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Naufragio a Cutro

Marina Corti e Bruno Podestà
Lingua: Italiano


Marina Corti e Bruno Podestà


Li han visti nel buio aggrappati alle sponde,
li hai sentiti gridare in mezzo alle onde.
Hanno detto che c'era tempesta sul mare,
la guardia costiera li ha guardati annegare.

Fuggiti da guerre, violenze e da fame,
da città sbriciolate fra bombe e pietrame
Dove anche ai bambini è vietato sognare
l'Europa civile non vuole aiutare.

Addio, Mohamed, addio, Rashida,
addio, Bashar, piccola Jalina.
Non siete persone per chi è a governare,
ma solo migranti annegati nel mare.

Rischiare la pelle, i figli e i parenti,
stipati su barche sfasciate e cadenti
Ha detto il ministro, non è cosa da fare,
vi respinge l'Europa, potete annegare.

Un orsacchiotto incrostato di sabbia,
fra assi divelte rimane la rabbia.
Restan soltanto nei vari rottami,
speranze spezzate di poveri umani.

Addio, Mohamed, addio, Rashida,
addio, Bashar, piccola Jalina.
Non siete persone per chi è a governare,
ma solo un carico residuale.

Per giorni e per notti affiorano i corpi,
li cercano in mare, li cercano in molti.
Riemergeranno, basta avere pazienza,
sono dell'Europa la sporca coscienza.

Addio, Mohamed, addio, Rashida,
addio, Bashar, piccola Jalina.
Non siete persone per chi è a governare,
ma solo migranti annegati nel mare.

Addio, Mohamed, addio, Rashida,
addio, Bashar, piccola Jalina.
Non siete persone per chi è a governare,
ma solo migranti annegati nel mare.



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