

2009

Un altro brano sulla valigia per Marco Valdo da tradurre
In ogni posto sei uno straniero
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/10/10 - 10:53
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'A cansón del Vajònt

A canson del Vajont» premiata a San DonàIl Gazzettino Ed. BELLUNO, CULTURA & SPETTACOLI - Domenica 13 Settembre 2009,
Il monte Toc diventa 'Patòcco' e «no se move a diga del Vajont/perché la tien su el disgusto». Sono alcuni versi del rap «A canson del Vajont», in dialetto veneto, scritta e interpretata dai Taz Burroughs di San Donà di Piave. E la prima parte del testo, quella scritta da Francesco Morando, oggi nella stessa San Donà riceverà il Premio "Lisa Davanzo" di poesia dialettale. Un testo molto lungo quanto appassionato e indignato. A fare da ritornello, l'unica parte in italiano, le parole scritte su una lapide del vecchio cimitero di Fortogna:
«Barbaramente e vilmente trucidati/
per leggerezza e cupidigia umana/
attendono invano giustizia/
per l'infame colpa».
Parole che scavano nella memoria e fanno arrossire se si pensa che sul paradigma del Vajont si sono continuate... (Continues)
Barbaramente e vilmente trucidati
(Continues)
2015/10/9 - 23:33
Song Itineraries: War on Earth

Solo per una notte

Antiwar Songs Blog
Solo per una notte
Géza Áchim, nato a Gyón il 25 giugno 1884 (e dalla sua cittadina natale scelse il nom de plume: Gyóni significa “di Gyón”), proveniva da una famiglia di stretta osservanza luterana, e fu egli stesso teologo protestante. Non verrà mai annoverato tra i grandi della letteratura e della poesia magiara; lo si direbbe un “minore” […]
Antiwar Songs Staff 2015-10-09 19:09:00
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Vajont

[2013]
Testo e rap di Siruan [Matteo Gracis]
Lyrics and rap music by Siruan [Matteo Gracis]

Vajont: da Siruan una canzone sulla tragedia
(S)contro Blog, L'osservatorio della musica indipendente italiana e non solo, 9 ottobre 2013.

Oggi, 9 ottobre 2013, è una data particolare poiché ricorre il cinquantesimo anniversario di una delle tragedie più immani del secolo scorso quando una enorme frana scivolò dal monte Toc e precipitò nella vallata racchiusa dalla diga artificiale del Vajont causando più di 1.900 morti e spazzando via diversi centri abitati tra Veneto e Friuli. Una triste vicenda resa ancora più amara dalle evidenti responsabilità tecniche e politiche. Non bastarono le denunce sulla pericolosità della diga da parte di diverse personalità, tra cui giornalisti che furono costretti a scontrarsi con le logiche del profitto che viziarono la costruzione della diga.

Siruan, rapper... (Continues)
ore 22:39, 9 ottobre 1963...
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/9 - 18:02
Song Itineraries: War on Earth
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9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)

9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)
[Settembre 2013]
Suite per pianoforte e coro di Remo Anzovino
A Suite for Piano and Choir by Remo Anzovino

“C'è un fatto che è accaduto cinquant'anni fa, che credo abbia molta sete. Molta sete di conoscenza, di memoria, e anche di giustizia. Per me Vajont rappresenta un simbolo, in un momento così complesso, di grande speranza, di un popolo che ha saputo rialzarsi. E io ho voluto fortemente che, questa sera, noi potessimo eseguire questa musica, che si chiama 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont).” - Remo Anzovino

Il 15 settembre 2013, in occasione del 50º Anniversario del disastro, Remo Anzovino viene invitato dalla Fondazione Vajont (che riunisce, tra gli altri, i Comuni di Longarone, Erto e Casso, Castellavazzo e Vajont) a tenere un concerto sulla diga, nel cuore della frana in località Erto, che riesce a richiamare 2000 persone, in un clima di grande emozione. La composizione 9 ottobre... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/9 - 17:26
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Se me fue mi amor

Se me fue mi amor
[1945]
Parole e musica di Carmen e Laura Hernandez.
Con Isaac Figueroa alla fisarmonica.
Registrazione casalinga ad opera di Armando Marroquín, marito di Carmen, poi cofondatore della Ideal Records e iniziatore del genere tex-mex
Canzone ranchera messicana facende parte del repertorio di molti altri artisti, come Irma Serrano, Flaco Jimenez, La Sonora Siguaray.
La registrazione originaria delle sorelle Carmen y Laura si trova nella raccolta intitolata “Tejano Roots: The Women (1946-1970)” pubblicata nel 1991 dalla Arhoolie Records.
Se me fue mi amor
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/8 - 14:07
Song Itineraries: Anti War Love Songs
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Quill’altru mondu

Quill’altru mondu
Parole di Andria Fazi
Musica dei Voce Ventu
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995
Tandu si parlava assai
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/8 - 11:14
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L’emigratu

L’emigratu
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995
A l'orlu di stu mari
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/8 - 10:48
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A carta nera

A carta nera
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995

La carta nera consegnata dai gendarmi era quella con cui lo stato maggiore dell’esercito comunicava la morte in guerra di qualche padre, o figlio, o fratello…


“Tempi di bughju sò quelli di e guerre, induva voglia sia. In li nostri paesi, cum'altrò, tante pene, tamanti stracciacori quand'ella ghjunghjia a nutiziaccia d'un giuvanottu mortu. Pudessela l'astutizia supranà u scimughjine di l'omi.” (Commento di Amicu-pastore su Dailymotion)
Era tempu di carta nera
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/8 - 10:36
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La valigia

La valigia
2013
Tutto torna com'è

(testo: c.cempella - musica: s.belardi,c.giuliani,s.possieri)
Feat. Orla de la Bandabardò
Non e’ grossa non e’ pesante…la valigia da emigrante
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/8 - 09:20
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Me sa' mmianno da veda (come annarà a fornì)

Me sa' mmianno da veda (come annarà a fornì)
2001
Da "me sà mmianno da veda"

Il titolo vuol dire: Sono impaziente di vedere (come andrà a finire).
Alimentazione, sovrapproduzione
(Continues)
Contributed by dq82 2015/10/8 - 09:18
Song Itineraries: War on Earth
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Kirie è Criste

Kirie è Criste
Parole di Federicu Poggi
Musica dei Voce Ventu, gruppo corso formatosi nel 1995
Nell’album d’esordio, “Rughju di Vita”, pubblicato nel 2005

Ancora una canzone dedicata a I Ghjuvannali, eretici “catari” o “fraticelli” pauperisti, dissidenti francescani, che nella Corsica del 300 pensarono di poter vivere in una comunità basata sulla totale condivisione del lavoro e del poco necessario, come in quelle cristiane delle origini… Ma nel 1363 il papa Urbano V ne decretò lo sterminio, completato nel 1364 con un grande rogo a Ghisoni, nella regione di Fium'Orbu, alle pendici di due cime che da allora portano i nomi di Kyrie Eleison e Christe Eleison, le invocazioni dei martiri condotti al supplizio “à nome di Cristu santu”

"E in quel medisimo stante, dopo la morte di Goglermo della Rocca, Polo e Arrigo, fratelli bastardi di Golglermo di Laitalà, visto che tutti li signori di Corsica che erano... (Continues)
Sonanu triste campane
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/8 - 09:01
Song Itineraries: Heresies and heretics

Coupez les pieds !

Coupez les pieds !
Coupez les pieds !

Chanson française – Coupez les pieds ! – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 5

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).

Quelle horreur encore me contes-tu, Marco Valdo M.I. mon ami ? Mais qui donc pousse de tels hurlements et pour quelle raison et pour quel supplice ?

Ah, Lucien l'âne mon ami, il s'agit bien de ça. D'un supplice à la raison insignifiante. Et le condamné, les pieds brûlés sous la torture est mené clopin-clopant dans un nid de flammes. Quant à la raison de pareille déraison, on la connaît : les moines ne voulaient pas payer un sculpteur de son travail – une statue de la Madone que ces va-nu-pieds avaient commandée. Alors, l'artiste avait d'un coup de son ciseau, défiguré la... (Continues)
Coupez les pieds ! Coupez les pieds !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/10/7 - 19:36
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E prigione francese

E prigione francese
[1977]
Nell’EP “Nant'a u solcu di a storia”
In e cellule di francesi
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/7 - 14:45
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Dalla parte di Spessotto

Dalla parte di Spessotto
[2006]
Parole e musica di Vinicio Capossela
Nell’album “Ovunque proteggi”

Uno Spessotto ce l’abbiamo avuto tutti come compagno di scuola alle elementari… I miei Spessotto si chiamavano Bongiorno, Ditavi, Rabona… Il primo cercava di rubarti tutto quello che poteva ma poi ti offriva il gelato; il secondo picchiava tutti senza un perché ma poi veniva a chiederti scusa, confuso; il terzo, andati al cinema a vedere “La grande avventura”, mi chiedeva perché uno morto ammazzato in un altro film fosse di nuovo vivo in quello…

Spessotto, Franti (quello che scoppia ridere alla notizia dei funerali del re), i ragazzi del carcere minorile sulla Belle-Île-en-Mer in Chasse à l’enfant di Prévert, e quelli del Compito in classe, sempre di Prévert, quelli da “Zéro de conduite” (Jean Vigo, e nel 1933!) e ancora “Les mistons” e il Doinel di Truffaut, ragazzini da Les Quat'cents Coups…

Appena gli chiedo... (Continues)
Siamo dalla parte di Spessotto
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/7 - 12:08
Song Itineraries: Child Abuse

Ichanara

Ichanara
[6 ottobre 2015]
Con la musica di complicità:
Cuor senza sangue
Capdevielle-Di Giovanni
Eseguita da Emma Shapplin
(In Carmine Meo, 1997)

"L'antico canto anarchico", -dice Ahmed il Lavavetri-, "è tanto irripetibile quanto, attualmente, urgente. Naturalmente esso non può e non potrà mai più essere quello classico, pietrogoriano, roboante, squisitamente innestato su forme solenni e, diciamolo francamente, chiesastiche; è una stagione che tale deve restare. La stagione dell'oggi, però, molto avrebbe da imparare da que' tempi lontani; ed è così che, cambiate le mutande (mutatis mutandis), deve porsi questo mio tentativo di moderno canto anarchico, endofasico e popolaresco al tempo stesso, e ad un tempo altrettanto medesimo chiarissimo ed oscuro. Sommesso e infuocato, solitario e sociale, collettivo e individualista; tali vorrebbero essere le sue motivazioni più profonde, tenendo anche conto... (Continues)
Avanza nel tempo con passo di fango e di pietra,
(Continues)
Contributed by A.i.L. 2015/10/7 - 01:01
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Csak egy éjszakára

Csak egy éjszakára
[Przemyśl, November 1914/Novembre 1914]
Gyóni Géza költeménye / Poesia di Géza Gyóni
A Poem by Géza Gyóni
Musica di autori vari /Music by various authors
Tra i quali / Among which: HétköznaPICSAlódások
(in RIARIAANARCHIA, 2009)

Géza Áchim, nato a Gyón il 25 giugno 1884 (e dalla sua cittadina natale scelse il nom de plume: Gyóni significa “di Gyón”), proveniva da una famiglia di stretta osservanza luterana, e fu egli stesso teologo protestante. Non verrà mai annoverato tra i grandi della letteratura e della poesia magiara; lo si direbbe un “minore” o qualcosa del genere, di fronte a nomi come Sándor Petőfi, Endre Ady, Attila József, Mihály Vörösmarty e altri. Non fosse che per questa poesia, che è non solo una delle più famose del XX secolo in lingua ungherese, ma anche una delle più citate, musicate, riproposte e quant'altro. Una poesia, tra le altre cose, dal destino assai singolare,... (Continues)
Csak egy éjszakára küldjétek el őket;
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2015/10/7 - 00:05
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Μουσολίνι άλλαξε γνώμη

Μουσολίνι άλλαξε γνώμη
Mousolíni állaxe gnómi
[1941]
Στίχοι: Γιώργος Φωτίδας
Μουσική: Μάρκος Βαμβακάρης
1. ερμενευτής: Μάρκος Βαμβακάρης
2. ερμενευτής: Απόστολος Χατζηχρήστος

Testo di Giorgos Fotidas
Musica di Markos Vamvakaris
1° interprete: Markos Vamvakaris
2° interprete: Apostolos Hatzichristos

Come è lecito attendersi, in pochi paesi e in poche occasioni storiche si sono avute tante canzoni antimussoliniane come la Grecia del 1940 e della successiva occupazione nazifascista; in questo sito abbiamo cercato di darne sempre il massimo conto. "Specialista" del genere fu la vatessa nazionale Sofia Vembo; a sua differenza, il grande Markos Vamvakaris non mostrò però tanta ferocia contro l'Italia in sé, provandone compassione e mettendo realmente l'accento su come il "dvce" la avesse ridotta alla fame e al silenzio (e alla totale rovina, aggiungiamo noi). E dire che il dittatore greco Metaxas, che pronunciò... (Continues)
Βρε γρουσούζη Μουσουλίνι
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2015/10/6 - 21:48
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Le cinque anatre

Le cinque anatre
[1978]
Parole e musica di Francesco Guccini
Nell’album intitolato “Amerigo”

“Le cinque anatre sono un inno alla resistenza, all’anticonformismo, alla libertà personale: dietro una scorza di nero e caliginoso darwinismo di facciata si cela infatti la lotta per la vita, per la dignità, per un’esistenza giusta e finalmente soddisfacente. […] Un testo che superficialmente somiglia poco a quelli che lo hanno preceduto. Ma in quel volo, in quell’ultimo volo dell’anatra sopravvissuta c’è tutta la testarda consapevolezza che cerchiamo da sempre, quel sentore sincero di giustizia perenne che accompagna solo chi sa d’essere dalla parte giusta, continuando a lottare, malgrado tutto, con rabbia e sentimento.
Quella del buon Francesco è in fin dei conti una favola amara, che vuole farci riflettere su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: sembra dirci col suo consueto ritmo compassato ed eclettico,... (Continues)
Cinque anatre volano a sud:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/6 - 15:57
Song Itineraries: Free Birds, War against Animals
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Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]

Chacun de vous est concerné [incl. <em>Canzone del maggio</em> di Fabrizio De André]
Jorge Stolfi, Universidade de Campinas, São Paulo, Brasil.

La traduzione si riferisce alla versione di De André da "Storia di un impiegato", quella più direttamente discendente dall’originale della Grange, ma il testo italiano preso a riferimento differisce negli ultimi versi da quello già presente:

Lo conosciamo bene
il vostro finto progresso,
il vostro comandamento:
"ama il consumo come te stesso"
e se voi lo avete osservato
fino ad assolvere chi ci ha sparato,
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte:
"Voi non potete fermare il vento,
gli fate solo perdere tempo;
voi non potete fermare il vento
gli fate solo perdere tempo."

CANÇÃO DO MAIO
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/6 - 15:16
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Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète
SÚPLICA PARA SER ENTERRADO NA PRAIA DE SÈTE
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/6 - 08:46
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La java des bombes atomiques

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
La java des bombes atomiques
A JAVA DAS BOMBAS ATÔMICAS
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/10/6 - 08:35
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Inquieto

Inquieto
(1994)

dal live "In quiete" registrato per la trasmissione Acoustica di Videomusic

Ritrovo questo brano scritto per le guerre in Jugoslavia (i CSI andarono a Mostar) citato in un bel libro dedicato invece alla resistenza curda. Si intitola Kobane dentro di Ivan Grozny Compasso. Ivan è stato uno dei pochi giornalisti a visitare Kobane prima della liberazione. Scrive "Quelle donne che reclamano scelte chiare io le vedo ora, andare a combattere, coordinare le attività, segnare il percorso da seguire. Le donne nei Balcani non avevano questo ruolo ma possedevano la stessa forza. Solo che non era loro riconosciuta."
Senza volontà senza sapere
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2015/10/5 - 23:10
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's
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Una Perfecta Excusa

Una Perfecta Excusa
l'ho tolta dagli extra... secondo me ci sta in tutto e per tutto! Se non per altro per "Dejar la puerta abierta a todo caminante"... Secondo me una delle migliori cose che abbiano scritto i MCR dopo i fasti dei primi due album...
Lorenzo 2015/10/5 - 22:56
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Celia de la Serna

Celia de la Serna
Questa non è la prima canzone italiana direttamente ispirata alle lettere di Ernesto Che Guevara, una decina di anni prima, Branduardi aveva inciso "1 aprile 1965", nel disco "Pane e rose". Il testo (della moglie Luisa Zappa) è basato sull'ultima lettera ai genitori del Che (che reca appunto quella data).
Flavio Poltronieri 2015/10/5 - 21:32




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