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Lauda Silvio Salvatorem

Ivan Della Mea
Lingue: Italiano, Latino


Ivan Della Mea


Scrivevo canzoncine
Magari un po’ sfigate,
Pensavo troppo negativo
Con utopie malate.

Facevo il finto povero
E mi riusciva bene,
Rompevo il culo anche ai passeri
Cantando eterne pene.

Cantavo per la classe,
Cantavo per la massa,
Volevo ogni rio potere
Sparato nella fossa.

E solo a sessant’anni
Nel cielo blu madonna,
M’apparve Lui: guardate che rogna
Pesa, e non ha neanche la gonna.

Lui mi guardò e sorrise,
Compresi allora l’errore:
Schiantai prono sull’Unto
E dissi: O Salvatore!

A Te io mi rimetto,
A Te, o mio Signore
Con emozione, gioja e pianto
Disciolgo il carme e canto.

Lauda Sion Salvatorem
Lauda ducem et pastorem
In hymnis et canticis
Sit laus plena, sit sonora,
Sit jucunda, sit decora,
Mentis jubilatio.
Silvio vincit, Silvio regnat,
Silvio, Silvio imperat. [1]
[1] Loda, Sion, il Salvatore,
Loda la guida e il pastore
Con inni e cantici
Sia la lode piena e risonante
Sia la gioia della mente
Nobile e serena.
Silvio vince, Silvio regna,
Silvio, Silvio comanda. (trad. RV)



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