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Tramonto a Paperopoli

Anonimo Toscano del XXI secolo
Lingua: Italiano




Indugia un po' sull'orizzonte, e l'orizzonte è rosa,
Ma tre attimi dopo è verde; quattro dopo è viola.
Mi accendo una sigaretta, il fumo non versa parola.

Oggi una folla scomposta, carognesca, irosa
Ha dato un ultimo assalto al Dollaro Depositato;
Non c'era nulla. Altri l'avevano già svacantato.

Il gelataio che scappa, corvi che volano neri.
C'è un camion, nelle urla s'immerge come un U-boot
Tirando giù dalla base la statua di Cornelius Coot.

Oggi, dicono, è cambiato tutto; disegnano l'odio,
Scompare quella certa innocenza rosa e finta
E domani l'orizzonte avrà quella vera, di tinta.

Per l'ultima volta guardo il caleidoscopio
Dell'invenzione, d'infanzie trascinate a riva
Succedersi in fughe dove soltanto la morte è viva.

Oggi, dicono, lo Zio ha sparato, ha tirato
Nel mucchio, è stato fatto a pezzi, squartato;
Il capitale ha raccolto quello che ha seminato.

Dicono pure che è insorto il Quartiere Agonia
Travolto da un'onda di sangue azzurrato,
D'ogni colore, sia acceso, sia piano o sfumato.

Si andava, si andava da tempo verso la tempesta,
Verso la livellazione terribile del fortunale,
Verso lo sprofondo di quel ventino fatale.

Nessun lieto fine mentre il sole affoga marrone
Volgari avventure, finite, estirpate, tradite,
Assurde vignette perdute nel nulla, sparite.

Rinascono in altri colori di un'altra terra,
In altri disegni, in altre sconfitte, nell'altro destino,
In altre storie, altre meraviglie d'un altro bambino.

Mi prendo il futuro e ce ne andiamo svegli
Verso quell'oscuro troppo spesso annunciato,
Verso un mondo nuovo che forse è già stato.



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