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Canción del pueblo

Canción del pueblo
“La Solfónica” è un gruppo spontaneo di cantori e musicisti nato in Spagna nel 2011 in seno al Movimiento 15-M, meglio noto come “Indignados”.
Cuando el pueblo alza su voz
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/20 - 16:12
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Canción protesta

Canción protesta
[2006]
Nell’album intitolato “Oye”
Contra los talabosques
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/20 - 14:07
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Rosas en el mar

Rosas en el mar
[1966]
Una delle prime canzoni scritte da Aute, poi inserita nell’albun d’esordio “Diálogos de Rodrigo y Ximena” pubblicato nel 1968.
Interpretata anche da Massiel nel 1967.
Testo trovato su Cancioneros.com
Recentemente reinterpretata dal gruppo punk rock spagnolo Reincidentes nella loro raccolta intitolata “Aniversario” pubblicata nel 2013.
Voy buscando un amor
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/20 - 13:14
Song Itineraries: Anti War Love Songs

Moi, j'aime la Chine…

Moi, j'aime la Chine…
Moi, j'aime la Chine…

Comptine enfantine de langue française – Moi, j'aime la Chine – Marco Valdo M.I. – 2015


Lucien l'âne mon ami, voilà que je t'ai concocté une comptine. Enfin, il faut bien dire qu'elle existait déjà, mais je l'ai en quelque sorte adaptée à notre temps où comme tu le verras, la Chine, je veux dire la Chine officielle, la seule qui compte, pas celle des petites gens – la Chine, cette Chine d'importance pétrie, se révèle être le grand phare universel et brille tel un astre éternel par son humour ravageur.

Oh, Marco Valdo M.I., tu galèjes encore. Qu'as-tu donc à exalter la grande Chine, qui a tant d'importance dans le monde ? On dirait que nous voici revenus aux temps du Grand Timonier et de l'encensoir. Je ne te savais pas aussi cauteleux.

Comment ? Que penses-tu de moi, mon ami Lucien l'âne. Qu'imagines-tu ? Je veux juste par une petite comptine légèrement impertinente... (Continues)
Chine, Chine,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/19 - 22:43

Ciutat Morta – il caso 4-F

Antiwar Songs Blog
Ciutat Morta – il caso 4-F
Abbiamo cercato una canzone che parlasse del caso 4-F, un caso paradigmatico di repressione poliziesca, montatura giudiziaria e corruzione politica accaduto a Barcellona negli ultimi anni, ma non l’abbiamo (per ora) trovata. Per saperne di più vi consigliamo di guardare il documentario autoprodotto, estremamente ben fatto, Ciutat Morta (el cas 4-F). Il film è disponibile […]
Antiwar Songs Staff 2015-01-19 21:20:00
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Գինի լից

Anonymous
Գինի լից
Gini lits
[1921?]
Canzone armena che celebra l’assassinio del Gran Visir dell’impero ottomano Mehmed Talât Pasha, avvenuto a Berlino il 15 marzo 1921 ad opera di Soghomon Tehlirian (Սողոմոն Թեհլերեան), militante rivoluzionario armeno, con la determinante collaborazione logistica dei servizi segreti britannici.

Mehmed Talât Pasha era stato uno degli uomini politici più influenti dell’impero ottomano durante la Prima guerra mondiale ed il mandante del genocidio armeno. Gli inglesi, alla fine della guerra, avrebbero voluto arrestarlo e processarlo per i suoi crimini, e non solo per il massacro della popolazione armena, ma poi, per motivi di opportunità diplomatica (Talât Pasha si era rifugiato a Berlino dove godeva di piena protezione), preferirono lasciarlo alla vendetta dei perseguitati. Mehmed Talât Pasha era infatti considerato dagli armeni come l’ “Hitler turco”, il n° 1 nella lista... (Continues)
Աշխարհ սարսափ հայի ահը,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/19 - 13:39
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Նազեի օրոր

Նազեի օրոր
Nazei Oror
[1894-96]
Versi di Avetis Aharonian / Աւետիս Ահարոնեան (1899-1948), scrittore e poeta armeno, militante rivoluzionario e figura di spicco del Movimento di Liberazione armeno.

Una poesia in forma di ninna nanna scritta da Aharonian ai tempi del primo massacro degli armeni, quello avvenuto alla fine dell’800 per mano del sultano ottomano Abdul Hamid II. All’epoca gli armeni nell’impero ottomano erano circa 2 milioni e, sostenuti dalla Russia, avanzavano pretese autonomiste. Il governo, dal canto suo, osteggiava l’ingerenza russa ed era andato instillando ed alimentando l’odio anti-armeno in altre etnie presenti nella regione, in primis quella curda. Sicchè quando gli armeni si rivoltarono contro la feroce imposizione fiscale ottomana e le angherie dei curdi la reazione fu feroce: centinaia di migliaia di morti.
E non fu che l’inizio. I “Giovani Turchi” furono responsabili di... (Continues)
Քնի'ր, իմ բալիկ, օրոր իշ արա,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/19 - 11:58
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Scala crimen de estado

Scala crimen de estado
Barcellona, 15 gennaio 1978. Il sindacato anarchico CNT (uscito da solo due anni dalla clandestinità in cui era costretto durante la dittatura) indice una manifestazione a cui partecipano circa 15000 persone contro i cosiddetti Patti della Moncloa tra il governo e i principali sindacati nel difficile periodo della transizione. Durante la dimostrazione alcuni giovani lanciarono delle bottiglie molotov contro la facciata del locale "Scala". Secondo la versione ufficiale della polizia, queste bottiglie avrebbero causato l'incendio ed infine il collasso dell'intero palazzo causando la morte di quattro operai - paradossalmente aderenti alla CNT.

Tuttavia fu subito chiaro che l'incendio fu opera di alcuni infiltrati nelle fila del sindacato e che materiali incendiari erano stati collocati nell'edificio prima della manifestazione, dato che era evidentemente impossibile che delle semplici molotov... (Continues)
Otra vez resurgen con fuerza
(Continues)
2015/1/18 - 19:19
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Wise Users

Wise Users
[1995]
Parole e musica di Bruce Cockburn
Canzone scritta per “The Charity of Night” ma poi non inclusa in quell’album del 1996.
Si trova però in un disco collettivo pubblicato lo stesso anno e intitolato “Honor: A Benefit For The Honor The Earth Campaign”

Questa canzone fu scritta da Cockburn all’epoca di un suo infruttuoso tentativo di salvare alcune decine di tigri siberiane prigioniere in una fattoria cinese, dove erano allevate per la carne e per la farmacopea locale. Infatti molti cinesi, ancora oggi, considerano prelibata la carne di tigre e, in particolare, ritengono che mangiarne il pene aumenti la potenza sessuale (!).

Ho trovato questo brano mentre cercavo in Rete un testo significativo di una canzone sulla tigre siberiana, il più grande (e il più letale) felino presente sulla faccia della Terra, ancora oggi fortemente minacciato di estinzione.
Sto rileggendo, infatti, un... (Continues)
Hear me you business blackmailers
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/18 - 18:47
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Cinq ans

Cinq ans
(2009)
Album: En quête de sens
Du haut de ses cinq ans
(Continues)
2015/1/18 - 16:40
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Deir Ez-Zor

Deir Ez-Zor
Parole e musica di Lucia Moon, psicologa e cantautrice statunitense di origine armena.

Il 24 aprile scorso gli Armeni hanno ricordato il “Medz Yeghern”, il “Grande Crimine”, così loro chiamano il genocidio che il loro popolo subì tra il 1915 ed il 1916 (al culmine di una persecuzione iniziata già alla fine dell’800) ad opera dell’Impero ottomano allora guidato dal movimento politico dei “Giovani Turchi”, quello che avrebbe poi dato vita alla moderna Turchia.
Le cifre dell’olocausto armeno restano controverse, ma il numero dei morti è comunemente ritenuto vicino ai 3 milioni, tra primo (1894-1896) e secondo massacro (1915-1916).

Deir ez-Zor, nell’est della Siria, divenne la tappa finale del cammino della morte imposto dai turchi ai prigionieri armeni. Deir ez-Zor è la Auschwitz degli armeni. A Deir ez-Zor il popolo armeno ha il suo Yad Vashem. O, meglio, lo aveva, perchè è stato distrutto... (Continues)
Rivers bloody red, silence shouting “ Threat !”
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/18 - 13:58
Song Itineraries: The Armenian Genocide
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Take Me to Church

Take Me to Church
[2013]
Parole e musica di Andrew Hozier-Byrne, in arte Hozier, cantautore irlandese
Singolo del 2013 poi incluso nell’EP "Take Me to Church" riedito nel 2014

Un brano che da noi è noto solo da qualche settimana, proposto a spron battuto da tutte le radio e già entrato nelle orecchie di tutti, accompagnato da video diretto nel 2013 da Brendan Canty.

“Take Me To Church” è una canzone d’amore, un’esperienza che Hozier descrive come religiosa nella sua purezza di vita, di morte e di resurrezione. E proprio per questo risulta all’autore ancora meno comprensibile come il Potere - molto spesso quello esercitato dalle chiese in nome della religione che credono di rappresentare, ma talora anche quello di governi autoritari o reazionari o di gruppi violenti generalmente appartenenti alla galassia dell’estrema destre - possa condannare la libertà, la purezza, la religiosità dell’amore nelle sue... (Continues)
My lover's got humour
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/18 - 11:04
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J'ai honte

J'ai honte
(2009)
Album: En quête de sens

Dai rimpatri forzati degli immigrati ai dittatori accolti a braccia aperte nel paese dei diritti dell'uomo c'è molto da vergognarsi in Francia (ma non solo)
Les charters vers l’Afrique ont repris leur envol
(Continues)
2015/1/18 - 00:54
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La grande marée

La grande marée
Album: "Le Stéphanois" (1975)

« La Grande Marée », una canzone futurista: chitarre acustiche e una voce all'inizio sommessa e dolce, ma quello che racconta è terribile. Via via la voce accelera si inasprisce. E' quasi 1984 di Orwell.
Un colosse aux pieds d'argile surveille la frontière
(Continues)
2015/1/17 - 19:13
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War Is Starting Again

War Is Starting Again
Lightnin’ Hopkins was a Texas country bluesman of the highest order. Stylistically, he often sang in a talking blues style, but that is in spite of the fact that he had a tremendous, powerful singing voice. Lyrically, he would tackle themes that included black life in the segregated south as well as less political topics including having bad luck in love. His approach to the blues lent him a considerable palette with which to paint a picture of the personal effects of war on a human being. At the start of the song, the singer’s reaction to the beginning of a new war seems to be essentially negative. He considers the panic that mothers will feel and the losses that many wives will sustain as a cost. In addition, he claims he’s been to war before and opines that he definitely doesn’t want to go back. But by the end of the tune, he changes his basic attitude because his lover’s boyfriend is going off to war, leaving her available to the singer. This, he admits, “is a better break for me”.

Greatest Blues Songs About War
Woe, you know this world done get tangled now, baby
(Continues)
2015/1/17 - 05:18

Morts de Quatre-vingt-douze

Morts de Quatre-vingt-douze
[“Fait à Mazas, 3 septembre 1870”]

Versi di Arthur Rimbaud, all’epoca appena sedicenne. Nella raccolta nota come “Cahier de Douai”
Musica di Léo Ferré e da lui stesso interpretata nella raccolta intitolata “Maudits soient-ils !”, un doppio CD pubblicato nel 2004, 10 anni dopo la morte di Ferré.

Il giovane Rimbaud scrisse questa poesia a partire da un appello pubblicato su Le Pays nel 1870 in cui il giornalista bonapartista Paul de Cassagnac (noto soprattutto per la sua tracotanza e la passione per i duelli) si rivolgeva patriotticamente a tutti i francesi ricordando loro i “padri rivoluzionari”, ai quali la Francia intera era debitrice, per spronarli alla difesa contro i prussiani che assediavano Parigi.

Ma Rimbaud non ci sta perchè sa che sono proprio Napoleone III e suoi seguaci ad aver sprofondato la Francia nella devastante guerra contro i tedeschi. A coloro che morirono per la Rivoluzione si deve omaggio, ma non bisogna mai confondere impero e repubblica, tirannia e libertà.
Morts de Quatre-vingt-douze et de Quatre-vingt-treize,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/16 - 22:08
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L'ombre

L'ombre
Versi di François Mauriac (1885-1970), scrittore francese
Musica di Luc Porret
Interpretata dalla Gréco nel 1953
Aux jours où la chaleur arrêtait toute vie,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/16 - 14:56
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O Jéhovah

O Jéhovah
[1986]
Parole e musica di Guy Béart
Nell’album intitolato “Demain je recommence”
Mon Dieu, protège-moi du beau
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/16 - 14:25

Où sans vieillir

Où sans vieillir
Versi di Jean Genet (1910-1986), scrittore poeta ed autore drammatico.
Musica di Hélène Martin, che la incise in un EP nel 1966. Inclusa anche nell’album “Chante les poètes”

Poesia che fa il paio con Le condamné à mort
Où sans vieillir je meurs je t'aime ô ma prison.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/16 - 13:58
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Charlie

Charlie
[2015]
Scritta da Cyril Célestin, in arte Guizmo
Dedicata all’amico Bernard Verlhac, in arte Tignous (1957-2015), vignettista del Charlie Hebdo assassinato insieme a diversi suoi colleghi nell’attacco terrorista del 7 gennaio 2015.
Le monde a changé, Charlie
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/16 - 10:47
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#JeSuisCharlie

#JeSuisCharlie
[7 gennaio 2015]
Parole e musica dello slameur francese Fabien Marsaud, in arte Grand Corps Malade
7 janvier 2015, j’ai pas envie d’aller au lit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/16 - 10:33

La Ballade des Assassins

La Ballade des Assassins
La Ballade des Assassins

Chanson française – La Ballade des Assassins – Marco Valdo M.I. – 2015  
Parodie d'après Gilbert Bécaud 
La Ballade des Baladins
Paroles: Louis Amade. Musique: Gilbert Bécaud 1953


Voici encore une parodie, mon ami Lucien l'âne. Encore une fois, j'ai pris pour point de départ une chanson de Gilbert Bécaud. Une chanson de divertissement, sautillante à souhait et quand même, comme toujours chez cet artisan de la chanson, du travail bien fait, très à la mode de son temps. De la confection, mais de la bonne, disait-on chez les tailleurs. C'est comme ça dans la chanson commerciale, quand on veut en faire un « succès » et tenir commerce. À l'origine, cette chanson racontait une gentille histoire de baladins, une histoire perdue au fond des âges, qui ne risquait pas de choquer les oreilles et déjà, qui pratiquait – comme presque toujours dans la chanson médiatisée... (Continues)
Les assassins qui marchent dans nos rues
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/15 - 21:21
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Gilbert Bécaud: Charlie, t'iras pas au paradis !

Gilbert Bécaud: Charlie, t'iras pas au paradis !
Charlie, t'iras pas au paradis !

Chanson française – Gilbert Bécaud – 1970
Paroles de Pierre Delanoé
Musique de Gilbert Bécaud

Oui, je sais, ce n'est pas vraiment une Chanson contre la Guerre, mais c'est une chanson extraordinaire en ce qu'elle annonçait à Charlie qu'il n'ira pas au Paradis… C'était vers 1970. Depuis la chose se vérifie… tous les fanatiques vous le diront : Charlie n'ira pas au Paradis ! Et Lucien l'âne mon ami, pour rendre la chose plus crédible, pour rendre le Charlie de Bécaud, plus Charlie-Hebdo, je me suis offert le plaisir d'ajouter un vers de temps en temps.

Ah oui, et quoi ?, demande Lucien l'âne en levant sa queue en point d'interrogation majuscule.

Simplement, deux tout petits vers dans la litanie… Car dans la chanson d'origine, il y a une litanie qui commence par : Je pense à Marie… Peut-être même, l'auteur , les auteurs ou un des deux auteurs, le chanteur,... (Continues)
Charlie, oh Charlie, t´iras pas au paradis !
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/15 - 15:40
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La morte saison

La morte saison
[1975/1981]
Parole di Allain Leprest e Fabrice Plaquevent
Musica di Lucien Heurtebise
Nel disco di Lucien Heurtebise intitolato “Chansons du temps qu'il fait” pubblicato nel 2007
Testo trovato su Allain Leprest, 3 juin 1954 - 15 août 2011. Paroles…

Una canzone - mai incisa da Leprest - dedicata a Missak Manouchian e a Robert Desnos
J'ai su de bouche de poète
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/15 - 14:17
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Je ne te salue pas

Je ne te salue pas
[1994]
Parole di Allain Leprest
Musica di Romain Didier (1949-), cantante, autore e compositore francese
Nell’album intitolato semplicemente “4”
Interpretata anche da Francesca Solleville nell’album collettivo “Chez Leprest. Vol.2” pubblicato nel 2009.




“Io non ti saluto, tu che vivi nei cieli… tu che ti pavoneggi tra le fosse comuni con i tuoi doberman, tu che credi di essere il mio Dio…”
Je ne te salue pas
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/15 - 13:40
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Le Blues du Rose

Le Blues du Rose
(2013)
Parole e musica di Francis Cabrel
dallo spettacolo Le Soldat Rose 2

Être un Soldat Rose, ce n’est pas facile à vivre : les petits garçons ne veulent pas d’un jouet qui a la couleur d’une danseuse, et les petites filles n’ont pas envie de s’amuser à la guerre.

Mais quand à la suite d’un hasard malencontreux, le Soldat Rose devient bleu, c’est une autre question qui se pose :
celle de la singularité. Vaut-il mieux être comme tout le monde et se fondre dans la masse ? Ou au contraire être unique en son genre ? Après l’immense succès critique et populaire du premier volet, le Soldat Rose 2 conte les aventures d’un soldat qui, avec l’aide d’un petit garçon, d’une petite fille et d’autres jouets, va tout faire pour essayer de retrouver ce qui était sa chance : sa différence.
J'ai le blues du rose ce bleu m'indispose
(Continues)
2015/1/15 - 12:17
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Un arc de triomphe

Un arc de triomphe
[1843]
Versi di Marceline Desbordes-Valmore (1786-1859), poetessa francese, nella raccolta intitolata “Bouquets et prières”.
Musica di Gaël Liardon (1973-), organista e docente di musica a Ginevra e Losanna.
Tout ce qu'ont dit les hirondelles
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/15 - 11:56

Les Chemises de Couleur

Les Chemises de Couleur
Les Chemises de Couleur

Chanson française – Les Chemises de Couleur – Marco Valdo M.I. – 2015
Parodie tirée d'une chanson de Gilbert Bécaud – Un petit Oiseau de toutes les couleurs. – 1965
Chanson : Gilbert Bécaud – Maurice Vidalin

Lucien l'âne mon ami, je m'en vais te surprendre. Les Chemises de Couleur, c'est le titre de cette chanson…

Tu te mets à la blanchisserie, maintenant ? Tu m'étonneras toujours, Marco Valdo M.I. mon ami.

Mais non, mais non, rassure-toi. C'est une chanson à propos des gens qui portent une chemise de couleur. Et spécifiquement, ceux qui portent une chemise de même couleur : une chemise brune, par exemple.

Ah, je vois… Brune, noire, rouge, verte, bleue, blanche même… Si, si, même la chemise blanche, cette livrée de bureau. En somme, une manière d'uniforme.

C'est exactement cela. Mais celui qui chante, le personnage qui chante sa chanson… Lui, il porte... (Continues)
Un matin, je sors de chez moi.
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/14 - 23:55
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Ur bez e Dulenn

Ur bez e Dulenn
[1976]
Parole e musica di Gilles Servat
Nell’album intitolato "Le pouvoir des mots"
Testo trovato su Kalondour
E Dulenn ar ger vras
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 23:31
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Son al louarn kounnaret

Son al louarn kounnaret
[1977]
Parole e musica di Gilles Servat
Nell’album intitolato "Chantez la vie, l'amour et la mort"
Testo trovato su Kalondour

“Enragés”, così era chiamato il gruppo più radicale scaturito dalla Rivoluzione francese...
“Enragés” si autodefinivano gli studenti più radicali, specie quelli dell’Università di Nanterre, durante il Maggio francese nel 1968...
Non so se qui Gilles Servat si riferisca agli anni 70, che furono caldi anche in Francia (ricordo soltanto che nel novembre del 1976 qualcuno usò 20 Kg di tritolo per far saltare in aria la casa parigina di Jean Marie Le Pen, fondatore del Front National), o se invece nell’associazione “enragé” / “renard” volesse riferirsi specificamente ai bretoni i quali, oltre ad essere celti e quindi frequentemente rossi di pelo, all’epoca erano impegnati in lotte politico-sindacali ed ambientaliste (contro i frequenti disastri petroliferi e contro... (Continues)
Selaouit tud pinwidig, selaouit ma c'hellit
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 23:10
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Until the Day Is Done

Until the Day Is Done
Album: Accelerate (2008)
The battle's been lost, the war is not won
(Continues)
Contributed by Matt 2015/1/14 - 23:02
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The Power of One

The Power of One
"My father's land, my mother's tongue
(Continues)
Contributed by Matt 2015/1/14 - 22:56
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Lettre à des amis perdus

Lettre à des amis perdus
[1946]
Versi di René Guy Cadou (1920-1951), poeta francese, nella raccolta intitolata “Pleine poitrine” pubblicata nel 1946.
Musica di Julos Beaucarne, dall’album intitolato “20 ans depuis 40 ans” pubblicato nel 1997

Nel 1940, all’inizio dell’occupazione nazista della Francia, René Guy Cadou era un giovane insegnante a Saint-Aubin-des-Châteaux nella Loira Atlantica, dipartimento bretone integrato nella regione dei Paesi della Loira.

Fui qui che il 22 ottobre 1941, mentre si recava a scuola in bicicletta, Cadou incrociò i camion tedeschi che trasportavano alcuni dei prigionieri, quasi tutti militanti comunisti, che di lì a poco sarebbero stati fucilati in rappresaglia per la morte del tenente colonnello Karl Hotz, ucciso a Nantes in un attentato. E’ da quel momento che le poesie di Cadou si concentreranno sull’orrore della guerra, sulla barbarie nazista e sulla necessità della libertà, dell’amore e della fratenità per tutti gli uomini.
Vous étiez là, je vous tenais
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 16:50
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Jeune homme à la médaille

Jeune homme à la médaille
[1947]
Versi di René Guy Cadou (1920-1951), poeta francese, nella raccolta “Quatre poèmes de René Guy Cadou sur quatre portraits de Roger Toulouse”
Musica di Gilles Servat, nel suo disco intitolato “Hommage à René-Guy Cadou” pubblicato nel 1981.

Nel 1940, all’inizio dell’occupazione nazista della Francia, René Guy Cadou era un giovane insegnante a Saint-Aubin-des-Châteaux nella Loira Atlantica, dipartimento bretone integrato nella regione dei Paesi della Loira.

Fui qui che il 22 ottobre 1941, mentre si recava a scuola in bicicletta, Cadou incrociò i camion tedeschi che trasportavano alcuni dei prigionieri, quasi tutti militanti comunisti, che di lì a poco sarebbero stati fucilati in rappresaglia per la morte del tenente colonnello Karl Hotz, ucciso a Nantes in un attentato. E’ da quel momento che le poesie di Cadou si concentreranno sull’orrore della guerra, sulla barbarie nazista e... (Continues)
Jeune homme beau jeune homme ne vois-tu rien venir
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 15:53
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Tant pis pour Verdun

Tant pis pour Verdun
[1965]
Parole e musica di Leny Escudero
Nell’EP intitolato “Premier amour” e poi nell’album “Rachel”




Si veda anche la canzone Le Chemin des Dames dei Chjami Aghjalesi
Grand-père du haut d' ton monument
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 14:26
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Le bohémien

Le bohémien
[1974]
Parole e musica di Leny Escudero
Nell’album intitolato “Le voyage”
Il va mourir le bohémien
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 14:02

Les bohémiens

Les bohémiens
Parole di Pierre-Jean de Béranger
Sulla melodia della popolare “Mon pèr’ m’a donné un mari”
Nella raccolta “Œuvres complètes de Béranger”, 1839.
Sorciers, bateleurs ou filous,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 13:44
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Les derniers Tziganes

Les derniers Tziganes
[1971]
Parole di Michelle Senlis (1933-), autrice e paroiera parigina
Musica di Jean Ferrat
Nell’EP intitolato “Aimer à perdre la raison”
Incisa, sempre nel 1971, anche da Isabelle Aubret (1938-), cantante francese.

“Che idea mi sono fatto dei Rom? Nessuna. Mantengo la mia. Non voglio fare il falso moralista radical-chic ma nemmeno nascondermi dietro i pregiudizi o peggio le ideologie. Semplicemente mi chiedo come accettiamo che bambini vivano nella sporcizia e alla mercé della pioggia e del freddo a due passi da noi.” (Marco Frasca)
C'en est bien fini
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 13:29
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A pé sopèt

A pé sopèt
chi ha vissuto veramente la guerra non ne vuole più, né per sé né per l'umanità intera.
Mi sôn sì, che pist la tèra,
(Continues)
Contributed by Trelilu 2015/1/14 - 12:05
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Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé

Gilles Servat: L'institutrice de Quimperlé
[1971]
Parole di André Servat (il padre di Gilles)
Musica di Gilles Servat
Nel disco intitolato all’autore

Quimperlé è una cittadina bretone del Finistère.
Y avait une institutrice
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/14 - 12:05
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Guerrillero santiagueño (Chacarera a Santucho)

Guerrillero santiagueño (Chacarera a Santucho)
[2012]
Parole e musica di Peteco Carabajal (1956-), compositore, cantante e polistrumentista folklorico argentino.
Non credo che questa canzone sia stata inclusa in qualche disco, almeno per il momento.

Chacarera - danza tipica di Santiago del Estero, nel nord-est argentino - dedicata Mario Roberto Santucho (1936-1976), santiagueño, fondatore del Partido Revolucionario de los Trabajadores (PRT) e comandante della più importante formazione guerrigliera marxista d’Argentina, l’Ejército Revolucionario del Pueblo (ERP).

Mario Roberto Santucho fu ucciso il 19 luglio 1976 in un conflitto a fuoco con un commando dell’esercito che lo aveva scovato in un rifugio dell’ERP a Villa Martelli, nord di Buenos Aires. Purtroppo Santucho aveva con sè documenti importanti della guerriglia, compresi i nomi di circa 400 militanti, e non fece in tempo a distruggerli: furono tutti uccisi tra il 1976 ed il 1977.
Inaugurando la vida
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/13 - 23:24
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Perdimos

Perdimos
[2006]
Nell’album intitolato “Algo tiene que pasar”

Una canzone che racconta della sanguinosa storia argentina degli anni 70 e 80, quella iniziata con il massacro di Trelew del 1972 (l’uccisione sommaria e la sparizione di molti militanti politici che avevano tentato l’evasione dal carcere di Rawson) - atto che costituì l’annuncio di ciò che sarebbe capitato tre anni più tardi con l’avvento della feroce dittatura di Videla & soci - e conclusasi con la battaglia de La Tablada del 1989 (l’assalto ad una caserma dell’esercito a Buenos Aires, finito con la strage degli assalitori, militanti del Movimiento Todos por la Patria, in gran parte ex guerriglieri dell’ERP, sandinisti e montoneros), il canto de cigno della guerriglia di marca guevarista e sandinista.
Perdimos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/13 - 22:37
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Ceux qui sèment la mort

Ceux qui sèment la mort
[2000]
Parole e musica di Alan Stivell
Nell’album intitolato “Back To Breizh”
Ceux qui sèment la mort et font récolter l'or noir
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/12 - 15:25
Song Itineraries: War on Earth
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Show Some Love

Show Some Love
BJ SAM the wonderfuld International Composer and Song Writer known for uplifting and inspiring music, whose music always move the listeners to ecstasy or tears, has finally released the long awaited single titled ''Show Some Love" which is composed to bring harmony to the Universe, due to the series of crisis and war around the world today. The song will erased hatred, racism, revenge, bitterness & injustice from the heart of every listeners and compel the world to embrace one another irrespective of our differences, colours, cultures and languages.
Show Some Love
(Continues)
Contributed by BJ SAM 2015/1/12 - 12:54
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Il ne faut plus tuer

Il ne faut plus tuer
[1974]
Parole e musica di Émile Le Scanff (Milig ar Skañv, in bretone)
Nell’album intitolato “Ouvrez les portes de la nuit”
Il ne faut plus tuer
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/12 - 11:04
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Dieu me damne

Dieu me damne
[1969]
Parole e musica di Émile Le Scanff (Milig ar Skañv, in bretone)
Nell’album d’esordio intitolato “Cet amour-là”
Dieu me damne
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/12 - 10:30
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Ki du

Ki du
[1973]
Parole e musica di Gilles Servat
La canzone che dà il titolo all’album.

“Io sono bretone. Io rifiuto l’ordine imposto. Io rifiuto il freddo marmo e i cannoni d'oro. Io rifiuto l’ordine pubblico, militare o cattolico che sia. Noi siamo bretoni e disertori, delinquenti e sabotatori. Siamo la terra e il mare…”

“Ki du” significa “cane nero” in bretone, e credo – ma potrei sbagliarmi - che si tratti dell’animale che nella tradizione si accompagna all’Ankou, la Morte, per guidare i defunti verso il mondo degli spiriti… Nella seconda strofa si fa riferimento all’hermine, l’ermellino, che era simbolo del ducato di Bretagna, indipendente per sei secoli e poi, nel 1547, annesso dalla Francia. Una delle più famose canzoni di Gilles Servat s’intitola, infatti, “La Blanche Hermine”.
Ki du!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/12 - 09:40
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Gloria e il fante

Gloria e il fante
Chanson italienne – Gloria e il fante – Silvano Staffolani – s.d.

Texte Bruno Trillini – Musique Silvano Staffolani
Récit : "La ninna nanna de la guerra" - Trilussa – 1914
GLOIRE ET LE SOLDAT
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/11 - 22:54
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Pour me rendre à mon bureau

Pour me rendre à mon bureau
Pour me rendre à mon bureau

Chanson française – Pour me rendre à mon bureau – Jean Boyer – 1943
Version complète : Interprétation Georges Tabet – 1943




Notre ami Georges Brassens a certes produit une excellente version de cette chanson de Jean Boyer. Mais...

Cela ne se discute pas, dit Lucien l'âne en ouvrant des yeux plus grands que le ventre.

Mais cependant, Lucien l'âne mon ami, la version de Tonton Georges n'est pas complète. Il l'a raccourcie d'un couplet ; le dernier. Peut-être trouvait-il la fin de la chanson originale un peu, comment dire, triviale. D'un autre côté, il semblerait bien qu'elle – la version originale – ait été interprétée en 1943 par Georges Tabet. Ce sont là deux rectifications qu'il me faut apporter à ce qui en est dit dans les Chansons contre la Guerre. Je le fais d'autant plus volontiers que ce qui en était dit, était dit par moi.

C'est bien beau ton commentaire,... (Continues)
Pour me rendre à mon bureau,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/11 - 21:59
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Libera nos Domine

Libera nos Domine
controllata da Gustavo Sierra Fernández che mi ha detto che "está muy bien"... gracias
LIBERA NOS DOMINE
(Continues)
2015/1/11 - 19:19
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Gloria e il fante

Gloria e il fante
Grazie di cuore per la correzione .. siete stati veramente gentili. bruno.trillini@alice.it
2015/1/11 - 19:18
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Libera nos Domine

Libera nos Domine
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Ρικάρντος Βεντούρης
10.1.2015

Si dice a volte della morte pietosa. Poiché la morte, invece, pietosa non è mai perché non è affatto nata per esserlo, preferisco dire che, in date circostanze, sa risparmiare. Ad esempio, a Gian Piero Testa ha risparmiato di vedere il disastro di questi ultimi giorni (disastro che sarà meglio apprezzato nel prossimo futuro, quando in mezza Europa e in primis in Francia regneranno i fascismi razzisti ben preparati dai fratelli Kouachi e dai loro camerati in salsa "jihadista"). Gian Piero Testa era un uomo autenticamente laico, ma nel senso primario della parola: popolare (λαïκός). Dotato sì di una cultura profondissima e solida, ma ancorata alle radici più profonde della gente comune di ogni provenienza e pensiero. Gli dedico questa modestissima traduzione pressoché alla lettera di questa canzone che, in questi giorni, è divenuta assolutamente... (Continues)
ΘΕΟΣ ΦΥΛΑΞΟΙ
(Continues)
2015/1/10 - 23:55
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Sales nègres

Sales nègres
Versi di Jacques Roumain (1907-1944), poeta haitiano, fondatore del Partito comunista nella nazione caraibica, nella raccolta intitolata “Bois d'ébène” pubblicata a Port-au-Prince nel 1945, un anno dopo la morte dell’autore.
Musica di Ismaila “Izo” Diop, bassista dei Trust
Interpretata da Stomy Bugsy, rapper e membro fondatore del gruppo hip hop francese Ministère AMER
Eh bien voilà:
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/10 - 21:35
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Hoka Hey

Hoka Hey
Chanson (Lombardo "Laghèe") italienne – Hoka Hey – Davide Van De Sfroos – 1999

David parle souvent de minorités et les Indiens sont un de ses sujets préférés et une référence obligatoire dans son imaginaire. Hoka hey signifie « C'est un beau jour aujourd'hui pour mourir » et se réfère au souvenir du massacre de Wounded Knee, comme, de même manière, quelques annnées avant, Fabrizio De André et Massimo Bubola avaient fait avec «"Fiume Sand Creek » « Fleuve Sand Creek ». Les deux chansons sont incomparables : Fleuve Sand Creek est un chef-d'oeuvre et Hoka hey une bonne chanson, mais il est significatif qu'ils trouvent l'inspiration dans le même bouillon.

(Giorgio Maimone, de Bielle)
En somme, l'histoire est simple : un jeune Indien raconte le massacre de Wounded Knee , où des centaines d'indiens Cree – y compris femmes et enfants furent massacrés par la cavalerie étazunienne. Le but étant... (Continues)
HOKA HEY
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2015/1/10 - 21:23

Jacques Roumain: Madrid

Jacques Roumain: Madrid
Je suis Charlie malgré les sacré-cœurs brodés sur l’étendard de Mahomet
les scapulaires les reliques
les grigris du lucre
les fétiches du meurtre
les totems de l’ignorance
tous les vêtements du mensonge les signes démentiels du passé

[Non me ne vorrà il Poeta]
L.L. 2015/1/10 - 17:55
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Géronimo

Géronimo
[1976]
Nell’album intitolato “Folle avoine”
Sous les vitrines illuminées de ma première enfance
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/10 - 14:18
Song Itineraries: Native American Genocide

Libera nos Domine

Antiwar Songs Blog
Libera nos Domine
De tous les imbéciles de toute race, de toute couleur De ces foutus calotins et de leur odeur Des jacobins fous et de leur ardeur Des visionnaires et des martyrs de la haine et de la terreur. De celui qui t’envoie au paradis en disant « C’est par amour » Des manichéens qui te hurlent « Ou avec […]
Antiwar Songs Staff 2015-01-10 14:10:00
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Dernier voyage

Dernier voyage
[1978]
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Derrière le rideau”

Se dovessi fare un bilancio della mia vita, potrei dire di non aver mai versato del sangue, di non aver mai amato il rumore degli stivali in marcia, di non aver mai avuto lo spirito di queegli "eroi" che partono la domenica presto per sparare a tutto quello che si muove e cinguetta...
Quand la mort cognera chez moi,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/1/10 - 14:01
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Malaunità

Malaunità
Apprezzo molto la competenza culturale ed il coraggio dell'Autore, insieme alla bravura nell'aver realizzato la bella, chiara e avvincente canzone, che rimarrà nel cuore di chi non ha deformato e non ha dimenticato quei momenti storici. Solo la speranza di una giustizia eterna può sopire l'inquietudine e la tristezza degli animi onesti e non trasformare in odio il legittimo disappunto.
Grazie a Eddy. W la memoria del Regno delle due Sicilie.
Valerio
Valerio 2015/1/10 - 11:08
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Convien partir

Convien partir
Vi segnalo un'alta opera di Donizetti con un testo che si può definire pacifista: si chiama "Il Paria".

Il finale
La morte di noi miseri,
Fra stragi e tanti orrori,
Ai tardi e colti posteri
Il tempo additerà!
E legge così barbara,
Scudo degli oppressori,
Distruggeranno i popoli
de le future età.

Il libtretto lo potrete trovare a questo indirizzo a pagina 4136. Vi consiglio di scaricarlo.

Una registrazione del finale dell'opera. https://www.youtube.com/watch?v=fMwQVXbTb4g
Gabriele 2015/1/10 - 03:05
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Libera nos Domine

Libera nos Domine
January 10, 2015
DELIVER US, LORD
(Continues)
2015/1/10 - 02:37
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Valery

Valery
E' MORTO ALFREDO COHEN

Pubblicato oggi, 3 dicembre 2014, su Facebook: Ciao Alfredo!
Ci hanno comunicato ieri mattina che è morto a Tunisi per cause naturali Alfredo D'Aloisio, conosciuto come Alfredo Cohen. Aveva 72 anni e da quasi un paio di decenni aveva preso le distanze dal suo passato politico ed artistico, e non voleva più essere coinvolto in nulla. Noi non possiamo dimenticare che fu tra i fondatori torinesi del Fuori!, ed insieme all'attivismo politico fu poeta, scrittore, cantautore, attore.
Con calma proverò a scriverne un profilo biografico, almeno per ricordare i tratti essenziali della sua vita e della sua attività, che per la storia del Fuori! e del primo teatro politico omosessuale (lui ne fu il fondatore in Italia già all'inizio degli anni 70) sono stati molto significativi. Qui ricordo solo il suo disco "Come barchette dentro a un tram" del 1977, realizzato con la collaborazione... (Continues)
CCG/AWS Staff 2015/1/10 - 01:04




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