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Before 2011-3-9

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Don't Give Up

Don't Give Up
[2006]
Lyrics & Music by Shingai Shoniwa, Dan Smith and Jamie Morrison
Album: What's the Time Mr. Wolf? [2007]

This song was released as a CD single and Vinyl 7" in November 2006 and it has featured in FIFA 08, been part of the five songs played in-game on FIFA Online 2 and on the soundtrack to the film St Trinian's.

Dedicated on March 8 to Women and to the Fight For Women's Rights all around the world..
Sometimes they'll want to cut you down
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/8 - 12:30
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Paint a New World

Paint a New World
We all know the feeling, it´s frightenin´ sometimes
(Continues)
Contributed by Andrea 2011/3/8 - 12:04
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Take Peace

Take Peace
[2008]
Album: This Is Why
Take Peace, – Take it apart
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/8 - 08:38
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Zona de Guerra

Zona de Guerra
[2004]
Álbum: Zona de Guerra
"Esto es Zona de Guerra,
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/8 - 08:18
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אונטער די פּױלךשע גרינינקע בײמעלעך

אונטער די פּױלךשע גרינינקע בײמעלעך
Unter di poylishe grininke beymelekh
[1945]

Testo di Joseph Papiernikov (1899-1993), poeta nato a Varsavia ma trasferitosi in Palestina già nel 1924.
Musica di Alter Israel (1901-1979), cantore e compositore anche lui di origine polacca trasferitosi poi negli States.
Testo trovato sul programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.
Nota. Il testo originale in alfabeto ebraico, particolarmente complesso per la presenza di numerosissimi nomi propri e termini di origine ebraica, è stato ricontrollato su questo documento .pdf. Lo stesso vale per la trascrizione in caratteri latini. (rv)

Questa canzone è una drammatica parodia di “Unter Di Grininke Bymelekh” (“Beneath the Little Green Trees”), una filastrocca yiddish molto popolare scritta all’inizio del 900 dal poeta Haim Nachman Bialik e composta da Platon G. Brounoff (ne riporto qui... (Continues)
אונטער די פּױלךשע גרינינקע בײמעלעך
(Continues)
Contributed by Bartleby + CCG/AWS Staff 2011/3/7 - 15:39
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ייׅדיש געסל

ייׅדיש געסל
Yidish gesl
Il testo traslitterato è trovato sul programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina. Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione (esatta e secondo i criteri YIVO).



Mordechai Gebirtig era nato nel 1877 a Kazimierz, quartiere di Cracovia che dal 14° secolo era la casa della comunità ebraica della città polacca. Gebirtig aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sugli ebrei, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria Gesya Gelfman (che poi morì di parto in prigionia), era effettivamente di origini ebraiche. E’ così che tra il 1881 ed il 1884 e poi di nuovo tra il il 1903 ed il 1906 i pogrom si accesero... (Continues)
איך װעל קײַן מאָל נישט פֿאַרגעסן
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/7 - 13:40
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דאָרט בײַם ברעג פֿון װעלדל

דאָרט בײַם ברעג פֿון װעלדל
Dort baym breg fun veldl
Testo di Petr Mamaichuk
Musica di Leonid Shokhin
La canzone originale in russo – di cui non so trovare il testo - fu probabilmente scritta durante l’assedio di Leningrado, quando Shokhin ed il poeta Mamaichuk si incontrarono in un ospedale militare.
Shmerke Kaczerginski la traspose in yiddish nel 1943, dopo essersi unito ai partigiani sovietici.
Nel cd “Rise up and fight! Songs of Jewish Partisans” (1996)
Testo trovato sul programma 2007 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.



Una canzone che Kaczerginski imparò da un partigiano sovietico, tal Vanya, la tradusse in yiddish e così divenne uno dei brani più amati e cantati anche dai partigiani ebrei che, dopo la fallita insurrezione del ghetto di Vilnius del 1943, erano fuggiti dalla città per riunirsi chi coi polacchi chi con i sovietici, le cui forze congiunte... (Continues)
דאָרט בײַם ברעג פֿון װעלדל
(Continues)
Contributed by Bartleby + CCG/AWS Staff 2011/3/7 - 11:51
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געװען אַמאָל איז אַ שטעטל

געװען אַמאָל איז אַ שטעטל
Geven amol iz a shtetl
Testo e musica di Beyle Schaechter-Gottesman, autrice anche di נײַן חבֿרטע מינציע, canzone molto simile alla presente.
Testo trovato sul programma 2007 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.
Nota. In questo caso, il testo yiddish originale in alfabeto ebraico è stato reperito da questa pagina di tapuz.co.il

“Shtetl”, diminutivo di “shtot”, significa “piccola città” e in yiddish indica le cittadine con popolazione a stragrande maggioranza ebraica molto comuni nell’Europa centrale ed orientale prima dell’Olocausto. Nel 1945 la quasi totalità degli shtetlekh era scomparsa. Nella cultura ebraica “Shtetl” è rimasto come termine metaforico, evocativo, nostalgico, con cui si sintetizza la memoria del modo di vita tradizionale di quelle antiche comunità ebraiche spazzate via in qualche anno dalla furia nazista…
עװען אַמאָל איז אַ שטעטל
(Continues)
Contributed by Bartleby + CCG/AWS Staff 2011/3/7 - 10:27
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צום בעסערן מאָרגן

צום בעסערן מאָרגן
Tsum besern morgn
[1943]
Nel cd “Rise up and fight! Songs of Jewish Partisans” (1996)
Testo trovato sul programma 2006 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.

Kasriel Broydo è stato un personaggio molto noto nel ghetto di Vilnius, una figura centrale nella sua vita culturale. Suoi erano gran parte gli spettacoli teatrali allestiti nel ghetto e sue molte delle canzoni che vi circolavano. Durante la fallita insurrezione e la successiva liquidazione del ghetto, nel settembre del 1943, anche Broydo fu catturato dai nazisti e conobbe diversi campi di concentramento, da ultimo quello di Sztutowo (Stutthof, in tedesco), vicino a Danzica e al Mar Baltico.

Quando all’inizio del 1945 i sovietici si fecero vicini, i tedeschi decisero di evacuare i 50.000 prigionieri di Sztutowo e li costrinsero ad una marcia della morte, senza vestiti, senza cibo,... (Continues)
אין צײַט פֿון װינטן גרױע, שװערע,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/7 - 09:12
Song Itineraries: Extermination camps
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CapaRezza: Legalize The Premier

CapaRezza: Legalize The Premier
[2011]
CapaRezza feat. Alborosie
Album :Il sogno eretico

L'ironica Legalize the Premier prende lo spunto dal classico inno dei rastaman, Legalize It, cioè la marijuana. Qui il protagonista non è più un rastaman, ma un casta-man, cioè un uomo della sta del potere. E non chiede di legalizzare la droga, ma se stesso.
Il sussidiario
Castaman! oh yeah.. Legalize your seed!
(Continues)
Contributed by Adriana e Lorenzo 2011/3/6 - 23:36
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Messa In Moto

Messa In Moto
da il sogno eretico 2011
Per una volta la preghiera ve la faccio io
(Continues)
2011/3/6 - 23:19
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War Without End, Amen Amen

War Without End, Amen Amen
[2003]
Album: Welcome Home
The president looked in the camera today
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/6 - 19:30
Song Itineraries: George Walker Bush II
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Ya no hables más corazón

Ya no hables más corazón
[2004]
Álbum: Zona de Guerra
"...son palabras que fluyen del corazón”,
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/6 - 19:02
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Mi pueblo y su paz

Mi pueblo y su paz
[2008]
Letra y Musica de Ramón Salgado
Álbum: No Más Guerra

"Esta canción es acerca de Todos Santos, mi ciudad natal"
Por sus calles empedradas
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/6 - 14:49
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No Blood for Oil

No Blood for Oil
[2005]
Album: Backyard Revolution

"War does not determine who is right - only who is left". (Bertrand Russell)

"Anti-War, Anti-Draft.. ..track for this generation. Peace".
Dear Mr Bush I have a complaint
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/6 - 14:22
Song Itineraries: George Walker Bush II
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No Más Guerra

No Más Guerra
[2008]
Letra y Musica de Ramón Salgado
Álbum: No Más Guerra
Despierta la mañana
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/6 - 09:28

Par la radio

Par la radio
Par la radio

Canzone française – Par la radio – 1925 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 24

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Cette fois, Lucien l'âne mon ami, la chanson du jour raconte l'année 1925, l'année de la Conférence et des accords de Locarno et du Traité de Londres, vue si l'on peut dire ainsi, par la radio. C'est en même temps, un peu, l'histoire de l'arrivée de la radio comme moyen de diffusion « grand public » et sa découverte par un enfant. On en est encore aux postes à galène, sorte de détecteur d'ondes à la portée variable. On en était aux débuts, tout restait encore à inventer dans le domaine radiophonique. Mais depuis presque un siècle et demi, le progrès est... (Continues)
Papa faisait le guignol, grand-mère contait
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/3/5 - 22:00
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Giorgio Gaber: L'orgia: ore 22 secondo canale

Giorgio Gaber: L'orgia: ore 22 secondo canale
Gaber/Luporini
recitata da "Il Signor G" (1970)
cantata nel singolo "Barbera e Champagne" (1970)
Ero lì in un’orgia in mezzo a della gente che conoscevo poco e che non era molto attraente.
(Continues)
Contributed by Daniel(e) Bellucci. 5 marzo 2011. salve. 2011/3/5 - 16:03
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Poema de silencio

Poema de silencio
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.


Canzone e tema strumentale finali di questa splendida opera epica.
Molti sono morti, tanti hanno sofferto, tanti continueranno a soffrire.
Mauthausen è liberato, Parigi è liberata, ma liberi non sono i combattenti antifascisti spagnoli.
Non sono liberi di tornare a casa, perché è proprio lì che l’odiato nemico ancora si annida e resiste e resisterà per ancora tre decenni.
Chi di loro, dopo tutto quello che ha visto e passato, sceglierà di tornare in Spagna lo farà clandestinamente e per continuare ancora l’interminabile lotta... (Continues)
Escuchad en silencio,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/4 - 11:20
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Diálogo de Belchite/ Liberación de París

Diálogo de Belchite/ Liberación de París
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

Anche questa volta non ho dovuto trascrivere direttamente il testo, ma mi sono permesso di copiarlo dalle pagine de La Zamarra de Gustavo, il bel blog di Gustavo Sierra Fernández.
Ed è proprio grazie ad Antonio e a Gustavo se possiamo pubblicare qui i testi della “Cantata del exilio”.



“Ésta es una de las mejores canciones del épico Cantata del exilio, en donde se cuentan las tribulaciones y suertes de los paisanos exiliados a Francia tras la derrota en la guerra civil. La historia les dio la victoria robada cuando fueron... (Continues)
- Vamos corriendo. ¡Corre!
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/4 - 10:51
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La escalera de Mauthausen

La escalera de Mauthausen
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



“La cantera de Mauthausen ha sido una de los lugares más terrorificos de todos los campos nazis que han existido, puesto que en ella se han empleado los métodos de trabajo jamás imaginados. Y se sabía, porque esto ya lo decían de una nacionalidad a otra, todo el mundo lo sabía, y decían eso es los españoles, los republicanos españoles han construido eso, y cada piedra lleva la sangre de un español. Hasta la piedra más pequeña de las escaleras de Mauthausen lleva sangre de algún español.”

“La cava di Mauthausen è stato uno dei... (Continues)
Cada escalón el hambre
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/4 - 10:11
Song Itineraries: Extermination camps
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Jugando al futbol

Jugando al futbol
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



“L’effetto che ci produceva, a noi deportati, quando arrivavamo al campo di Mauthausen, e soprattutto a noi spagnoli, era qualcosa di davvero impressionante, di terribile, perché la prima cosa che si vedeva all’arrivo erano le mura – che tuttavia non erano ancora finite, e infatti le finimmo noi spagnoli – e la famigerata aquila, un’aquila di bronzo che spiegava le sue ali sopra l’ingresso principale. Nei primi mesi del 1941, benchè succedesse che i nostri cadevano come mosche ed eravamo debilitati e tutto questo, tuttavia era... (Continues)
Calza las botas,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/4 - 08:18
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Οι ήρωες είναι πάντα ευγενικοί

Οι ήρωες είναι πάντα ευγενικοί
Στίχοι: Νίκος Γκάτσος
Μουσική: Μάνος Χατζιδάκις
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Ρωμανός
25 Σπάνιες Ερμηνείες (1955-1965) - 1984

I ìroes ine panda evghenikì
Testo di Nikos Gatsos
Musica di Manos Hatzidakis
Prima esecuzione di Yorgos Romanòs
25 Rare interpretazioni (1955 - 1965) - 1984
(informazione da www. stixoi.info probabilmente errata)

L'ultimo commento di Rodolfo a Stranamore di Vecchioni mi ha riportato alla mente questo testo che in stixoi.info viene attribuito a Gatsos- Hatzidakis, del quale però non trovo riscontro nella raccolta completa del poeta, e del quale non trovo neppure la musica. Ma il testo, pur con tali problemi di attribuzione, contiene un'ironia sull'argomento, che non mi sembra per nulla spregevole. (gpt)
Οι ήρωες είναι πάντα ευγενικοί.
(Continues)
Contributed by Gian Piero Testa 2011/3/4 - 00:40
Song Itineraries: Heroes

Tema de los campos/ El trabajo libera

Tema de los campos/ El trabajo libera
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Tema strumentale con voce narrante di Antonio Gómez.
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

Questa volta non ho dovuto trascrivere direttamente il testo, ma mi sono permesso di copiarlo dalle pagine de La Zamarra de Gustavo, il bel blog di Gustavo Sierra Fernández.
Ed è proprio grazie ad Antonio e a Gustavo se possiamo pubblicare qui i testi della “Cantata del exilio”.



“[…] En España, uno de los primeros intentos dentro de lo artístico de rescatar la memoria histórica fue el disco La cantata del exilio, compuesto por el hoy injustamente olvidado cantautor Antonio... (Continues)
Sobre la entrada, en un cartel se leía: "El trabajo hace libres".
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/3 - 16:12
Song Itineraries: Extermination camps
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Carta imaginaria a casa

Carta imaginaria a casa
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



Più di 7.000 degli oltre 13.000 spagnoli che furono internati nei vari campi di prigionia nazisti vennero inviati a Mauthausen-Gusen, in Austria. Si trattava per lo più di repubblicani fuggiti dalla Spagna nel 1939 e che poi avevano continuato a combattere i nazi-fascisti indossando le uniformi francesi o nei maquis. Molti di loro furono catturati nelle prime fasi dell’occupazione della Francia: i primi 470 arrivarono a Mauthausen già nell’estate del 1940… E siccome il “generalissimo” Franco sosteneva che non ci fossero spagnoli... (Continues)
Querida madre:
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/3 - 15:16
Song Itineraries: Extermination camps
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Poema de atención

Poema de atención
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

La prima delle canzoni presenti nell’album dedicate ai circa 13.000 spagnoli – molti di essi ebrei inclusi in una lista di 6.000 nomi che nel 1941 Franco aveva fornito direttamente ad Himmler, regalo del caudillo al führer - che finirono nei campi di sterminio nazisti, e a Mauthausen-Gusen in particolare: ne sopravvissero soltanto 2.000.

"La Cantata del exilio" fu composta da Antonio Resines, un importante cantautore membro del gruppo folk-rock "Almas Humildes", e scritta da Antonio Gómez [che ringraziamo perché ha voluto mettere... (Continues)
Pero ahora os pedimos
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/3 - 13:41
Song Itineraries: Extermination camps
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Pensa un po'

Pensa un po'
[1969]
Album: “Mio caro padrone… / Contessa”

I sogni indotti (anche quelli!), più o meno 'spontaneamente', di benessere e ricchezza da un lato.. e la realtà quotidiana (amara) dall'altro..
Pensa un po',
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/3/3 - 08:22
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Celestino Alfonso

Celestino Alfonso
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Bisogna anche ricordare che la copertina, il libretto e tutta la grafica del disco fu curata dal formidabile collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

"La Cantata del exilio" fu composta da Antonio Resines, un importante cantautore membro del gruppo folk-rock "Almas Humildes", e scritta da Antonio Gómez [che ringraziamo perché ha voluto mettere per intero a disposizione delle CCG/AWS questa sua importante opera], fondatore del collettivo madrileno "Canción del Pueblo".
Parteciparono al progetto molti noti cantanti, come Teresa Cano, Pablo Guerrero, Luis Pastor e Quintín Cabrera.
Il sottotitolo, "¿Cuándo... (Continues)
Ocho polacos, cinco italianos, tres franceses, dos rumanos, dos armenios, dos húngaros y un español componían el “destacamento especial” comandado por el poeta armenio Missak Manouchian. El español se llamaba Celestino Alfonso, y su número era el 10.305.
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/3 - 08:22

La colombe argentée

La colombe argentée
La colombe argentée

Canzone française – La colombe argentée – 1924 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 23

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

La colombe argentée... Voilà un titre bien étrange. Ces Histoires d'Allemagne m'étonnent souvent. Ce titre, on dirait un rébus, on dirait un arcane.

Mais non, Lucien l'âne mon ami, tu sais bien quelle réputation (usurpée, d'ailleurs) a la colombe dans l'imaginaire des hommes. C'est l'oiseau qui symbolise la paix... Cependant, son vrai nom à notre héros du ciel est lui bien étrange, en effet : il s'appelle LZ 126. Il s'agit là d'une dénomination qui convient à un objet industriel et c'en est un, protégé par un de ces secrets codés... Mais... (Continues)
Le 11 octobre départ de Palos, au sud de l'Espagne
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/3/2 - 22:16
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Non siete Stato voi

Non siete Stato voi
da il sogno eretico 2011
Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/2 - 18:48
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Cose che non capisco

Cose che non capisco
Da Il mio sogno eretico 2011
Benvenuti ad una nuova puntata di "Chi
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/2 - 17:37
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La ghigliottina

La ghigliottina
Da Il sogno eretico (2011)
Caro Danton, mon ami Danton,
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/2 - 17:27
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Sono il tuo sogno eretico

Sono il tuo sogno eretico
Da Il Sogno Eretico (2011)
(Giovanna D'Arco)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/3/2 - 17:25
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Muerte de Antonio Machado

Muerte de Antonio Machado
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez (la seconda parte del brano - tra virgolette - è di un anonimo autore spagnolo)
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.



Español
Italiano

«El exilio español que siguió a la derrota republicana y democrática de 1939 constituye una aventura humana única en la historia contemporánea mundial. Esos cientos de miles de hombres y mujeres que se vieron obligados a abandonar su patria camino de otros países de los que, en muchos casos, ni siquiera habían oído hablar, protagonizaron un drama del que el paso de la frontera es tan solo el primer acto. Después vendría, como en círculo fatal, el internamiento en los campos de refugiados, la resistencia contra el fascismo, los campo de exterminio nazis, y, todavía, el regreso a una tierra dominada por la... (Continues)
Con el polvo cansado
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/2 - 10:23
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A Man's Home Is His Castle

A Man's Home Is His Castle
Linda works at the diner pourin' coffee slingin' hash
(Continues)
Contributed by Anonymous 2011/3/2 - 05:45
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11 Months and 29 Days

11 Months and 29 Days
Busted in Austin, walkin' around in a daze
(Continues)
Contributed by Anonymous 2011/3/2 - 03:15
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Il mercenario di Lucera

Il mercenario di Lucera
un paio di precisazioni, primo si può esser disertori e pure mercenari, si disertava dalle forze armate perchè fare il militare era un'imposizione una costrizione,imposta dallo stato che ti rubava una fetta di vita, imponendoti come portare i capelli, di indossare una divisa c'erano delle regole da rispettare, una bandiera da salutare una "patria e una bandiera a cui giurare fedeltà" dei superiori che ti rompevano le palle per 18 mesi il tutto in cambio di 30 merdosissime mila lire, si diventava mercenari per il gusto dell'avventura, per il denaro, per giocare con la propria vita disprezzandola e rischiandola, senza aver padroni se non chi ti pagava il contratto, ma i contratti spesso e volentieri si potevano anche rompere ed il padrone di ieri diventava il nemico di domani come scrisse qualcuno uomo senza volto e senza nome, senza patria, senza ideali e senza bandiera fedele solo alla sua... (Continues)
aurelien "loco" le loup 2011/3/1 - 20:35
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Viva l'Italia

Viva l'Italia

Benigni e «Fratelli d'Italia», dubbi su una lezione di storia
di Alberto Mario Banti - Il Manifesto

Roberto Benigni a Sanremo: ma certo, quello che voleva bene a Berlinguer! Quello che - con gentile soavità - insieme a Troisi scherzava su Fratelli d'Italia ... Che trasformazione! Sorprendente! Eh sì, giacché giovedì 17 febbraio «sul palco dell'Ariston», come si dice in queste circostanze, non ha fatto solo l'esegesi dell'Inno di Mameli. Ha fatto di più. Ha fatto un'apologia appassionata dei valori politici e morali proposti dall'Inno. E - come ha detto qualcuno - ci ha anche impartito una lezione di storia. Una «memorabile» lezione di storia, se volessimo usare il lessico del comico.

Bene. E che cosa abbiamo imparato da questa lezione di storia? Che noi italiani e italiane del 2011 discendiamo addirittura dai Romani, i quali si sono distinti per aver posseduto un esercito bellissimo,... (Continues)
2011/3/1 - 18:35

Lontan de ti, Milàn

Lontan de ti, Milàn
[novembre 1943]
Parole e musica di Mario Vezzosi e Camillo Mariani
Testo trovato qui

Canzone composta in uno dei tanti Stalag (i campi di concentramento per prigionieri di guerra), allestiti dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 per rinchiudervi i militari italiani che non avevano accettato di continuare a combattere nelle fila tedesche.



“Vedi quelle sentinelle dietro i reticolati? Sono loro i prigionieri di Hitler, non noi. Noi a Hitler e Mussolini diciamo no, anche quando ci vogliono prendere per fame.”
(Sergente Cecco Baroni, internato in Germania, in Mario Rigoni Stern: “Soldati italiani dopo il settembre 1943”, FIAP, Roma 1988, pag. VI)

“Canzone composta nel novembre del 1943, nello Stalag 328 del campo di concentramento di Leopoli, in Polonia. Vi era in questo campo un gruppo abbastanza numeroso, e naturalmente unito, di milanesi, fra cui si contavano note... (Continues)
Quand a la sera ven scur
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/3/1 - 12:19
Song Itineraries: Extermination camps
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Brigante se more

Brigante se more
Chanson napolitaine – Brigante se more – Musicanova
De Carlo D'Angiò et Eugenio Bennato

Être sudiste en d’autres terres.
Voilà les pensées que me suscite cette remarquable chanson.

Quoi ? Tu es du Sud... ?, toi Marco Valdo M.I. mon ami. Je ne l'aurais jamais cru. Que je sois du Sud, moi, le somaro, l'âne, enfant d'Apulée de Madaure (Tunisie, actuellement), je le comprendrais, mais toi...

Quoi ? Tu es du Sud... ?, toi Lucien l'âne mon ami. Je ne l'aurais jamais cru. Comment peux-tu prétendre cela, toi qui viens, tu l'avoues à l'instant, du Nord, de l'Afrique du Nord... Tu vois, Lucien l'âne mon ami, tout est relatif pour un enfant ou un âne du Niger ou d'Angola, du Congo ou de la Tanzanie, tu es franchement du Nord. Pareillement, un Padanien (si tant est qu'il en existe...) peut sans doute se targuer d'être du Nord, mais il est franchement du Sud quand on le regarde avec mes yeux ou avec... (Continues)
BRIGAND ON MEURT
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2011/2/28 - 21:26
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Io preferisco l'Ovest

Io preferisco l'Ovest
1994
Dentro il giardino
Io preferisco l'Ovest
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/2/28 - 18:47
Song Itineraries: Native American Genocide

My Name Is Sylvio

My Name Is Sylvio
Nella sua nuova veste di contumace, ha dichiarato di non far più uso del telefonino, per non essere intercettato. Ha detto di essere così tornato indietro. Al pizzino.
Gian Piero Testa 2011/2/28 - 15:08
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When The Ship Comes In

When The Ship Comes In
Addio a Suze Rotolo

Si è spenta giovedì scorso (24 febbraio) dopo una lunga malattia, Suze Rotolo, storica fidanzata e musa di Bob Dylan, la ragazza di origine italiana che accompagnò i primi passi della carriera del grande cantautore. Aveva 67 anni.

Suze Rotolo aveva solo 17 anni quando incontrò Dylan nel 1961. Scoppiò presto l'amore tra i due e lei fu l'ispiratrice di famosissime canzoni del giovane menestrello come "Don't Think Twice, It's All Right", "Boots of Spanish Leather" e "Tomorrow Is a Long Time". La foto di Suze e Bob, mano nella mano a Jones Street, New York, campeggia sulla copertina del secondo album del cantautore, "The Freehweelin' Bob Dylan" (1963), una delle immagini simbolo della musica degli anni '60 che fu scattata da Don Hunstein. Nel 1962, la coppia aveva già messo su casa in un appartamentino della West 4th Street.

Suze, che veniva da una famiglia liberal di... (Continues)
2011/2/28 - 12:02




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