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Song Itinerary Argentinian military dictatorship 1976-1982. The desaparecidos

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30.000 plegarias

30.000 plegarias
[1996]
Nell'album intitolato “Justicia o resistencia”

Un buon testo che purtroppo è stato dotato di una musica insopportabile, almeno per il sottoscritto (che il metal et similia proprio non li regge). Veramente pesanti questi Malón, nati da una costola degli Hermética. E pesantissimo soprattutto il batterista Claudio Marcelo Zurita, meglio conosciuto come Claudio Strunz. Già, proprio così...
Años de luchar, de mucho sufrir
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/12/27 - 12:26
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¿Para quién canto yo entonces?

¿Para quién canto yo entonces?
[1974]
Parole e musica di Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Era la fine del 1974 e già il vento maligno della repressione più feroce soffiava sull’Argentina intera… Juan Domingo Perón era morto a luglio, ne aveva preso il posto la moglie Isabel nella cui ombra operava López Rega, ministro del “bienestar social” e fondatore dell’Alianza Anticomunista Argentina. Militari, poliziotti e paramilitari integranti della Triple A ebbero il preciso compito di accelerare la campagna di terrore iniziata l’anno precedente con il massacro di Ezeiza, quando cecchini dell’ultradestra spararono sulla folla accorsa per acclamare il ritorno in patria di Perón dopo 18 anni d’esilio (13 morti e 350 feriti)…

Charly García fu costretto a preparare due versioni dell’album, la seconda con testi più edulcorati, semmai la censura avesse cassato gli originali… Non si... (Continues)
¿Para quien canto yo entonces
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/1 - 10:51
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Fabricante de mentiras

Fabricante de mentiras
[1975]
Parole e musica di Charly García
Un dei brani registrati durante i due concerti di commiato dei Sui Generis, tenutisi il 5 e 6 settembre al palazzetto dello sport Luna Park di Buenos Aires. In quell’occasione Charly García e Nito Mestre ne presentarono anche una versione medley con Las botas locas
Nel 1977 il tema fu ripreso dalla band di Nito Mestre nel disco “Nito Mestre y los Desconocidos de Siempre vol. I”




La collegiale innocente ed ingenua, ma anche stupida e complice, vittima del “fabbricante di menzogne” non è altri che l’Argentina… Una canzone che era un avvertimento profetico alla nazione…
El era un fabricante de mentiras
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/4/1 - 09:36
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No bombardeen Buenos Aires

No bombardeen Buenos Aires
Film del concerto del 26 dicembre del 1982 allo stadio Ferrocarril Oeste.

Bernart Bartleby 2016/3/31 - 14:44
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Parte de la religión

Parte de la religión
[1987]
Parole e musica di Charly García
Canzone che dà il titolo all’album.
Testo trovato su CMTV.com.ar

Il 1987 è ancora un anno buio per l’Argentina, quello delle sollevazioni dei “carapintadas”, consistenti settori di estrema destra dell’esercito, in gran parte composti dagli stessi militari attori e complici di migliaia di omicidi e sparizioni negli anni della dittatura; con le loro ripetute sommosse, cui i governi risposero con tranquillizzanti leggi di amnistia ed indulto, i “carapintadas” contribuirono ad impedire per 20 anni il giudizio ai responsabili degli ordini di morte che essi avevano zelantemente e piacevolmente eseguiti…

E il 1987 è anche l’anno in cui il papa Giovanni Paolo II viaggiò in Cile, Uruguay e Argentina in occasione della Giornata mondiale della gioventù… Fu in quella circostanza che il pontefice se la fece clamorosamente col dittatore cileno Pinochet… E non... (Continues)
El no camina en barrios suburbanos
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/30 - 16:47
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Parece que fue ayer

Parece que fue ayer
[2013]
Scritta da Los Caligaris e Víctor Pintos, giornalista musicale e studioso del rock argentino
Nell’EP intitolato “Canciones para armar”

A 30 anni dal ritorno alla “democrazia” in Argentina…
Parece que fue ayer cuando naciste
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/30 - 15:23
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La Selección Nacional

La Selección Nacional
[1998]
Scritta da Hernán de Vega
Seconda traccia di “Arriba las manos, esto es el Estado”, album d’esordio della band cumbia-ska-hip hop-reggae-punk-rock argentina.

Se in Cutral Có, brano d’apertura dell’esordio, Las Manos manifestavano il desiderio di ammazzare il presidente Menem, qui se la prendono con un’istituzione che in Argentina è ancora più importante: la Nazionale!

Simbolo del “panem et circenses” nel 1998 come pure 20 anni prima, quando allo stadio si urlava di gioia per i gol di Mario Kempes, El Matador, e poco lontano, in qualcuno dei centri di detenzione clandestini della Junta, si urlava sotto tortura.
La selección nacional es un ministerio más del estado
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/24 - 11:02
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Vuelvo al Sur

Versione catalana di Joan Isaac che la interpreta con Joan Manuel Serrat nel suo disco Joies italianes i altres meravelles
Vuelvo al Sur
TORNO AL SUD
(Continues)
2016/3/22 - 23:44
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Cambalache

Cambalache
Leggo quanto segue sul sito Bossa Nova Clube, nell’articolo Carlos Gardel. El mito del tango:

”... Carlos Gardel nunca cantó la canción Cambalache, por estar cronológicamente terminada, sólo unos meses después de su trágico accidente (24 junio 1935)....”

Il paio di video presenti su YouTube in cui si associano Gardel e Cambalache non riportano in realtà versioni di Gardel.

Nella ricca pagina su es.wikipedia dedicata a “Cambalache” non c’è alcun cenno a Gardel.

Credo che il brano vada assegnato al suo autore, Enrique Santos Discépolo, che lo scrisse per il film “El Alma Del Bandoneón” del 1935, nella quale era interpretato da Ernesto Famá con l’orchestra di Francisco Lomuto.

“Cambalache” racconta in particolare della cosiddetta “Década Infame”, il periodo dittatoriale iniziato nel 1930 con il golpe contro il presidente legittimo Hipólito Yrigoyen e (non) finito nel 1943. Ho scritto non... (Continues)
Bernart Bartleby 2016/3/22 - 11:47
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Ángel rubio

Ángel rubio
[2001]
Parole e musica di Ignacio Copani (1959-), cantautore argentino
Nel suo album doppio intitolato “Desigual”

Canzone in memoria di Alfredo Astiz, “El Ángel Rubio” o “El Ángel de la Muerte” o “El verdugo”, capitano della Marina argentina negli anni della dittatura, infiltrato nei gruppi di difesa dei diritti umani, come le Madres de Plaza de Mayo, che contribuì a decimare, torturatore ed assassino dell’Escuela de Mecánica de la Armada (ESMA) a Buenos Aires, sede di una delle famigerate prigioni clandestine dove venivano torturati ed eliminati quanti venivano sequestrati illegalmente, 30.000 i desaparecidos nei sette anni che durò il cosiddetto Proceso de Reorganización Nacional (1976-1983).

Oggi possiamo affermare che quel mostro sia finalmente morto, perchè nel 2014 ha ricevuto la sua sentenza definitiva di condanna all’ergastolo.
Con tu rostro tan angelical
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/3/19 - 18:24
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
GIAPPONESE / JAPANESE / JAPONÉS

La versione giapponese di Anna Saeki, interpretata assieme a León Gieco. La traduzione giapponese è ripresa da questa pagina.

Japanese translation by Anna Saeki, performed with León Gieco. The Japanese translation is reproduced from this page.


ただ、神に祈ること
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2016/1/31 - 04:45
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Diari perduti

Diari perduti
JOURNAUX PERDUS
(Continues)
Contributed by Keskonsmär Parici 2015/11/21 - 17:35
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Ellos nos han separado

Ellos nos han separado
1983
Agujero interior

I Virus sono un gruppo argentino fondato dai fratelli Moura. Questa canzone, pubblicata nell'83, alla fine della dittatura, fu scritta per il fratello Jorge, desaparecido e rugbista nel La Plata rugby club, squadra che fu praticamente sterminata (17 giocatori uccisi) durante la dittatura


I desaparecidos della palla ovale

E’ rimasto un solo membro di quella squadra di rugby. Il capitano, Raul Barandarian che oggi fa l’architetto, trascinando l’insostenibile peso di aver perso tutti i compagni nella maniera più dolorosa e uno dopo l’altro. Lui è l’unico superstite perché invece di resistere, ha preferito trasferirsi in Europa. 
La tragedia inizia da Hernan Francisco Roca, il medio scrum che non era partito con il resto dei compagni per una turnèe europea. Doveva sostenere un esame presso la Facoltà di Medicina dove era iscritto. Il 27 marzo del 1975 lo superò. 
Il... (Continues)
Hermano, quiero apretarte la mano 
(Continues)
Contributed by Donquijote82 2015/9/25 - 12:04
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A los buscadores del sol

A los buscadores del sol
A CHI CERCA IL SOLE
(Continues)
Contributed by Maria Cristina Costantini 2015/8/16 - 09:19
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Cuéntame

Cuéntame
[2007]
Album : TIERRA ADENTRO

Canción escrita por Sebastián Echarry
dedicada a las Madres de Plaza de Mayo
Cuentan las flores que hay en mi sombra,
(Continues)
Contributed by adriana 2015/8/15 - 17:31
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Simplemente despierta María

Simplemente despierta María
[1980s]
Parole e musica di Raúl Acevedo
Nell’LP intitolato “Callejeando por decreto supremo”, pubblicato nel 1989

“Su canción más difundida de la época dictatorial es sin duda "Simplemente despierta María", una canción escrita en primera persona, en donde se presenta a una mujer pobladora que ha ido perdiendo el interés de participar en su barrio, en los quehaceres propios de su comunidad, en parte producto del efecto que produce la teleserie enajenante y por otro lado la pérdida de su compañero, quien es parte las listas de desaparecidos durante el Régimen Militar (Chile).” (es.wikipedia)

La sua canzone più nota dell’epoca della dittatura è senza dubbio "Simplemente despierta María", scritta in prima persona e rivolta ad una Maria abitante di un barrio popolare, una donna che ha perso interesse alla vita, alla lotta, alla partecipazione e si è chiusa in casa, abbruttendosi davanti alla... (Continues)
Hace un tiempo que en la pobla
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/5/29 - 09:09
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Madri di maggio

Madri di maggio
Testo di Stefano Montello
Musica di Cristina Mauro e FLK
da "Dancing Calipso" (2007)
Vergine il mio ventre che ha figliato
(Continues)
2015/2/14 - 16:58
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En el país de Nomeacuerdo

En el país de Nomeacuerdo
Nella scena finale de "La historia oficial" di Luis Puenzo c'è Gaby - la bimba che Alicia ha creduto sua ma che scopre essere figlia di desaparecidos - che intona come filastrocca questa splendida canzone...

"La historia oficial", scena finale
Bernart Bartleby 2015/2/6 - 23:08
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Resumen Porteño

Resumen Porteño
[1983]
Parole e musica di Luis Alberto Spinetta, detto “El Flaco”

Nel disco intitolato “Bajo Belgrano”, registrato con il gruppo Spinetta Jade tra luglio e settembre del 1983, proprio mentre si stava chiudendo la sanguinaria epoca della dittatura.
“Resumen Porteño” fu la canzone con cui Spinetta il 26 gennaio 1984 chiuse il suo storico live alle Barrancas de Belgrano, il quartiere di Buenos Aires dove era nato, il suo primo concerto in un’Argentina finalmente libera.

Una canzone che racconta la storia di tre giovani argentini negli anni che vanno dal 1976 al 1983, quelli del proclamato “Proceso de Reorganización Nacional”, roboante definizione per una delle dittature più feroci che abbiano mai insanguinato l’America Latina.

Ricky ha deciso di fuggire in Brasile per scampare al servizio militare. Infatti la sorte gli ha destinato un numero molto alto e sicuramente gli toccherà finire... (Continues)
Ricky está listo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/6 - 13:35
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Patria Trelew

Patria Trelew
[1974]
Scritta da Naldo Labrín, componente del gruppo Huerque Mapu (“Messaggeri della terra”, in lingua mapuche).
Nel disco intitolato “Montoneros” (o “Cantata Montoneros”)

I Huerque Mapu sono stati (o sono, che recentemente si sono ricostituiti per l’ennesima volta) un gruppo che faceva musica militante, espressione della sinistra peronista nell’argentina della prima metà degli anni 70. Tutti i testi della “Cantata Montoneros” sono disponibili su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina ma francamente più che di canzoni si tratta di slogan da comizio sessantottino e in definitiva sono, a mio parere, piuttosto stucchevoli e brutte.
Ne faccio menzione perché comunque restano la testimonianza di un periodo molto convulso e difficile della storia argentina, una fase che oltretutto non ho mai compreso fino in fondo e che mi ha sempre lasciato molto perplesso.
Proverò adesso a dire una... (Continues)
[Recitado]
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/6 - 10:37
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Las increíbles aventuras del Señor Tijeras

Las increíbles aventuras del Señor Tijeras
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone sulla censura. Inutile dire che fu censurata, con il taglio netto dell’ultima strofa: “Io detesto la gente che ha il potere di dire quello che è bene e pure quello che è male. Solo il popolo, amico mio, è capace di capire. I censori di idee tremeranno di orrore davanti all’uomo libero con il corpo in pieno sole.”

Il personaggio del Señor Tijeras – che così tanto ricorda Agostino, il segretario dell’Organizzazione Internazionale della Moralità Pubblica interpretato da Albero Sordi ne “Il moralista” diretto nel 1959 da Giorgio Bianchi – ha anche un nome e un cognome: si tratta di Miguel Paulino Tato, detto Néstor (1902-1986), giornalista e critico cinematografico che dalla sua scrivania di presidente dell’“Ente de Calificación Cinematográfica” diresse la censura dal 1974 fin quasi al termine della dittatura di Videla e soci.
Escondido atrás de su escritorio gris
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 16:12
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El show de los muertos

El show de los muertos
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone che nella scaletta del disco originario doveva essere la prosecuzione di Juan Represión che però i Sui Generis furono costretti ad elimiminare e sostituire con “Tango en segunda” (comunque anch’essa dotata di una certa forza: “Alguna gente que conozco vive metida en un baúl”, o “A mi no me gusta tu cara y no me gusta tu olor”)…

Il brano si apre significativamente con un suono di sirene della polizia ed è ancora dedicato a Juan Represión, quello che dorme tranquillo, senza sapere che sta contribuendo all’assassinio di qualcuno, Juan Represión che solo in apparenza conduce una vita normale e che crede di avere la mani pulite ed invece ha i morti ammazzati sulla coscienza e le mani e i vestiti lordi di sangue…

Perché la censura... (Continues)
Tengo los muertos todos aquí
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 15:40
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Juan Represión

Juan Represión
[1974]
Scritta da Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

“Pequeñas anécdotas sobre las instituciones” - pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’appena rieletto presidente Juan Domingo Perón e con il paese già nel caos completo che sfocerà di lì a poco nella svolta fascista – è stato uno dei dischi più censurati nella storia della musica argentina.
Charlie Garcia, autore di tutti i testi, fu costretto a cambiarne la maggior parte ma due brani, “Juan Represión” e “Botas locas”, furono del tutto espunti dalla prima edizione dell’album (e vennero inseriti per la prima volta soltanto in un'antologia del 1991!). I Sui Generis osarono proporli dal vivo in un concerto a Montevideo, Uruguay, nel 1975 e vennero praticamente tirati giù dal palco dalla polizia, arrestati e interrogati per ore…

La canzone è un allegoria del cittadino benestante ed amante... (Continues)
Juan Represión viste
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2015/2/5 - 13:58




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