Nella mia non lunga (giudizio soggettivo), ma non breve (oggettivo, purtroppo) vita, mi sono caduti di sotto il naso, nell'ordine: tal Benito Mussolini (ma, al momento, non me ne accorsi) e tal Bettino Craxi (e me ne accorsi benissimo). Oggi ho come il vago presentimento di avere ancora un po' di fiato per vederne cadere un terzo, di "re" d'Italia. Per questo il pensiero mi è andato alla Canzone della Moldava di Brecht- Smetana- Eisler, e sono venuto a cercarla qui, dove, puntualissimamente, l'ho trovata. Un plauso ad AWS. E in premio mando il link, che mancava, alla interpretazione "classica" di Gisela May
Non la conoscevo! Che bella sorpresa. Grazie, Lorenzo. Maria Farandouri è ancora una delle più belle voci della Grecia. Ha un solo difetto, la grande Maria: di essere affezionata al Pa.So.K. Ma, come fu autorevolmente affermato, nessuno è perfetto.
Caspita! Mi dai lezioni addirittura nella mia lingua… Mi fa piacere! Allora voi piemontesi avete egemonizzato veramente tutto, non ci sono dubbi! :))) Se non altro perché io non saprei farlo nella tua..(La frase citata però appartiene al nostro peggiore fatalismo..). Spero anch'io che fra noi non ci sia una questione personale, ma non si può eludere quella meridionale.
Attenzione: guardiamoci dall'entrare nella falsa dialettica (messa lì come una trappola) che tutto ciò che è antisavoiardo è filoborbonico (o neoborbonico) e tutto ciò che è antiborbonico è filosavoiardo (o neosavoiardo.. ci sono anche quelli,.. e per ora vincono: hanno fatto rientrare i Savoia in Italia!).
E così dal ridurre tutto a uno scontro epocale fra lo stato feudale (borbonico) e lo stato liberal-borghese (Savoia) come se a quest'ultimo, in nome del liberalismo, fosse permessa qualsiasi nefandezza, dagli scempi, alle... (Continues)
giorgio 2011/7/20 - 08:33
Ciao Giorgio, non ti preoccupare, non era mia intenzione darti lezioni di siciliano (come ho scritto, ho semplicemente copiato e incollato, e per di più nemmeno io conosco il piemontese, pensa un po’!) né tanto meno bollarti come neoborbonico. E’ che il tuo “bisogna veramente ri-scrivere la storia” mi suonava un tanticchio roboante, ma ora mi pare di capire che tu non intendessi dire che alla falsa retorica unitaria “alla Napolitano” bisognerebbe sostituire l’altrettanta falsa, e altrettanto faziosa, retorica del Regno di Borbone come l’Eden distrutto dai barbari savoiardi. La storia e le responsabilità in essa sono cosa molto più complessa delle dottrine che cercano – onestamente o meno – di spiegarla, e nel tuo ultimo intervento lo riconosci.
Resto comunque dell’idea – anche se in questo caso sei tu a “bollarmi” come utopista, e hai ragione – che se là dove ognuno vive ci liberassimo tutti... (Continues)
L'aggettivo "neoborbonico" per un meridionale deve essere solo un onore! Ai savoiardi e al loro lacchè machiavellico e cinico Cavour interessavano solo le ricche casse del Banco di Napoli piene di lingotti d'oro per risanare quelle vuote piemontesi sull'orlo della bancarotta... altro che "fratelli d'Italia"! Dietro allo sbarco dei mille c'era la longa manus della massoneria, della mafia e del capitale inglese. Prima di sparare a zero su Ferdinando II leggetevi cosa scrisse l'antifascista liberale e risorgimentalista Franesco Saverio Nitti:
"Pochi principi italiani fecero tra il '30 e il '48 il bene che egli fece. Mandò via dalla corte una turba infinita di parassiti e di intriganti: richiamò i generali migliori, anche di parte liberale, e licenziò gli inetti; ordinò le leve militari; fece costruire, primo in Italia, una strada ferrata, istituì il telegrafo, fece sorgere molte industrie,... (Continues)
Temo che, finché resterà aperto questo capitolo, esso non farà che attirare, come merda di vacca in un campo, nugoli di mosconi e di scarabei stercorari sotto forma di luoghi comuni pseudostorici: come quello di confondere la Massoneria dei tempi andati (che fu una variante dell'ideologia borghese, meritevole di avere contribuito a minare alle loro basi i vecchi regimi e lo strapotere gesuitico e cattolico) con le mene dei moderni Gelli. Su re Ferdinando, si potrebbe sentire anche l'opinione di qualche siciliano, messinese magari.
Forse non aveva tutti i torti Alessandro Manzoni, quando ammoniva gli Italiani: "l'un popolo e l'altro sul collo vi sta". Non è un gran bel verso, ma ci coglie assai bene, a mio sommesso avviso.
E' notizia di oggi - invero piuttosto relegata in secondo piano - che un enorme carico di armi (decine di migliaia di fucili d'assalto, milioni di pallottole, centinaia di razzi katiuscia ed anticarro) sequestrato nel 1994 a dei trafficanti (era l'epoca delle guerre balcaniche) e che i giudici allora stabilirono fosse distrutto dalle autorità italiane, beh, quell'arsenale non è stato affatto distrutto ma ben conservato nella base militare della Maddalena in Sardegna e recentemente trasportato verso destinazione ignota (ribelli libici?) utilizzando per alcuni tratti anche navi di linea piene di ignari passeggeri...
Alle interrogazioni di consiglieri regionali e parlamentari la presidenza del Consiglio ha opposto il segreto di Stato...
Maddalena, un arsenale da anni sotto sequestro consegnato ai ribelli libici?