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Ο μπλόκος της Κοκκινιάς

Ο μπλόκος της Κοκκινιάς
O blókos tis Kokkiniás
[1944]
Parole e musica di Nikos Dimopoulos, nome di battaglia “Tountas”, ufficiale dell’ELAS ma anche suonatore di bouzouki. Pare che sia stato ucciso in combattimento quello stesso anno, poco dopo aver scritto questa canzone sul terribile rastrellamento nazista a Nikaia, Pireo, del 17 agosto 1944.
Testo trovato qui
Ignoro se la canzone sia mai stata incisa da qualcuno.

Era un giovedì e alle tre del mattino ingenti forze motorizzate tedesche e collaborazioniste circondarono Νέα Κοκκινιά, questo l’antico nome di Nikaia. Dopo aver raccolto tutti i maschi tra i 14 e 60 anni sulla piazza principale, i nazisti si fecero indicare da informatori greci travisati i presunti membri della Resistenza, che poi vennero uccisi sul posto a gruppi. Gli assassinati furono centinaia ed tanti altri kokkiniotes furono internati nel campo prigione di Haidari. Nikaia fu saccheggiata... (Continues)
Ένα γλυκό ξημέρωμα,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/4 - 14:47
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Μπλόκος (Βγήκανε νωρίς τ' αστέρια)

Μπλόκος (Βγήκανε νωρίς τ' αστέρια)
Blókos (Vgíkane norís t'astéria)
[1944]
Parole e musica di Vasilis Tsitsanis / Βασίλης Τσιτσάνης
Nella raccolta intitolata “12 Νέες Λαϊκές Δημιουργίες” pubblicata nel 1978.
Testo trovato qui

Durante l’occupazione nazista la cittadina di Kalamaria, non lontana da Salonicco, era a ragione considerata un covo di ribelli, di comunisti. Lì i tedeschi avevano paura ad entrare e pure i collaborazionisti era meglio che stessero alla larga. Quando due di loro, appartenenti ad un unità chiamata “Dangoula”, furono uccisi proprio a Kalamaria, gli occupanti e i loro alleati scatenarono l’assedio al quartiere. Era il 13 agosto del 1944 e il rastrellamento fu feroce, con un bilancio di 11 abitanti uccisi e centinaia di arresti. I collaborazionisti si distinsero in brutalità.

Ho trovato una coincidenza curiosa e tragica: lo stesso giorno, proprio lo stesso 13 agosto del 1944, a Borgo Ticino, in provincia... (Continues)
Βγήκανε νωρίς τ’ αστέρια
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/4 - 13:17
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Οι λαδάδες

Οι λαδάδες
Oi ladádes
[1941 o 1942]
Parole e musica di Mihalis Genitsaris / Μιχάλης Γενίτσαρης
In un disco dedicato all’autore nella serie “Οι Μεγάλοι Του Ρεμπέτικου”, Margophone, 1982

Testo trovato su Stixoi.info

Durante l’occupazione uno dei metodi usati dai nazisti per piegare la resistenza dei greci fu la fame. Si difesero anche da quella.
Mihalis Genitsaris scrisse questa canzone dopo aver assistito all’esecuzione sommaria di due compatrioti, due abitanti del quartiere di Ladadika a Salonicco, sospresi dagli occupanti a vendere olio al mercato nero.
Όσοι πουλάνε μαύρη αγορά
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/4 - 11:10
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Aggiungi un posto all'ATAC

Aggiungi un posto all'ATAC
[2011]
Parole de La Sora Cesira, musicista e blogger romana.
Sulla musica composta nel 1973 da Armando Trovajoli per la commedia “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini.

Tre o quattro anni fa, quando la Sora Cesira dedicava quest’allegra canzoncina all’allora Dvce di Roma Gianni Alemanno, le cose erano ancora rose e fiori. Solo adesso è venuto finalmente fuori tutto il letame che ci stava sotto. La “parentopoli” di allora è diventata una conclamata “mafio-fascistopoli”, non solo quindi uno “scandaletto” di nepotismi e (naturale) spoils system ma un vero e proprio piano criminale di spartizione di soldi e potere orchestrato da fascisti, istituzionalizzati e non, e criminalità organizzata, istituzionalizzata e non (e in mezzo anche qualche “democratico” che chiudeva un occhio o due).

Insomma, a Roma pare proprio che governassero topi di fogna e cani rabbiosi, come il qui cantato... (Continues)
Aggiungi un posto all'ATAC
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/3 - 21:55
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Arrurú la faena [Mamita obrera]

Arrurú la faena [Mamita obrera]
[1988]
Testo: Nelly Lemus
Musica: Roberto Márquez
Album: "Para seguir viviendo"
Arrurú pedacito de luna llena
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2014/12/3 - 19:25
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Il est cinq heures, Paris s'éveille

Il est cinq heures, Paris s'éveille
[1968]
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore, sceneggiatore, liricista e viaggiatore francese, figlio di immigrati ebrei dall’Europa dell’est.
Musica di Jacques Dutronc
Nel disco intitolato semplicemente “Jacques Dutronc”
Al flauto traverso Roger Bourdin

In origine su questa pagina il brano originale di Lanzmann/Dutronc era stato contribuito quasi solo per conoscenza, preferendo invece la sua versione “detournée”, quella con il testo militante di Jacques Le Glou, intellettuale vicino al situazionista Guy Debord…
Ma poi il nostro Marco Valdo M.I. ha giustamente fatto notare che il testo originale è solo all’apparenza meno “engagé” della sua cover, anzi, “Sono le cinque, Parigi si sveglia” di Lanzmann e Dutronc è stata proprio una delle canzoni del Maggio francese, sulla bocca di tutti in quelle fatidiche settimane di passione, un inno dell’innesco rivoluzionario come fu,... (Continues)
Je suis le dauphin de la place Dauphine
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. & Bernart Bartleby 2014/12/3 - 13:22
Song Itineraries: 1968 and surroundings
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Sparrows Will Sing

Sparrows Will Sing
(2014)
Words and music by Roger Waters
Album: "Give my Love to London"

Il primo singolo del nuovo sorprendente album di Marianne Faithfull, che celebra quest'anno i cinquant'anni di carriera (l'esordio a 18 anni con As Tears Go By di Jagger/Richards).

La canzone, scritta appositamente per la Faithfull dall'ex bassista dei Pink Floyd, è una melodica e malinconica espressione di angoscia e speranza. Da una parte si tratta di un lamento per lo stato del mondo nel ventunesimo secolo (definito senza mezzi termini un "unholy mess"), dall'altra contiene un messaggio di speranza e di fiducia nelle nuove generazioni. “Riassume i miei sentimenti sull’umanità, il mondo e l’amore“ - ha dichiarato Marianne Faithfull a proposito della canzone - "Roger scrive sempre parole di speranza, è molto più ottimista di me, per questo ho scelto di lavorare con lui."

Il videoclip è stato realizzato dal filmmaker... (Continues)
A child breaks the ice and peers into the hidden depths
(Continues)
2014/12/2 - 20:36
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J'ai rien prévu pour demain

J'ai rien prévu pour demain
[1998]
Parole di Cyril Célestin, in arte Guizmo, membro della band
Musica dei Tryo
Nell’album intitolato “Mamagubida”
J'ai rien prévu pour demain
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/2 - 16:13
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Luna Park

Luna Park
[1945]
Parole di Jean Guigo
Musica di Loulou Gasté (1908-1995), compositore
Singolo del 1945 poi incluso nell’album “Recital 1958”
Dans mon usine de Puteaux
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/2 - 11:11
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Les routiers

Les routiers
[1953]
Parole e musica di Francis Lemarque
Interpretata da Montand nel suo disco “Yves Montand ‎chante ses dernières créations”

Ho preferito attribuire questa canzone a Montand piuttosto che al suo autore, che pure la incise in seguito, per via del fatto che proprio nel 1953 Yves Montand interpretò al cinema il personaggio di un autista di camion in un film che, secondo me, è uno dei più belli nella storia del cinema francese: “Le salaire de la peur” (da noi “Vite vendute”) diretto dal maestro Henri-Georges Clouzot.

Una pellicola ad altissima tensione dove Mario (Yves Montand), Mister Jo (Charles Vanel), Luigi (Folco Lulli) e Bimba (Peter van Eyck) sono quattro sbandati che vivono di espedienti, rifugiatisi per via di chissà quali problemi con la legge in un misero paesino dell’America Latina. Qui vengono ingaggiati per una missione impossibile, guidare per centinaia di chilometri, su strade dissestate, camion stracarichi di nitroglicerina destinata al contenimento di un pozzo petrolifero in fiamme.
Da vedere assolutamente.
La route est un long ruban
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/2 - 10:52
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Coup de grisou

Coup de grisou
[1958]
Parole di Henri Contet (1904-1998), ingegnere, critico cinematografico, attore, paroliere e giornalista.
Musica di Louis Guglielmi, in arte Louiguy (1916-1991), compositore d’origine italiana, l’autore della musica de “La Vie en rose”
Nel disco della Piaf intitolato semplicemente “Édith Piaf”
C'était un homm' sans condition
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/2 - 10:23
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Would Jesus Wear a Rolex?

Would Jesus Wear a  Rolex?
Woke up this mornin', turned on the T.V. set
(Continues)
Contributed by Anonymous 2014/12/2 - 04:22
Song Itineraries: Antiwar Anticlerical
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Millworker

Millworker
[1977]
Parole e musica di James Taylor
Scritta originariamente per il musical di Broadway “Working” di Stephen Schwartz, fu poi inclusa nell’album dell’autore intitolato “Flag” del 1979.

Al femminile. Bellissima e dolente.
Now my grandfather was a sailor
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/1 - 22:13
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Fensch Vallée

Fensch Vallée
[1976]
Parole e musica di Bernard Lavilliers
Nell’album intitolato “Les barbares”

Il Fensch è un fiume della Lorena, affluente della Mosella e quindi del Reno.
La Fenschdall è stata fino ad epoca recente una valle di miniere, impianti siderurgici, acciaierie ed altiforni.
E’ sempre stata dominata dalla stessa famiglia, i de Wendel.
Oggi la Wendel è una società d’investimenti da 6.5 miliardi di Euro. Nel 2013 ha fatturato 333 milioni di Euro, +51% rispetto all’esercizio precedente: alla faccia della crisi! (che ce la fanno vivere solo a noi poveracci...)
Viens petite sœur au blanc manteau
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/1 - 21:45
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Filles qui êtes à marier

Anonymous
Filles qui êtes à marier
Canto popolare probabilmente originario della Linguadoca
Nel repertorio de La Bamboche
Si trova anche interpretata da Francis Lemarque nella raccolta “Anthologie de la chanson française - Les chansons de femmes”
Filles qui êtes à marier
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/12/1 - 20:53
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Là su quei monti

Là su quei monti
Un bel canto partigiano "montagnino" di cui non saprei darvi notizie, l'ho ricavato dal disco SIGNAL

Però il ritornello ricorrente "giustizia e libertà" sembrerebbe dare indicazione precisa della appartenenza.

Anche la strofa conclusiva "stanno i migliori dei partigian" meriterebbe un approfondimento.
Là su quei monti
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/12/1 - 15:25

Canzone dei cantastorie “vittime della Phos”

Anonymous
Canzone dei cantastorie “vittime della Phos”
Forse avrete sentito parlare dell'incendio della fabbrica di fiammiferi di Rocca Canavese del 15 marzo 1924. Si incendiò la fabbrica e morirono 21 operai, di cui 18 ragazzine tra i 12 e i 17 anni.
Erano anni di fame, l'apertura della fabbrica in campagna venne vista come una benedizione, le operaie venivano pagate 4-5 lire a giornata, ovviamente per condizioni di lavoro insalubri (tanto che la fabbrica prese fuoco).
Era un po' che cercavo qualche testo per poter raccontare questa storia operaia, finché ho scoperto che alla commemorazione del 90° anniversario i ragazzi della scuola media di Rocca Canavese hanno presentato un canto dell'epoca raccolto dalla prof.ssa Daniela Gaiara, ma del testo non c'era traccia.
Ho contattato la scuola e quindi la professoressa che gentilmente ci ha fornito il testo e ce ne ha raccontato la storia. In occasione del 75° anniversario (1999) ha iniziato a... (Continues)
A Rocca Canavese ha distrutto ogni cosa
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2014/12/1 - 11:58
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Hitler con gli occhiali a specchio

Hitler con gli occhiali a specchio
[2014]

Album: Come il soffitto di una chiesa bombardata (split con i Contrasto)


La guerra ha un'inizio?
Memorie oniriche di uno stato in bilico tra la pace e la guerra... Al classico pezzo, diciamo, punk, abbiamo voluto abbinare alcuni momenti ambient, sperimentando un po' al di fuori delle solite cose... il frammento che chiude il disco si intitola "Hitler con gli occhiali a specchio"kalashnikov-collective
La prima volta che vedemmo il nemico fu in televisione all'ora di cena, si muoveva sullo schermo con il passo dell'oca e i denti bianchi. La prima volta che vedemmo del sangue fu sul fondo delle vaschette della carne macinata, mentre spingevamo i carrelli pieni verso l'uscita del supermercato.
(Continues)
Contributed by dq82 2014/12/1 - 11:11
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Apollo i Marsjasz

Apollo i Marsjasz
[1961]
Poesia di Zbigniew Herbert dalla raccolta "Studium przedmiotu"
Messa in musica da Przemysław Gintrowski
Da http://www.fundacjaherberta.com/
właściwy pojedynek Apollona
(Continues)
Contributed by Krzysiek Wrona 2014/11/30 - 22:44

Riccardo Venturi: Per Gian Piero Testa / Για τον Τζαν Πιέρο Τέστα

Riccardo Venturi: Per Gian Piero Testa / Για τον Τζαν Πιέρο Τέστα
Firenze, 10 frimaio 223.
Quando scompare una persona che mi è cara, e per mille motivi, non mi riesce mai scrivere “a caldo”. Probabilmente, la prima reazione che ho è quella del silenzio. Nel caso di Gian Piero Testa, purtroppo, ho avuto poi in sorte di sapere già prima che cosa si stava preparando, e direttamente dalla sua voce; eravamo soliti farci telefonate interminabili, raccontandoci di tutto e “cospirando” per mettere sul sito questo o quell'album, questa o quella canzone. Nel contempo, ci raccontavamo la nostra vita, quella passata e quella quotidiana. Mi accadeva, con Gian Piero, praticamente la stessa cosa che ebbi a vivere con un altro mio amico carissimo, anche lui scomparso all'improvviso; la raccontai, anni fa, parlando di Traiettorie dei gatti. I gatti, non so come, ci sono sempre. Nelle persone cui più ho vol... (Continues)
2014/11/30 - 08:46
Song Itineraries: Cats & Bad cats
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Πω πω τι έπαθε ο Μουσολίνι

Πω πω τι έπαθε ο Μουσολίνι
[1941]
Versi di Pol Menestrel / Πωλ Μενεστρέλ, che credo sia lo pseudonimo di tal Γιάννης Χιδίρογλου
Parodia sulla melodia di una qualche canzone italiana dell’epoca con musica scritta da Nino Casiroli (1910-1975), milanese, compositore, autore di testi, direttore d’orchestra ed editore.
Nella raccolta di canzoni interpretate dalla Vembo negli anni 40 intitolata “Η Σοφία Βέμπο Στα Τραγούδια Του '40”

Sofia Vembo cantò queste canzoni di sdegno e di incitamento contro l'aggressione italiana al suo Paese, diventando, tra l' Ottobre del 1940 e l'Aprile del 1941, la "voce della Grecia" per antonomasia. (Si vedano anche Bάζει o Nτούτσε τη στολή του e Στον πόλεμο βγαίν' ου Ιταλός)
“Μολών Λαβέ!”, “Vieni a prenderle!”, è la risposta data da Leonida a Serse che gli chiedeva di consegnare le armi (Battaglia delle Termopili, 480 a.C.). (Note di Gian Piero Testa, da Stixoi.info
Ντούτσε κορόιδο τα έκανες ρόιδο αφότου φοράς το χακί
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/30 - 00:12

Αθάνατος

Antiwar Songs Blog
Αθάνατος
E’ la più triste notizia che si possa dare, ma purtroppo dobbiamo farlo. Gian Piero Testa, collaboratore storico di questo sito e anima della “Sezione Greca”, con decine di traduzioni magistrali, ci ha lasciati stanotte per una gravissima e rapidissima malattia. A chi lo ha conosciuto di persona restano non uno, ma diecimila ricordi; a […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-29 23:14:00
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La Brigata Garibaldi

Anonymous
La Brigata Garibaldi
Canto partigiano nel repertorio di Giovanna Daffini (voce e chitarra) e Vittorio Carpi (violino)
Fata largo cha passa
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/11/29 - 22:07
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Valsesia

Anonymous
Discografia : Bella Ciao, LP Signal, 1972

Canto partigiano
Quando si tratta di attaccare
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/11/29 - 14:04
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Me and the I.R.S.

Me and the I.R.S.
Well you can tell them boys at the IRS
(Continues)
Contributed by Anonymous 2014/11/29 - 05:49
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Ítaca

Ítaca
(1975)
dall'album Viatge a Ítaca

Testo (I) tratto da Itaca (Ιθάκη), poesia di Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος Καβάφης (1911)
traduzione catalana di Carles Riba (1893-1959), professore di greco all'Università Autonoma di Barcellona dal 1925 al 1939, traduttore in catalano dell'Odissea e dei poeti greci moderni
Adattamento di Lluís Llach
Testo (II - III) di Lluís Llach
Musica di Lluís Llach
Arrangiamenti del pianista Manel Camp leader del gruppo di rock progressive Fusioon

Per Gian Piero che oggi ha raggiunto la sua Itaca, dopo un cammino pieno di avventure, pieno di conoscenze



E' il 1975, l'ultimo terribile anno della dittatura franchista. Il dittatore morirà a novembre, a maggio Llach presenta al Palau de la Música di Barcellona il nuovo album. Il recital sarà seguito dall'immancabile ritorsione: per aver proferito parole considerate offensive verso le istituzioni e... (Continues)
I
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2014/11/28 - 22:59
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Antifascista

Antifascista
Herz für die Sache (2013)

Antifascista è un appello a bloccare il neonazismo e a opporsi all’ideologia di destra e alle manifestazioni della estrema destra.

La canzone fa parte del progetto Kein Bock auf Nazis, avviato da ZSK e alcune altre band tedesche. Si tratta di un’“iniziativa contro il neonazismo, la politica di destra e il razzismo”.
Es ist unsere Stadt, merkt euch das
(Continues)
Contributed by ZugNachPankow 2014/11/28 - 17:19
This is the saddest news we possibly can give, but we have to do it anyway.
Gian Piero Testa, an historical collaborator of our website and the “soul” of the Greek Section with dozens of masterly translations, has passed away last night for a serious and sudden illness.
All those who have known him will keep thousands of memories; those who have not known him will keep his work, to which this website will give on its right importance, merit and value.
For Gian Piero, so deeply fond of Greece, its culture and its language, let the cry resound: ΑΘΑΝΑΤΟΣ !

Αυτά είναι τα θλιβερότατα νέα που μπορούμε να δώσουμε, αλλά, δυστυχώς, πρέπει να το κάνουμε.
Ο Τζαν Πιέρο Τέστα, ιστορικός συνεργάτης αυτής της ιστοσελίδας και ψυχή του “Ελληνικού Τμήματος” με δεκάδες εξαιρετικών μεταφράσεων, μας άφησε χρόνους απόψε λόγω μιας βαριάς και ξαφνικής ασθένειας.
Γι' όλους αυτούς που τον έχουν γνωρίσει μένουν μυριάδες θυμήσεων. Γι' αυτούς που δεν τον έχουν γνωρίσει, μένει το έργο του, που η ιστοσελίδα αυτή θα μελετάει να του δίνει την αξία και την προβολή που αξίζει.
Για τον Τζαν Πιέρο, ερωτευμένο με την Ελλάδα, την κουλτούρα και τη γλώσσα της, ας ηχήσει η φωνή· ΑΘΑΝΑΤΟΣ !
Riccardo Venturi 2014/11/28 - 15:35
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Fa' o Signore

Fa' o Signore
"Sono il numero A 5384 di Auschwitz-Birkenau" Così iniziava le sue "lezioni" la testimone sopravvissuta agli orrori dell'inferno.

Seduta sul divano della sua abitazione genovese, l'ex maestra di Langasco racconta, con la sua voce calma e pacata, al microfono dell'intervistatrice uno dei tanti simpatici episodi che avevano allietato il suo ritorno dal campo femminile di Auschwitz-Birkenau.
"Andavo alle poste a ritirare la pensione e una volta ho, incautamente, appoggiato il braccio sul piano del banco. L'impiegato, incuriosito dal tatuaggio rimasto in vista mi ha chiesto che cosa era. Gli ho spiegato che era quello che mi avevano fatto al campo di sterminio. E lui mi ha risposto, ma se vi hanno sterminati, come mai siete così tanti?" (Forse si riferiva ai superstiti degli oltre duemila genovesi deportati nei campi di concentramento)
Oltre all'inferno tedesco, anche quello, imprevisto, trovato... (Continues)
Fa' o Signore
(Continues)
Contributed by gianfranco 2014/11/28 - 15:30
Song Itineraries: Extermination camps
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Supper's Ready

Supper's Ready
E' bello sapere quante persone, anche molto giovani, sono ancora in grado di apprezzare un gruppo che ha lasciato un segno così profondo nella storia della Musica.
Ero a Firenze il 19 a vedere i bravi Musical Box: grandi interpreti, meritano il costo non piccolo del biglietto.
Supper's ready è ancora sconvolgente. Grazie per la bella traduzione: un bel passo avanti rispetto a quello letto finora.
gianni 2014/11/28 - 13:42

Le soleil rouge

Le soleil rouge
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay

Interpretata già nel 1910 nientepopòdimeno che da Émile Combes (1835-1921), uomo politico francese di primo piano all’inizio del secolo scorso, esponente radicale e fiero anticlericale.
Nella raccolta “Chansons de Frances. Chansons révolutionnaires et sociales”

Si dice che all’epoca questa canzone fosse amata e cantata quanto L'Internationale
Vers la Cité de l’Avenir
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 13:23

Les pissenlits

Les pissenlits
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Hélène Delavault nel disco “La Républicaine”, Le Chant du Monde, 1988.

Il “piscialetto”, o “dente di leone”, è il nome popolare dato in Francia al Tarassaco, da noi chiamato anche dente di cane, soffione (con riferimento all'infruttescenza), cicoria selvatica, ingrassaporci, ecc. Più genericamente con “pissenlits” ci si riferisce alle erbe selvatiche, raccolte in passato... (Continues)
« Des pissenlits ! des pissenlits ! »
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 11:18

Les ventres

Les ventres
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Anne Cuvelier e Denis Cacheux (Compagnie Tant Qu’à Faire) nel disco intitolato “Moi, j’m'en fous!” pubblicato nel 1999.

“Il grasso ventre dei commendatori…”, 80 anni prima di Rino Gaetano
Chantons le ventre des bourgeois
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 10:49

La citée rouge

La citée rouge
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Anne Cuvelier e Denis Cacheux (Compagnie Tant Qu’à Faire) nel disco intitolato “Moi, j’m'en fous!” pubblicato nel 1999.

La miseria, la fame, lo sfruttamento, l’emarginazione delle classi più povere nella grande città, la “Ville Lumière” (si veda al proposito la bellissima Embrasse-moi di Prévert/Oswald), non determina automaticamente la protesta organizzata contro gli affamatori, ma prima di tutto la guerra e la violenza tra gli stessi diseredati.
Una canzone di oltre un secolo fa che parla del nostro presente.
Le cuir rongé de vermine,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 10:26
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La chanson de l’aiguille

La chanson de l’aiguille
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Chantal Grimm in un disco della serie “Anthologie de la Chanson Française” (“Chansons de métiers. Travaux des villes et travaux des champs”)

“Complainte des petites mains”, lamento delle giovani, spesso giovanissime, operaie che nell’industria tessile di fine 800 erano impiegate nelle cuciture a mano. Qui una giovane sarta, costretta a cucire giorno e notte, lamenta che il lavoro le ha sottratto la salute e, di fatto, la vita.
«Cours, mon aiguille, dans la laine !»
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 09:47

La chanson du rémouleur

La chanson du rémouleur
[1896]
Parole di Maurice Boukay (nome d’arte di Charles-Maurice Couyba, 1866-1931), nella raccolta intitolata “Chansons rouges”, pubblicata nel 1897, con le illustrazioni di Théophile-Alexandre Steinlen (1859-1923) artista anarchico svizzero.

Musica di Marcel Legay (1851-1915), cantante di strada, chansonnier e compositore, soprannominato “le barde au bouc noir” o ancora il “chauve chevelu”. E’ considerato un precursore degli chansonniers di Montmartre.
Testo trovato su questo sito dedicato a Marcel Legay
Interpretata da Hélène Delavault nel disco “La Républicaine”, Le Chant du Monde, 1988.

Un pamphlet contro la guerra e contro la pena di morte.
Jadis, en la paix des familles,
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Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/28 - 09:18
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To Hell With the Devil

Stryper
To Hell With the Devil
Well, speak of the devil
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Contributed by Anonymous 2014/11/27 - 23:27
Song Itineraries: The Devil
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Monte Canino

Anonymous
Monte Canino
Bravi. teniamo vivo il ricordo di quei giovani che sono morti o hanno sofferto "le pene dell'inferno" per una patria che magari non conoscevano e che forse non li considerava che "carne da macello". eppure, si sono sentiti sempre fieri di aver dato i loro migliori anni e le loro forze per questa Italia che poi li ha dimenticati in fretta. i miei nonni, montanari come me, erano uno sul grappa ed uno sull'Ortigara ed io sono cresciuto sulle loro ginocchia e con queste canzoni. complimenti a voi.
GIORGIO CAVAGNA 2014/11/27 - 15:21
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Canto della Cichero

Anonymous
Canto della Cichero

I canti della resistenza di Paolo Castagnino "Saetta"

Il canto partigiano è profondamente diverso dai canti nati durante le guerre precedenti e dagli inni ufficiali.
Nei canti della resistenza è espressa una nuova consapevolezza, la fierezza del combattente che lotta in una guerra liberamente scelta con la certezza di essere dalla parte giusta.
Nelle formazioni partigiane si cantava spesso, nei momenti di tregua, tra un'azione e l'altra, tra un rastrellamento e l'altro. Durante l'inverno i distaccamenti si riunivano nei casoni presso il fuoco, con le armi vicine, nella buona stagione all'aperto e il canto si alzava lento e suggestivo nella notte, tra i castagni frondosi.
Cantavano i partigiani quando partivano per l'azione e la colonna si snodava sugli aspri sentieri delle nostre montagne, mentre i contadini salutavano commossi e trepidanti per la sorte di questi giovani.
Il canto... (Continues)
gianfranco 2014/11/27 - 14:40
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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
Sgarbi direbbe che siete ignoranti come delle capre, gbturchi ha pienamente ragione, andate ad informarvi prima di commentare. È inutile , ogni volta che qualche organizzazione di destra sale al potere, dire che si tratta di nazisti, razzisti , che non c'è libertà di parola ecc. Orbán sta facendo un ottimo lavoro, punto.
2014/11/27 - 13:23
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Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)

Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)

La Benedicta

Una massiccia operazione di rastrellamento da parte dei comandi germanici si ebbe il 6 Aprile del 1944. I nazifascisti intimarono il coprifuoco in tutti i paesi della zona, compresa tra il basso alessandrino e la zona dei Laghi Gorzente, tra le 18 e le 5 del mattino, nei giorni precedenti si erano concentrate tutte le popolazioni maschili delle classi comprese tra il 1914 e il 1925 nei campi di concentramento di Novi e Masone.
All'alba del 6 aprile mossero due colonne una da Voltaggio e l'altra da Piani di Praglia, nello stesso tempo tutte le rotabili della zona venivano bloccate. Le colonne convergevano verso il centro della zona occupata dalla III Brigata Liguria, l'area della Benedicta.
Lungo il torrente Rovemo, nel territorio di Bosio, le sentinelle della Brigata Autonoma Alessandria avvistavano la colonna proveniente da Voltaggio. Il comandante Odino fece ripiegare... (Continues)
gianfranco 2014/11/27 - 11:33
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Ode to Billy Joe

Ode to Billy Joe
What the hell did Billie Joe McAllister throw off the Tallahatchee Bridge?

Over thirty-five years after the release of Bobbie Gentry’s “Ode to Billie Joe,” questions linger about her haunting southern-gothic ballad. Decades from now, will anyone still wonder who let the dogs out? Gentry’s #1 single tells the story of a family dinner where the narrator finds out that her boyfriend, Billie Joe McCallister, has jumped off the Tallahatchee Bridge; the day before, people spotted her and Billie Joe throwing an unidentified object off the same bridge. “Everybody has a different guess about what was thrown off the bridge: flowers, a ring, even a baby,” Gentry has said. “What was thrown off the bridge really isn’t that important. The message of the song, if there must be a message, revolves around the nonchalant way the family talks about the suicide. The song is a study in unconscious cruelty.”... (Continues)
It was the third of June
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Contributed by John Doe 2014/11/27 - 06:00
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El pueblo unido jamás será vencido

El pueblo unido jamás será vencido
Nonostante la presente versione russa sia pienamente cantabile (lo slogan si traduce: “Finché saremo uniti, saremo invincibili!”), non è stato possibile reperirne l'autore, né risulta che sia mai stata incisa. La versione è accompagnata da una trascrizione in caratteri latini. [RV]
Объединённый народ
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Contributed by DoNQuijote82 2014/11/26 - 23:07
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Fischia il vento

Fischia il vento

Maria Baiardo, la mamma d'U Megu

Come riportato dalla storiografia del canto partigiano, la mamma di Felice Cascione è stata la fedele custode della memoria del figlio e del canto partigiano per eccellenza "Fischia il Vento" dai vari tentativi di sfruttamento commerciale del dopoguerra delle numerose versioni del canto, che dalla zona di origine, si era rapidamente propagato in tutte le formazioni partigiane dell'alta Italia.
E in ogni formazione le parole della canzone avevano subito qualche modifica, per motivi non sempre "politici". Un motivo poteva essere, ad esempio il passaggio orale non necessariamente fedele, anche per evidenti ragioni, tipo la scomoda presenza di varie divisioni militari tedesche che erano poco propense ad agevolare le canzoni ed altre attività partigiane, per non parlare delle bande nere.
Nel suo libro del 2014, sotto citato, Donatella Alfonso cita la versione... (Continues)
gianfranco 2014/11/26 - 22:23




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