Noi siamo i giovani (con i blue jeans)
Version française – C'EST NOUS LES JEUNES (AU JEAN BLEU) – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Noi siamo i giovani (con i blue jeans) – Elio e le Storie Tese
Chanson dans le style des années soixante, qui se fout des jeunes faussement engagés contre la guerre, mais qui en réalité pensent à d'autres choses…
Plus qu'une chanson contre la guerre, c'est la parodie d'une chanson contre la guerre, mais elle fait trop rire pour ne pas mettre ici !
Chanson dans le style des années soixante, qui se fout des jeunes faussement engagés contre la guerre, mais qui en réalité pensent à d'autres choses…
Plus qu'une chanson contre la guerre, c'est la parodie d'une chanson contre la guerre, mais elle fait trop rire pour ne pas mettre ici !
« Cri de douleur, d’orgueil, de dénonciation et d'espoir d'une poignée d'adolescents qui se voient discriminés par les vieux à cause du symbole même de la jeunesse : le jean. Le thème de l'amour libre et celui de l'orchite rencontrés dans ce morceau dix ans avant Supergiovane. »
(du communiqué à la sortie du disque)
(du communiqué à la sortie du disque)
C'EST NOUS LES JEUNES (AU JEAN BLEU)
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/7/15 - 22:57
Badisches Wiegenlied
[1849]
Versi di Ludwig Pfau, poeta, giornalista e rivoluzionario tedesco, scritti in occasione della brutale repressione operata nell’estate del 1849 dalle truppe prussiane contro gli insorti nella città di Rastatt, Baden.
“Dormi e non far rumore, piccolo mio, che i prussiani sono tutt’intorno…”
Interpretata, fra gli altri, da Hein ed Oss Kröher (in “Deutsche Lieder 1848/49” del 1974) e Dieter Süverkrüp (in “1848, Lieder Der Deutschen Revolution” del 1973)
Versi di Ludwig Pfau, poeta, giornalista e rivoluzionario tedesco, scritti in occasione della brutale repressione operata nell’estate del 1849 dalle truppe prussiane contro gli insorti nella città di Rastatt, Baden.
“Dormi e non far rumore, piccolo mio, che i prussiani sono tutt’intorno…”
Interpretata, fra gli altri, da Hein ed Oss Kröher (in “Deutsche Lieder 1848/49” del 1974) e Dieter Süverkrüp (in “1848, Lieder Der Deutschen Revolution” del 1973)
Schlaf', mein Kind, schlaf leis',
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/15 - 16:57
Reveille
[1848]
Versi del poeta e rivoluzionario tedesco Ferdinand Freiligrath (1810-1876)
Sull’aria della “Marseillaise” di Rouget de l'Isle.
Canzone della rivoluzione tedesca del 1848-49, quella che in altra sua poesia Freiligrath celebrava con polvere da sparo, sangue e fuoco, i colori della bandiera tedesca.
Versi del poeta e rivoluzionario tedesco Ferdinand Freiligrath (1810-1876)
Sull’aria della “Marseillaise” di Rouget de l'Isle.
Canzone della rivoluzione tedesca del 1848-49, quella che in altra sua poesia Freiligrath celebrava con polvere da sparo, sangue e fuoco, i colori della bandiera tedesca.
Frisch auf zur Weise von Marseille,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/15 - 16:33
Mamele, Mamele, gib mir Brot
Anonymous
[intorno al 1847-48]
Nell’Europa “restaurata” di metà 800 non furono mica solo gli irlandesi a morire come mosche o ad essere costretti ad emigrare a causa delle carestie, dei rivolgimenti socio-economici dovuti alla Rivoluzione industriale, dello strapotere, della violenza e della repressione esercitati da monarchi, possidenti terrieri e mercanti speculatori. Anche nell’Impero austriaco, specie in città come Berlino, Stoccarda, Stettino, Breslavia, Halle, Poznań, Amburgo, Chemnitz, alla fine degli anni 40 si moltiplicarono i disordini causati dalla penuria di cibo. Anche tanti sudditi tedeschi furono costretti ad emigrare, per numeri secondi soltanto proprio agli irlandesi. La situazione, davastante in tutta Europa, esplose inevitabilmente di lì a poco con la cosiddetta “Primavera dei popoli”. E fu davvero un “48”!
In questa canzone in rime infantili è un bambino che chiede... (Continues)
Nell’Europa “restaurata” di metà 800 non furono mica solo gli irlandesi a morire come mosche o ad essere costretti ad emigrare a causa delle carestie, dei rivolgimenti socio-economici dovuti alla Rivoluzione industriale, dello strapotere, della violenza e della repressione esercitati da monarchi, possidenti terrieri e mercanti speculatori. Anche nell’Impero austriaco, specie in città come Berlino, Stoccarda, Stettino, Breslavia, Halle, Poznań, Amburgo, Chemnitz, alla fine degli anni 40 si moltiplicarono i disordini causati dalla penuria di cibo. Anche tanti sudditi tedeschi furono costretti ad emigrare, per numeri secondi soltanto proprio agli irlandesi. La situazione, davastante in tutta Europa, esplose inevitabilmente di lì a poco con la cosiddetta “Primavera dei popoli”. E fu davvero un “48”!
In questa canzone in rime infantili è un bambino che chiede... (Continues)
“Mamele, Mamele, gib mir Brot
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/15 - 16:03
Sognando la rivoluzione
2015
Cuore nero
Cuore nero
Come una foglia era verde
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/7/15 - 15:57
Song Itineraries:
Genoa - G8, police repression, Carlo Giuliani
Ragazzo
C'era un ragazzo fra che un po' come me
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/7/15 - 15:29
Song Itineraries:
Genoa - G8, police repression, Carlo Giuliani
Lament of the Evicted Irish Peasant
Anonymous
[Intorno al 1850]
Canzone di autore anonimo risalente all’epoca della “Gorta Mór”, della “Grande Carestia”che attanagliò l’Irlanda alla metà dell’800 e che causò almeno un milione di morti e che costrinse altri milioni di irlandesi ad emigrare.
Testo trovato su Mudcat Café
Se la carestia fu causata da un parassita infestante che distrusse i raccolti di patata, i suoi effetti furono moltiplicati dalla soggezione politica e commerciale dell'Irlanda alla Corona inglese, tant'è che qualche storico (p.e. Francis A. Boyle) si spinge a dire che in quel periodo l'Inghilterra realizzò di fatto un genocidio per fame della popolazione irlandese.
Fatto sta che fu proprio "La Grande Fame" a dare un forte impulso alla ribellione irlandese contro la dominazione britannica (le organizzazioni repubblicane come i Young Irelanders e l'Irish Republican Brotherhood nacquero proprio durante... (Continues)
Canzone di autore anonimo risalente all’epoca della “Gorta Mór”, della “Grande Carestia”che attanagliò l’Irlanda alla metà dell’800 e che causò almeno un milione di morti e che costrinse altri milioni di irlandesi ad emigrare.
Testo trovato su Mudcat Café
Se la carestia fu causata da un parassita infestante che distrusse i raccolti di patata, i suoi effetti furono moltiplicati dalla soggezione politica e commerciale dell'Irlanda alla Corona inglese, tant'è che qualche storico (p.e. Francis A. Boyle) si spinge a dire che in quel periodo l'Inghilterra realizzò di fatto un genocidio per fame della popolazione irlandese.
Fatto sta che fu proprio "La Grande Fame" a dare un forte impulso alla ribellione irlandese contro la dominazione britannica (le organizzazioni repubblicane come i Young Irelanders e l'Irish Republican Brotherhood nacquero proprio durante... (Continues)
The night is dark and dreary,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/15 - 15:17
When All the Laughter Dies in Sorrow
[1971?]
Parole di Kendrew Lascelles, poeta, drammaturgo, sceneggiatore cinematografico americano.
Musica di James Pankow e James William Guercio, rispettivamente trombonista e produttore della band nata nel 1967 nelle metropoli dell’Illinois.
Brano facente parte di “Elegy”, quarta ed ultima parte di “Chicago III” un doppio album pubblicato nel 1971 e dedicato alla guerra in Vietnam, come inequivocabilmente indicano la copertina, quella con la bandiera americana sforacchiata e lacera, e la famosa foto dei membri della band ritratti in divise americane di epoche diverse mentre posano fra le croci di un cimitero di guerra.
Parole di Kendrew Lascelles, poeta, drammaturgo, sceneggiatore cinematografico americano.
Musica di James Pankow e James William Guercio, rispettivamente trombonista e produttore della band nata nel 1967 nelle metropoli dell’Illinois.
Brano facente parte di “Elegy”, quarta ed ultima parte di “Chicago III” un doppio album pubblicato nel 1971 e dedicato alla guerra in Vietnam, come inequivocabilmente indicano la copertina, quella con la bandiera americana sforacchiata e lacera, e la famosa foto dei membri della band ritratti in divise americane di epoche diverse mentre posano fra le croci di un cimitero di guerra.
When all the laughter dies in sorrow
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/15 - 10:47
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
Кони привередливые
In fact, this song is not about horses. By horses Vysotsky meant emotions, feelings, habits - which are so difficult to control sometimes.
Вдоль обрыва, по-над пропастью, по самому по краю
(Continues)
(Continues)
Contributed by Vyacheslav Chetin 2013/7/15 - 10:31
The Box
Devo correggere Alessandro, mio carissimo amico, che nel 2008 attribuì la paternità di questo testo al poeta britannico Lascelles Abercrombie (1881-1938). L’autore è un altro Lascelles, di nome Kendrew, americano, vivente, poeta, drammaturgo, sceneggiatore cinematografico.
Lui stesso incise su vinile questa ed altre sue poesie in un album “spoken word” edito nel 1973 ed intitolato “Earth Fungus And The Stuff Of Stars”
Lui stesso incise su vinile questa ed altre sue poesie in un album “spoken word” edito nel 1973 ed intitolato “Earth Fungus And The Stuff Of Stars”
Bernart 2013/7/15 - 10:30
Elio e le Storie Tese: Dannati Forever
Chanson italienne - Dannati Forever – Elio e le Storie Tese – 2013
Ceux qui connaissent la chanson française de langue belge sentiront passer le souffle de Sttellla et se demanderont si de fait, Torremolinos ne serait la plus vivante représentation de l'enfer ou l'inverse.
« On ira tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Pour moi Torremolinos, c'est le paradis
Je crois bien que je vais mourir ici
Et quand je serai mort, je veux qu'on m'enterre
À Torremolinos, son cimetière »
et pour la chanson française d'origine occitane, le « y a pas, y a pas » emprunté à Boby Lapointe, du moins, pour l'inspiration :
« Eh! Toto y a t'il ton papa ?
L'est pas là papa
Eh! Toto y a t'il ta maman ?
L'est pas là ta maman !
Et Toto y a t'il ton pépé ?
L'est pas là pépé !
Eh Toto y a t'il ta mémé ?
Y'a pas Y'a pas
Eh... (Continues)
Ceux qui connaissent la chanson française de langue belge sentiront passer le souffle de Sttellla et se demanderont si de fait, Torremolinos ne serait la plus vivante représentation de l'enfer ou l'inverse.
« On ira tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Tous, tous, tous à Torremolinos
Pour moi Torremolinos, c'est le paradis
Je crois bien que je vais mourir ici
Et quand je serai mort, je veux qu'on m'enterre
À Torremolinos, son cimetière »
et pour la chanson française d'origine occitane, le « y a pas, y a pas » emprunté à Boby Lapointe, du moins, pour l'inspiration :
« Eh! Toto y a t'il ton papa ?
L'est pas là papa
Eh! Toto y a t'il ta maman ?
L'est pas là ta maman !
Et Toto y a t'il ton pépé ?
L'est pas là pépé !
Eh Toto y a t'il ta mémé ?
Y'a pas Y'a pas
Eh... (Continues)
DAMNATION ÉTERNELLE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/7/14 - 22:17
In verità
2013
Ali di libertà
IN VERITA' - «È una canzone per chi è nel mondo ma in qualche modo non si sente del mondo – racconta il “solitario menestrello di strada” – È una canzone forte quanto il desiderio di difendere la propria "libertà senza compromesso". Forte nel difendere quella che puoi chiamare "innocenza col coltello tra i denti". Forte nel desiderio di rialzarsi quando si cade. Forte nel non voler perdere la strada in cui si è creduto e si crede. Forte nel chiaroscuro dell'uso della voce. Forte di blues, di rock, di parlato e di gridato. Forte nelle strofe che scandiscono il cammino. Forte nell'inciso che volutamente non ha un testo. Proprio per essere subito condiviso e cantato».
Ali di libertà
IN VERITA' - «È una canzone per chi è nel mondo ma in qualche modo non si sente del mondo – racconta il “solitario menestrello di strada” – È una canzone forte quanto il desiderio di difendere la propria "libertà senza compromesso". Forte nel difendere quella che puoi chiamare "innocenza col coltello tra i denti". Forte nel desiderio di rialzarsi quando si cade. Forte nel non voler perdere la strada in cui si è creduto e si crede. Forte nel chiaroscuro dell'uso della voce. Forte di blues, di rock, di parlato e di gridato. Forte nelle strofe che scandiscono il cammino. Forte nell'inciso che volutamente non ha un testo. Proprio per essere subito condiviso e cantato».
In verità sono figlio del mondo, di questo mondo che non mi avrà mai
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/7/14 - 17:18
Alla fiera der Tufello
Questa canzone m'è venuta in mente oggi, forse dovrebbe andare tra le Extra, ma è la mia personale "Istant song". E' una canzone demenziale che parla della violenza urbana e che inserisco a stigmatizzare un evento capitato a Roma qualche giorno fa. Un'omicidio in seguito a una lite per questioni di traffico. E visto che nella vita sono un medico e lavoro sulle ambulanze del 118 anche quello che ne è seguito: l'aggressione al personale dell'ambulanza che stava solamente svolgendo il suo mestiere.
Omicidio a San Basilio: un morto e un ferito
dopo una lite per il traffico. Arrestato vigilante
Ancora un omicidio nella capitale. La vittima, Maurizio Alletto di 32 anni, dopo un litigio ha accoltellato al volto un ragazzo che era in auto con il padre, guardia giurata di 53 anni, che ha reagito sparando. All'arrivo dell'ambulanza, gli operatori sono stati picchiati dalla folla. All'autista è... (Continues)
Omicidio a San Basilio: un morto e un ferito
dopo una lite per il traffico. Arrestato vigilante
Ancora un omicidio nella capitale. La vittima, Maurizio Alletto di 32 anni, dopo un litigio ha accoltellato al volto un ragazzo che era in auto con il padre, guardia giurata di 53 anni, che ha reagito sparando. All'arrivo dell'ambulanza, gli operatori sono stati picchiati dalla folla. All'autista è... (Continues)
Alla fiera der Tufello pe' du' scudi,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/7/13 - 22:48
Mistycanza
2012
Orchestralunata
Con la partecipazione di Simone Cristicchi
Testo e musica di Gregori (Banda Bassotti), Travarelli, Di Vozzo
Orchestralunata
Con la partecipazione di Simone Cristicchi
Testo e musica di Gregori (Banda Bassotti), Travarelli, Di Vozzo
Tokio, Tijuana, Berlino, Addis Abeba
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/7/13 - 15:01
Kebab a Rebibbia
Testa di pipistrello cieco sbattuto contro le pareti
(Continues)
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2013/7/13 - 14:57
Song Itineraries:
From World Jails
Gracias por ser amigo de Bush
Te reís del que te carga
(Continues)
(Continues)
Contributed by Las manos de Obama 2013/7/13 - 00:06
Pilipino rock
Chanson italienne - Pilipino lock - Elio e le Stolie Tese – 2003
Une pauvre émigrée philippine (c'est vrai que dans la version italienne, c'est un émigré... et après tout, rien n'empêche de changer de genre), après des années de travail au noir et d'exploitation subséquente se décide (enfin!) à se défendre par voie d'avocat et à récupérer ses salaires impayés, d'abandonner ce patron sans scrupules (ils le sont souvent... surtout, vis-à-vis des travailleurs clandestins) et de retourner chez elle... aux Philippines, sans doute ouvrir un salon de coiffure... car tel est son rêve.
Tout cela est fort bien dit à un détail près... l'impossibilité pour les gens d'Asie du Sud-Est de prononcer les « r » et à les remplacer – la plupart du temps – par un son qui se rapproche du « l »... et semble-t-il le « ph », son « f » par un son plus proche du « p ». D'où le titre de « Pilippine lock ».
Enfin, bonne chance pour déchiffrer la version française de mon ami Marco Valdo M.I.; j'en ai le poil tout gris.
Lucien Lane
Une pauvre émigrée philippine (c'est vrai que dans la version italienne, c'est un émigré... et après tout, rien n'empêche de changer de genre), après des années de travail au noir et d'exploitation subséquente se décide (enfin!) à se défendre par voie d'avocat et à récupérer ses salaires impayés, d'abandonner ce patron sans scrupules (ils le sont souvent... surtout, vis-à-vis des travailleurs clandestins) et de retourner chez elle... aux Philippines, sans doute ouvrir un salon de coiffure... car tel est son rêve.
Tout cela est fort bien dit à un détail près... l'impossibilité pour les gens d'Asie du Sud-Est de prononcer les « r » et à les remplacer – la plupart du temps – par un son qui se rapproche du « l »... et semble-t-il le « ph », son « f » par un son plus proche du « p ». D'où le titre de « Pilippine lock ».
Enfin, bonne chance pour déchiffrer la version française de mon ami Marco Valdo M.I.; j'en ai le poil tout gris.
Lucien Lane
PILIPPINE LOCK
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/7/12 - 20:49
There Will Be Trouble In Town (Ci saranno guai)
11 luglio 1998 - 11 luglio 2013
“Ci vogliono morti
perché siamo i loro nemici
e non sanno che farsene di noi
perché non siamo i loro schiavi”
Maria Soledad Rosas (Sole) – Buenos Aires, 23 maggio 1974 – Bene Vagienna, 11 luglio 1998 – suicidata dallo stato.
Da : Notav.info
“Ci vogliono morti
perché siamo i loro nemici
e non sanno che farsene di noi
perché non siamo i loro schiavi”
Maria Soledad Rosas (Sole) – Buenos Aires, 23 maggio 1974 – Bene Vagienna, 11 luglio 1998 – suicidata dallo stato.
Da : Notav.info
adriana 2013/7/11 - 14:47
Ballad of Yvonne Johnson
[2003]
Parole e musica di Eliza Gilkyson
Nell’album intitolato “Land Of Milk And Honey”
Una canzone che racconta la storia di Yvonne Johnson, americana mezzosangue nativo, una storia di sofferenza e di abusi fin dalla più tenera infanzia. Affetta da una labioschisi mai curata, cresciuta in una famiglia dove i genitori, un’indiana Cree e un marine bianco, erano dediti a droghe ed alcolici, subì violenze sessuali fin dall’età di tre anni ad opera – se ho capito bene – di due dei suoi fratelli o fratellastri. L’unico fratello che la proteggeva e le voleva bene fu ucciso dalla polizia. Messa su una famiglia, sempre in condizioni precarie e disastrate, nel 1989 la Johnson, insieme ad altre tre persone, uccise un pedofilo che lei riteneva insidiasse i suoi figli… Fu condannata all’ergastolo. In prigione scrisse le sue memorie che, con l’aiuto del giornalista e scrittore Rudy Wiebe,... (Continues)
Parole e musica di Eliza Gilkyson
Nell’album intitolato “Land Of Milk And Honey”
Una canzone che racconta la storia di Yvonne Johnson, americana mezzosangue nativo, una storia di sofferenza e di abusi fin dalla più tenera infanzia. Affetta da una labioschisi mai curata, cresciuta in una famiglia dove i genitori, un’indiana Cree e un marine bianco, erano dediti a droghe ed alcolici, subì violenze sessuali fin dall’età di tre anni ad opera – se ho capito bene – di due dei suoi fratelli o fratellastri. L’unico fratello che la proteggeva e le voleva bene fu ucciso dalla polizia. Messa su una famiglia, sempre in condizioni precarie e disastrate, nel 1989 la Johnson, insieme ad altre tre persone, uccise un pedofilo che lei riteneva insidiasse i suoi figli… Fu condannata all’ergastolo. In prigione scrisse le sue memorie che, con l’aiuto del giornalista e scrittore Rudy Wiebe,... (Continues)
My name is Yvonne Johnson, my native blood is Cree
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/11 - 13:23
Song Itineraries:
From World Jails, Violence on Women: just like and worse than war
Black Spartacus Heart Attack Machine
[2011]
Canzone che apre l’album intitolato “World Wide Rebel Songs”
Canzone che apre l’album intitolato “World Wide Rebel Songs”
History's not made
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/11 - 10:59
Un matto [Dietro ogni scemo c'è un villaggio]
La proposta di togliere questa canzone dagli "Extra" e di riportarla al suo autore nel percorso "I lager dei matti: la guerra dei manicomi" viene accolta, con un leggero ritardo di quattro anni e mezzo. Ma tutti sanno che questo sito ha dei tempi tutti suoi; c'è lo "slow food" e anche lo "slow web"...
CCG/AWS Staff 2013/7/11 - 10:56
Man of God
krzyś, eccoti accontentato...
Si tratta chiaramente di una canzone dedicata alla dinastia dei Bush ("The Cowboy... Fortunate son he was doubly blessed...")
Si tratta chiaramente di una canzone dedicata alla dinastia dei Bush ("The Cowboy... Fortunate son he was doubly blessed...")
UOMO DI DIO
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/11 - 10:16
The Economy Is Suffering, Let It Die
[2009]
Nell’album intitolato “The People or the Gun”
Nell’album intitolato “The People or the Gun”
I've seen a lot of rip-offs in my life.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/11 - 09:27
Birgit Treuhand, liquidator
Birgit Treuhand, liquidator
Canzone française – Birgit Treuhand, liquidator – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 93
An de Grass 94
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Cette Histoire d'Allemagne, comme toutes les précédentes, est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, une narratrice qui débite un monologue autojustificateur. C'est une sorte de lamentation dans laquelle elle tente de justifier le retentissant échec de l’Exposition universelle de Hanovre dont elle était le Commissaire général et le massacre économique qu'elle a mené en dirigeant la Treuhand jusqu'à sa fin en décembre... (Continues)
Canzone française – Birgit Treuhand, liquidator – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 93
An de Grass 94
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Cette Histoire d'Allemagne, comme toutes les précédentes, est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, une narratrice qui débite un monologue autojustificateur. C'est une sorte de lamentation dans laquelle elle tente de justifier le retentissant échec de l’Exposition universelle de Hanovre dont elle était le Commissaire général et le massacre économique qu'elle a mené en dirigeant la Treuhand jusqu'à sa fin en décembre... (Continues)
J'ai beau être une femme
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/7/10 - 23:42
Canzone per Ion
Tratto da una scheda del programma RAI "Chi l'ha visto?":
MIHAI ISTOC
Mihai Istoc
Sesso: M
Età: 45 (al momento della scomparsa)
Nazionalità: Rumena
Corporatura: esile
Statura: 170
Occhi: azzurri
Capelli: castani
Abbigliamento: Jeans e maglietta
Scomparso da: Torino
Data della scomparsa: 08/06/2009
Data pubblicazione: 12/02/2010
Di Mihai Istoc non si hanno notizie dall’8 giugno del 2009. Romeno, si era trasferito in Italia, a Torino, da alcuni anni, lasciando moglie e figlie nel suo paese. A Torino vive anche il fratello che ha sporto la denuncia di scomparsa. Nel capoluogo piemontese Mihai Istoc lavora come muratore. Abita con alcuni connazionali i quali hanno confermato alla polizia che quel giorno, come tutte le mattine, si era alzato molto presto per recarsi al lavoro, dopodiché non è più rientrato.
10 luglio 2013, da La Repubblica:
Identificato dopo 4 anni muratore morto... (Continues)
MIHAI ISTOC
Mihai Istoc
Sesso: M
Età: 45 (al momento della scomparsa)
Nazionalità: Rumena
Corporatura: esile
Statura: 170
Occhi: azzurri
Capelli: castani
Abbigliamento: Jeans e maglietta
Scomparso da: Torino
Data della scomparsa: 08/06/2009
Data pubblicazione: 12/02/2010
Di Mihai Istoc non si hanno notizie dall’8 giugno del 2009. Romeno, si era trasferito in Italia, a Torino, da alcuni anni, lasciando moglie e figlie nel suo paese. A Torino vive anche il fratello che ha sporto la denuncia di scomparsa. Nel capoluogo piemontese Mihai Istoc lavora come muratore. Abita con alcuni connazionali i quali hanno confermato alla polizia che quel giorno, come tutte le mattine, si era alzato molto presto per recarsi al lavoro, dopodiché non è più rientrato.
10 luglio 2013, da La Repubblica:
Identificato dopo 4 anni muratore morto... (Continues)
Bernart 2013/7/10 - 22:44
Osposidda
este ora de cumbattere pro sa nostra libertade de sa ignoranza e da sa malapedde !!!
2013/7/10 - 19:59
Dis à ton fils
Dis à ton fils
Chanson française – Dis à ton fils – Marianne Mille et Maurice Dulac – 1972
Paroles: Boris Bergmann, arrangement d'après un air traditionnel: Anne-Marie Garcia
Regarde, Lucien l'âne mon ami, une chanson où il est question d'un mulet... Ce compagnon de toutes les infortunes, ce transporteur à tout faire... Ce « somaro », tout comme toi... et moi. Dans les Andes, car l'histoire que raconte cette chanson se déroule dans les Andes, dans les montagnes de cette Amérique latine écrasée et exploitée... D'abord, par les envahisseurs venus d'Ibérie... Puis, malgré ses tentatives de libération, à nouveau mise sous la coupe par son grand voisin du Nord. Et l'affaire n'est pas finie... Mais c'était là plutôt le sujet d'une autre chanson de Marianne Mille et Maurice Dulac, que je t'ai présentée l'autre jour et qui s'intitule « Libertad » .
Je me souviens très bien de Libertad... Une... (Continues)
Chanson française – Dis à ton fils – Marianne Mille et Maurice Dulac – 1972
Paroles: Boris Bergmann, arrangement d'après un air traditionnel: Anne-Marie Garcia
Regarde, Lucien l'âne mon ami, une chanson où il est question d'un mulet... Ce compagnon de toutes les infortunes, ce transporteur à tout faire... Ce « somaro », tout comme toi... et moi. Dans les Andes, car l'histoire que raconte cette chanson se déroule dans les Andes, dans les montagnes de cette Amérique latine écrasée et exploitée... D'abord, par les envahisseurs venus d'Ibérie... Puis, malgré ses tentatives de libération, à nouveau mise sous la coupe par son grand voisin du Nord. Et l'affaire n'est pas finie... Mais c'était là plutôt le sujet d'une autre chanson de Marianne Mille et Maurice Dulac, que je t'ai présentée l'autre jour et qui s'intitule « Libertad » .
Je me souviens très bien de Libertad... Une... (Continues)
Dis à ton fils qu'il doit rentrer
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/7/10 - 16:31
On the Battlefront
[1984]
Nell’album intitolato “Like This”
Una vecchia CCG/AWS da un gruppo power pop costituitosi alla fine degli anni 70 e che solo recentemente, dopo quasi 30 anni, è tornato alla ribalta con un singolo, “Revolution of the Mind”, diventato subito una call-to-action per l’Occupy (We the 99) Movement.
Nell’album intitolato “Like This”
Una vecchia CCG/AWS da un gruppo power pop costituitosi alla fine degli anni 70 e che solo recentemente, dopo quasi 30 anni, è tornato alla ribalta con un singolo, “Revolution of the Mind”, diventato subito una call-to-action per l’Occupy (We the 99) Movement.
Heard a cry from the battlefront
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/10 - 14:22
Luglio
[2012]
Album : Il guscio
Album : Il guscio
Calpesterò il tuo diritto a respirare,
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2013/7/10 - 13:46
Song Itineraries:
Genoa - G8, police repression, Carlo Giuliani
I Get By
[2011]
Scritta da Erik Schrody (Everlast) e Zach Sciacca
Nell’album intitolato “Songs of the Ungrateful Living”
Un pezzo che è diventato un inno non ufficiale dell’Occupy Movement.
Scritta da Erik Schrody (Everlast) e Zach Sciacca
Nell’album intitolato “Songs of the Ungrateful Living”
Un pezzo che è diventato un inno non ufficiale dell’Occupy Movement.
Government man keep calling my house
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/10 - 11:59
Ballad of Rush Limbaugh
[2012]
Parole e musica di Nona Hendryx
Dall’album intitolato “Mutatis Mutandis”, un atto d’accusa contro il conservatorismo americano, Tea Party in testa, contro la cupidigia delle corporation, contro la violenza nela comunità afroamericana, contro la guerra per il controllo delle risorse petrolifere…
Hai capito la “vecchia” Nona Hendryx… mica solo Labelle, “Lady Marmalade” e disco music!
Canzone che fa il paio con Greatest Man in America dei Moxy Früvous. Il “Più Glande Uomo d’America”, con un ingaggio che nel 2008 sfiorva i 400 milioni di dollari, è Rush Limbaugh, conduttore radiofonico e commentatore politico ultra-conservatore e cristiano fondamentalista famoso per le sue posizioni fasciste, sessiste, razziste, guerrafondaie e pro pena capitale. Sul personaggio si veda l’intro alla canzone citata.
Parole e musica di Nona Hendryx
Dall’album intitolato “Mutatis Mutandis”, un atto d’accusa contro il conservatorismo americano, Tea Party in testa, contro la cupidigia delle corporation, contro la violenza nela comunità afroamericana, contro la guerra per il controllo delle risorse petrolifere…
Hai capito la “vecchia” Nona Hendryx… mica solo Labelle, “Lady Marmalade” e disco music!
Canzone che fa il paio con Greatest Man in America dei Moxy Früvous. Il “Più Glande Uomo d’America”, con un ingaggio che nel 2008 sfiorva i 400 milioni di dollari, è Rush Limbaugh, conduttore radiofonico e commentatore politico ultra-conservatore e cristiano fondamentalista famoso per le sue posizioni fasciste, sessiste, razziste, guerrafondaie e pro pena capitale. Sul personaggio si veda l’intro alla canzone citata.
The man on the radio can hardly catch his breath
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/7/10 - 11:38
Libertad
[1970]
Maurice Dulac – Marianne Mille
Texte : Boris Bergman
Il y a 26 chansons dans les Chansons Contre la Guerre (CCG) où dans le titre, apparaît le mot « Libertad », dit Lucien l'âne. Comme il y avait avant que tu n'y ajoutes « Ma liberté » de Georges Moustaki, 26 chansons en langue française où dans le titre, apparaissait le mot « liberté ». Tu avoueras que pour une coïncidence, c'est une coïncidence...
En effet, Lucien l'âne mon ami, c'est une coïncidence et d'autant plus que j'ai l'intention de te faire connaître une chanson dont le titre est tout simplement « Libertad ». J'en suis d'autant plus ravi que c'est une chanson que j'avais un peu perdue de vue, mais qui restait bien vivante dans ma mémoire comme certain grand soleil... d'Amérique latine. Une chanson qui évoque les sempiternelles luttes des paysans amérindiens contre la colonisation et la post-colonisation étazunienne :
« Les... (Continues)
Maurice Dulac – Marianne Mille
Texte : Boris Bergman
Il y a 26 chansons dans les Chansons Contre la Guerre (CCG) où dans le titre, apparaît le mot « Libertad », dit Lucien l'âne. Comme il y avait avant que tu n'y ajoutes « Ma liberté » de Georges Moustaki, 26 chansons en langue française où dans le titre, apparaissait le mot « liberté ». Tu avoueras que pour une coïncidence, c'est une coïncidence...
En effet, Lucien l'âne mon ami, c'est une coïncidence et d'autant plus que j'ai l'intention de te faire connaître une chanson dont le titre est tout simplement « Libertad ». J'en suis d'autant plus ravi que c'est une chanson que j'avais un peu perdue de vue, mais qui restait bien vivante dans ma mémoire comme certain grand soleil... d'Amérique latine. Une chanson qui évoque les sempiternelles luttes des paysans amérindiens contre la colonisation et la post-colonisation étazunienne :
« Les... (Continues)
Lui:
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2013/7/9 - 23:42
Άρνηση [Στο περιγιάλι το κρυφό]
Den hemliga stranden: La versione svedese di Lars Forssell [1974] cantata da Sven-Bertil Taube e Arja Saijonmaa (1980)
DEN HEMLIGA STRANDEN
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2013/7/9 - 23:41
De profundis Hitleribus
Maurice Dulac version récente - on reviendra sur le même chanteur à propos d'autres chansons d'un autre genre, plus habituel dans les Chansons contre la Guerre.
Un "De Profundis" en direct du Théâtre de l'Ogresse... Tout un programme.
Cordial
Lucien Lane
Un "De Profundis" en direct du Théâtre de l'Ogresse... Tout un programme.
Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 2013/7/9 - 22:53
Sex Is Not the Enemy
(2005)
Album: Bleed Like Me
"The real obscenity is war, not sex" (Lenny Bruce)
"This is a party song on the surface, but it’s actually dealing with my amazement at how the Bush administration in America is really reactionary and clamping down on gay rights, and women’s reproductive rights and civil liberties in general.
I thought it really weird that when Janet Jackson revealed her tit at the Super Bowl it was on the cover of USA Today for three days in a row and, meanwhile, there was no mention of the Iraq war. It was only focusing on Janet’s beautiful tit, which I thought was bizarre". - Shirley Manson
"Apparentemente è una canzone da festa, ma in realtà parla del mio stupore per come l'amministrazione Bush sia incredibilmente reazionaria e repressiva sui diritti dei gay, della libertà delle donne e dei diritti civili in generale.
Ho pensato che fosse veramente assurdo quando Janet... (Continues)
Album: Bleed Like Me
"The real obscenity is war, not sex" (Lenny Bruce)
"This is a party song on the surface, but it’s actually dealing with my amazement at how the Bush administration in America is really reactionary and clamping down on gay rights, and women’s reproductive rights and civil liberties in general.
I thought it really weird that when Janet Jackson revealed her tit at the Super Bowl it was on the cover of USA Today for three days in a row and, meanwhile, there was no mention of the Iraq war. It was only focusing on Janet’s beautiful tit, which I thought was bizarre". - Shirley Manson
"Apparentemente è una canzone da festa, ma in realtà parla del mio stupore per come l'amministrazione Bush sia incredibilmente reazionaria e repressiva sui diritti dei gay, della libertà delle donne e dei diritti civili in generale.
Ho pensato che fosse veramente assurdo quando Janet... (Continues)
No evolution
(Continues)
(Continues)
2013/7/9 - 22:48
Song Itineraries:
Make Love, Not War
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