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Les Travailleurs de la Nuit

Les Travailleurs de la Nuit
‎[2003]‎
Album “Sortent de l’ombre”‎



Nome del gruppo, titolo dell’album, titolo e tema della canzone interamente dedicati all’anarchico ‎marsigliese Marius Jacob e alla sua banda di ladri chiamati “I lavoratori della notte”, attivi a Parigi ‎e dintorni nei primi anni del 900. ‎
A Marius Jacob si ispirò Maurice Leblanc nel creare il personaggio letterario di Arsène Lupin, ‎l’imprendibile ladro gentiluomo.‎

Per un'introduzione alla figura di Marius Jacob si veda Les Pègres.
Tremblez bourgeois car aujourd’hui va naître
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/19 - 08:45
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Mahk Jchi

Mahk Jchi
Lyrics and Music by Jennifer Elizabeth Kreis-berg, Pura Fé Crescioni & Soni Moreno-Primeau
Performed by Ulali: Pura Fe, Soni and Jen.
Album: Music For The Native Americans (Robbie Robertson's album)

Tutelo/Saponi were Siouan languages spoken in the Ohio Valley. Tutelo was a language of Virginia. The last fluent speaker died in the 1990's, and few Tutelos remember anything of the old language today.
However some Tutelo people are trying to revive their ancestral language for cultural purposes.
The Saponi language has been extinct much longer, but it is thought to have been a dialect of Tutelo, both from the similarity in vocabulary and from historical accounts indicating that people from the two tribes could understand each other without an interpreter. The main difference is that the Saponi dialect appears to have borrowed a number of vocabulary words from southern Algonquian languages like Powhatan and a few from African languages (the Saponi Indians were known for sheltering African slaves).
Mahk jchi tahm buooi yahmpi gidi
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/19 - 08:28
Song Itineraries: Native American Genocide

Les Pègres

Anonymous
Les Pègres
‎[seconda metà dell’800]‎
Testo e informazioni trovati su Langue ‎Française‎
Attribuita a tal Philippe Clément, un giovane ladro, oppure a tal Canada, nomignolo di un detenuto ‎condannato a vent’anni di lavori forzati per una ribellione in carcere e ucciso in seguito da un ‎secondino in un bagno penale della Nuova Caledonia.‎

‎“Pègre” o “pégriot” è un termine in argot che corrisponde al francese “voyou”, ‎da tradursi come delinquente, balordo, teppista… “Pègres” erano chiamati anche quelli che finivano ‎‎À Biribi, i terribili bagni penali militari, ossia i soldati condannati per “désertion, bris d’armes, ‎destruction d’effets militaires, vols, attentats sur des personnes, refus d’obéissance, outrage à des ‎supérieurs pendant le service” (Albert Londres, “Les bagnes militaires. Arbitraire et cruauté”, ‎‎1906).‎
‎“Pègre” era comunque il delinquente abituale, recidivo, irrecuperabile che... (Continues)
Un certain soir, étant dans la débine, (1)
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/19 - 08:26
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Ghost Dance

Ghost Dance
[1994]
Lyrics & Music by Jaime Robert Klegerman and James Wilson
Album: Music For The Native Americans

The Ghost Dance was a ceremony for the regeneration of the earth, and, subsequently, the restoration of the earth's caretakers to their former life of bliss. Not surprisingly, the religion experienced its height of popularity during the late 19th century, when devastation to the buffalo, the land, and its Native American guardians was at its peak. Between 1888 and 1890, various tribes sent emissaries to a man named Wovoka, who claimed to be a visionary, and who was hailed as a Messiah by many desperate Indian nations. Wovoka maintained that Spirits had shown him certain movements and songs after he had died for a short period of time. In a manner reminiscent of Christ, Wovoka preached non-violence, and most tribes abandoned their war-like ways in preparation for future happiness...

When... (Continues)
Crow has brought the message
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/18 - 17:05
Song Itineraries: Native American Genocide
After long search, Campagna by Napoli Centrale has been finally included in our site with its complete lyrics. Farm labour in all its crudeness against the false idyllic images supported by the country patrons and middle class. And a music among the best ever produced in Italy.
Riccardo Venturi 2012/9/18 - 15:25
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And I'm Still Searching

And I'm Still Searching
‎[1997]

L’unica canzone interpretata dal vecchio Pete Seeger in chiusura del doppio album-tributo a lui ‎dedicato intitolato “Where Have All The Flowers Gone: The Songs of Pete Seeger” (Appleseed ‎Recordings, 1998).‎
And I'm still searching
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/18 - 13:22
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Lasèmela andà

Lasèmela andà
Un tempo si pensava: lasciamola andare, la nave ... lasciamoli andare, i nostri emigranti ...
Oggi dovremmo pensare: lasciamoli restare, questi migranti...
Così si esprime la toccante ballata composta ed eseguita dalla cantautrice Sandra Boninelli e dedicata a tutti i migranti, che ieri come oggi hanno la stessa espressione smarrita negli occhi ... occhi che noi, privilegiati e "garantiti", spesso non ci sentiamo di guardare ...
Sandra Boninelli
E' partita una nave ier sera
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/9/18 - 12:03
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Il pendolare

Il pendolare
[2005]
Album :Legàmi

Testo e musica: Mimmo Boninelli

Sandra Boninelli (voce, chitarra)
Silvano Biolatti (chitarra)
Benny Pizzutto (basso elettrico)
Luisa Zimei (fisarmonica)
Paolo Ciarchi (tuttofonino, scatola di legno, bastoncini vari e spazzole, fodero rigido di chitarra)
Sèmper de chèste giurnade
(Continues)
Contributed by DoNQuijote82 2012/9/18 - 11:34
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What Did You Do in the War?‎

What Did You Do in the War?‎
‎[1993]‎
Scritta da Joe Grushecky e Bruce Springsteen
Nell’album di Joe Grushecky & The Houserockers' intitolato “American Babylon”, pubblicato nel ‎‎1995 e prodotto dal “Boss”, che partecipò pure alla registrazione di tutte le canzoni compresa questa ‎‎“What Did You Do In The War?” in cui suona la chitarra.‎
Testo trovato su ‎‎Springsteen Lyrics
What did you do in the war now Daddy?
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/18 - 10:52
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Homestead

Homestead
‎[1993]‎
Scritta da Joe Grushecky e Bruce Springsteen‎
Nell’album di Joe Grushecky & The Houserockers' intitolato “American Babylon”, pubblicato nel ‎‎1995 e prodotto dal “Boss”, che partecipò pure alla registrazione di tutte le canzoni compresa questa ‎‎“Homestead” in cui suona chitarra, armonica e mandolino.‎
Testo trovato su Springsteen Lyrics‎


Dopo Father Was Killed by the Pinkerton Men e Homestead Strike Song‎, ancora una canzone sui lavoratori dell’acciaio ad Homestead, ‎Pennsylvania.‎
Qui siamo quasi un secolo dopo il grande sciopero e la battaglia del 1892, rievocati nella quarta ‎strofa. L’accento viene ora posto sulla pericolosità delle lavorazioni e sulla necessità di portare il ‎culo sano e salvo a casa ogni sera, senza rimetterci la testa o qualche dito. Nell’ultima strofa ‎compare infine lo spettro della disoccupazione dovuta alla crisi dell’acciaio verificatasi... (Continues)
I was born in the corn fields of Kentucky
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/18 - 10:32
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Homestead Strike Song‎

Homestead Strike Song‎
‎[primi del 900?]‎
Testo trovato su Mudcat Café‎


Non credo che Pete Seeger sia l’autore di questa canzone anche se nell’album dove la esegue - ‎intitolato “Sing-a-Long”, registrato dal vivo nel 1980 al Sanders Theatre di Cambridge, ‎Massachusetts, e pubblicato dalla Smithsonian Folkways Records nel 1992 – non ci sono crediti ‎attribuiti ad altri. In realtà probabilmente il brano risale proprio agli anni immediatamente ‎successivi il grande sciopero del 1892 perchè alcune strofe compaiono in una canzone intitolata ‎‎“The Trouble Down At Homestead” che il ricercatore folklorico George Korson raccolse a New ‎Kensington, Pennsylvania, dalla voce di un vecchio operaio siderurgico. Anche un’altra ricercatrice ‎e cantante, Ellen Stekert, raccolse la stessa canzone dalla voce di Ezra "Fuzzy" Barhight, un ‎boscaiolo di New York, includendola poi nel suo album del 1958 intitolato ‎‎“Songs of a... (Continues)
We are asking one another
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/18 - 09:44

Father Was Killed by the Pinkerton Men

Father Was Killed by the Pinkerton Men
‎[1892]‎
Testo trovato su Mudcat Café‎

‎Ad Homestead, Pennsylvania, nei primi giorni di luglio del 1892 gli operai ‎siderurgici in sciopero si confrontarono armi in pugno con gli sgherri della famigerata agenzia ‎Pinkerton chiamati dalla Carnegie Steel Company per stroncare la protesta.‎

Il combattivo sindacato “Amalgamated Association of Iron and Steel Workers” (AA), nato nel ‎‎1876, aveva condotto negli anni precedenti importanti battaglie per migliorare le condizioni di vita ‎dei lavoratori dell’acciaio, conquistando per esempio una sorta di contratto triennale e ‎l’agganciamento dei salari al costo dei beni di prima necessità. Ma nel 1881 il proprietario della ‎compagnia, il signor Agnelli, pardon, Carnegie chiamò al suo servizio un ‎amministratore delegato, il signor Marchionne, pardon, Frick il quale cercò subito di ‎far fuori la FIOM, pardon, l’AA perché riteneva che la fabbrica... (Continues)
‎'Twas in a Pennsylvania town not very long ago‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/18 - 09:04
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Crazy Horse

Crazy Horse
[2004]
Lyrics & Music by Tim Moody and Paul Owsinski
Album: Miles Beyond
Born on the Republican River – in the year 1845
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/18 - 08:16
Song Itineraries: Native American Genocide
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A Tricase nu se canta cchiui

A Tricase nu se canta cchiui
‎[2004]‎
Album “Mazzate pesanti”‎
Testo e musica di Roberto Raheli



‎A Tricase, provincia di Lecce, regione delle Serre salentine, il 25 maggio del ‎‎1935 una manifestazione di lavoratori del tabacco venne repressa nel ‎sangue (cinque morti, tre ‎donne e due uomini) dai fascisti e dalla forza pubblica.‎

‎ ‎

‎“Siamo in pieno periodo fascista. Ma il popolo, i contadini, i cafoni, chi vive nell'estremo Sud, non ‎sa chi siano i fascisti. Non sapeva, in effetti, chi fossero i piemontesi e, ancor prima, gli spagnoli. ‎Qualsiasi potere che si è succeduto nel tempo era, comunque, qualcosa di lontano da loro. Un ‎popolo straniero, come gli altri. Straniero alle logiche dei paesi del sud, straniero ai bisogni della ‎gente, straniero alla povertà che affligge il Sud. Ma c'è una cosa a Tricase, piccolo centro del Sud ‎Salento, che crea sollievo alla miseria più nera. L'Acait, un tabacchificio... (Continues)
Sciamu vedere ‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/17 - 15:21
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Campagna

Campagna
[1975]
Scritta da Franco del Prete e James Senese
Album: Napoli Centrale
Riproposta nel 2010 da Daniele Sepe
nell'album Fessbuk

Written by Franco del Prete and James Senese
Album: Napoli Centrale
Reproposed 2010 by Daniele Sepe
in the album Fessbuk

“Il mio sax porta le cicatrici della gioia e del dolore della vita" (James Senese)

I Napoli Centrale sono stati forse l’unica band italiana la cui esistenza è dipesa essenzialmente da quella di una grande metropoli, la Napoli degli anni Settanta, quella del via vai culturale, della condizione dei lavoratori e dei sacrifici della vita di campagna. Il loro omonimo album, registrato nel 1975, è una scheggia che perfora dritta al cuore, tematiche riflessive sotto un incessante stuzzicar a livello musicale.

Una combriccola di “suonatori” (chi italiano, chi straniero, chi mezzo italiano mezzo straniero) tutti di grandissimo livello, capace... (Continues)
Chiove o jesce 'o sole,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/9/17 - 13:57
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L’America

L’America
‎[1900]‎
Canto d’emigrazione salentino riproposto dall’Officina Zoè nel 2000 nel loro album intitolato ‎‎“Sangue vivo”, colonna sonora dell’omonimo film diretto da Edoardo Winspeare.‎

La meju gioventù partiu l'America
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/17 - 13:44
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Migranti

Migranti
Album: Lettere migranti 2002
di terra nera corsa sotto i piedi
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/9/17 - 13:07
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Opillopillopì

Opillopillopì
‎[1975-2001?]‎
Testi di Cicì Cafaro, Salvatore Caldarazzo, Pellegrino e Roberto Raheli.‎
Su di una melodia del repertorio di Luigi Stifani, detto maestro Gigi (mesciu Gigi, in dialetto ‎salentino, Nardò, 1914–2000), barbiere, violinista, mandolinista, chitarrista e grande divulgatore ‎della cultura popolare del tarantismo salentino.‎
Nel disco del 2003 intitolato “Mazzate pesanti”‎
Poi anche nel libro+CD audio “Il ritorno della taranta. Storia della rinascita della musica popolare ‎salentina”, di Vincenzo Santoro, Edizioni Squilibri 2009.‎



‎“Opillopillopì è una canzone popolare scritta ‘a più mani’, nel senso che a un testo iniziale, con una ‎melodia e un ritornello molto riconoscibili, composti probabilmente nella prima metà degli anni ‎Settanta, sono state fatte successivamente diverse aggiunte, da parte di ‘autori’ diversi. E' anche una ‎canzone ‘di protesta’, indiscutibilmente... (Continues)
[1975] Uè caru Pascalinu, caru nunnu Tore
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/17 - 12:31
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Libano

Libano
musiche e arrangiamenti: Stefano Scatozza
testo: Danilo Selvaggi

da "Tempo di passaggio" 2012
Ti ricordi in Libano i cedri
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 + robi 2012/9/17 - 11:35
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Noi lo chiamiamo Vietnam

Noi lo chiamiamo Vietnam
‎[1966]‎
Versi del poeta Mario Socrate, poeta e scrittore romano scomparso lo scorso 27 marzo [2012] al’età di 92 ‎anni.‎

Musica di Fiorenzo Carpi
Singolo del 1966, poi anche nell’album collettivo “Compagno Vietnam”, edito nei primi anni 70 ‎sempre dalla Dischi del Sole. ‎
Testo trovato su Il Deposito‎
Sul lato B del 45 giri del 1966 c'era Illu Vietnam nostri compagni
Esecutori: Rudy Assuntino, Ivan Della Mea, Silvia Malagugini, Cati Mattea, Michele L. Straniero
Alla chitarra: Paolo Ciarchi, Umberto Napolitano

‎“Ho chiesto al generale Westmoreland che cosa gli servisse per far fronte a questa crescente ‎aggressione. Me lo ha detto. E noi soddisferemo le sue richieste. Non possiamo essere sconfitti con ‎la forza delle armi. Rimarremo in Vietnam.” (28 luglio 1965. Il presidente americano Lindon ‎Johnson anuncia l’escalation militare nel sud est asiatico)‎

‎ “[…] Anche Mario Socrate,... (Continues)
Mentre fai la tua scalata,‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/17 - 11:27
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Song of My Hands

Song of My Hands
‎[1949?]‎
Parole di Bernie Asbel.‎
Nel disco “I Hate the Capitalist System”, Paredon Records, 1973.‎

‎Pensaci bene e ricordatelo quando prenderai delle decisioni: queste mie due mani sono in ‎vendita ma tu dovrai darmi quel che serve ai miei figli per crescere e vivere dignitosamente… ‎Queste mie due mani hanno costruito le tue fabbriche e ti hanno fatto ricco, hanno costruito le tue ‎automobili ma – attenzione – possono anche smettere di farlo. Questo è il potere delle mie due ‎mani. Le mie due mani sono forti, coraggiose e soprattutto libere, e non c’è un solo uomo al mondo ‎‎– nemmeno tu, signor Marchionne - che possa ridurle in schiavitù…
(traduzione molto libera e con dedica di Dead End)‎
A lover sings of his own true love,
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/17 - 10:55
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The Commonwealth of Toil

The Commonwealth of Toil
‎[1910s]‎
Parole di Ralph Chaplin (1887-1961), scrittore, ‎artista ed attivista sindacale, membro dell’Industrial Workers of the World (I.W.W.), i cosiddetti ‎‎"Wobblies", ed autore del loro inno (“Solidarity Forever”) e del loro logo, il gatto nero inferocito ‎che è ancora oggi uno dei simboli dell’anarcosindacalismo.‎


Sulla melodia dell’ottocentesca canzone antischiavista "Darling Nelly Gray" scritta da Benjamin ‎Russell Hanby.‎
Nel disco di Joe Glazer “Songs of The Wobblies”, pubblicato dalla Smithsonian Folkways ‎Recordings nel 1977.‎
Testo trovato su Folk Archive

“Ma noi abbiamo un sogno splendente, di quanto bello sarà il mondo quando ognuno potrà ‎vivere libero e sicuro, quando il mondo apparterrà a chi lavora e ci saranno pace e gioia per tutti, ‎nella Comunità del Lavoro che sarà” (traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note ‎Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011.‎
In the gloom of mighty cities
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/17 - 10:27
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In the Land Where the Buffalo Roam (Wounded Knee)

In the Land Where the Buffalo Roam (Wounded Knee)
[2010]
Lyrics & Music by Brian Lawrence
Album: Beyond the Seven Hills of Rome
Laid to rest
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/17 - 08:16
Song Itineraries: Native American Genocide
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Chiedi chi erano i Beatles

Chiedi chi erano i Beatles
(1984)

Testo di Norisso (Roberto Roversi)
Musica di Gaetano Curreri

poi ripresa da Gianni Morandi nel 1988 durante il tour Dalla-Morandi.

I Beatles diventano la "scusa" per raccontare il passato, "Chiedi chi erano i Beatles" è l'analisi dei ricambi generazionali degli ultimi trent'anni ed il gruppo di Liverpool è la metafora della vita trascorsa , sacrificata a volte sull'altare della guerra, esaltata in altre dalla tranquillità dei ricordi. Inevitabilmente nel testo vibra la bellezza della poesia.
Il testo è firmato dallo pseudonimo Norisso, sotto il quale si nasconde Roberto Roversi.
Se vuoi toccare sulla fronte il tempo
(Continues)
2012/9/16 - 21:59
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Custer

Custer
[1999]
Lyrics & Music by Susan Anders
Album: Thinner
No man can save me
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/16 - 17:33
Song Itineraries: Native American Genocide
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Αρκαδία VI

Αρκαδία VI
Versione italiana di Gian Piero Testa

Si vedano le NOTE ALLA TRADUZIONE
Mikis Theodorakis

(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2012/9/16 - 16:52
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General Custer

General Custer
Non è storicamente esatto dire che il 7° "fu sterminato quasi fino all'ultimo uomo"..
Per certo perirono tutti quelli che erano con Custer (all'infuori del trombettiere Martini), e cioè esattamente i soldati che componevano le compagnie C, E, F, I e L.
Il computo dei caduti del 7° è a tutt'oggi controverso: 212, 225, 263, 268, 272….
206 furono i morti che il tenente Bradley e i suoi scouts contarono la mattina del 27 giugno.
Io, contando i soli militari delle 5 compagnie, aggiungendovi due ufficiali e un sergente per ciascuna e includendo Custer e il suo aiutante ten. W. W. Cooke arrivo alla somma di 263.
A questi bisogna aggiungere gli ausiliari civili, il corrispondente Mark Kellogg e gli scouts. Oltre, i 50 morti della rovinosa ritirata di Reno.

Ci vollero otto giorni perché la notizia del "massacro" arrivasse alla città di Helena nel Montana e di là corresse in tutto il mondo... (Continues)
giorgio 2012/9/16 - 13:37
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Ballad of Sitting Bull

Ballad of Sitting Bull
Per Maurizio Accardo

« Là c’è il più grande campo d’indiani del continente americano, e io lo attaccherò » (George Armstrong Custer a Mitch Bouyer, a Curly, a Charley Reynolds, agli scouts Arikaree che intonarono il canto di morte allorché appresero che il generale Alfred Terry aveva dato a Custer libertà di iniziativa, e a tutti quelli che lo avvertirono che sul Little Big Horn vi erano migliaia di nativi).

« G. A. Custer, tenente colonnello, 7° Cavalleria, è giovane, molto coraggioso, perfino troppo impetuoso, il che non guasta in un ufficiale di cavalleria. Le sue caratteristiche più salienti sono la giovinezza, la salute, l’energia e la fortissima volontà di fare qualcosa e di combattere. Ma non ha troppo giudizio » (William Tecumseh Sherman)

«Custer si è buttato contro la morte come uno sciocco, era come cieco, non voleva vedere » (Tȟatȟaŋka Iyotȟaŋka, Toro Seduto, ingl. Sitting... (Continues)
giorgio 2012/9/16 - 09:58
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Wounded Knee (This Country)

Wounded Knee (This Country)
[2006]
Lyrics & Music by Jennifer Castle
This country tis of thee
(Continues)
Contributed by giorgio 2012/9/16 - 09:45
Song Itineraries: Native American Genocide
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Days of Wonder

Days of Wonder
(Jakob Dylan)

Album: Rebel, Sweetheart (2005)
Cherry picking through the stars
(Continues)
2012/9/15 - 22:08
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L'impiccato

L'impiccato
Chanson italienne – L'impiccato - Francesco De Gregori – 1978

Dans les Chansons contre la Guerre, on trouve une série de chansons qui parlent de pendu :

Ballade des pendus [Épitaphe Villon] (Serge Reggiani)
Gaetano, gracié et pendu (Marco Valdo M.I.)
La messe au pendu (Georges Brassens)
Le pendu (Germano Bonaveri)
Le Jeu du Pendu (Marco Valdo M.I.)
Le pendu (Jacques Brel)
Tortures et Suicides d’État (Marco Valdo M.I.)
et probablement encore d'autres...

En voici une de Francesco De Gregori...
LE PENDU
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2012/9/15 - 18:48
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Cosa bella frisca

Cosa bella frisca
[2012]
Album :Cosa bella frisca
O 'ta cosa bella frisca chi portaus oi
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/15 - 14:33
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El Tano

El Tano
[2012]
Album :Cosa bella frisca
Martino Mastinu detto "El Tano"
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/15 - 14:16
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Arruolamentu

Arruolamentu
[2012]
Album :Cosa bella frisca
Mandati a far la guerra a un nemico senza nome
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/15 - 14:08
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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E la chiamano democrazia

E la chiamano democrazia
[2012]
Album :Cosa bella frisca
E la chiamano democrazia
(Continues)
Contributed by adriana 2012/9/15 - 14:02
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Le parole incrociate

Le parole incrociate
E' MORTO ROBERTO ROVERSI, BOLOGNA PERDE IL SUO POETA
da La Repubblica Online, 15 settembre 2012

Lo scrittore - che aveva partecipato alla Resistenza - si è spento ieri a 89 anni. Fondatore delle riviste "Officina" e "Rendiconti", aveva diretto il quotidiano "Lotta Continua" e composto testi di canzoni per Lucio Dalla e gli Stadio

Roberto Roversi, poeta e scrittore, intellettuale e coscienza critica di una città e del paese intero, si è spento ieri a Bologna: era nato il 28 gennaio 1923, e l'anno prossimo avrebbe compiuto 90 anni. Per suo desiderio, i familiari hanno dato l'annuncio della sua scomparsa solo oggi. E sempre per suo desiderio non vi saranno cerimonie, né pubbliche né private, né commemorazione né camera ardente.

Lascia la moglie Elena, accanto a lui sempre, anche nella lunga avventura della libreria antiquaria Palmaverde.

Roberto Roversi ci lascia appartato e discreto, come... (Continues)
CCG/AWS Staff 2012/9/15 - 12:26
Roberto Roversi, the great antifascist poet from Bologna, has died in his native town at the age of 89. No ceremony has been held in his memory, according to his wish, but we want to remember him here as the author of Le parole incrociate ("The Crossword Puzzle") and many other songs he wrote for Lucio Dalla. Farewell Roberto, sit tibi terra levis.
Riccardo Venturi 2012/9/15 - 12:21
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Las Murgas de Emilio El Moro

Las Murgas de Emilio El Moro
Emilio el Moro fue una especie de cantante cómico en la España de los 40: se vestía como un árabe o como un norte-africano y cantaba letras cómicas en estilo de copla y flamenco. No me constan que fueran especialmente corrosivas.
Creo que en la carpeta del disco figura sobre la letra un encabezado a modo de dedicatoria a este cantante por Carlos Cano, que decía algo así como "A Emilio el Moro, que me endulzaba la espera en las colas del pan", refiriéndose a la etapa de posguerra, cuando a los ciudadanos se les daba la cartilla de racionamiento, que les daba derecho a una ración de pan y leche, por lo menos.
Ésta es una de esas canciones que, básicamente, sólo se entiende en su país de origen, o incluso en su propia región. Si necesitáis una traducción, ya sabéis dónde estoy.
Saludos.
Gustavo Sierra Fernández 2012/9/15 - 11:30
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Viva l'Italia

Viva l'Italia
Manca la Versione inglese del 1980 da Album inedito
Contiene alcune versioni di canzoni di De Gregori tradotte in inglese per un album che doveva essere pubblicato all'estero, poi rimasto inedito; le traduzioni sono di Susan Duncan Smith, e le basi musicali sono le stesse delle versioni in italiano
Il titolo dovrebbe essere A toast for Italy.
da wikipedia
Donquijote82 2012/9/15 - 10:49
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Generale

Generale
Contiene alcune versioni di canzoni di De Gregori tradotte in inglese per un album che doveva essere pubblicato all'estero, poi rimasto inedito; le traduzioni sono di Susan Duncan Smith, e le basi musicali sono le stesse delle versioni in italiano

la trascrizione accoglie le correzioni di Andrea Pesce
FIELD COMMANDER
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/9/15 - 10:43

Il mio fratello

Il mio fratello
1970 - Folkstudio 24-1-1970 - Registrazione dal vivo di un'esibizione tenutasi il 24 gennaio 1970 al Folkstudio, con Francesco De Gregori (voce, chitarra e armonica) e Giorgio Lo Cascio (voce, pianoforte e chitarra); in alcune canzoni è presente anche Antonello Venditti al pianoforte
Il mio fratello è l'uomo di pietra,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/9/15 - 10:23
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Cercando un altro Egitto

Cercando un altro Egitto
perché "gelaterie di lamponi"? è un'immagine poetica non-sense o è simbolica?
Gianni 2012/9/15 - 03:35
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The Righteous and the Wicked

The Righteous and the Wicked
Album: "Blood Sugar Sex Magik" (1991)
I can't rest in war
(Continues)
2012/9/14 - 23:01
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Act of Love

Act of Love
[1995]
Lyrics and Music by Neil Young
Testo e musica di Neil Young
Album: Mirror Ball (insieme ai Pearl Jam)
The fruit of love was in the future
(Continues)
2012/9/14 - 22:51
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I'll Never Be a Fascist

I'll Never Be a Fascist
They're throwing bricks at us
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/9/14 - 17:11
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Hunter

Hunter
‎[2010]‎
Album “Courage”‎

Un ragazzo di montagna, che ha ricevuto in regalo il suo primo fucile prima ancora di andare a ‎scuola… Suo padre gli insegna non solo a sparare ma le regole della caccia tra le quali quella d’oro: ‎l’animale non deve soffrire, “un colpo, un cervo”.‎



Passano gli anni, il ragazzo è ormai adulto e la sua unica prospettiva in quel posto è di finire ‎secondino nel carcere locale. Così preferisce arruolarsi e finisce tiratore scelto su altre montagne, ‎quelle dell’Iraq. Qui però nel mirino del fucile non c’è più un cervo ma un altro essere umano.‎
Il ragazzo non regge, qualcosa gli si rompe dentro…‎
Stress post-traumatico, dicono i dottori dell’esercito… ‎

Lui, il cacciatore dalla mira infallibile, sceglie di amputarsi l’indice della mano destra.‎
I grew up hunting with my father
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/14 - 13:25

Down in the Old Dark Mills

Down in the Old Dark Mills
‎[1913]‎
Canzone pubblicata nell’edizione del 1913 del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’IWW ‎‎(Industrial Workers of the World)‎
Sulla melodia di “Down by the Old Mill Stream”, canzone molto popolare scritta nel 1908 da Telle ‎Taylor.‎

Lui e lei, quindicenni, si conoscono in fabbrica, nella nera fabbrica dove entrambi lavorano ‎duramente per un paga da fame. I due innamorati dicidono di sposarsi presto ma lui ha un incidente, ‎il braccio intrappolato e maciullato in una delle macchine infernali. Il suo destino è quello di ‎disoccupato e barbone, quello di lei di rimanere schiava nella nera fabbrica…‎
How well I do remember
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/9/14 - 09:40
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L'Effet Papillon

L'Effet Papillon
Album: Infréquentable (2008)


Effetto farfalla è una locuzione che racchiude in sé la nozione maggiormente tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos. L'idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema.

L'espressione "Effetto farfalla" si ritiene in genere sia stata ispirata da uno dei più celebri racconti fantascientifici di Ray Bradbury: Rumore di tuono (A Sound of Thunder, in R is for Rocket) del 1952, in cui si immagina che nel futuro, grazie ad una macchina del tempo, vengano organizzati dei safari temporali per turisti. In una remota epoca preistorica un escursionista del futuro calpesta una farfalla e questo fatto provoca una catena di allucinanti conseguenze per la storia umana.

Alan Turing in un saggio del 1950, Macchine calcolatrici ed intelligenza,... (Continues)
Si le battement d'ailes d'un papillon quelque part au Cambodge
(Continues)
2012/9/13 - 23:25
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Partigiano Ardente

Partigiano Ardente
[2005]
Musica Resistente

[2006]
Tutto torna
Se il partigiano sentirà ...
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2012/9/13 - 18:55

La Complainte de Marinette

Anonymous
La Complainte de Marinette
Le même jour que La Complainte de Marinette, une bloggeuse italienne publiait le texte d'une féministe espagnole... Texte qui montre toute le danger d'un retour aux temps de Marinette... La réaction cléricale et libérale est en pleine expansion en Europe. Ils reviennent au grand galop.

REGARDEZ CE QU'ILS FONT AUX ESPAGNOLES... ILS VOUS LE FERONT BIENTÔT.

Si vous les laissez faire (Laissez faire est d'aillerus leur devise, tout comme Arbeit Macht Frei !)

Si quelqu'un veut une traduction qu'il le dise, car letexte en vaut la peine...

mercoledì 12 settembre 2012

La controriforma patriarcale in nome dell'ecologia

Sono in pericolo i progressi ottenuti dal femminismo negli ultimi decenni? Un settore dell'ecologismo è diventato il volto verde di ciò che chiamiamo controriforma patriarcale? La sua posizione offre un'aria seducente alla vecchia divisione sessuale del lavoro? Vengono confermate... (Continues)
Lucien Lane 2012/9/13 - 12:23
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Le Mantellate

Le Mantellate
una delle canzoni piu belle di gabriella che ha dedicato molto ai detenuti bella davvero e reale
2012/9/13 - 08:25
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L'emigrante

L'emigrante
L'ÉMIGRANT
(Continues)
2012/9/12 - 23:17




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