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Benedicta 1944

Beppe Gambetta
Lingua: Strumentale


Beppe Gambetta

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17 Novembre 1944
(Andrea Polini)
Ніч яка місячна
(Mykola Vіtalіjovyč Lysenko / Микола Віталійович Лисенко)
Il suo nome: bandito
('Zuf de Žur)


2017
Short stories
short

monumento
Sull'Appennino Ligure, tra Genova e Alessandria, nella primavera del 1944 operavano due brigate partigiane, la Brigata Autonoma Alessandria e la 3ª Brigata Liguria. Tra il 3 e 6 aprile reparti tedeschi appoggiati da quattro compagnie della Guardia Nazionale Repubblicana (due provenienti da Alessandria e due da Genova) e da un reparto del reggimento di Granatieri di stanza a Bolzaneto, accerchiarono la zona del Tobbio. Il 6 aprile iniziarono gli scontri armati e mentre la 3ª Brigata Garibaldi Liguria cercò di rompere l'assedio dividendo i propri uomini in piccoli gruppi, la Brigata Autonoma Alessandria cercò una disperata difesa alla Benedicta e a Pian degli Eremiti. Il 6 aprile le truppe italo-tedesche fanno saltare la cascina della Benedicta dove i partigiani della 3a Brigata Liguria hanno insediato il loro comando, catturano molti uomini e incendiano numerose cascine. Il giorno dopo settantacinque prigionieri vengono fatti scendere a gruppi di cinque lungo il sentiero che porta al Gorzente e fucilati da un plotone di esecuzione composto da bersaglieri italiani comandati da un ufficiale tedesco. I cadaveri vengono sepolti in una fossa comune insieme a quelli di ventidue giovani catturati e trucidati nei boschi lì vicino.

Modalità di uccisione: fucilazione

Violenze connesse: incendio di abitazione,minamenti e esplosioni

Trattamento dei cadaveri: Esposizione dei cadaveri

Tipo di massacro: rastrellamento

Estremi e note penali: Gli imputati sono iscritti al registro degli indagati dalla Procura Militare della Repubblica, tribunale di Torino il 28.01.1995 per il reato di violenza con omicidio contro privati nemici e prigionieri di guerra

Siegfreid Engel. 
Procedimento riaperto nel 1996
Condannato dal Tribunale militare di Torino il 15 novembre 1999 alla pena dell'ergastolo
2002: il Governo tedesco rifiuta l’estradizione 
05.07.2002: la Corte d’Assise di Amburgo lo condanna a 7 anni di reclusione
17/6/2004: la Corte Federale tedesca annulla la condanna e riconosce la prescrizione del reato.

Otto Kaess è deceduto prima dell’inizio del dibattimento processuale.

Josef Peter risulta irrintracciabile dal 1945

Dell’iter processuale degli altri indagati non si hanno notizie

Annotazioni: L'elenco delle vittime è quello riportato in William Valsesia, La provincia di Alessandria nella Resistenza, cit., e tradizionalmente accettato, completato dai dati anagrafici desunti da I ribelli della Benedicta, cit.

Note sulla memoria (per maggiori informazioni vedi la sezione apposita): Per tenere viva la memoria dell'eccidio si è costituita nel 2003 l'associazione Memoria della Benedicta, che ha pubblicato volumi sulla storia dell'eccidio e sul processo a Siegfred Engel, uno dei responsabili.

straginazifasciste.it
Strumentale

inviata da Dq82 - 18/1/2018 - 14:01




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