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Un Canadien errant, ou Le Proscrit

Antoine Gérin-Lajoie
Lingua: Francese


Antoine Gérin-Lajoie

Lista delle versioni e commenti

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1. Ed. La Bonne Chanson, 1937.


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[1842]
Testo / Paroles / Lyrics / Sanat: Antoine Gérin-Lajoie
[Prima versione / First version / Première version / Ensimmäinen versio: 1839]
Musica / Music / Musique / Sävel: J'ai fait une maîtresse (Canzone popolare canadese / Canadian folksong / Chanson populaire canadienne / Kanadalainen kansanlaulu)

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Sotto il titolo di Un Canadien errant va una canzone scritta nel 1842 da Antoine Gérin-Lajoie dopo la Rébellion du Bas-Canada ( o Rébellion des Patriotes) degli anni 1837-38, vale a dire la ribellione ed il conseguente conflitto militare scoppiato nella colonia britannica del Basso Canada (l'attuale Québec) tra l'occupante coloniale e la popolazione, interamente di discendenza e lingua francese. Fu un conflitto assai violento; la ribellione fu stroncata ed ebbe come conseguenza la condanna a morte di centinaia di ribelli, e l'esilio forzato (particolarmente negli Stati Uniti e in Australia) di centinaia di altri.

Antoine Gérin-Lajoie (1824-1882)
Antoine Gérin-Lajoie (1824-1882)
Antoine Gérin-Lajoie, di discendenza savoiarda, e che sarebbe divenuto uno dei principali avvocati franco-canadesi ed anche un poeta, romanziere e giornalista, la scrisse all'età di diciott'anni (era nato nel 1824) mentre preparava gli esami di maturità classica presso il Seminario di Nicolet; pochi anni prima, ancora adolescente, aveva assistito al conflitto e, diciassettenne, nel 1839, era stato testimone diretto, a Cap-Diamant, della partenza di un grosso veliero a bordo del quale si trovavano incatenati 141 ribelli condannati all'esilio perpetuo in Australia, a diecimila chilometri da casa. Profondamente toccato dall'avvenimento, il giovanisse Gérin-Lajoie scrisse allora una prima versione di ciò che sarebbe divenuta Un Canadien errant.

La canzone era stata scritta originariamente per essere cantata su una melodia popolare esistente (Par derrière chez ma tante); fu pubblicata nel 1844 dal giornale Le Charivari Canadien con le sole iniziali dell'autore (A.G.L.) con il titolo Le Proscrit, e con l'indicazione di cantarla su un'altra melodia popolare, Au bord d'un clair ruisseau. Il folklorista franco-canadese Ernest Gagnon, nelle sue Chansons Populaires du Canada (1865), indica però come melodia originale quella della canzone J'ai fait une maîtresse, che da allora è considerata definitiva.

reccohenUn Canadien errant fa parte del repertorio della Bonne Chanson, una casa editrice indipendente fondata a St. Hyacinthe, nel Québec e dedicata alla conservazione e alla diffusione della canzone franco-canadese di qualità, sia popolare che d'autore. La canzone è in catalogo sin dal 1937, l'anno stesso della fondazione della casa editrice. Tra i tanti suoi interpreti, si ricordano Nana Mouskouri (nell'album eponimo, 1966) e, soprattutto, il canadese Leonard Cohen, nell'album Recent Songs (1979) dove reca però il titolo in inglese (The Lost Canadian) ed è cantata con una pronuncia decisamente outlandish, nonché con un curioso arrangiamento "messicano". Probabile che, nella scelta di Cohen di cantarla, siano intervenute anche componenti autobiografiche ed un sentimento costante di esilio: Cohen ebbe a dichiarare persino di sentirsi "Un canadese errante con musica mariachi".

La canzone di Antoine Gérin-Lajoie ha una notevole portata storica, emozionale e patriottica per i franco-canadesi. All'epoca in cui fu scritta, occorre ricordare che il “Canada” corrispondeva esclusivamente a ciò che adesso è il Québec, e che i “Canadiens” erano soltanto i québecois (da qui il titolo). La canzone, tra le altre cose, fu conosciuta anche in altri territori di lingua e tradizioni francesi, come la Louisiana, il Canada Occidentale e la Nuova Inghilterra, dove esistono tuttora componenti francofone (si pensi ai Cajun della Louisiana) che hanno conosciuto l'esilio. In particolare mi riferisco qui alla Deportazione degli Acadiani avvenuta tra il 1755 e il 1763. Ciò ha fatto sì che la canzone sia stata adattata a quegli avvenimenti, con il titolo Un Acadien errant (ma cantata originariamente, a quanto pare, sulla severa musica ecclesiastica del canto gregoriano Ave Maris Stella). [RV]



Dal film-documentario "The Song of Leonard Cohen" (1980), diretto da Harry Rasky. Nel filmato, Leonard Cohen traduce all'impronta la canzone in inglese.
Un Canadien errant,
Banni de ses foyers,
Parcourait en pleurant
Des pays étrangers.

Un jour, triste et pensif,
Assis au bord des flots,
Au courant fugitif
Il adressa ces mots :

« Si tu vois mon pays,
Mon pays malheureux,
Va, dis à mes amis
Que je me souviens d'eux.

Ô jours si pleins d'appas
Vous êtes disparus,
Et ma patrie, hélas!
Je ne la verrai plus!

Plongé dans mes malheurs, [1]
Loin de mes chers parents,
Je passe dans les pleurs
D'infortunés moments.

Pour jamais séparé [2]
Des amis de mon cœur,
Hélas! Oui je mourrai,
Je mourrai de douleur!

Non, mais en expirant, [3]
Ô mon cher Canada !
Mon regard languissant
Vers toi se portera... »
[1] Ce couplet, et les deux autres qui suivent, ne sont pas généralement chantés dans les versions plus récentes (Leonard Cohen, Ian & Sylvia etc.)

[2] V.note 1

[3] V. note 1






inviata da Riccardo Venturi - 20/1/2021 - 10:24




Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Anonimo Toscano del XXI Secolo, 20-1-2021 13:02
IL CANADESE ERRANTE

Un Canadese errante
In esiglio dalla sua Patria,
In làgrime vagava
Per terre straniere.

Un dì, triste e cogitabondo
Seduto in riva un fiume,
Alla corrente che fuggiva via
Queste parole rivolse:

“Se vedi il mio paese,
Il mio paese sventurato,
Va, e di' ai miei amici
Che di lor mi sovvengo.

O giorni sì splendidi,
Siete scomparsi,
E la mia Patria, ahimè!
Non la vedrò mai più.

Immerso nelle mie disgrazie, [1]
Lungi dalla mia amata famiglia,
Io passo singhiozzando
Momenti di sventura.

Per sempre separato [2]
Da' miei più cari amici,
Ahimè! Io ne morrò,
Io morrò di dolore!

Già! Quando spirerò, [3]
Mio amato Canadà!,
Il mio sguardo languente
Verso di te anderà!

[1] Questa strofa, e le altre due che seguono, non sono generalmente cantate nelle versioni più recenti (Leonard Cohen, Ian & Sylvia ecc.)

[2] V. nota 1

[3] V. nota 1

20/1/2021 - 13:03




Lingua: Italiano

Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio: Gianni Barnini
UN CANADESE ERRANTE

Bandito dalla sua terra vagava un canadese
E attraversava piangendo un lontano paese
E attraversava piangendo un lontano paese

Un giorno che era seduto sulla riva del mare
Consegnò alla corrente le sue parole amare
Consegnò alla corrente le sue parole amare

Se vai nel mio paese che è così sfortunato
Vai a dire ai compagni che non ho mai scordato
Vai a dire ai compagni che non ho mai scordato

O giorni così intensi siete un ricordo ormai
Ed io il mio paese non lo rivedrò mai
Ed io il mio paese non lo rivedrò mai
Cover metrica

inviata da Gianni Barnini - 20/1/2021 - 19:14




Lingua: Inglese

English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös: en.wikipedia : Un Canadien errant
The Wandering 'Canadien' [1]

A wandering ‘Canadien’
Banished from his homeland
Travelled, weeping,
Through foreign lands.

One day, sad and thoughtful,
Seated on the river’s bank
To the fleeing current
He spoke these words:

“If you should see my home
My sad unhappy land
Go, say to all my friends
That I remember them

"O days once so full of charm
You are all gone away
And my homeland, alas!
I'll not see her again

"No, but with my last breath
O my dear Canada!
My sad gaze
Will go to you."
[1] This translation includes only 5 of the 7 original French verses (verses 5 and 6 are left untranslated). 'Canadien' is left in French to point out the difference of meaning with general 'Canadian'.

20/1/2021 - 20:12




Lingua: Inglese

English version / Versione inglese / Version anglaise / Englanninkielinen versio: John Murray Gibbon [1927]

John Murray Gibbon [1875-1952]
John Murray Gibbon [1875-1952]


Reproduced from en.wikipedia : Un Canadien errant. "This is the 1927 English version by John Murray Gibbon. Only the first verse preserves the ABAB rhyme pattern of the original French; thereafter it varies. It is singable but sacrifices much accuracy and arguably emotional depth in the translation. Note that the use of the word 'lad' here means a young adult man, as was common in the time period."
Once a Canadian lad

Once a Canadian lad,
Exiled from hearth and home,
Wandered, alone and sad,
Through alien lands unknown.

Down by a rushing stream,
Thoughtful and sad one day,
He watched the water pass
And to it he did say:

"If you should reach my land,
My most unhappy land,
Please speak to all my friends
So they will understand.

Tell them how much I wish
That I could be once more
In my beloved land
That I will see no more.

"My own beloved land
I'll not forget till death,
And I will speak of her
With my last dying breath.

My own beloved land
I'll not forget till death,
And I will speak of her
With my last dying breath."

inviata da Riccardo Venturi - 20/1/2021 - 20:27




Lingua: Tedesco

Traduzione tedesca / German translation / Traduction allemande / Saksankielinen käännös:
Lobolyrix (L. Trans.)
Ein Kanadier auf Wanderschaft

Ein Kanadier auf Wanderschaft,
Verbannt aus seiner Heimat,
Durchwanderte weinend
Fremde Länder.

Eines Tages, traurig und in Gedanken
Am Rande der Wellen sitzend,
Vor der flüchtigen Strömung,
Sprach er diese Worte:

Siehst du mein Land,
Mein unglückliches Land,
Geh und sag meinen Freunden,
Dass ich mich ihrer erinnere.

O Tage voller Reize
Verschwunden seid ihr,
Und meine Heimat, wehe mir!
Ich werde sie nicht wiedersehen!

Nein, doch mit meinem letzten Atemzug
O mein liebes Kanada!
Wird mein sehnender Blick
In deine Richtung gehen...

Siehst du mein Land,
Mein unglückliches Land,
Geh und sag meinen Freunden,
Dass ich mich ihrer erinnere.

20/1/2021 - 19:57




Lingua: Persiano

Traduzione persiana / Persian translation / Traduction persane (fârsi) / Persiankielinen käännös: Gone Memories (L. Trans.)
یک کانادایی سرگردان

یک کانادیی سرگردان
تبعید شده از تپش های قلبش
با چشمانی گریان راهی سفر می شود
به کشورهای خارجی

روزی غمگین و افسرده
کنار رودی نشسته بود
به آب جاری در حال فرار
کلماتی رو گفت

اگر کشورم را دیدی
کشور غم زده ام رو
به دوستانم بگو
که من آنها رو به یاد دارم

آه روزهای پر از جادو
ناپدید شده اند
کشور پدری ام، افسوس
هیچگاه آن را دوباره نخواهم دید

هیچگاه مگر هنگام مرگ
آه کانادای عزیزم
نگاه مشتاق من
همیشه به سوی تو خواهد بود

inviata da Riccardo Venturi - 20/1/2021 - 20:46


La scelta musicale di Cohen in questo caso, malgrado la sezione dei fiati mariachi iniziale non ha propriamente "un arrangiamento messicano". Certo anche l'uso della tromba al posto della fisarmonica trae in inganno ma il tratto malinconico e anche l'uso strascicato della voce sono tipici invece della musica cajun.

Il periodo in cui la incise era effettivamente un momento nostalgico per Cohen che meditava di ristabilirsi in Canada dopo più di dieci anni di assenza.

Giunti dalla Nuova Scozia, i Cajun furono bene accolti dai francesi che avevano al tempo il dominio sulla Louisiana. L'espressione "cajun" è una contrazione dialettale proprio del termine "acadian" e ancora essi oggi parlano un francese arcaico dovuto alle zone sperdute in mezzo alle paludi, che abitano.

Tornando a Cohen, la melodia di Un Canadien Errant sarà da lui ripresa e farà da base musicale molti anni dopo (nel disco Dear Heather, 2004, titolato alla cameriera di quand'era bambino) anche per The Faith, con un cambio di testo e di struttura della voce.

"J'ai fait une maitresse" ha avuto altre variazioni di cui la più conosciuta è "Se tu te mets anguille".

Flavio Poltronieri - 20/1/2021 - 14:06


Per Gianni Barnini: abbiamo notato il gran numero di traduzioni metriche e quindi cantabili che hai inserito. Se le canti perché non inserire anche i video?

CCG/AWS staff - 20/1/2021 - 20:29


Un Acadien errant cantata da Jeanette Arsenault



Cantata qui da Jeanette Arsenault, ma sulla melodia consueta e solo con la sostituzione di "Acadien" a "Canadien" (ma, nell'ultima strofa, resta il Canada: Jeanette Arsenault è, del resto, canadese).

Riccardo Venturi - 20/1/2021 - 20:57


Trovo sorprendente che la versione inglese venga attribuita a John Murray Gibbon. Sul volume "Chansons de Québec" (Waterloo Music Company Ltd. Waterloo, Ontario) risulta a cura di Edith Fulton Fowke. Lo stesso nei crediti dell'LP originale Columbia Records di Cohen e della ristampa seguente CBS in CD. (naturalmente parliamo unicamente delle prime 4 quartine che sono quelle cantate da Cohen)

Flavio Poltronieri - 20/1/2021 - 22:53


Non saprei che dirti qui, Flavio, dato che non sono in possesso né delle "Chansons de Québec", né dell'LP originale di Cohen. La traduzione viene attribuita a John Murray Gibbon sia nell'articolo Wikipedia (da cui l'ho ripresa), sia in Wikisource (dove viene indicata come pubblicata in Canadian Folk Songs, Old and New, London 1927). Se la traduzione è del 1927, difficile comunque che Edith Fulton Fowke ne sia l'autrice: la folklorista canadese era nata infatti nel 1913, e nel 1927 aveva quindi soltanto 14 anni. Certo, tutto è possibile; ma da una bibliografia della Fowke mi risulta che la sua prima pubblicazione, Folk Songs of Canada, risalga al 1954. Folk Songs of Quebec della Waterloo (di cui Chansons de Québec deve essere l'edizione in francese, dato che la Fowke era di madrelingua inglese e scriveva in inglese) è invece del 1957.

Se mi posso permettere, io trovo possibile che, essendo la Fowke la curatrice del volume, ci sia stato un semplice "Qui Quo Qua" come si suol dire; non oso neppure immaginare che Edith Fulton Fowke si sia attribuita una traduzione/versione non sua. Quanto ai crediti dell'LP originale Columbia di Recent Songs, siamo ancora in epoca largamente predigitale ed è possibile che le Folks Songs of Québec / Chansons de Québec della Fowke siano state un volume più accessibile di un volume pubblicato a Londra nel 1927. Certo, occorrerebbe consultare la fonte originale del 1927; chissà se è disponibile in rete da qualche parte. Saluti cari.

Riccardo Venturi - 21/1/2021 - 07:06




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