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Before 2011-1-3

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Hallie Does Hebron

Hallie Does Hebron
You speak of Rastafari, but how can you justify
(Continues)
Contributed by Luca 'The River' 2011/1/3 - 23:52
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Histoire de l'ouvrier

Histoire de l'ouvrier
[2010]
P. Romano - D. Sepe
Album : Fessbuk (Buonanotte al manicomio)

La canzone è del 2010, e quindi vi trovano spazio vicende del periodo (e in particolare la lotta degli operai dell'ALCOA di Porto Vesme, in Sardegna). Nel frattempo l'opera di smantellamento non solo dello smantellabile, ma anche dell'oltre-smantellabile, è proseguita con fervore fino ad arrivare al “governo Renzi”. Il resto, naturalmente, vale tuttora; il dialogo tra padre e figlio proposto nel brano iniziale di Fessbuk è assolutamente e eternamente attuale. Ci sarebbero naturalmente anche da dire parecchie cose su quel che non pochi ouvriers hanno portato avanti, anzi portato indietro; occorrerebbe raccontare degli accordi con Marchionne, per esempio. Ma valga comunque questa pagina come occasione di promemoria generazionale. La pagina è stata oggi totalmente rifatta rispetto a quella originaria, con l'inserimento delle parti originarie in napoletano e della [[|traduzione italiana proveniente dal libretto dell'album]]. [RV, 6/4/2014]
Il padre
(Continues)
Contributed by adriana 2011/1/3 - 19:07
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Gethsemane

Gethsemane
[1919]
In “Epitaphs of the War”.
Musica composta nel 2004 da Gary Bachlund, cantante lirico e compositore che vive tra Los Angeles e Berlino. Quinto brano da “Songs of War”, sette canzoni per baritono e pianoforte.

Rudyard Kipling fu senz’altro uno dei portabandiera dell’imperialismo britannico ma nel 1915 le sue certezze dovettero vacillare. Suo figlio John, il destinatario della famosa poesia “If”, fu tra i quasi 8000 morti della battaglia di Loos-en-Gohelle, una disfatta per i britannici nonostante che, per la prima volta sul fronte occidentale, avessero fatto pure uso dei gas.
Il giardino del Getsemani, dove Gesù attese consapevole il tradimento di Giuda e l’arresto, è qui la Piccardia, ad indicare quelle regioni del nord est francese dove ebbero luogo alcuni tra i più cruenti combattimenti della Grande Guerra, come appunto quello di Loos (che si trova nel Nord-Pas-de-Calais)… E’... (Continues)
1914-18
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/1/3 - 15:53
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In Time Of "The Breaking of Nations"

In Time Of
[1915]
Dalla raccolta “Moments of Vision” pubblicata nel 1917.
Molti autori l’hanno proposta in musica. Secondo quanto riportato dall’importante database The Lied, Art Song and Choral Texts Page, il primo dovrebbe essere il compositore britannico Gerald Finzi (1901-1956) nel suo “Requiem da camera” del 1924.

Nella sua produzione letteraria Thomas Hardy ha spesso condannato la guerra e i suoi orrori, ma in questa poesia a prevalere è la visione ottimistica del futuro del genere umano al termine di ogni conflitto: le dinastie e le loro guerre sono destinate ad essere dimenticate, scomparendo nella notte della Storia, mentre la Vita, ancora una volta, come sempre, trionfa.
Hardy scrisse questa poesia con riferimento alla Grande Guerra ma molto probabilmente fu concepita molti anni prima, visto che egli conobbe anche la carneficina della guerra franco-prussiana combattuta 45 anni prima.
Only a man harrowing clods
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/1/3 - 15:04
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Attack

Attack
[1918]
Da “Counter-Attack and Other Poems”
Musica composta nel 2004 da Gary Bachlund, cantante lirico e compositore che vive tra Los Angeles e Berlino. Terzo brano da “Songs of War”, sette canzoni per baritono e pianoforte.
At dawn the ridge emerges massed and dun
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/1/3 - 13:43

The Last Laugh

The Last Laugh
[1918]
Musica di Jason Rico, giovane compositore e musicista americano, da “War”, ciclo di canzoni per tenore e pianoforte.
'Oh! Jesus Christ! I'm hit,' he said; and died.
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/1/3 - 10:06
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Dulce Et Decorum Est

Dulce Et Decorum Est
[1917-18]
Nella raccolta “Poems”.
Musica del compositore e pianista britannico Algernon Ashton (1859-1937).



Abbiamo già incontrato questo titolo e la poetica di Owen (Dulce Et Decorum Est Pro Patria Mori, canzone inedita di Regina Spektor). Questo è il testo della poesia originale, una delle più belle contenute in “Poems”, raccolta pubblicata nel 1920 con la prefazione di Siegfried Sassoon dopo la morte di Owen, caduto nella battaglia del fiume Sambre, al confine tra Francia e Belgio, il 4 novembre del 1918, a una settimana dalla fine della Grande Guerra. Destino beffardo: lui che contro la guerra, pur senza sottrarsi ad essa, aveva cantato, venne pianto dalla madre nel momento stesso in cui tutte le campane suonavano per annunciare l’armistizio e la fine dell’orrendo macello…

Owen scrisse le poesie contenute in “Poems” tra il 1917, mentre si trovava ricoverato nell’ospedale di Craiglockhart... (Continues)
Bent double, like old beggars under sacks,
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/1/3 - 09:27
Song Itineraries: World War I (1914-1918)




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