We Work The Black Seam
Italian translation by Riccardo Venturi
Traduction italienne de Riccardo Venturi
Riccardo Venturin italiankielinen käännös
20.08.2018 22:45
Traduction italienne de Riccardo Venturi
Riccardo Venturin italiankielinen käännös
20.08.2018 22:45
LAVORIAMO INSIEME AI BACINI CARBONIFERI
(Continues)
(Continues)
2018/8/20 - 22:47
Questo è un grande paese
Questo è veramente un grande paese.
se ci nasci non hai diritti, se ci muori funerali di stato
durante i quali una tizia si fa il "selfie" con Salvini.
se ci nasci non hai diritti, se ci muori funerali di stato
durante i quali una tizia si fa il "selfie" con Salvini.
CCG Staff 2018/8/20 - 22:33
Il ladro di erre
[1964]
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"
Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
Versi di Gianni Rodari, da "Il libro degli errori"
Musica di Stefano Panzarasa, cantautore ecopacifista, con il gruppo Insalata Sbagliata
Stefano Panzarasa è autore di un libro e di un CD dedicati a Rodari, "L'orecchio verde di Gianni Rodari" (2009)
C’è chi dà la colpa
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/8/20 - 21:31
Fuhrer
[1942?]
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks
Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Si trova in numerose raccolte degli anni '40/'45
Inclusa anche nella compilation intitolata “Kickin' Hitler's Butt: Vintage Anti-Fascist Songs 1940-1944”
Josh White performs solo the amazing ‘Fuehrer’. The song tells of a German soldier, on the Russian front, starving and freezing to death dreaming he could go back home to Berlin. A sad song and beautifully played but not devoid of humour too.
londoncelticpunks
Ipotetica lettera di un soldato tedesco al Fuhrer che sogna solo di tornarsene a casa... triste e ironica.
Tell me my Fuhrer what can I do?
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/20 - 16:45
Wolf
Un interessantissimo progetto di studio dei lupi sull'Appennino rischia di essere interrotto in Toscana perché vaste parti del territorio demaniale saranno acquistate e recintate dal cravattaio di lusso Stefano Ricci. Consiglio a tutti intanto di passare una notte da lupi al Rifugio Diacci.
Lorenzo 2018/8/20 - 12:05
Francesco Pelosi: Il rito della città
[2017]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Testo e musica di Francesco Pelosi
Lyrics and music by Francesco Pelosi
Paroles et musique de Francesco Pelosi
Sanat ja musiikki: Francesco Pelosi
Album: Il rito della città
IL RITO DELLA CITTA'
- O Morte
- 1260
- Nordest
- Il rito della città
Il rito della città, album d’esordio di Francesco Pelosi uscito il 6 ottobre 2017 e anticipato dal singolo O Morte, ha come protagonista la città, luogo di partenza di un’indagine sentimentale e sonora che, più che suggerita, gli è stata costretta per diritto di nascita. Leonard Cohen cantava di non avere scelta, poiché nato con una “golden voice”. Più o meno allo stesso modo, nascere in una città di provincia, stretto fra due fabbriche e inondato di mitologie a basso prezzo (ma costosissime per l’anima), dall’osteria alla resistenza e dal cattolicesimo al mercato globale, non lascia scampo. Bisogna darsi da fare per raccogliere... (Continues)
Fai tacere questa voce con l'urlo della tua vita,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2018/8/19 - 06:08
Song Itineraries:
Anti War Love Songs
Ma chi ha detto che non c'è
La foto del Tasso a quando risale? Non ho mai visto la scritta sul muro almeno negli anni '80-'85.L'avrei riconosciuta subito e mi sarebbe piaciuto vederla...o forse e' una scritta piu' recente?
nicoletta longo 2018/8/19 - 05:29
Jesus Christ
dall'album tributo Folkways: A Vision Shared del 1998
One, two, three, four
(Continues)
(Continues)
2018/8/17 - 20:21
Assez
Il serait temps que l'homme s'aime
(Continues)
(Continues)
Contributed by JJ 2018/8/17 - 18:42
Song Itineraries:
War on Earth
Chain of Fools
(1967)
Parole e musica di Don Covay
Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.
Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.
La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!
fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Parole e musica di Don Covay
Un tipico esempio di canzone che assume un significato diverso in una situazione di guerra.
Le parole del singolo, pubblicato proprio durante l'escalation della guerra in Vietnam, sono abbastanza semplici, tipici di una canzone di amore finito: la cantante, dopo cinque lunghi anni di fedeltà al suo uomo, capisce di essere solo "un anello della sua catena" e di essere stata usata e maltrattata.
La canzone era quindi una canzone di orgoglio femminile e di ribellione a un partner prepotente. Ma dopo il 1968 e con l'assassinio di Martin Luther King, i soldati afroamericani in Vietnam cominciarono a intenderla tutto in un altro senso. Le catene da spezzare erano quelle della catena di comando dell'esercito che vedeva invariabilmente i neri al livello più basso della gerarchia. Ma un giorno la catena si spezzerà!
fonte: Aretha Franklin, Dead At 76, Inadvertently Recorded One Of Vietnam’s Best Protest Songs
Chain, chain, chain
(Continues)
(Continues)
2018/8/17 - 18:14
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
La Stevenine pendue
La Stevenine pendue
Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (Continues)
Chanson française – La Stevenine pendue – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 80
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lucien l’âne, mon ami, connais-tu Chantecler le coq ancien qui sut venir à bout de la ruse de Renart le goupil ? Ici, il chante lui aussi « Trinquons aux Gueux ! » et nous renvoie ainsi tous à l’ancien Roman du Renart, qui n’est rien d’autre qu’une grande chanson, écrite vers le XIIᵉ siècle. Je vois à ton air éwaré que tu te demandes ce que vient faire ici ce propos à propos du Roman de Renart, alors qu’on est censé raconter une histoire qui se passe environ 400 ans plus tard. Je le vois et je m’empresse de te répondre en te... (Continues)
Trinquons aux Gueux !, chante Chantecler.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/17 - 14:13
Respect
Addio alla più grande voce femminile del soul. Aretha Franklin è morta oggi a 76 anni
CCG Staff 2018/8/16 - 16:29
Bella Ciao
Anonymous
a me sembra che in tutte le versioni manchi un pezzo che io conosco come seconda strofa, prima di "o partigiano, portami via..." che è "ho detto bella io vado via, oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao. Ho detto bella, io vado via, vado a fare il partigian" che è un anello mancante alla narrazione.
marina 2018/8/16 - 15:22
Worn Out American Dream
2009
Buffalo Return to the Plains
Buffalo Return to the Plains
I see no refuge for the weary
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/16 - 15:18
Ivano Fossati, Fabrizio De André, Francesco De Gregori: Questi posti davanti al mare
[1988]
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)
Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (Continues)
Testo e musica di Ivano Fossati
Lyrics and music: Ivano Fossati
Paroles et musique: Ivano Fossati
Interpretazione / Performed by / Interprétée par: Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Ivano Fossati
Album: La pianta del tè (Ivano Fossati)
Come, credo, milioni di persone, ho ripensato a quante decine di volte sarò passato sul “Ponte Morandi” a Genova, per un motivo o per un altro, per andare o per tornare, da solo o con qualcuno, guidando un automezzo o facendo il passeggero, per oltrepassare la città o per scendervi giù. Di una volta in particolare mi ricordo, però; una delle prime, tanti anni fa, entrando in Genova. Per il traffico, o per non so che cosa, il ponte tremava in modo del tutto percettibile. Il “Ponte Morandi” è crollato, portandosi via la vita di 43 persone, su una via dedicata a Walter Fillak, che da Gappista e partigiano aveva scelto come nome di battaglia... (Continues)
Ivano Fossati:
(Continues)
(Continues)
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI secolo 2018/8/16 - 09:47
Song Itineraries:
Bridges
La ballata del bracciante
Ritorno a casa questa sera
(Continues)
(Continues)
Contributed by adriana 2018/8/14 - 08:10
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Rosa canta e cunta
Il testo è stato scritto da Bernardino Giuliana, poeta nato e vissuto a San Cataldo (Caltanissetta), in una notte d'estate a casa dello stesso Giuliana, dove la cantante soggiornava spesso, e messo in musica seduta stante da Rosa Balistreri. Bernardino Giuliana fu un grande poeta ed interprete, amico di Leonardo Sciascia, Ignazio Buttitta, Mario Gori, ecc. Dalla fine degli anni Sessanta fino agli anni Ottanta ha scritto diverse sillogi (Ventu ca passa, Canti a Decano, Lungo il Salso) e tenuto numerosi recitals. In un concerto tenuto a Sortino, Rosa Balistreri presenta il brano e dichiara di averlo scritto assieme al suo amico Bernardino Giuliana.
michele.celeste@email.it 2018/8/12 - 17:45
We Could Be Free
2017
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Featuring Ty Dolla $ign
Album The Autobiography
Love, love, haha, yeah
(Continues)
(Continues)
2018/8/12 - 13:11
Sogneremo pecore elettriche?
2017
Mani come rami, ai piedi radici
Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?
Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:
Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (Continues)
Mani come rami, ai piedi radici
Il brano è ispirato a una pellicola realmente fantascientifica di Ridley Scott, Blade Runner, figlia di un romanzo distopico di Philip K. Dick: Il cacciatore di androidi. Ci rassegneremo a contemplare un mondo robotico, un uomo-macchina privo di sensibilità e che avrà come estensione del proprio corpo i sistemi di finta partecipazione che lo imprigionano da ormai un decennio?
Dudu chiarisce le intenzioni dell’invettiva folk:
Abbiamo voluto gridare questa domanda, che resta senza risposta. È difficile capire dove stiamo andando. Il confine tra restare umani e fare il passo più lungo della gamba è davvero sottile. Oggi rischiamo di estraniarci e lo vediamo nel modo di fare comunicazione, di fare politica. Il web, cinque-sei righe per dire qualcosa, quando ieri per comunicare c’era dietro un lavoro, una ricerca, finalizzata a esprimere la propria operazione.... (Continues)
Distanza, misura e distanza, tra un atomo e la speranza
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/8/12 - 07:48
Einheitsfrontlied
First, I don't quite see that this Einheitsfrontlied is an "anti-war" song. Couldn't it as well be seen as a pro-civil-war song?
Secondly, the "no slaves" part of the song reminds to me the forced labour system of the Soviet Gulag. Didn't Brecht and Eisler know about this?
Secondly, the "no slaves" part of the song reminds to me the forced labour system of the Soviet Gulag. Didn't Brecht and Eisler know about this?
Rainer Moeller 2018/8/12 - 01:16
Trinquons aux Gueux !
Trinquons aux Gueux !
Chanson française – Trinquons aux Gueux ! – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 79
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, nous avons laissé Till et Lamme enfermés comme des oiseaux en cage dans l’auberge de l’Arc-en-Ciel, entourés de filles et de happe-chair, chargés de les appréhender au corps. Tout le monde est là à faire la fête chez Stevenine. Une fausse fête, en quelque sorte, une fête qui sonne faux, où tous les fêtards font semblant d’y croire et attendent le dénouement. Stevenine, Gilline et les happe-chair sont convaincus de tenir le bon bout et savourent déjà leurs récompenses. Cependant, Till et... (Continues)
Chanson française – Trinquons aux Gueux ! – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 79
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XXXV)
Dialogue Maïeutique
Lors donc, Lucien l’âne, mon ami, nous avons laissé Till et Lamme enfermés comme des oiseaux en cage dans l’auberge de l’Arc-en-Ciel, entourés de filles et de happe-chair, chargés de les appréhender au corps. Tout le monde est là à faire la fête chez Stevenine. Une fausse fête, en quelque sorte, une fête qui sonne faux, où tous les fêtards font semblant d’y croire et attendent le dénouement. Stevenine, Gilline et les happe-chair sont convaincus de tenir le bon bout et savourent déjà leurs récompenses. Cependant, Till et... (Continues)
Till dit : « Trinquons encore !
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2018/8/11 - 22:57
Rabbit's Revenge
(2018)
Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.
Oggi, dopo aver pubblicato i primi due singoli We Don’t Need You e Battle Sirens, Morello condivide il terzo singolo estratto Rabbit’s Revenge che vede la partecipazione di Bassnectar, degli Outkast e Killer Mike dei Run The Jewels che uniscono le loro forze per denunciare le violenze della polizia USA.
"Rabbit’s Revenge" is the hard rocking, cross genre banger I was aiming for when I envisioned THE ATLAS UNDERGROUND record. Bassnectar, Big Boi, Killer Mike & I combining forces to fight police brutality. We are not violent, but the music is.
Tom Morello
Tom Morello
I see what's happening, I can read between the lines
(Continues)
(Continues)
2018/8/11 - 17:43
Song Itineraries:
Racism and Slavery in the USA
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