E adesso ammazzateci tutti
Canzone contro la Mafia. Il titolo si riferisce allo striscione (e poi all'associazione che è nata dopo) scritto dai ragazzi di locri alle manifestazioni per la morte di Fortugno
Credits:
Testo: Giovanni Pecora
Musica: Pino Barillà - Alessandro Luvarà
Arrangiamenti e realizzazione: Alessandro Luvarà
Chitarre: Giancarlo Mazzù
Seconda voce e cori: Tania Borgese ed alcuni "ragazzi di Locri"
Registrazioni, mixaggi e mastering: Alessandro Luvarà presso SpainAudio Studio - Molochio (RC)
Canta: Pino Barillà
Credits:
Testo: Giovanni Pecora
Musica: Pino Barillà - Alessandro Luvarà
Arrangiamenti e realizzazione: Alessandro Luvarà
Chitarre: Giancarlo Mazzù
Seconda voce e cori: Tania Borgese ed alcuni "ragazzi di Locri"
Registrazioni, mixaggi e mastering: Alessandro Luvarà presso SpainAudio Studio - Molochio (RC)
Canta: Pino Barillà
Un urlo nella sera, un urlo nella testa,
(Continues)
(Continues)
Contributed by DonQuijote82 2009/1/31 - 20:38
Song Itineraries:
Mafia and Mafias
La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]
Versione cantabile, fedele all'originale, anche se in parte modernizzata. Alcune immagini poetiche infatti, tipiche dei primi decenni del 900,vengono attualizzate. Così il bambino morente mentre gli altri giocano in cortile diviene il ragazzo ucciso in chissà quali tragiche circostanze e l'ubriaco che rientra alla sera diviene il padre violento.
LA PREGHIERA
(Continues)
(Continues)
Contributed by Andrea Buriani 2009/1/31 - 19:23
Mahmoud Darwish / محمود درويش : Bitaqat Hawiyyah / Identity Card
Duecentottanta fogli bianchi
Two hundred and eighty white sheets
Vauro
Two hundred and eighty white sheets
Vauro
CCG/AWS Staff 2009/1/31 - 18:30
Le basi americane (Rossa provvidenza)
Blitz alla base Usa di Vicenza
in 200 occupano l'aeroporto
VICENZA - Gli attivisti del movimento "No Dal Molin" sono entrati nei terreni dell'aeroporto vicentino dove deve sorgere la nuova base militare Usa, occupandoli. Lo hanno reno noto gli stessi rappresentanti del presidio anti-base.
I manifestanti, alcune centinaia, intendono protestare così contro l'avvio dei lavori nel Dal Molin, dove da alcuni giorni sono tornate in azione le ruspe per abbattere le vecchie strutture dell'aeroporto e preparare l'area per la Camp Ederle 2.
I dimostranti, ora controllati dalle forze dell'ordine, sono penetrati da un varco nella recinzione, e hanno occupato pacificamente la parte civile dell'aeroporto.
Fonte :Repubblica
in 200 occupano l'aeroporto
VICENZA - Gli attivisti del movimento "No Dal Molin" sono entrati nei terreni dell'aeroporto vicentino dove deve sorgere la nuova base militare Usa, occupandoli. Lo hanno reno noto gli stessi rappresentanti del presidio anti-base.
I manifestanti, alcune centinaia, intendono protestare così contro l'avvio dei lavori nel Dal Molin, dove da alcuni giorni sono tornate in azione le ruspe per abbattere le vecchie strutture dell'aeroporto e preparare l'area per la Camp Ederle 2.
I dimostranti, ora controllati dalle forze dell'ordine, sono penetrati da un varco nella recinzione, e hanno occupato pacificamente la parte civile dell'aeroporto.
Fonte :Repubblica
adriana 2009/1/31 - 11:20
La sposa bambina [I tetti d'oro d'Israele]
[1989]
Testo e musica di Ivan Graziani
Lyrics and music by Ivan Graziani
Album: Segni d'amore
L'amore impossibile eppur vivo, fra una Sposa Bambina in "una terra ancora straniera" e "un ragazzo di guerra della sua stessa patria ma non della sua stessa terra"...
Testo e musica di Ivan Graziani
Lyrics and music by Ivan Graziani
Album: Segni d'amore
L'amore impossibile eppur vivo, fra una Sposa Bambina in "una terra ancora straniera" e "un ragazzo di guerra della sua stessa patria ma non della sua stessa terra"...
La sposa bambina
(Continues)
(Continues)
Contributed by Simone (dedicato) 2009/1/31 - 10:40
Song Itineraries:
Anti War Love Songs, The Palestinian Holocaust
Dulce Et Decorum Est
Thanks for including this. The last line, is not 'patch of brown' but 'patch of land'.
You may also like to link (see below) to another of my songs 'On Morecambe Bay', about the tragedy there some eyars ago.
Best wishes
Kevin Littlewood
MySpace
You may also like to link (see below) to another of my songs 'On Morecambe Bay', about the tragedy there some eyars ago.
Best wishes
Kevin Littlewood
MySpace
Kevin Littlewood 2009/1/31 - 09:59
Carnet de route
Presa in considerazione la tua ultima nota Riccardo in risposta alla mia (cfr. andrea di de andré), propongo di migliorare questa traduzione con "rompiamo le righe" anziché "rompiamo i ranghi". ciao. :-)
DB.
(Daniel Bellucci 30 gennaio 2009 Nice)
DB.
(Daniel Bellucci 30 gennaio 2009 Nice)
Proposta accolta :-)
CCG/AWS Staff
CCG/AWS Staff
2009/1/30 - 23:03
Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-30án
2009-01-30án
A VÁROSBA BELÉPETT AZ ELLENSÉG
(Continues)
(Continues)
2009/1/30 - 20:03
Το σφαγείο
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-30án
2009-01-30án
A VÁGÓHÍD
(Continues)
(Continues)
2009/1/30 - 19:23
La chanson de Chveik le soldat
La chanson de Chveik le soldat
Chanson française très respectueuse de l'honneur militaire. 13 août 2008 – À la gloire de Jaroslav Hasek et de l'immortel soldat Chveik et son lieutenant Lucas.
A priori sur l'air d'un autre Cacanien intitulé : « Ah, vous dirais-je , Maman... », le dénommé Wolfgang Amadeus Mozart, qui aurait bien aimé Chveik.
Chveik ... Tu sais bien Chveik, celui qui faillit être condamné à mort sévèrement car il avait remarqué à haute voix qu' il y avait des mouches qui avaient chié sur le portrait de l'Empereur dans la taverne où il buvait sa bière, ce soldat dont l'antienne était « Oui, mon Lieutenant ! ». Chveik fut sans doute le plus parfait des crétins qu'une armée ait jamais engagé et pourtant, Chveik est un des héros les plus subtils et des plus utiles de l'histoire de l'humanité. En fait, si face aux pouvoirs, les hommes appliquaient la méthode Chveik, aucune autorité... (Continues)
Chanson française très respectueuse de l'honneur militaire. 13 août 2008 – À la gloire de Jaroslav Hasek et de l'immortel soldat Chveik et son lieutenant Lucas.
A priori sur l'air d'un autre Cacanien intitulé : « Ah, vous dirais-je , Maman... », le dénommé Wolfgang Amadeus Mozart, qui aurait bien aimé Chveik.
Chveik ... Tu sais bien Chveik, celui qui faillit être condamné à mort sévèrement car il avait remarqué à haute voix qu' il y avait des mouches qui avaient chié sur le portrait de l'Empereur dans la taverne où il buvait sa bière, ce soldat dont l'antienne était « Oui, mon Lieutenant ! ». Chveik fut sans doute le plus parfait des crétins qu'une armée ait jamais engagé et pourtant, Chveik est un des héros les plus subtils et des plus utiles de l'histoire de l'humanité. En fait, si face aux pouvoirs, les hommes appliquaient la méthode Chveik, aucune autorité... (Continues)
Ordonnance de mon lieutenant
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/30 - 18:52
One World
Singer-songwriter John Martyn has died at the age of 60.
Il suo "Solid Air" del 1973, dedicato ad una altro grandissimo musicista, Nick Drake, è uno dei più bei dischi che io abbia mai sentito...
Il suo "Solid Air" del 1973, dedicato ad una altro grandissimo musicista, Nick Drake, è uno dei più bei dischi che io abbia mai sentito...
Alessandro 2009/1/30 - 12:50
And When They Ask Us
[1963]
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek.
(Tune: 'They wouldn't believe me')
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek.
(Tune: 'They wouldn't believe me')
And when they ask us, how dangerous it was,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/30 - 09:07
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
I Want To Go Home
Anonymous
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
[1963]
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
[1963]
I want to go home, I want to go home,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/30 - 09:03
Far Far from Wipers
[1963]
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
Far far from Wipers, I long to be,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/30 - 08:58
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
I Don't Want To Be A Soldier
Anonymous
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!" di Joan Littlewood and her Theatre Workshop.
[1963]
[1963]
I don't want to be a soldier,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/30 - 08:56
Hush, Here Comes a Whizzbang
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
Hush, here comes a whizzbang,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/30 - 08:52
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Gassed Last Night
[1963]
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
Già negli anni '30 Joan Littlewood ed il marito Ewan MacColl (già, proprio il folksinger autore della Ballad Of Ho Chi Minh) avevano dato vita al "Theatre of Action" un progetto di teatro di denuncia e di contestazione, attento alla storia ed alle problematiche socio-politiche. I servizi segreti britannici li ritenevano sospetti comunisti e per alcuni anni la Littlewood e MacColl non poterono nemmeno lavorare, banditi dai programmi radiofonici alla BBC di cui erano autori e conduttori...
Alla fine della guerra il progetto originario fu ripreso e la Littlewood creò la compagnia "Theatre Workshop", che guidò fino al 1979. Le due produzioni più famose di questo periodo furono "A Taste of Honey" del 1958 e l'opera musicale "Oh, What a Lovely War!" del 1963, una sarcastica denuncia degli orrori del primo conflitto mondiale, portata qualche anno dopo anche sul grande schermo da Richard Attenborough.
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
Già negli anni '30 Joan Littlewood ed il marito Ewan MacColl (già, proprio il folksinger autore della Ballad Of Ho Chi Minh) avevano dato vita al "Theatre of Action" un progetto di teatro di denuncia e di contestazione, attento alla storia ed alle problematiche socio-politiche. I servizi segreti britannici li ritenevano sospetti comunisti e per alcuni anni la Littlewood e MacColl non poterono nemmeno lavorare, banditi dai programmi radiofonici alla BBC di cui erano autori e conduttori...
Alla fine della guerra il progetto originario fu ripreso e la Littlewood creò la compagnia "Theatre Workshop", che guidò fino al 1979. Le due produzioni più famose di questo periodo furono "A Taste of Honey" del 1958 e l'opera musicale "Oh, What a Lovely War!" del 1963, una sarcastica denuncia degli orrori del primo conflitto mondiale, portata qualche anno dopo anche sul grande schermo da Richard Attenborough.
Gassed last night and gassed the night before,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/30 - 08:48
Song Itineraries:
World War I (1914-1918)
Era Natale
Considerato che la canzone è inclusa in "Il teatrino dei Gufi n. 2" del 1966, mi sa che gli ottimi Svampa e Patruno si sono ispirati a questa canzone dell'opera anti-militarista "Oh, What a Lovely War!" di Joan Littlewood ed il suo Theatre Workshop, risalente al 1963..
CHRISTMAS DAY IN THE COOKHOUSE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/30 - 08:04
Hou hou !
Hou hou !
Chanson française – Hou hou !– Marco Valdo M.I. – 2009
« Hou hou ! » est une de ces canzones tirées de l'œuvre d'Ugo Dessy, écrivain sarde et anarchiste. Homme pacifique et antimilitariste, violemment pro-civil aurait dit Vian. Ugo Dessy est aussi, il faut que cela se sache, un homme de haute moralité et un grand cœur – au demeurant, l'un ne va pas sans l'autre.
Fabrizio De André l'appelait son père de cœur, son père de pensée. C'est dire s'il convient de faire des canzones avec ses nouvelles.
À propos de De André, Hou hou ! est aussi l'histoire que Fabrizio raconta en moins atroce et d'une autre manière dans une de ses plus belles chansons « Bocca di Rosa » et que Brassens avant lui avait évoquée dans Margoton. Brassens et De André étaient plus tendres : Bocca di Rosa fut exilée; c'est le chat que les femmes du village tuèrent... Hou hou !, c'est l'histoire de Clara, c'est... (Continues)
Chanson française – Hou hou !– Marco Valdo M.I. – 2009
« Hou hou ! » est une de ces canzones tirées de l'œuvre d'Ugo Dessy, écrivain sarde et anarchiste. Homme pacifique et antimilitariste, violemment pro-civil aurait dit Vian. Ugo Dessy est aussi, il faut que cela se sache, un homme de haute moralité et un grand cœur – au demeurant, l'un ne va pas sans l'autre.
Fabrizio De André l'appelait son père de cœur, son père de pensée. C'est dire s'il convient de faire des canzones avec ses nouvelles.
À propos de De André, Hou hou ! est aussi l'histoire que Fabrizio raconta en moins atroce et d'une autre manière dans une de ses plus belles chansons « Bocca di Rosa » et que Brassens avant lui avait évoquée dans Margoton. Brassens et De André étaient plus tendres : Bocca di Rosa fut exilée; c'est le chat que les femmes du village tuèrent... Hou hou !, c'est l'histoire de Clara, c'est... (Continues)
Elle découvre son ventre, en geignant "hou hou"
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/30 - 00:26
Song For Ireland
"...Dreaming in the night
I saw a land where no one had to fight..."
I saw a land where no one had to fight..."
"Song for Ireland" was inspired by a trip the Colcloughs took to the Dingle Peninsula. Described as a "modern classic", it has been recorded by numerous artists, including Dick Gaughan, Luke Kelly, Mary Black, Ralph McTell, Celtic Spirit, The Dubliners, Brendan Hayes and Damien Leith.
Walking all the day
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/29 - 22:21
Song Itineraries:
Conflicts in Ireland
Claudio Lolli: Anna di Francia
Chanson italienne – Anna di Francia – Claudio Lolli – 1976
ANNE DE FRANCE
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/29 - 21:41
Hard Times Come Again No More
"Hard Times Come Again No More" is a popular song written by Stephen C. Foster in 1854. Well-known and popular in its day, both in America and Europe, it was a favorite of both sides in the American Civil War. The song has been parodied many times. The first audio recording was a wax cylinder by the Edison Company (Edison Gold Moulded 9120) in 1905. It has been recorded numerous time since.
en.wikipedia
en.wikipedia
Let us pause in life's pleasures and count its many tears,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro 2009/1/29 - 20:31
Le chant des Canuts, ou Les Canuts
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2009-01-29-én
2009-01-29-én
LYONI SELYEMSZÖVŐDAL
(Continues)
(Continues)
2009/1/29 - 19:31
The Battle Hymn Of Lt. Calley
Gli americani hanno avuto ciò che si meritavano in Vietnam. Il popolo americano ha poche colpe e forse solo quella di essere un popolo asservito ad una casta di lupi che storicamente hanno determinato il destino del loro popolo - vedi le multinazionali -.E' un popolo totalmente dominato dai mass media e che agisce con il marchio che la mericanizzazione produce nelle menti:la sottocultura. Non è così invece per coloro che guidano il popolo dove il bene supremo è il denaro ed anche -se serve- la sopraffazione creata ad arte per affermare la propria libertà.Questa americanizzazione oggi ci ha preso tutti e se ne scontano le conseguenze con la perdita progressiva della cultura di ogni popolo. E' questa che oggi trasforma il mondo e lo trasformerà, fino a che lo stesso popolo americano sarà così compresso e passerà dalla parte della rivoluzione: quella della giusta ripartizione della ricchezza... (Continues)
carlo sacco. 2009/1/29 - 19:17
Lichtenburger Lagerlied
Versione inglese dal libretto dell'album
LICHTENBURGER CAMP SONG
(Continues)
(Continues)
Contributed by CCG/AWS Staff 2009/1/29 - 18:36
La tua prima luna
Ogni volta che l'ascolto mi proietto su quel prato e percepisco il sole che baciava la pelle dei figli dei fiori. Mi commuove questa canzone, sempre, ogni volta che la sento, o che la canticchio da sola..
lamiaprimaluna 2009/1/29 - 16:34
Claudio Lolli: Quelli come noi
Chanson italienne – Quelli come noi – Claudio Lolli – 1972
CEUX COMME NOUS
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/29 - 15:27
Hopes of Peace
mancano delle
strofe
(francesco)
strofe
(francesco)
allora
mandacele
(CCG / AWS Staff)
mandacele
(CCG / AWS Staff)
2009/1/28 - 23:32
La fête chez les kapos
LA FÊTE CHEZ LES KAPOS
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Chanson française – La Fête chez les Kapos – Marco Valdo M.I. – 2009
La Fête chez les Kapos est la neuvième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
La Fête chez les Kapos raconte la fête que firent – à de nombreuses reprises – les kapos, lorsqu'il leur en prenait l'envie. Pour, comme cette fois, « fêter » des séances de punition de prisonniers récalcitrants. Pour ce faire, ils se réservaient els baraques en contraignant les prisonniers à une attente interminable à l'extérieur. La fête consistait en beuveries,... (Continues)
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Chanson française – La Fête chez les Kapos – Marco Valdo M.I. – 2009
La Fête chez les Kapos est la neuvième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
La Fête chez les Kapos raconte la fête que firent – à de nombreuses reprises – les kapos, lorsqu'il leur en prenait l'envie. Pour, comme cette fois, « fêter » des séances de punition de prisonniers récalcitrants. Pour ce faire, ils se réservaient els baraques en contraignant les prisonniers à une attente interminable à l'extérieur. La fête consistait en beuveries,... (Continues)
C'était la fête chez les kapos
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/28 - 22:12
Song Itineraries:
Extermination camps
Neuf – barre – Vingt-deux = 9/22
[2009]
Paroles par Marco Valdo M.I.
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Neuf – barre – Vingt-deux : 9/22 est la sixième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Neuf - barre – Vingt-deux = 9/22 se situe dans le cycle Dachau express juste après l'arrivée des 1700 Italiens sur la grande esplanade du camp de concentration.
Paroles par Marco Valdo M.I.
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Neuf – barre – Vingt-deux : 9/22 est la sixième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Neuf - barre – Vingt-deux = 9/22 se situe dans le cycle Dachau express juste après l'arrivée des 1700 Italiens sur la grande esplanade du camp de concentration.
Ne pas bouger, attente, attente
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/28 - 17:41
Angelita di Anzio
avevo sei anni quando ascoltavo questa canzone sul 45 giri di papà e ogni volta mi commuovevo tantissimo. per tanti anni (ora ne ho 50) mi è rimasto in testa il ritornello e il ricordo della commozione ma senza sapere il perchè. ora l'ho risentita è finalmente ho capito perchè mi faceva piangere. è molto triste ma fa riflettere sulle guerre e sui sentimenti delle persone ; vorrei che nessuno mai più sentisse il bisogno di scrivere canzoni contro le guerre. la mia è solo una utopistica speranza o in fondo al proprio sè ogni uomo nasconde qualcosa di buono?
marina 1958
marina 1958
marina 2009/1/28 - 14:37
מזעס איז די ערשטע זאַך
Anonymous
Mues iz di ershte zakh
[1942?]
Incisione/Recording:
Adrienne Cooper and Zalmen Mlotek,
Ghetto Tango, 2005
"Una canzone su di un tema difficile e dibattuto, quello del governo dei ghetti da parte delle autorità ebraiche (Judenräte) imposte dai nazisti.
"Quel che serve sono i soldi", dice questa canzone dal tono duro e sarcastico... Lo Judenrat passa solo un po' di pane e zucchero e, se non hai i soldi per corrompere i poliziotti (il riferimento è alla polizia ebraica), si può finire molto male: divorati dalla fame, dai pidocchi e dai vermi e "immortalati" nel registro dei decessi della comunità...
Testo trovato qui" [Alessandro "Bartleby"]
La canzone sembra provenire direttamente dal ghetto di Varsavia, e di questo risente molto lo yiddish utilizzato: pieno di termini in slang (uno slang proveniente in parte, come è ovvio, dalla lingua polacca), che non sono di facile interpretazione.... (Continues)
[1942?]
Incisione/Recording:
Adrienne Cooper and Zalmen Mlotek,
Ghetto Tango, 2005
"Una canzone su di un tema difficile e dibattuto, quello del governo dei ghetti da parte delle autorità ebraiche (Judenräte) imposte dai nazisti.
"Quel che serve sono i soldi", dice questa canzone dal tono duro e sarcastico... Lo Judenrat passa solo un po' di pane e zucchero e, se non hai i soldi per corrompere i poliziotti (il riferimento è alla polizia ebraica), si può finire molto male: divorati dalla fame, dai pidocchi e dai vermi e "immortalati" nel registro dei decessi della comunità...
Testo trovato qui" [Alessandro "Bartleby"]
La canzone sembra provenire direttamente dal ghetto di Varsavia, e di questo risente molto lo yiddish utilizzato: pieno di termini in slang (uno slang proveniente in parte, come è ovvio, dalla lingua polacca), che non sono di facile interpretazione.... (Continues)
מועס איז די ערשטע זאַך.
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro + CCG/AWS Staff 2009/1/28 - 09:05
Il diario di Anna Frank
pure mi sarebbe piacciuto avere il tuo coraggio, sei sarai per sempre nel mio cuore anche se nn ti consco eri coraggiosa per questo vorrei il tuo coraggio un bacio
rosalia crisà 2009/1/27 - 23:40
Mestizaje
Chanson espagnole – MESTIZAJE - Ska-P
MÉLANGES
(Continues)
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2009/1/27 - 14:35
Le déserteur
There is also a fourth Swedish version, performed by Cornelis Vreeswijk, which is more of a song inspired by the original than a faithful rendition in Swedish. It is a far bloodier version, but it brings the gore of war into the song.
See the lyrics here.
(Christer Gulbrandsen)
See the lyrics here.
(Christer Gulbrandsen)
Dear Mr Gulbrandsen, the song Desertören by Cornelis Vreeswijk is already included in our website as an independent song. As you can see in the relevant page, we've clearly specified that the music is the same as for the original French lyrics, but Vreeswijk's Swedish lyrics are too different to be considered as a simple translation (and, for this reason, the song is provided with an Italian translation, too). It is a fully self-standing antiwar song that needs a self-standing page; so did we. Anyway, we are pleased to thank you for your remark. [CCG/AWS Staff]
2009/1/27 - 13:27
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Album: "Amerigo"
Testo di Francesco Guccini
Musica di Francesco Guccini e Juan Carlos "Flaco" Biondini
Lyrics by Francesco Guccini
Music by Francesco Guccini and Juan Carlos "Flaco" Biondini
Questa canzone fa parte, oltre che del percorso sull'emigrazione e la guerra del lavoro, anche di un altro percorso "sotterraneo" che non verrà mai istituito: quello delle clamorose dimenticanze delle CCG.
Rimediamo con il consueto, abissale ritardo.
Sulla canzone c'è poco da dire, talmente è nota; sfidiamo tutte le frequentatrici e tutti i frequentatori del sito a dire se, almeno una volta nella loro vita, a partire dal 1978, non abbiano cantato, berciato, intonato, stonato o sussurrato ...la poRRRta veRRRRde con accento più o meno marcatamente gucciniano.
Diciamo soltanto che il sig. Amerigo Guccini, da Pàvana (PT), era davvero un parente di Guccini e la canzone racconta la sua storia,... (Continues)