| Versione italiana di Riccardo Venturi |
DICHIARAZIONE | DICHIARAZIONE |
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Io dichiaro lo stato di gioia senza fine | Dichiaro lo stato di felicità permanente |
e il diritto di ognuno ad ogni privilegio | e il diritto di ognuno ad ogni privilegio. |
io dico che il dolore è il grande sacrilegio | Dico che la sofferenza è un sacrilegio |
giacché esiste abbondanza di rose e di pane. | quando per tutti ci sono rose e pan bianco. |
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Io contesto la legittimità della guerra | Contesto la legittimità delle guerre, |
la civilizzazione in braccio ai mercenari | la giustizia che uccide e la morte che punisce, |
la giustizia che uccide ed i suoi ambasciatori | le coscienze che dormono in fondo al letto, |
la coscienza coperta da un palmo di terra. | la civiltà portata dai mercenari. |
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Ho guardato il millennio morire bruciando | Guardo morire questo secolo che invecchia. |
dalla cenere aspetto che un mondo migliore | Un mondo diverso rinascerà dalle sue ceneri |
sorga presto e perciò ho smesso di aspettare | ma non basta più semplicemente aspettarlo: |
e mi sporco le mani e mi spingo sul fondo. | io l'ho troppo atteso. Adesso lo voglio. |
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Che la mia donna brilli ad ogni ora del giorno | Che la mia donna sia bella a ogni ora del giorno |
senza dissimulare mai la sua stanchezza | senza doversi mascherare sotto il belletto |
sotto l'ombretto sparso sulla sua bellezza | e che non si dica più di rimandare a più tardi |
senza mai rimandare quest'amore ora eterno. | la voglia di lei e di farci l'amore. |
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Che mio figlio sia degli uomini e non degli adulti | Che i nostri figli siano uomini, e non degli adulti |
e che sia ciò che vuole e che sia solo quello | e che siano quel che un tempo noi esser volevamo. |
che mi sia un compagno un amico un fratello | Che noi siamo fratelli complici e compagni |
non la generazione che mi lancerà insulti. | invece di due generazioni che si insultano. |
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E che i padri scendano dalla croce dei ruoli | Che i nostri padri possano infine emanciparsi |
e che trovino il tempo di amarsi fra loro | e che prendano il tempo d'accarezzar la loro donna |
dopo tutta una vita di morto lavoro | dopo tutta una vita di sudore e di lacrime |
dopo tutto il lavoro per stare da soli. | e due dopoguerra che non erano la pace |
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Io dichiaro lo stato di gioia permanente | Dichiaro lo stato di felicità permanente |
senza musica e senza nessuna poesia | senza che questo sian delle parole musicate, |
senza prima aspettare un qualunque messia | senza attendere che vengano i tempi dei messia, |
senza prima votarlo in nessun parlamento. | senza che sia votato da alcun parlamento. |
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Io dichiaro che il caso ormai è stato abolito | Dico che, d'ora in poi, saremo responsabili. |
responsabilità è degli esseri umani | Non renderemo conto a nessuno né a niente |
la forza la portiamo nelle nostre mani | e trasformeremo il caso in destino, |
non in quelle dei soldi, di dio, dello stato. | soli a bordo, senza padrone, senza dio e senza diavolo. |
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E se vuoi unirti a noi devi esser te stesso | E se vuoi venire, traversa la passerella, |
c'è posto per ognuno e di qualunque età | c'è posto per tutti e per ognuno di noi |
siamo tutti giganti senza umiltà | ma ci resta ancora della strada da fare |
siamo sempre in cammino e iniziamo da adesso. | per veder brillare una nuova stella. |
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Io dichiaro lo stato di piena libertà. | Dichiaro lo stato di felicità permanente. |