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I frà 'd San Bernardin

anonimo
Lingua: Italiano (Piemontese, Torinese)




[1917]
Testo piemontese risalente alla Rivolta del Pane di Torino, 21-24 agosto 1917
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.



Sull'insurrezione operaia di Torino del 1917 contro la guerra e contro la fame si veda Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo).
Qui basti ricordare che le due strofette in piemontese si riferiscono ad un episodio contestuale a quella rivolta, quando il 23 agosto la gente assalì, saccheggiò e bruciò il convento e la chiesa di San Bernardino nel quartiere Borgo San Paolo. Ciò avvenne perchè solo qualche tempo prima i frati avevano brutalmente malmenato, e forse seviziato, alcuni ragazzini che si erano introdotti nell'orto del convento per rubare della frutta...



Questo il racconto da "Storia di Torino operaia e socialista", di Paolo Spriano, 1972, p. 422:

"In Borgo San Paolo, nella stessa mattinata [del 23 agosto 1917] la folla saccheggia e incendia la chiesa di San Bernardino e l'attiguo convento dei frati. L'episodio ha alcune radici lontane: l'anno precedente aveva destato grade emozione nel quartiere - emozione di cui si era fatta eco Antonio Gramsci - il fatto che due ragazzi, entrati nell'orto del convento per rubare della frutta, fossero stati percossi dai frati i quali, - scriveva Gramsci - "li hanno sfregiati tracciando sul cranio il segno della croce". Già allora una dimostrazione ostile di cinquemila persone si era avuta in piazza Peschiera dinnanzi alla chiesa. I dimostranti, ora, "saldano il conto". Nell'incendio della chiesa viene distrutto un magazzino militare ospitato nei sotterranei. La polizia, giunta molto in ritardo, apre il fuoco e cadono sotto i colpi due manifestanti, tra cui una donna. Vengono operati numerosi arresti [...]; prima dell'arrivo della polizia due reparti dell'esercito vengono disarmati dai rivoltosi nei pressi della chiesa; non risulta però provata in questo caso una fraternizzazione di soldati e operai."
I frà 'd San Bernardin
s'a l'àn vedüsla brüta
l'àn daje fô a la ceśa
l'àn faje barba e prüca.

Va là va là va là
qualcheduno la pagherà.

E i frà 'd San Bernardin
a l'àn pasàla brüta
l'àn daje 'l fö a la butéga
l'àn faje la barba e prüca

Din don dan
tüt perché a'i mancava 'l pan.

inviata da Bernart Bartleby - 15/11/2018 - 17:37




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