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Lamento a la muerte del perro Augusto

Sergio Vesely
Lingua: Spagnolo


Sergio Vesely

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[1975]
Documento (1986)
documento

Scritta da Sergio Vesely, classe 1958, musicista, militante di sinistra nel Cile della dittatura. Fu arrestato e detenuto nel campo di concentramento chiamato Melinka che si trova a Puchuncaví, nella regione di Valparaíso, e poi nel 1976 fu espulso dal paese e costretto all'esilio in Germania occidentale, dove vive ancora.
Nel suo album "Documento" pubblicato nel 1986.
Testo trovato su Cantos Cautivos



Una canzone che racconta di un cane randagio che nel campo di Melinka era diventato la mascotte dei detenuti politici. Lo avevano chiamato Augusto. Augusto el Perro, Augusto il Cane, in spregio a Pinochet. Quando nel 1975 i detenuti vennero trasferiti in una struttura carceraria a Puchuncaví, il cane Augusto, abituato a scorrazzare liberamente e ostile alle guardie che lo avevano sempre maltrattato, si rifiutò di essere trasferito, di essere chiuso in una cella... fu subito abbattuto da un ufficiale.
Un hambriento perro vagabundo
en la celda del cautivo hizo su hogar.
Prefirió el candado a la miseria
y sin querer cayó en una trampa mortal.

Sombra del amor, no te salva del rencor.

Perro Augusto, perrito sin dueño,
tú corrías tras un hueso de papel.
Prisionero en tu suerte perruna
plomo frío te darían de comer.

Sombra del amor, no te salva del rencor.

Perforó una bala tu ladrido,
pero el muerto de esa bala no eras tú.
Ese muerto seguirá cautivo,
solo y triste por tu desaparición.

Sombra del amor, no te salva del rencor.

Empezó a cantar una golondra
un canto de vida.

inviata da Bernart Bartleby - 17/11/2018 - 18:51




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