Lingua   

Tombstone Blues

Bob Dylan
Lingua: Inglese


Bob Dylan

Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

Lotus Man
(David Ackles)
Johnny Comes Marching Home
(Bob Lewis)
Roll on John
(Bob Dylan)


(1965)
Album: Highway 61 Revisited
Parole e musica del futuro premio Nobel per la letteratura, Mr. Robert Allen Zimmerman conosciuto come Bob Dylan

Bob Dylan – voce, chitarra, armonica, pianoforte
Mike Bloomfield – chitarra
Al Kooper – organo, pianoforte
Paul Griffin – pianoforte, organo, piano elettrico
Charlie McCoy – chitarra
Harvey Goldstein – basso
Bobby Gregg – batteria
Frank Owens – pianoforte
Russ Savakus – basso


Gli anni '60 sono stati un decennio rivoluzionario. Negli Stati Uniti la società e in particolare i giovani furono protagonisti di una radicale ribellione contro le vecchie morali che limitavano la loro libertà. Lo scontro generazionale si giocava non soltanto sul piano dei costumi. Le nuove generazioni chiedevano un cambiamento radicale in molteplici aspetti della società, dalle battaglie per i diritti civili al superamento di una arcaica morale sessuale, ma soprattutto volevano la fine di una guerra che mieteva le sue vittime proprio tra i più giovani. La risposta delle autorità fu la repressione violenta dei movimenti progressisti e pacifisti.

Sono molti gli artisti che hanno trasposto in canzone l'atmosfera di quegli anni turbolenti. Dylan dopo aver esordito come cantante di protesta con testi estremamente espliciti che appoggiavano le istanze del movimento, cambiò poi radicalmente rotta con la svolta elettrica, cominciata con l'album Bringing it all back home e continuata con il suo capolavoro Highway 61 Revisited nel quale è contenuta la canzone che presentiamo oggi. Questi due album importantissimi uscirono a distanza di meno di sei mesi, nel 1965. Per capire la portata rivoluzionaria di questi due lavori per la musica rock, basti pensare che quello stesso anno i Beatles stavano incidendo l'album Help che era ancora una raccolta di 45 giri di musica pop. Gli album della svolta dei Beatles (Revolver e Sgt Pepper) arrivano nel 1966 e 1967. I Rolling Stones non avevano ancora inciso Satisfaction. Dylan non solo entrava nel mondo del rock ma lo faceva da assoluto innovatore.



Non tutti avevano capito o accettato il nuovo corso del loro idolo. La svolta elettrica era stata vista dal pubblico del folk come un tradimento e se l'aneddoto di Pete Seeger con l'ascia pronto a tranciare il cavo di alimentazione dell'amplificazione al festival di Newport è una leggenda metropolitana (sembra che il folksinger si lamentasse più che altro della pessima acustica), è vero che durante le esibizioni elettriche dal pubblico qualcuno arrivò ad urlare “Giuda! Traditore!”. Come testimoniato in una celebre registrazione, Dylan risponde: “I don't believe you, you're a liar” (Non ti credo stai mentendo) e poi rivolto alla band: “Play it loud! Play it fucking loud!” (Suonate forte! Cazzo, suonate forte!) prima di lanciarsi in una memorabile versione di “Like a Rolling Stone”.

Se è vero che l'impegno diretto ed esplicito di Dylan era ormai accantonato insieme agli esordi da purista folk, non si può certo affermare che i suoi testi, per quanto più complessi e di difficile interpretazione, rimanessero estranei a ciò che accadeva intorno a lui. Come artista, Dylan continuava ad interpretare a modo suo la sostanza, lo spirito dei tempi.

Il genere delle canzoni Highway 61 Revisited non si può definire facilmente, né musicalmente né per i testi: non è né folk né rock'n'roll. I testi si allontanano dalle didascaliche ballate folk ma senza sconfinare nella semplicità e la spensieratezza del rock'n'roll. La seconda traccia in scaletta dopo la potente apertura di Like a Rolling Stone, è questa Tombstone Blues, che incarna il surrealismo degli anni '60 ed è un ritratto surreale (e, nella tradizione di Dylan, ricco di riferimenti biblici e letterari) della società della metà degli anni '60. “Se Salvador Dalì o Luis Buñuel avessero imbracciato una Fender Stratocaster e si fossero messi alla testa di una blues band, sarebbe probabilmente venuto fuori qualcosa tipo Tombstone Blues”.

Come per altre canzoni di Dylan, le interpretazioni sono molteplici e discutibili. Proviamo qui con l'aiuto di un ottimo articolo dal blog di Whiteliphant e dei commenti apparsi su genius, a spiegare come questa canzone contenga riferimenti espliciti alla guerra del Vietnam e in generale ai movimenti giovanili della metà degli anni '60… tanto che avremmo dovuta inserirla ben prima senza aspettare che il suo autore, cinquant'anni dopo averla scritta, diventasse un premio Nobel per la letteratura….

Al primo ascolto la canzone suona come confusionaria sia nel testo che nella musica, con un ritmo frenetico e popolata da una gran quantità di personaggi (simile a quelli che sfilano in Desolation Row, che chiude lo stesso album), che non sono sicuramente scelti a caso ma che indubbiamente hanno un riferimento storico o mitologico che svolge un ruolo chiave nello sviluppo della canzone. Si può notare che i personaggi interagiscono tra loro solo a coppie o al massimo a gruppi di tre, e in ogni strofa ci vengono presentati in una serie di ritratti surreali tutti da decifrare.

Nella prima strofa entra in scena il primo personaggio, il cavallo di Paul Revere. Paul Revere è un patriota americano protagonista della guerra d'indipendenza. Il cavallo è importante perché fu proprio grazie a una storica cavalcata notturna che Revere riuscì a vanificare il tentativo degli inglesi di assaltare i depositi di armi e munizioni dei coloni insorti: il 18 aprile 1775, assieme ad un altro patriota, William Dawes, cavalcò fra le prime ore della sera fino alla mezzanotte inoltrata fra Charlestown e Lexington per avvertire i capi dei rivoltosi (Samuel Adams, Samuel Prescott e John Hancock) dell'imminente arrivo di soldati inglesi appena sbarcati a North Beach.
Nel contesto della canzone il cavallo di Paul Revere è un simbolo fondante degli Stati Uniti. Per questo la sua reincarnazione è brandita dai padri della città, che rappresentano i politici e le altre forme di autorità. I potenti si rifanno ad un passato glorioso e all'epoca rivoluzionario ma lo utilizzano in funzione reazionaria. Dylan conclude “La città non ha nessun bisogno di essere nervosa” (è ovviamente un'affermazione ironica, perché se i governanti sono ridotti a glorificare la reincarnazione di un cavallo ci sarebbe invece molto da preoccuparsi).

Nella seconda strofa compaiono tre personaggi: Belle Starr, Jezebel e Jack the Ripper (Jack lo squartatore). Passiamo quindi da un patriota a un gruppo di famigerati criminali e assassini.
Belle Starr, nata Maybelle Shirley Reed, era una fuorilegge americana, una specie di Jesse James al femminile e detta la “regina dei banditi”. Jezebel (Gezabele) è una donna menzionata nella Bibbia che è considerata una donna malvagia, e generalmente utilizzata come simbolo della promiscuità sessuale. Jack lo squartatore, il più famoso del singolare terzetto, è naturalmente il famoso serial killer inglese della fine dell'800, mai identificato con certezza dalla polizia. Interessante come Dylan metta insieme questi personaggi. Abbiamo Belle Star che fa dono delle sue arguzie a Gezabele, ritratta ironicamente come una suora, che sta costruendo una parrucca per far travestire Jack lo squartatore, il quale ha un posto sicuro a capo della Camera di Commercio. Gezabele può essere vista come il simbolo della rivoluzione sessuale, Belle Star può essere il simbolo di chi perpetra azioni criminali ben pianificate, mentre con Jack lo squartatore a capo della Camera di commercio Dylan ci presenta un famigerato assassino in una posizione di potere.

Ed ecco il ritornello. Che è chiaramente la descrizione della una famiglia povera dell'America profonda. Il Paese ha abbastanza soldi per spedire migliaia di ragazzi a combattere in un paese lontano per qualcosa in cui non credono ma non riesce a garantire una vita dignitosa ai propri cittadini. La mamma costretta a lavorare in fabbrica (segno di un'estrema povertà in una società in cui le donne generalmente non lavoravano se non erano costrette), il padre per strada a cercare il cibo in una giungla metropolitana basata sulla competizione tra poveracci, ed il protagonista, il figlio, che si rinchiude in cucina con il blues della pietra tombale. Qui si ha il tipico doppio senso di tutte le classiche canzoni blues dove il blues indica sia la forma musicale che la malinconia, la disperazione del cantante. Il blues è la forma espressiva nata originariamente dalla tristezza e dalla frustrazione dei neri americani, e questo blues elettrico ed accelerato non fa certo eccezione. La pietra tombale può essere il simbolo del peso dei problemi di quegli anni riversato sui giovani, ma anche letteralmente la sepoltura dei tanti soldati mandati a morire in una guerra terribile.



Nella strofa successiva troviamo una sposa isterica in una sala da gioco (che potrebbe essere anche un eufemismo per un bordello) che va da un dottore per confessargli di essere rimasta incinta. Il dottore in maniera moralista risponde che non “avrebbe dovuto far entrare i ragazzi”. Ma ecco che arriva un guaritore tradizionale con una medicina alternativa e dice alla sposa di non preoccuparsi, non morirà, non è veleno. Un aborto clandestino?



Ecco la strofa che ci interessa maggiormente per quanto riguarda le canzoni contro la guerra. Qui abbiamo Giovanni Battista che parla con un “Comandante in capo”. Giovanni Battista è chiaramente una figura religiosa, il profeta che aveva previsto l'arrivo del messia (Gesu Cristo), mentre il “comandante in capo” non può che essere il Presidente degli Stati Uniti, all'epoca Lyndon B. Johnson. Perché Giovanni Battista? Come profeta e annunciatore dell'arrivo del messia, potrebbe essere il simbolo del soldato americano costretto ad impegnarsi per un messianico “bene migliore”: impedire la conquista del Sud Vietnam da parte dei comunisti. Queste strofe sono la protesta di Dylan contro la guerra, infatti Giovanni Battista sta torturando un ladro ma chiede al comandante in capo “c'è un buco dove poter vomitare?”, parole che suggeriscono l'orrore che il soldato prova per i crimini che è costretto a compiere in guerra, un sentimento comune al milione e mezzo di ragazzi spediti a combattere in Vietnam. La risposta del comandante in capo, intento a combattere con le mosche come un novello Domiziano, è una minaccia contro tutti coloro che si oppongono alla guerra, alle masse di manifestanti pacifisti: “Morte a tutti coloro che frignano e piangono”. I versi che seguono sono tra i più citati come esempio dell'ermetismo e del surrealismo dylaniano

“And dropping a barbell he points to the sky,
Saying, ‘The sun’s not yellow it’s chicken’“‘
(E lasciando cadere i pesi da sollevamento indica il cielo
dicendo “Il sole non è giallo è un codardo”)


con un gioco di parole intraducibile in italiano perché sia yellow che chicken possono significare in inglese “vigliacco”, “codardo”. La risposta del comandante in capo potrebbe semplicemente essere un esempio delle parole ipocrite e ingannevoli dei politici che parlano senza dire niente, ed arrivando persino ad accusare il sole di essere giallo.

Nella strofa successiva troviamo ancora un personaggio biblico: il re dei Filistei. I filistei sono naturalmente il popolo contro cui combattevano gli israeliti guidati dall'erculeo Sansone. Nell'Antico Testamento Sansone con una mascella d'asino uccide più di mille filistei. I filistei sono descritti come un popolo di guerrieri sanguinari. Nella canzone, il loro re per salvare i soldati mette delle mascelle (che grazie al riferimento al racconto biblico di Sansone possiamo identificare come armi) sulle loro tombe per abbellirle (come i soldati che ritornano in patria nelle bare avvolte nelle bandiere), mette in galera i pifferai magici (simbolo delle giovani generazioni che si ribellano alla coscrizione obbligatoria e anche degli artisti che si opponevano alla guerra) e ingrassa nuovi schiavi da mandare nella giungla (del Vietnam ovviamente!).



Il riferimento a Gipsy Davey ci riporta a un antica ballata scozzese (Gipsy Laddie, nella versione di Woody Guthrie intitolata Gispsy Davie) che racconta di una donna rapita da uno zingaro. Quando Dylan scrive di Gipsy Davie “con una fiamma ossidrica dà fuoco ai loro accampamenti” si riferisce ai famigerati “zippo raids” in cui i soldati americani davano fuoco ad interi villaggi vietnamiti. Un servizio della CBS del 1965 aveva mostrato i marines intenti a dare fuoco al villaggio di Cam Me. Questa notizia contribuì non poco a cambiare l'orientamento dell'opinione pubblica nei confronti della guerra. Quanto alla collezione di timbri potrebbe essere la collezione di timbri sul passaporto dato che il soldato ha girato il mondo a fare la guerra, o, più probabilmente, potrebbe essere un'allusione all'LSD che veniva generalmente distribuito sotto forma di tavolette (stamps) da mettere sulla lingua. Mentre lo zio del verso finale non sarebbe altro che Uncle Sam, la personificazione del governo degli Stati Uniti.

Nella strofa seguente troviamo Galileo e Dalila. Galileo rappresenta la scienza e la conoscenza (umiliate dal contrasto con la dottrina tradizionalista della Chiesa che lo costringe ad abiurare), mentre Dalila è la donna di cui si innamora Sansone e che lo tradisce, rivelando ai filistei che Sansone trae la sua forza dai capelli, e che per questo finge di piangere la sua morte ma in realtà ride. Si riallaccia quindi alla strofa che parla dei filistei, con Dalila che rappresenta l'ipocrisia e la doppiezza del potere.

Brother Bill potrebbe essere Billy Graham, predicatore battista, “consigliere spirituale” di vari presidenti americani, tra cui Johnson e Nixon, e oppositore del movimento pacifista. Cecil B. DeMille (che era gia morto quando la canzone è stata scritta) era invece un regista hollywoodiano autore di vari colossal dai temi biblici tra cui il famoso “I dieci comandamenti” ma anche di “Samson and Delilah” (1949). In questo modo Dylan si ricollega ancora una volta al personaggio di Sansone che sembra essere il leitmotiv di questa canzone. Al predicatore viene offerta una morte gloriosa da martire in stile da filmone americano, proprio come Sansone legato ai pilastri (“Muoia Sansone con tutti i filistei”). La feroce ironia di Dylan contro i predicatori del nulla dà qui il meglio di sé. Questo era il Dylan che amiamo, non quello che una quindicina di anni dopo si fece ammaliare da predicatori simili a quelli contro cui si scaglia in questa canzone…

Nell'ultima strofa si incontrano due grandi musicisti sebbene diversi in tutto (stile, genere, epoca storica): la cantante blues Ma Raney (1886-1939) e Beethoven, che sono però sostituiti da dei suonatori di tuba (il declino della musica ridotta a suonare marcette patriottiche?)
L'ultima strofa è rivolta a una “dear lady” ma potrebbe essere più in generale (interpretazione azzardata) diretta all'ascoltatore della canzone. Dylan ci dice che non ha melodie semplici o ricette sicure per capire la realtà ma tutto quello che può fare è prendere atto di questa realtà assurda e raccontarla in una canzone surreale.

La complessità e la ricchezza di questa e di tante altri canzoni giustificano secondo me anche una decisione azzardata come quella dell'accademia di Stoccolma di assegnare a Dylan il più prestigioso riconoscimento letterario. Certo, things have changed, le cose sono cambiate, e il premio non è arrivato al ventiquattrenne autore di capolavori rivoluzionari come questo, ma a un anziano signore scorbutico che delizia il pubblico con improbabili versioni di vecchie canzoni di Frank Sinatra.

The sweet pretty things are in bed now of course
The city fathers they’re trying to endorse
The reincarnation of Paul Revere’s horse
But the town has no need to be nervous

The ghost of Belle Starr she hands down her wits
To Jezebel the nun she violently knits
A bald wig for Jack the Ripper who sits
At the head of the chamber of commerce

Mama’s in the factory
She has got no shoes
Daddy’s in the alley
He’s looking for food
I’m in the kitchen
With the tombstone blues

The hysterical bride in the penny arcade
Screaming she moans, “I’ve just been made”
Then sends out for the doctor who pulls down the shade
Says, “My advice is to not let the boys in”

Now the medicine man comes and he shuffles inside
He walks with a swagger and he says to the bride
“Stop all this weeping, swallow your pride
You will not die, it’s not poison”

Mama’s in the factory
She has got no shoes
Daddy’s in the alley
He’s looking for food
I’m in the kitchen
With the tombstone blues

Well, John the Baptist after torturing a thief
Looks up at his hero, the Commander-in-Chief
Saying, “Tell me great hero, but please make it brief
Is there a hole for me to get sick in?”

The Commander-in-Chief answers him while chasing a fly
Saying, "Death to all those who would whimper and cry"
And dropping a barbell he points to the sky
Saying, “The sun’s not yellow, it’s chicken”

Mama’s in the factory
She has got no shoes
Daddy’s in the alley
He’s looking for food
I’m in the kitchen
With the tombstone blues

The king of the Philistines his soldiers to save
Puts jawbones on their tombstones and flatters their graves
Puts the pied pipers in prison and fattens the slaves
Then sends them out to the jungle

Gypsy Davey with a blowtorch he burns out their camps
With his faithful slave Pedro behind him he tramps
With a fantastic collection of stamps
To win friends and influence his uncle

Mama’s in the factory
She has got no shoes
Daddy’s in the alley
He’s looking for food
I’m in trouble
With the tombstone blues

The geometry of innocence, flesh on the bone
Causes Galileo’s math book to get thrown
At Delilah who's sitting worthlessly alone
But the tears on her cheeks are from laughter

Now I wish I could give Brother Bill his great thrill
I would set him in chains at the top of the hill
Then send out for some pillars and Cecil B. DeMille
He could die happily ever after

Mama’s in the factory
She has got no shoes
Daddy’s in the alley
He’s looking for food
I’m in the kitchen
With the tombstone blues

Where Ma Rainey and Beethoven once unwrapped their bedroll
Tuba players now rehearse around the flagpole
And the National Bank at a profit sells road maps for the soul
To the old folks home and the college

Now I wish I could write you a melody so plain
That could hold you dear lady from going insane
That could ease you and cool you and cease the pain
Of your useless and pointless knowledge

Mama’s in the factory
She has got no shoes
Daddy’s in the alley
He’s looking for food
I’m in the kitchen
With the tombstone blues

inviata da Lorenzo Masetti - 16/10/2016 - 21:51



Lingua: Italiano

Traduzione italiana in parte basata su quella di Michele Murino
IL BLUES DELLA PIETRA TOMBALE

Le dolci cose graziose sono a letto naturalmente
I padri della città stanno cercando di brandire
la reincarnazione del cavallo di Paul Revere
ma la città non ha bisogno di essere nervosa

Il fantasma di Belle Star consegna il proprio acume
a Gezabele la suora che con violenza cuce a maglia
una parrucca senza capelli per Jack lo squartatore che siede
a capo della Camera di Commercio

Mamma è in fabbrica
senza scarpe
Babbo è nel vicolo
a cercare un po' di cibo
Io sono in strada
con il blues della pietra tombale

La sposa isterica nella sala da gioco
gridando geme: "Sono proprio stata fatta"
poi manda a chiamare il dottore che abbassa la tendina
e dice "Il mio consiglio è di non fare entrare i ragazzi"

Ecco che arriva il guaritore trascinandosi dentro
cammina borioso e dice alla sposa
"Smetti di piangere, ingoia il tuo orgoglio
Non morirai, non è veleno"

Mamma è in fabbrica
senza scarpe
Babbo è nel vicolo
a cercare del cibo
Io sono in cucina
con il blues della pietra tombale

Giovanni Battista dopo aver torturato un ladro
guarda su, verso il suo eroe, il Comandante in Capo,
e dice "Dimmi grande eroe, ma per piacere sii breve,
C'è un buco per me dove posso vomitare?"

Il Comandante-in-Capo gli risponde mentre insegue una mosca
e dice "Morte a tutti quelli che frignano e piangono"
e lasciando cadere dei pesi indica il cielo
e dice "Il sole non è giallo è vigliacco" (1)

Mamma è in fabbrica
senza scarpe
Babbo è nel vicolo
a cercare del cibo
Io sono in cucina
con il blues della pietra tombale

Il re dei Filistei per salvare i suoi soldati
mette mascelle sulle loro lapidi ed abbellisce le loro tombe
Mette i pifferai magici in prigione ed ingrassa gli schiavi
Poi li manda lontano nella giungla

Gipsy Davey con una fiamma ossidrica brucia i loro accampamenti
seguito dal suo fedele schiavo Pedro, si aggira
con una fantastica collezione di francobolli
per guadagnare amici ed influenzare suo zio

Mamma è in fabbrica
senza scarpe
Babbo è nel vicolo
a cercare del cibo
Io sono nei guai
con il blues della pietra tombale

La geometria dell'innocenza in carne ed ossa
provoca il lancio del libro di matematica di Galileo
contro Dalila che siede da sola come una cosa senza valore
ma le lacrime sulle sue guance sono causate dal riso

Ora vorrei poter dare a Fratello Bill la sua grande emozione
Lo spedirei in catene in cima alla collina
Poi manderei a cercare qualche pilastro e Cecil B. DeMille,
Bill potrebbe così morire felice e contento

Mamma è in fabbrica
senza scarpe
Babbo è nel vicolo
a cercare del cibo
Io sono in cucina
con il blues della pietra tombale

Dove Ma Raney e Beethoven un tempo srotolavano i loro sacchi a pelo
I suonatori di tuba ora fanno le prove intorno all'asta di bandiera
e la National Bank con profitto vende mappe stradali per l'anima
ai vecchi pensionati e agli studenti

Ora vorrei poterti scrivere una melodia semplice
che ti preservi, cara signora, dal diventare pazza
che ti sollevi e ti calmi e ti faccia smettere di soffrire
per il dolore della tua inutile e futile conoscenza

Mamma è in fabbrica
senza scarpe
Babbo è nel vicolo
a cercare il fusibile
Io sono in cucina
con il blues della pietra tombale

(1) Gioco di parole intraducibile in italiano. "Yellow" in inglese è sia "Giallo" che "Codardo". Così come "Chicken" sta per "Pollo" e per "Codardo".

16/10/2016 - 22:55




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org