Caro Gian Piero, hai fatto secondo me un'osservazione fondamentale. Tutti quelli che si scandalizzano per "Contessa" in un sito "pacifista" scatenando discussioni a non finire, si sono sempre scagliati contro "ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra...", con censure e riscritture varie. Invece il motivo per cui quella canzone non mi ha mai convinto fino in fondo è il "se c'è chi lo afferma sputategli addosso..."!
Può darsi che il vento che soffiava negli anni settanta non fosse per intensità quello che soffiava dalla X Mas o dalle SS, ma per ben due volte, in Italia, per sminuire, se non addirittura eludere, il duro e crudo livello dello scontro di classe in atto, ci si è risvegliati alla fine coi fascisti al potere: con Mussolino nel '22, e con Berlusca oggi (fascismo diverso, ma sempre fascismo è). Forse ce lo meritiamo.
J'apprécie beaucoup l'intervention de GPT – Gian Piero Testa et la réflexion qu'il nous impose à tous – et spécialement, à ceux qui se sentent solidaires entre eux au travers du site des Chansons contre la Guerre. J'en profite pour lui dire combien je suis content de son immense travail sur la chanson grecque de justice et de liberté. Un des livres importants que j'ai rencontrés dans ma vie est Paura della Libertà du dénommé Carlo Levi et bien entendu, mais ça, Gian Piero le sait son « Quaderno a Cancelli ». Par exemple, il y a aussi – en français – L'histoire sociale des États-Unis de Howard Zinn. Une belle histoire de cet épisode particulièrement brutal et sanglant de la Guerre de Cent Mille Ans.
Comme GPT cite Piero Calamandrei, je dirai aussi que je fréquente assez bien ce que ce « père de la République » a écrit ou dit. J'indique qu'une telle fréquentation est rare pour un locuteur... (Continues)
Chanson grecque – Θερμοπύλες - Konstandinos P. Kavafis ou Κωνσταντίνος Πέτρου Καβάφης – 1979
d'après la version italienne de Gian Piero Testa – TERMOPILI – 2011
Un grazie a MarcoValdo M.I. che ha raccolto non banalmente la mia "provocazione", ma non solo: grazie anche per tutte le sue riflessioni, che cerco sempre di leggere anche se, talora, con fatica, perché il mio francese è nel migliore dei casi speculare al suo italiano. Io sento fortemente la contraddizione dell'essere pacifista in un mondo perennemente in guerra (una guerra civile per chi si sente cittadino del mondo), che si attua in mille forme, da quelle che devastano le cose e le vite umane a quelle che devastano le menti. E so che non c'è semplificazione, banalizzazione, scorciatoia né ideologica né sentimentale che possa annullare la contraddizione. Per questo plaudo al suo richiamo all'intelligenza e spero che si continui a dibattere qui sempre più seriamente, usando la buona lingua e non quella dei telefonini: perché si tratta di una faccenda estremamente seria. E plaudo anche alla... (Continues)
Su Kavafis poeta civile non ho le competenze per esprimermi. Forse si sono interpretate o anche forzate successivamente alcune sue poesie in quel senso. Penso ad esempio all'adattamento in catalano di Viaggio a Itaca fatta da Lluís Llach.
Dopo aver ascoltato questa intervista (è in castigliano, quindi si segue abbastanza bene, il pezzo che ci interessa è alla fine, quando racconta che sotto la dittatura franchista i cantautores si erano dovuti convertire in "cantametaforas") avevo quasi pensato di inserirla nella nostra raccolta.
D'abord, merci de m'avoir lu et d'avoir ainsi répondu... Je veux dire avec beaucoup de mesure et d'attention.
Ainsi, les CCG restent principalement un lieu de traduction, d'échange, d'apport – la plupart du temps œuvres d'autruis.
Je relève ce paradoxe cependant que – en qui me concerne, tout comme la marche s'apprend en marchant – la traduction, d'une part et l'italien (principalement) d'autre part, s'apprennent en traduisant. J'en tire la conclusion qu'il faut « faire » – si je ne me trompe en grec, ce devrait être « poiein » en acceptant qu'on puisse se tromper et être aidé... Le « faire » nécessite une certaine obstination, une certaine endurance.
Comme le tisserand tisse la toile...
Cela étant, j'en viens à tes remarques fort exactes.
Pour ce qui est de cette distinction entre « Les Thermopyles » et « des Thermopyles »... C'est une question liée à la façon dont on connaît... (Continues)
Anch'io ci vado cauto su questo terreno. E' però un fatto che da parecchio tempo tra i miei libri ce n'è uno che porta esattamente questo titolo: "Kavafis. Aspettando i barbari. Poesie civili, Passigli Editori, Firenze, 2005". Il curatore si chiama Tino Sangiglio, che vi ha posto una prefazione di una quindicina di pagine nella quale affronta la questione, la quale sembra essere stata aperta dallo scrittore (bravo scrittore, tra l'altro) Stratis Tsirkas, con uno studio del 1971, il cui titolo, tradotto, suona: "Kavafis politico", ed. Kedros, Atene. Ne viene fuori un Kavafis insofferente della penetrazione britannica in Egitto (che, cominciata con il controllo del debito pubblico egiziano, approfittò della reazione nazionalistica del ceto militare per farsi dominio quasi diretto: al quale gli Inglesi si aprirono la strada bombardando dal mare la città natale del poeta, Alessandria, e poi... (Continues)
Sempre a proposito di Termopili (scusa Gian Piero!), ecco la divertente parodia di Stefano Disegni a "300", il film diretto da Zack Snyder ed adattamento dell'omonima graphic novel del cartoonist americano Frank Miller.
50. Versione araba palestinese dedicata a Vittorio Arrigoni
50. Palestinian Arabic version dedicated to Vittorio Arrigoni
ترجمة فيتوريو اريجوني مخصصة ل
أريغوني.. فلسطيني أكثر من الفلسطينيين
كان يردد بالعربية «شهيد شهيد لا مشكلة».. وكان يصوم مع أهل غزة خلال رمضان ويفطر معهم
رام الله: كفاح زبون
كان المتضامن الإيطالي فيتوريو أريغوني، الذي قتل في غزة هذا الأسبوع، على يد سلفيين متشددين، فلسطينيا أكثر من كثير من الفلسطينيين أنفسهم.
ترك بلده الأصلي إيطاليا، وجاء إلى قطاع غزة الذي لا تربطه بأهله أي صلات أو دين أو عرق أو قومية، ليقول بصوت عال «لا» لحصار شعب أعزل وتجويعه.
لم يترك غزة أبدا، وحتى عندما رحله الإسرائيليون قسرا في 2008، إلى إيطاليا، بعدما اعتقلوه من عرض البحر، عاد من جديد، وعاش مع أهل القطاع يوما بيوم، وتحت الرصاص الذي صبته إسرائيل على رأس الغزيين في الحرب الأخيرة.
يتذكر الناس يوميات أريغوني بالتفصيل، كيف ارتدى زي المسعفين، وكيف ساعد على إنقاذ الجرحى، وكيف كان يذهب إلى الحدود... (Continues)
Bartleby, Bartleby, queste si chiamano provocazioni... ;)
CCG/AWS Staff 2011/9/9 - 22:30
Beh, grazie Gian Piero... Non immaginavo che questa mia provocazione avrebbe potuto meritare come risposta addirittura una poesia diventata poi canzone, e bella come Θερμοπύλες di Kavafis/Glezos, tanto più intensa e complessa di canzoni come la tanto "contesa" Contessa o questa dedicata al disperato tipografo anarchico o, ancora, l'Inno della rivolta di Luigi Molinari (altra mia recente provocazione).
Sono d'accordo con te e con Kavafis, e poi - parafrasando Che Guevara parafrasato dal subcomandante Marcos - la tenerezza, accompagnata dalla "tristezza anche e dalla compassione", ci vuole sempre mentre la spada, il piombo, la dinamite - o quel che è - è solo l'eventuale extrema ratio.
Vero anche però che Efialte non trovò più nessun buco dove nascondersi dopo il tradimento e fu braccato per tutta la Trachide e la Tessaglia e alla fine ucciso, senza che nessuno dei suoi giustizieri, prima... (Continues)
d'après la traduction italienne de Giorgio Strehler (1975)
Chanson allemande – O Fallada, da du hangest (Ein Pferd klagt an) [1932] – Ernst Busch – 1965/67
Texte : Bertolt Brecht [Poème : 1919]
Musique : Hans Eisler.
Fallada est le cheval parlant d'une fable des Frères Grimm - « La petite gardienne d'oies » (“Die Gänsemagd”) - qui n'arrête pas de parler et de dire la vérité même après que la perfide servante, se substituant à la princesse promise, lui avait fait tailler la tête. (« Oh, Fallada, pendu là-haut ! »)
Du cheval parlant des Grimm s'inspira aussi le grand écrivain allemand Rudolf Ditzen, mieux connu sous le nom (de plume) de Hans Fallada – précisément, auteur de quelques uns des plus importants romans allemands des années 1930-40 comme « Seul dans Berlin » (Jeder stirbt für sich allein) en 1947, qui reprend l'histoire de Otto et Elise Hampel. Lui, ouvrier, elle domestique, qui... (Continues)