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Scene di un matrimonio a Ramadi

Mauro Geraci
Lingua: Italiano



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Versi e musica di Mauro Geraci


Si tratta di una ballata legata al tragico episodio avvenuto in Iraq, a Ramadi, nel maggio del 2004, in cui un marines americano sganciò un missile su un gruppo di persone che festeggiavano un matrimonio, scambiando i giochi di fuoco del festeggiamento per attacco bellico. I morti sul colpo furono 45 di cui molti bambini.
Quarantacinque coperte di lana,
disegni a fiori, colori vivaci,
quarantacinque senza una campana,
non hanno nome, non danno più baci.

Quarantacinque col filo attaccati,
sotto quel sole non sudano più,
marito e moglie son meravigliati
che Allah in persona li sposa lassù.

E il marines non scende
quando il missile ha sparato,
e il marines non piange
l’elicottero è scappato.

A New York lui ritorna,
nel suo letto moglie e figlio,
al mattin non si frastorna
caffèlatte e uno sbadiglio.

Mezzogiorno ed è in caserma,
una pacca il suo miraggio,
vuole presto una conferma,
Berlusconi è ancora in viaggio.

Quarantacinque per un matrimonio,
giochi di fuoco e canti di festa,
quarantacinque con un patrimonio,
bombe di pace nella loro testa.

Quarantacinque ma è stato un errore,
giochi di fuoco scambiati per spari,
perciò il marines al primo bagliore
schiacciò il bottone e corse ai ripari.

E il marines ritorna,
l’elicottero è leggero,
a Ramadi nella folla
ha sganciato il passeggero

A New York è notte nera,
un rapporto al generale,
e domani tanto spera
che ne parli anche il giornale.

A suo figlio che ora dorme
piano pianino dà un bacetto,
poi si spoglia e con sua moglie
fa l’amore nel suo letto.

inviata da Simonetta Ceglie - 2/8/2005 - 10:36




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