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Madre proteggi

Massimo Priviero
Lingua: Italiano


Massimo Priviero

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2013
Ali di libertà

“Scrissi MADRE PROTEGGI in termini di preghiera. Non necessariamente nella direzione che può venire immediatamente collegata ad un credente quale io sono, ma come una sorta di invocazione che qualsiasi uomo potrebbe fare in ginocchio, guardando l'orizzonte ed invocando aiuto per la parte debole del mondo. Un aiuto che chiedi al Cielo, che chiedi ad una Madre che viceversa potresti chiamare Terra o anche nel modo che tu senti più vicino al senso che ha il tuo stare al mondo. Non deve esistere alcuna discriminazione al riguardo che non sia nella necessità di giustizia verso chi è ai margini. Solo gli infami, i ladri, gli assassini e i buffoni di qualunque latitudine possono non pensare che il primo compito che un essere umano deve avere non debba essere quello di allungare la propria mano verso chi ti cammina a fianco e che magari proprio dalla tua mano può ricevere la forza che gli serve. Dunque possiamo essere noi stessi la Madre, nel nostro molto piccolo, possiamo essere noi stessi quelli che spendono parte importante della loro vita mettendosi in gioco. Dunque non pensate a questa invocazione come ad un qualcosa di passivo oppure opera di chi davanti alla propria impotenza si rimette all'aiuto di Dio restando a guardare. Io stesso vorrei farlo molto più di quanto son capace. Tuttavia, quel che forse so fare è di scrivere quel che scrivo, di suonarlo, di cantarlo e di metterlo a disposizione di chi mi vorrà sentire. Qualche mese fa una ragazza mi ha avvicinato dopo un concerto e mi ha detto che la cosa che le dava più gioia era cantare salmi sacri nella basilica che frequentava. Mi ha chiesto di poter inserire Madre Proteggi nel suo programma. Le ho risposto che ero onorato che me lo chiedesse e che se fossi riuscito sarei andato a sentirla. I suoi occhi erano dolci, la sua gentilezza era toccante, il suo cuore era speciale. Sono sicuro che il suo canto è volato sopra le porte del Cielo, ma spero soprattutto che sia arrivato a chi stava in piedi al suo fianco. E spero che proprio chi era al suo fianco abbia imparato un po' di più a guardarsi intorno. Per capire e per tendere la mano. Come anch'io ogni giorno cerco di imparare a fare.”

Massimo Priviero
Madre dei cieli, sopra gli occhi miei
Madre dei giorni che non muoiono mai
Madre dei vinti, in cerca di carità
Madre dei solitari, in fuga per libertà
Madre degli ultimi, madre dei diversi
Madre dei folli, madre dei persi
Madre proteggi, questa vita mia
Madre carissima, madre mia

Madre degli innocenti, ogni giorno traditi
Madre degli offesi, che non hanno peccati
Madre dei guerrieri, che non voglion sparare
Madre dei malati, che sapranno guarire
Madre degli ultimi, madre dei rifiutati
Madre dei volontari, madre dei rifugiati
Madre proteggi, questa vita mia
Madre carissima, madre mia

Madre dei miti, feriti lungo la via
Madre dei sognatori e della loro pazzia
Madre di innamorati che sapranno chi amare
Madre di contadini, sopra campi da arare
Madre dei giusti, madre dei liberati
Madre dei Cristi, madre degli umiliati
Madre proteggi, questa vita mia
Guarda tuo figlio, madre mia

Madre madre scalda questo sole
Madre madre asciuga questo sale
Madre apri i tuoi occhi, in questa notte mia
Guarda tuo figlio, madre mia
Madre apri tuoi occhi in questa notte mia
Guarda tuo figlio, madre mia
Madre apri tuoi occhi in questa vita mia
Ecco tuo figlio, madre mia

inviata da DoNQuijote82 - 13/10/2013 - 19:11



Lingua: Italiano

Versione live da Massimo (2015)




Molte delle canzoni che scrivo sono scritte per gli ultimi del mondo, per la parte debole del mondo
Madre dei cieli, sopra gli occhi miei
Madre dei giorni che non muoiono mai
Madre dei vinti, in cerca di carità
Madre dei solitari, in fuga per libertà
Madre degli ultimi, madre dei diversi
Madre dei folli, madre dei persi
Madre proteggi, questa vita mia
Madre carissima, madre mia

Madre degli innocenti, ogni giorno traditi
Madre degli offesi, che non hanno peccati
Madre dei guerrieri, che non voglion sparare
Madre dei malati, che sapranno guarire
Madre degli ultimi, madre dei rifiutati
Madre dei volontari, madre dei rifugiati
Madre proteggi, questa vita mia
Madre carissima, madre mia

Madre dei miti, feriti lungo la via
Madre dei sognatori e della loro pazzia
Madre di innamorati che sapranno chi amare
Madre di contadini, sopra campi da arare
Madre dei giusti, madre dei liberati
Madre del Tibet, madre degli umiliati
Madre proteggi, questa vita mia
Guarda tuo figlio, madre mia

Madre madre scalda questo sole
Madre madre asciuga questo sale
Madre apri i tuoi occhi, in questa notte mia
Guarda tuo figlio, madre mia
Madre apri tuoi occhi in questa notte mia
Guarda tuo figlio, madre mia
Madre apri tuoi occhi in questa vita mia
Ecco tuo figlio, madre mia

inviata da Dq82 - 30/9/2017 - 18:13




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