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Un giorno di digiuno

Paolo Fiorentino
Lingua: Italiano


Paolo Fiorentino

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2010
De Cantare
De Cantare
Eccomi qua
In esilio nella mia città
Dove resisto e canto
Qui, in una Napoli stanca
Tra la camorra e la casa bianca
Falchi arroganti
Piombano su creature tunisine
Colpevoli d'espatrio
E furto d'immagine
Un giorno di digiuno, sì
Soltanto uno

Venti del Mediterraneo
Antichi e leggeri
Che trasportate l'allegria dei musicanti
Spazzate via
Con la vostra ironia
L'ipocrisia dei potenti
Un giorno di digiuno, sì
Soltanto uno

Eccomi qua
Tra profeti in malafede
In cerca di prede
Nella tranquillità apparente
Della palude eccellente
Dove non c'è gloria
E i popoli orfani di storia
Ipnotizzati dalla fortuna
Che non è mai democratica, no
Non è mai democratica
Eccomi qua
A chiedere una rivoluzione del pensiero
Sempre più raro
Sempre più amaro
Sempre più raro

Venti del Mediterraneo
Antichi e leggeri
Che trasportate l'allegria dei musicanti
Spazzate via
Con la vostra ironia
L'ipocrisia dei potenti
Un giorno di digiuno, sì
Soltanto uno

Eccomi qua
Tra gli aborti di venti
E gli uomini vincenti
Tra metafisica ed aerobica
A vegliare una nazione che continua a morire
In un coma eccitato
Imitazione della vita
Eccomi qua
Tra Forcella e la curia
Tra l'avidità e la penuria
Dove resisto, canto, sudo, vivo, spero, canto

Venti del Mediterraneo
Antichi e leggeri
Che trasportate l'allegria dei musicanti
Spazzate via
Con la vostra ironia
L'ipocrisia dei potenti

inviata da Alberto Scotti - 16/4/2021 - 15:30




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