À l'ombre des maris
Georges BrassensTraduzione-rielaborazione italiana di Pardo Fornaciari dal sito... | |
ALL'OMBRA DEI MARITI I paladini della virtù non se ne adombrino: Se avessi avuto l'onore di comandare a bordo, A bordo del Titanic, quando ha fatto naufragio, Avrei gridato: "Prima le mogli adultere!" Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... Ché, per appagare e calmar la febbre ardente Del povero solitario, che certo non è di legno, Niente è comparabile alla sposa infedele, Mogli di capistazione (*), siete voi le migliori! Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... Quanto a voi, signor miei, amate a vostra guisa; Ma quanto a me, dato ch'ebbi a comprendere un dì Che le mogli adultere son una più squisita dell'altra Cerco la felicità all'ombra dei mariti. Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... All'ombra dei mariti; però, e va da sé, Non del primo che viene, faccio una selezione: Se la signora Rossi, putacaso, mi garba, Bisogna in più che mi garbi anche il signor Rossi. Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... Occore che quel signore abbia una bella faccia, Sennò poi ci ripenso, e telo di corsa; Non son di gusti facili, mi rifiuto di bere Nel bicchiere di un signore che non mi piace. Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... Lontani sono i miei esordi, quando, inesperto, Puntavo gli occhi addosso alle mogli di sbirri: Ancora, certo, non ero propenso all'estetica, Ma un tal cattivo gusto ora non l'ho più! Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... Eh sì, sono pignolo, puntiglioso, ma credo Che il marito debba essere un gentleman completo, Dato che si finisce per diventare intimi A forza, a forza di darsi sempre il cambio... Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... Eh se s'incoccia, sì, in dei mariti infami! Però cert'altri son così gentili, buoni, calorosi Che, anche quando non s'ama più sua moglie, Si continua a far finta soltanto per loro. Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... È questo il caso, ora: mi sento triste, affranto Quando ho da "far del bene" a una che se la tira; Però io e suo marito siam come Oreste e Pilade, E, per non perder l'amico, la coccolo ancora. Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... Spiacermi non le basta, lei mi tradisce pure E quando ho voglia, infuriato, di spaccare ogni cosa E urlo: "La misura è colma! Ora ci diamo un taglio!", Suo marito mi supplica: "No! Non mi lasciare!" Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... E allora io rimango; e insieme ci si adula, Gli dico: "Sa, lei è il cornuto che amo di più!" E quello mi risponde: "Tra tutte le mie corna, Quelle che devo a lei, signore, per me sono sacre." Non lapidate l'adultera, Dietro ci son io... E io rimango, e talvolta, quando quella stronzetta Si attarda in compagnia dell'amante di turno, Quando la babysitter è uscita e il marito è a pesca Sono io, povero me, che bado ai bambini. Non lapidate l'adultera! | ALL'OMBRA DEI MARITI IN FIOR Moralisti pelosi, non ve n’abbiate a male se io disprezzo le coniugali virtù se in caso di naufragio griderei di salvare bambini e donne, solo adultere però… Non lapidate lei se tradisce il suo lui dietro ci sono io… Per calmare la febbre del desiderio ardente d’un solitario cuore ch’errante se n’ va non c’è niente di meglio d’una sposa incostante mogli di marinai, chi vi consola è qua! Non lapidate lei, ecc. All’ombra dei mariti in fior con spose disponibili io cerco un po’ d’affetto, io mi vo a consolar non c’è niente di meglio d’un ménage borghese con il marito contento dei corni che ha Non lapidate lei, ecc. Ma dato che al coniugio altrui mi presto a dar supporto certi gusti tutelo, in fondo è mio dover se alla signora Rossi per caso faccio gola ci vuole un signor Rossi che piaccia anche a me Non lapidate lei, ecc. Quando insomma ho deciso che il toro per le corna lo prendo e non lo mollo mi tengo per me la mucca anche se non è più di grazie e vezzi adorna il suo cornuto io l’amo, fa parte di me… Non lapidate lei, ecc. Però talvolta accade che la nostra Messalina dopo il marito, l’amante la stufa di già sen va felice eterea, di fior in fior volteggia io resto al pezzo impavido, è mio dover! Non lapidate lei, ecc. E quando me ne voglio andar, ché la misura è colma il marito m’implora “No,no, non mi lasciar perché fra tutti i corni di cui ho la fronte adorna a quelli che ci hai messo non so rinunciar” Non lapidate lei, ecc. Perciò se Messalina va a intesser nuove tresche se a pesca va il marito, e la nonna non c’è se qualcuno telefona chi è che gli risponde? la casa, i bimbi, il cane stan tutti con me Non lapidate lei, ecc. e non pigliate a sassate le donne sposate se fanno le porcate! |
(*) Come in altre sue canzoni, qui Brassens fa riferimento ai "capistazione" e alle loro mogli. In Francia, il capostazione è un po' il "cornuto" per eccellenza: la cosa sembra risalire ad una canzone popolare, Il est cocu le chef de gare, che le truppe francesi cantavano a quelle inglesi durante la I guerra mondiale.