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Song Itinerary War in Viet Nam as seen from Italy and from the rest of the world

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L’enfant mort

L’enfant mort
‎‎[1968]‎
Parole di Rose Marie Moulin ‎
Musica di Hélène Martin
Nell’album “La gloire - Récital n° 5”.‎
Interpretata anche nel disco di Hélène Martin intitolato “Terres mutilées”‎

Una canzone contro la guerra in Vietnam, quella americana, che però – è bene ogni tanto ricordarlo ‎‎– fu la “naturale” prosecuzione della guerra d’Indocina combattuta dal 1946 al 1954 dai colonialisti ‎francesi contro Hô Chi Minh e la sua Repubblica democratica.‎

Al proposito vi consiglio la visione del film “The Quiet American” (“Un americano tranquillo”) dal ‎romanzo di Graham Green del 1955, sia nella versione originale di Joseph L. Mankiewicz datata ‎‎1958 sia nel bel remake di Phillip Noyce (2002) con Michael Caine e Brendan Fraser. Il racconto ‎mostra come i servizi segreti americani già nei primi anni 50 preparassero, attraverso vere e proprie ‎attività terroristiche, l’avvicendimento con i francesi in Vietnam.‎
Hier, ils ont tiré encore
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/5 - 11:23
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Les balles de la civilisation

Les balles de la civilisation
‎[1972]‎
Parole di Mireille Gansel
Musica di Pierre Buffenoir
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix

Ô, balles de cuivre si fraîches et d'un si beau rouge
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/4 - 14:19
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Être mère au Vietnam

Être mère au Vietnam
‎[1972]‎
Parole di Mireille Gansel (traduzione dei versi di una qualche poesia di autore vietnamita)‎
Musica di Jean Paul Roseau
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix

Être mère au Vietnam n'est pas chose facile
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/4 - 14:01
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Ciudad Ho-chi-minh

Ciudad Ho-chi-minh
[1975]
Musica / Música / Music:
José Seves Sepúlveda
Album: Hacia la libertad


Ciudad Ho-chi-minh non ha parole; è un brano interamente musicale. Tanti anni fa godette di un po' di fama; stenterei adesso a trovare qualcuno che se ne ricordasse almeno un po', e sapesse accennare alle sue prime note. Risale a un aprile di trentasette anni fa, quando finì, finalmente, una guerra tra le più lunghe e sanguinose del ventesimo secolo. Finì con un elicottero che scappava ignominiosamente dall'ambasciata della più grande "potenza" mondiale, che non aveva saputo piegare un popolo intero; sotto gli occhi di un solo giornalista che testimoniò quegli storici avvenimenti. Si chiamava Tiziano Terzani ed era nato a cinquecento metri da dove abito, in via Pisana al numero 147, rione di Monticelli, Firenze.

Mentre i vietnamiti si riappropriavano del proprio paese, i cileni avevano da poco iniziato il... (Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2012/11/12 - 23:15
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Our President Johnson, Maybe You Don't Know

Our President Johnson, Maybe You Don't Know
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
«Our President Johnson
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/11/11 - 18:02
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Viêt Nam 67

Viêt Nam 67
Le chant du monde - 1967
Viêt Nam 67
(Continues)
Contributed by MR 2012/8/19 - 12:08
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Smiley

Smiley
‎[1969]‎

Questo è uno strano caso di canzone con un’apparente doppia paternità.‎
Stando ad alcuni siti, tra cui en.wikipedia, “Smiley” fu scritta nel 1969 da Ronnie Burns e Johnny ‎Young, altro famoso artista australiano. I due furono ispirati dalla storia di un loro amico, tal ‎Normie Rowe, anch’egli cantante, che era stato spedito a combattere in Vietnam e ne era tornato ‎talmente malconcio da dover interrompere la propria carriera artistica.‎
Invece, sul sito Hard To ‎Find Songs la stessa canzone viene attribuita al cantautore neozelandese Craig Scott che l’avrebbe ‎composta nel 1971 “regalandola” poi a Burns.‎
Siccome la prima tesi mi è sembrata più convincente e confortata da riscontri, ho deciso di attribuire ‎‎“Smiley” a Ronnie Burns, che oltre tutto è un campione di taekwondo e non vorrei che s’incazzasse ‎con me…
Smiley, your out in the world today
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/12/23 - 14:36
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Hallå där bonde

Hallå där bonde
‎[1972]‎
Dall’EP intitolato “Vi slåss för vår framtid” (“Lottiamo per il nostro futuro”)‎



Una canzone di stile propagandistico contro la guerra in Vietnam e l’imperialismo americano, da un ‎gruppo musicale organico al partito comunista svedese. ‎
Dialogo tra un viet-cong, ben preparato militarmente e politicamente, e un contadino che all’inizio è ‎molto poco incline ad aiutare il comunista e ad essere da lui indottrinato… Alla fine il contadino ‎consentirà al viet-cong di nascondere nella sua capanna le armi catturate agli americani invasori, ‎diventando così lui stesso un combattente…‎
Non che questo genere di canzoni mi piaccia molto (e ce ne sono tante di questi “Pugni chiusi” ed ‎altri consimilari svedesi, un intero songbook, ‎‎“Sånger till Vietnam” – sempre che qualcuno abbia voglia di trascriverle…), però è pur sempre ‎una CCG ed una testimonianza della cultura antimperialista dell’epoca.‎
Kommunisten - Hallå där bonde, får jag gömma mig här?
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/12/20 - 15:00
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Viêt Nam

Viêt Nam
‎[1968]‎
Scritta dal poeta e cantautore francese Henri ‎Gougaud probabilmente ispirandosi ai versi di un qualche poeta vietnamita.‎
Nell’EP della Solleville che si apre con “Et je t’appelle”

Au Viêt Nam il y avait‎
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/12/20 - 10:17
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L'America di Nixon

L'America di Nixon
[1969]
Testo e Musica di Franco Trincale
Album: Trincale 4 - Canzone Nostra



« Non sarò il primo Presidente degli Stati Uniti che perde una guerra ».
(Dichiarazione di Richard Nixon, nuovo Presidente degli Stati Uniti)

« Non posso credere che una potenza di quarto ordine come il Vietnam del Nord non abbia un punto debole ».
(Henry Kissinger rivolto al suo staff di collaboratori nel settembre 1969).

Il nuovo presidente Richard Nixon, personalità complessa e contraddittoria, fin dall'inizio del suo mandato elaborò una nuova strategia globale statunitense (la cosiddetta dottrina Nixon) per la guerra in Indocina basata su una realistica valutazione della situazione locale e internazionale e su una spregiudicata applicazione di nuovi programmi diretti ad evitare in ogni caso la sconfitta finale degli Stati Uniti.
Coadiuvato da abili collaboratori, come Henry Kissinger, consigliere... (Continues)
E l'America di Nixon pace più non ha
(Continues)
Contributed by giorgio 2011/10/28 - 09:34
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El derecho de vivir en paz

El derecho de vivir en paz
平和に生きる権利
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2011/9/10 - 19:47
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Indocina

Indocina
Ho aggiunto gli accordi, ogni correzione è benvenuta. Ciao da Jimijimi!
Indocina - Loredana Bertè
(Continues)
Contributed by Jimijimi 2011/8/9 - 23:27
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Il fiume dei profumi

Il fiume dei profumi
[1992]
Dall’album “Lacrime”.
Scritta da Biagio Antonacci.

Il “Fiume dei Profumi”, in vietnamita Sông Hương o Hương Giang, è quello che attraversa Huế, al centro del Vietnam, città che durante la guerra era sul confine tra la repubblica democratica del nord e lo Stato collaborazionista del sud.
La battaglia di Huế, combattuta durante l’offensiva del Tết del 1968, fu una delle più cruente e sanguinose dell’intero conflitto nel sud est asiatico e durò tutto il mese di febbraio: vi morirono quasi 700 soldati statunitensi e loro alleati, 2.500 gli uccisi fra i vietcong. Alla fine della campagna del Tết, svoltasi a più riprese nel corso dei primi 8 mesi del 1968, i morti tra i marines e i loro alleati furono più di 9.000, forse più di 45.000 fra le “formiche” combattenti del nord… I civili uccisi – ovviamente tutti vietnamiti - vengono stimati in 14.000…

Tutto questo non emerge dalla canzone,... (Continues)
Amore
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/2/22 - 16:18
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Ballata del piccolo An

Ballata del piccolo An
una Poesia...una delle più belle canzoni che abbia mai ascoltato! Arriva dritta al cuore con la sua dolcezza sciogliendomi il sangue ma allo stesso tempo te lo gela giungendoti alla mente e disegnandomi in maniera nitida l'immagine di quel Vietnam brutalizzato ma eroico, capace di resistere e vincere.
Una canzone capace di smuoverti dal profondo suscitando rabbia, indignazione, speranza, empatia, fiducia e speranza.
Bellissima l'antitesi di fondo tra la cosa più ignobile prodotta dall'umanità (la guerra) e quella più dolce (l'infanzia).
davide prati 2010/11/10 - 13:13
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El niño de Vietnam

El niño de Vietnam
Album : Historia de un Verdadero Sex-enio I
Oye estos lamentos joven americano,
(Continues)
Contributed by adriana 2010/8/16 - 16:47
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Yankee tornatevene a casa

Yankee tornatevene a casa
Cari compagni, contrariamente a quanto pubblicato la canzone fu scritta e musicata da me nel 1970 a Werbellinsee, nord di Berlino, in un campo internazionale dove conoscemmo dei pionieri vietnamiti. La cara Janna la cantò in un gruppo di giovani e poi, anni dopo, la FGCI la pubblicò in un disco con altre due canzoni vietnamite.
E' una piccola cosa ma se volete (e potete chiedere conferma a Janna) le cose sono andate così.
Un abbraccio.
Giuliano Boffardi
Genova
Giuliano Boffardi 2010/8/12 - 17:31
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Ninna nanna per un bambino del Vietnam

Ninna nanna per un bambino del Vietnam
[1975]

Scritta con Beppe Chierici.

Singolo poi incluso anche in "Il paese dei bambini con la testa", sempre del 1975, ultimo album della grande cantante e compositrice italiana, morta suicida nel 1993 insieme al marito, l'attore Tino Schirinzi
C'è un bambino là in Oriente
(Continues)
Contributed by Bartolomeo Pestalozzi 2010/8/10 - 18:34
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Lettera alla mia amica

Lettera alla mia amica
Ad eseguire la canzone nel disco collettivo "Generazione Vietnam" non era il Canzoniere delle Lame ma Il Contemporaneo di Modena, che probabilmente ne è anche l'autore...
The Lone Ranger 2010/7/29 - 12:27
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Nixon viene a Roma

Nixon viene a Roma
[1970?]
Dal disco collettivo "Compagno Vietnam", edizioni I Dischi del Sole.
Trovato su Il Deposito
Nixon viene a Roma,
(Continues)
Contributed by The Lone Ranger 2010/7/1 - 08:45
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Calley

Calley
Album: "Those Deep Buds"

William Calley was the leader of C Company, the platoon responsible for the mass slaughter at MY Lai on the 16th March 1968.
He was the only one of a number of killers that day ever to be sentenced.
He got Life in 1971 but was released pending appeal by Nixon after 3 days and finally released in 1974 after spending 3 years as the most privileged prisoner in America.

The 1994 Dog Faced Hermans song "Calley" is written from the perspective of a journalist who travels to Calley's store in Columbus, GA to interview him. She is chased out of the store by an enraged Calley after asking about My Lai.
In my dream I went into Columbus - Columbus, Georgia, through the rain. Seemed only like I knew where I was going - to a store - Bill Calley - something - supplies - the name is hazy.
(Continues)
2010/6/29 - 21:50
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17 ans

17 ans
[1970]
Album "Camarade"

L'incontro tra Ferrat ed una giovane guerrigliera vietnamita.
Je l'ai vue je l'ai vue je vous jure un matin
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/11/2 - 11:55
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Till Jack

Till Jack
[1973]
Testo e musica: Cornelis Vreeswijk
Lyrics and music: Cornelis Vreeswijk
Text och musik: Cornelis Vreeswijk
Album: I stället för vykort

" Dall'album "I stället för vykort" del 1973, la canzone è una "cartolina" diretta a Jack, che era il figlio dell'autore e all'epoca aveva nove anni. [Jacopo Laverdure]

Nel 1973, Jack Vreeswijk, il figlio di Cornelis, è un bambino di nove anni (è nato a Stoccolma il 25 gennaio 1964); oggi ne ha quasi cinquantaquattro (qualche mese più giovane di me, per inciso) ed è diventato, pure lui, un apprezzato cantautore che, naturalmente, canta spesso le canzoni del babbo (sembra quasi la riproposizione svedese di Fabrizio e Cristiano De André). Nel '73, “i stället för vykort”, cioè “invece di una cartolina illustrata”, babbo Cornelis gli inviò questa canzone che riporta un po' pure me a quell'anno, quando di anni ne avevo dieci. Allora ci erano i B52,... (Continues)
Nu faller natten
(Continues)
Contributed by laverdure 2009/10/27 - 09:18
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Mujer de Vietnam

Mujer de Vietnam
[1974]
Album "Alí Primera, Volumen 2"
Con un hijo en la mano
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/4/17 - 13:11
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Vjetnama patrino

Vjetnama patrino
Teksto: Uejama Masao
Muziko: Gianfranco Molle
Kiam venos ree nin kolomb'
(Continues)
Contributed by Nicola Ruggiero 2009/3/7 - 17:50
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Khe Sanh

Khe Sanh
[1978]
Scritta da Don Walker, tastierista dei Cold Chisel.

L'assedio di Khe San fu una lunga battaglia della guerra del Vietnam, combattuta tra il gennaio ed il luglio 1968, durante la quale le forze dell'Esercito del Vietnam del Nord tentarono senza successo di distruggere la importante base dei Marines statunitensi situata nelle regioni settentrionali del Vietnam del Sud. (it.wikipedia)
(Bartleby)

*

The mood of the song is typified by its first verse.

The remaining verses describe the singer's aimless drifting after his return to Australia: womanising, post traumatic stress disorder, addiction to speed and Novocaine, getting work on oil rigs and flying helicopters. He has travelled the world: "I've been back to South East Asia but the answer sure ain't there". The final refrain is "Well the last plane out of Sydney's almost gone", as the singer heads to Hong Kong for casual sex.

Wikipedia
I left my heart to the sappers round Khe Sanh
(Continues)
2009/1/20 - 22:56
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America

America
[1968]
Testo e musica di Leoncarlo Settimelli
Nel disco del Canzoniere Internazionale intitolato “Questa grande umanità ha detto Basta! - Canzoni di lotta di tutto il mondo”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco nel 1972.


"In quegli anni gli Stati Uniti non erano solo quelli del Vietnam, ma anche quelli che avevano sospeso il titolo di campione del mondo a Cassius Clay, che si era rifiutato di partire per il Vietnam, quelli dell'uccisione di John e Bob Kennedy, di Martin Luther King, di Malcolm X, dell'arresto di Angela Davis, l'attivista nera che si dichiarava apertamente comunista. Coloro che erano al potere in quel paese che pure -ripeto- amavo, meritavano che si ricordasse loro quanti delitti avevano commesso in nome dell'anticomunismo e di un crescente imperialismo."

Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 50. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
L'America è fatta col sangue
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2008/12/22 - 10:43
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Tout le monde il est beau

Tout le monde il est beau
(1972)

Tout le monde il est beau est une chanson très anti-guerrière, comme l'était Jean Yanne lui-même. C'est une de ces chansons qu'on entend une fois et qu'on n'oublie jamais. Evidemment, elle est un torrent d'ironie à froid comme jean Yanne en faisait quand il harponnait les bêtises du monde. La guerre, l'argent, la religion, les militaires, les curés, les margoulins, les collabos, les fachos... Les guerres dont cette chanson parle ont connu des destins divers : les Biafrais ont disparus purement et simplement de la carte du monde, le Vietnam s'en est sorti à peu près bien, quant aux fédayins... ils continuent.
Et nous, mes frères, dans la fraîcheur de la nuit, nous pensons toujours à Jésus Christ, celui qui a dit : Tout le monde il est beau, tout le monde il est gentil.
Vous remarquerez que l'affaire commence à Paris (1968 sqq) quand les pavés volent comme de grands oiseaux gris...
Mais il n'y a pas qu'à Paris que l'on entend le bruit des matraques sur les crânes intelligents...
Quand les pavés volent, comme de grands oiseaux gris,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2008/10/15 - 19:39
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Consigli per una buona condotta

Consigli per una buona condotta
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli e Marco Ligini
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti

"La canzone più dura era forse quella scritta con Marco Ligini, un architetto prestato al cabaret (quello messo in scena all'Armadio) che aveva un linguaggio pungente e iconoclasta (una volta mi definì "l'Orietta Berti della Rivoluzione"). "

Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 38. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Per ogni cento Vietcong massacrati
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2008/4/22 - 18:25




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