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Sciur padrun da li beli braghi bianchi

Giovanna Daffini
Lingua: Italiano (Piemontese)


Giovanna Daffini

Lista delle versioni e commenti


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mondine


Il riso è quasi certamente il primo cereale che sia stato coltivato dall'uomo. La risioltura sarebbe cominciata circa sette-ottomila anni fa nell' Asia sud-orientale, dove a quanto pare sono esistiti centri agricoli che sono i più antichi che finora si conoscano, sorti forse intorno al 13.000 a.C., e cioè alcune migliaia d'anni prima di quelli del Medio Oriente, della cosiddetta Mezzaluna Fertile.

L'Italia ha due importanti province risicole: Vercelli e Novara. Fino a pochi anni fa, il trapianto, la monda (estirpazione delle erbacce) e il raccolto venivano svolti dalle « mondine », che giungevano dalle zone più povere del Piemonte e anche da altre regioni.

Oggi l'impiego di questa manodopera stagionale è stato in gran parte sostituito dall'uso di apposite macchine. Ecco le parole di una vecchia canzone delle mondine piemontesi.

La campagna del riso sta per finire, e le ragazze chiedono al «padrun da li béli braghi bianchi » di sborsare i soldi della paga e già pregustano il momento in cui prenderanno il treno per tornarsene alle loro case, lontane a volte centinaia di chilometri.

da Bella ciao, «Il Nuovo Canzoniere Italiano » riportato nel sito poesie.reportonline.it
Sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi, fora li palanchi,
sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi ch'anduma a cà.

A scuza, sciur padrun,
s'a l'èm fat tribulèr,
l'era li prèmi vòlti,
l'era li prèmi volti,
a scuza, sciur padrun,
s'a l'èm fat tribulèr,
l'era li prèmi volti,
ch'a'n saiévum cuma fèr.

Sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi, fora li palanchi,
sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi ch'anduma a cà.

Al nòstar sciur padrun
l'è bon cum'è 'l bon pan,
da stèr insima a l'èrzan
a'l diz: « Fè andèr cal man »

Sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi, fora li palanchi,
sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi ch'anduma a cà.

E non va più a mesi
e nemmeno a settimane,
la va a poche ore,
e poi dopo andiamo a cà.

Sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi, fora li palanchi,
sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi ch'anduma a cà.

E quando al treno a s-cefla
i mundéin a la stassion
con la cassietta in spala;
su e giù per i vagon!

Sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi, fora li palanchi,
sciur padrun da li béli braghi bianchi,
fora li palanchi ch'anduma a cà.

inviata da DonQuijote82 - 14/5/2012 - 14:52



Lingua: Italiano

Traduzione italiana da Poesie - reportonline
Signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi, fuori i soldi,
signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi chi andiamo a casa.

Scusi, signor padrone,
se l'abbiamo fatto penare,
erano le prime volte,
erano le prime volte,
scusi, signor padrone,
se l'abbiamo fatto penare,
erano le prime volte,
e non sapevamo come fare.

Signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi, fuori i soldi,
signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi chi andiamo a casa.

Il nostro signor padrone
è buono come lo è il buon pane,
stando in cima all'argine
dice: «Fate andare quelle mani ».

Signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi, fuori i soldi,
signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi chi andiamo a casa.

E non va più a mesi
e nemmeno a settimane,
la va a poche ore
e poi dopo andiamo a casa.

Signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi, fuori i soldi,
signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi chi andiamo a casa.

E quando il treno fischia
le mondine alla stazione
con la cassetta in spalla
su e giù per i vagoni.

Signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi, fuori i soldi,
signor padrone dalle belle brache bianche,
fuori i soldi chi andiamo a casa.

inviata da Silva - 25/4/2013 - 16:44




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