Pour la troisième fois le peuple, un moment roi,
S'est vu violemment dépouiller de son droit.
La sainte Égalité, comme en rêve entrevue,
Pour la troisième fois au monde est apparue,
Le niveau d'une main, de l'autre le fusil,
Seins au vent, et fronçant son superbe sourcil.
Formidable, sa voix, sa grande voix profonde
Criait aux nations: "C'est moi seule qui fonde
La Liberté, fuyant idéal de vos voeux,
Parce que, seule, j'ai les bras assez nerveux
Pour saisir corps à corps la tyrannie ancienne,
La soulever de terre, et, sans reprendre haleine,
L'étouffer dans les airs, et lui briser les reins.
C'est moi qui suis l'espoir! Peuples contemporains,
Ne vous y trompez pas; j'engage la bataille
Au nom des malheureux, de la maigre canaille
D'en bas, contre les grands, la racaille d'en haut.
Je brûle le palais des rois et l'échafaud;
Je donne à la justice un gage indestructible;
Avec moi l'Avenir est frayé; l'invincible
Est vaincu, le Tyran ne reviendra jamais.
L'Océan populaire envahit les sommets,
Et sacre de ses flots, souverains de la terre,
Le Travail pacifique et la Justice austère.
Et le Monde entendit durant deux mois la Voix;
Puis elle s'éteignit pour la troisième fois.
S'est vu violemment dépouiller de son droit.
La sainte Égalité, comme en rêve entrevue,
Pour la troisième fois au monde est apparue,
Le niveau d'une main, de l'autre le fusil,
Seins au vent, et fronçant son superbe sourcil.
Formidable, sa voix, sa grande voix profonde
Criait aux nations: "C'est moi seule qui fonde
La Liberté, fuyant idéal de vos voeux,
Parce que, seule, j'ai les bras assez nerveux
Pour saisir corps à corps la tyrannie ancienne,
La soulever de terre, et, sans reprendre haleine,
L'étouffer dans les airs, et lui briser les reins.
C'est moi qui suis l'espoir! Peuples contemporains,
Ne vous y trompez pas; j'engage la bataille
Au nom des malheureux, de la maigre canaille
D'en bas, contre les grands, la racaille d'en haut.
Je brûle le palais des rois et l'échafaud;
Je donne à la justice un gage indestructible;
Avec moi l'Avenir est frayé; l'invincible
Est vaincu, le Tyran ne reviendra jamais.
L'Océan populaire envahit les sommets,
Et sacre de ses flots, souverains de la terre,
Le Travail pacifique et la Justice austère.
Et le Monde entendit durant deux mois la Voix;
Puis elle s'éteignit pour la troisième fois.
inviata da Riccardo Venturi - 6/8/2006 - 19:55
Lingua: Italiano
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös
Nota. Nel 2011, Bartleby dichiarava di aver ripreso la traduzione da Wikitesti; ma di tale traduzione non sembra essetrvi più traccia alcuna. Rimasta unica testimonianza, la abbiamo qui mantenuta (con qualche lievissimo intervento, e correggendo alcuni errori tipografici), ridisponendola solo secondo il layout in sestine + coda dell’originale francese. [RV 17-10-2025]
1871
Per la terza volta il popolo, per un momento regnante,
Si è visto violentemente spogliato dei suoi diritti.
La santa Uguaglianza, come in sogno intravista,
Per la terza volta è apparsa al mondo,
La livella in una mano, nell'altra il fucile,
Seno al vento, aggrottando il sopracciglio superbo.
Formidabile, la sua voce, la sua gran voce profonda
Gridò alle nazioni: "Sono io soltanto che fondo
La Libertà, sfuggente ideale delle vostre speranze,
Perchè, sola, io ho braccia abbastanza scattanti
Per affrontare corpo a corpo la tirannia del passato,
Sollevandola da terra, e, senza riprendere fiato,
Scagliarla nell'aria, e spezzarle le reni.
Sono io la speranza! Popoli d'oggi,
Io non vi inganno; io ingaggio la lotta
Nel nome degli sfortunati, della canaglia magra
E sottomessa, contro i grandi, gentaglia superba.
Io incendio i palazzi dei re e li brucio,
Io do alla giustizia un'indistruttibile gabbia,
Con me l'Avvenire ha la strada spianata,
L'invincibile è vinto, il tiranno giammai tornerà.
L'Oceano popolare sommerse la terra,
E consacrò coi suoi flutti, sovrani del mondo,
Il Lavoro pacifico e l'austera Giustizia.
E il Mondo udì per due mesi la Voce;
Poi ella si estinse per la terza volta.
Per la terza volta il popolo, per un momento regnante,
Si è visto violentemente spogliato dei suoi diritti.
La santa Uguaglianza, come in sogno intravista,
Per la terza volta è apparsa al mondo,
La livella in una mano, nell'altra il fucile,
Seno al vento, aggrottando il sopracciglio superbo.
Formidabile, la sua voce, la sua gran voce profonda
Gridò alle nazioni: "Sono io soltanto che fondo
La Libertà, sfuggente ideale delle vostre speranze,
Perchè, sola, io ho braccia abbastanza scattanti
Per affrontare corpo a corpo la tirannia del passato,
Sollevandola da terra, e, senza riprendere fiato,
Scagliarla nell'aria, e spezzarle le reni.
Sono io la speranza! Popoli d'oggi,
Io non vi inganno; io ingaggio la lotta
Nel nome degli sfortunati, della canaglia magra
E sottomessa, contro i grandi, gentaglia superba.
Io incendio i palazzi dei re e li brucio,
Io do alla giustizia un'indistruttibile gabbia,
Con me l'Avvenire ha la strada spianata,
L'invincibile è vinto, il tiranno giammai tornerà.
L'Oceano popolare sommerse la terra,
E consacrò coi suoi flutti, sovrani del mondo,
Il Lavoro pacifico e l'austera Giustizia.
E il Mondo udì per due mesi la Voce;
Poi ella si estinse per la terza volta.
inviata da Bartleby - 29/6/2011 - 10:43
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Il testo è ripreso da La musica dell'altra Italia, canzoniere internazionale, Lettera A.