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De igual a igual

León Gieco
Lingua: Spagnolo


León Gieco

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León Gieco, De igual a igual


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leogitag
[2001]
Letra : León Gieco - Música: Luis Gurevich
Parole : León Gieco - Musica: Luis Gurevich
Lyrics : León Gieco - Music: Luis Gurevich
Paroles : León Gieco - Musique : Luis Gurevich
Vortoj : León Gieco - Muziko: Luis Gurevich
Album: Bandidos rurales

gieband


Pare che le cose arrivino sempre al momento giusto. Ad esempio, questa canzone di León Gieco (ancora da Bandidos rurales, l'album in cui è presente La memoria) sta in questo sito fino dal 3 settembre 2006; arriva un momento, quattro anni e mezzo dopo, in cui qualcuno si mette a tradurre tutte le canzoni di Gieco ancora rimaste senza una versione italiaa, e soprattutto un momento in cui il grado di carogneria, di vigliaccheria e di ipocrisia nei confronti dei Dannati della Terra sta assumendo delle dimensioni spaventose. E, allora, certe parole -anche quelle che hanno aspettato a lungo- divengono urgenti; e anche se in questa canzone si riferisce specificamente agli immigrati latinoamericani, e al razzismo nei loro confronti, non solo nessuno vieta di adattarla, ma anzi un adattamento si rende universale. [RV]
Soy bolita en Italia,
soy colombo en Nueva York,
soy sudaca por España
y paragua de Asunción.

Español en Argentina,
alemán en Salvador,
un francés se fue pa' Chile,
japonés en Ecuador.

El mundo está amueblado
con maderas del Brasil
y hay grandes agujeros
en la selva misionera.

Europa no recuerda
de los barcos que mandó
Gente herida por la guerra
esta tierra la salvó.

Si me pedís que vuelva otra vez donde nací
yo pido que tu empresa se vaya de mi país
Y así será de igual a igual
Y así será de igual a igual.

Tico, nica, el boricua,
arjo, mejo, el panameño
hacen cola en la Embajada
para conseguir un sueño.

En tanto el gran ladrón,
lleno de antecedentes,
si lo para Inmigración
pide por el presidente.

Los llamados ilegales
que no tienen documentos
son desesperanzados
sin trabajo y sin aliento.

Ilegales son los que
dejaron ir a Pinochet
Inglaterra se jactaba
de su honor y de su ley.

inviata da adriana - 3/9/2006 - 13:37




Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
7 aprile 2011

Si vedano le Note alla traduzione, assolutamente necessarie per la comprensione di questo testo.
DA PARI A PARI

Son bolita in Italia,
son colombo a Nuova York,
son sudaca in Ispagna
e un paragua di Asunción.*

E spagnolo in Argentina,
un tedesco in Salvador,
un francese andato in Cile,
giapponese in Ecuador.

Il mondo è ammobiliato
col legname del Brasile,
e ci sono dei gran buchi
nella selva missionaria. **

L'Europa non ricorda
delle navi che mandò,
la gente ferita dalla guerra
questa terra la salvò.

Se mi chiedete di tornare dove sono nato
io chiedo che la tua impresa se ne vada dal mio paese
e così sarà da pari a pari
e così sarà da pari a pari.

Il tico, il nica, il boricua
l'arjo, il mejo, il panamense ***
fan la coda all'ambasciata
perché il sogno si avveri

Nel frattempo, il gran ladrone
pieno di precedenti penali
se lo stoppa l'Ufficio Immigrazione
si rivolge al Presidente.

I cosiddetti illegali
che no hanno documenti,
son solo dei disperati
senza lavoro e senza fiato.

Illegali sono quelli
che hanno lasciato andare Pinochet,
e l'Inghilterra si vantava
del suo onore e della sua legge. ****
NOTE alla traduzione

In questa canzone, sono praticamente enunciati tutti i nomi popolari dei popoli latinoamericani. Quasi tutti risultano da abbreviazioni del nome originale; alcuni sono peggiorativi (dati cioè da altri popoli), altri invece vengono usati comunemente anche nel paese di origine, spesso con una connotazione positiva e di fierezza (il caso più noto è quello di cariocas per i brasiliani). Comunque, nel dettaglio:

(*) In questa prima strofa abbiamo bolita per “boliviano” e colombo per “colombiano”, chiare abbreviazioni; la prima è ironica, in quanto bolita significa anche “pallina” e i boliviani, popolo andino, hanno spesso un aspetto pingue e sono generalmente di bassa statura. Vi sono poi sudaca, che in Spagna è usato genericamente (e spregiativamente) per “sudamericano”, e l'ironico paragua per “paraguayano” (abbreviazione). “Paragua” significa anche “ombrello”, e l'ironia consiste nel fatto che il Paraguay è probabilmente il più caldo e arido paese sudamericano, un posto dove letteralmente non piove mai (a Asunción, la capitale, la temperatura media annua è attorno ai trenta gradi).

(**) Il riferimento è ovviamente al disboscamento selvaggio della selva Amazzonica, chiamata “missionaria” per il contributo decisivo dato da questi sant'uomini alla conversione forzata e allo sterminio dei popoli indigeni.

(***) Altra serie di denominazioni popolari: tico è il “costaricano” (termine ottenuto per contrazione), il nica è ovviamente il nicaraguense, mentre l'arjo e il mejo sono altrettanto ovviamente l'argentino e il messicano (da mejicano). Il boricua è invece la tradizionale denominazione del portoricano: Boricua è il nome indigeno dell'isola, a sua volta derivato da un più antico Boriquén. Da qui anche le varianti borincano, borinqueño.

(****) Il riferimento è alla meravigliosa “performance” di John Whitaker Straw, detto Jack, ministro degli esteri sotto il primo governo britannico del “laburista” Anthony Blair, detto Tony (che purtroppo recava lo stesso cognome di chi poi sarebbe stato noto come George Orwell). Come tutti ricorderanno (forse), nei primi mesi dell'anno 2000 l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet Ugarte era stato arrestato in Gran Bretagna su ordine di cattura internazionale firmato dal celebre giudice spagnolo Baltasar Garzón Real. Amicissimo della Thatcher, Pinochet si trasformò all'improvviso in un semimoribondo, tanto che Straw ne ordinò la liberazione “per motivi di salute” nel marzo dello stesso anno. Indimenticabile il ritorno in Cile di Pinochet che, sceso in carrozzina a rotelle dall'aeroplano, se ne alzò immediatamente tutto arzillo e in ottima salute. Da notare che Straw, nella sua “gioventù ribelle”, aveva partecipato a suo dire a parecchie manifestazioni contro Pinochet e il golpe militare dell'11 settembre 1973.




L'eroico ritorno in Cile del moribondo Pinochet, il 2 marzo 2000, tra i suoi festanti sostenitori. Si avverte che il video è stato inserito su YouTube giustappunto da alcuni "fan" del dittatore, e che è accompagnato da una marcetta "patriottica". Ma la cosa serve forse a sottolineare ancora di più l' "umanitarissima decisione" di Jack Straw.

Jack Straw in tenuta da giovane ribelle.
Jack Straw in tenuta da giovane ribelle.

7/4/2011 - 17:49




Lingua: Italiano

Traducanzone di Andrea Buriani

ALLA PARI UGUAL

Boliviano in Italia, colombiano a Nuova York,
sudamerican in Spagna, paraguegno di Asunción.
Son spagnolo in Argentina, e tedesco in Salvador,
un francese andato in Cile, giapponese in Ecuador.

Il mondo è ammobiliato con legname del Brasil,
e sembra una gruviera ora la selva missionera.
L'Europa non ricorda delle navi che mandò,
ma i feriti dalla guerra questa terra li salvò.

Mi dici di tornarmene, d’andare via da qui ,
va bè, ma la tua impresa deve andarsene da lì.
Così sarà alla pari ugual. Così sarà alla pari ugual.

Boliviano e panamense l’argentino e il messicano
fan la coda all'ambasciata con un sogno e il cuore in mano.
Nel frattempo, il gran ladrone con condanne e precedenti,
dall'Ufficio Immigrazione prende e chiama il Presidente.

Mi dici di tornarmene, d’andare via da qui ,
va bè, ma la tua impresa deve andarsene da lì.
Così sarà alla pari ugual.Così sarà alla pari ugual.

Li chiamate illegali perché senza i documenti,
ma son sol dei disperati senza casa né alimenti.
Illegali furno quelli che aiutaron Pinochet,
a lasciare l'Inghilterra, culla, dicon, della LEX.

Mi dici di tornarmene, d’andare via da qui ,
va bè, ma la tua impresa deve andarsene da lì.
Così sarà alla pari ugual. E tratteremo alla pari ugual.

inviata da dq82 - 15/3/2017 - 15:22




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