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Before 2005-10-31

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Don't Take My Darling Boy Away

Don't Take My Darling Boy Away
[1915]
Music by Albert von Tilzer, lyrics by Will Dillon
Musica di Albert von Tilzer, testo di Will Dillon

Tra le canzoni contrarie all'ingresso degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale ricordiamo anche I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier.

Vedi anche Parlor Songs.

Nota: Per meglio comprendere la canzone, è necessario specificare che, a partire dalla quarta strofa, le suppliche della madre si incrociano con il testo di una marcia militare (Tenting tonight ecc.); nel testo (e nella traduzione italiana) abbiamo indicato le parole di tale marcia in corsivo per facilitare la lettura. [RV]
A mother was kneeling to pray
(Continues)
2005/10/30 - 19:39
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Evolve

Evolve
da "Evolve" (2003)
i walk in stride with people
(Continues)
2005/10/30 - 18:29
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Your Next Bold Move

Your Next Bold Move
da Reckoning/Revelling:

chi meglio di Ani può spiegare questa canzone?
Ecco cosa dice lei stessa in un’intervista (di Claudio Todesco, da JAM n°70) :

“Le multinazionali e le forze del capitalismo sono talmente bene integrate nelle motivazioni del governo che è duro capire dove sta la verità. Nella politica e nella cultura americana c’è del freddo, dello squallore. Mi chiedo se non abbiamo bisogno di una qualche chiave di lettura più complessa per capire come vanno le cose, per vedere che dietro al logo della Nike c’è lo sfruttamento del lavoro nel terzo mondo. Hai presente il loro motto? Just do it. Io dico just do it... what? Che cosa dovremmo fare? Sfruttare la manodopera? La semplicità dei messaggi, della pubblicità , della televisione controlla la mente. Miro a una critica più sofisticata del controllo esercitato dalle multinazionali. ”

“ Non è una canzone ottimista,no. Però lancia... (Continues)
coming of age during the plague
(Continues)
2005/10/30 - 18:20
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Black Steel In The Hour of Chaos

Black Steel In The Hour of Chaos
[1989]
Ridenhour-Shocklee-"Vietnam" Sadler-Drayton
First released as a single
Prima uscita come single
Album: It Takes A Nation Of Millions To Hold Us Back

"Black Steel in the Hour of Chaos" is a song by the American hip hop group Public Enemy from their second album, It Takes a Nation of Millions to Hold Us Back. The song is built on a high-pitched piano sample from the Isaac Hayes song "Hyperbolicsyllabicseequedalymystic" from the album Hot Buttered Soul and tells the story of prison escape.

The vocals are done mostly by lead Public Enemy rapper Chuck D, with sidekick Flavor Flav appearing in between verses, seemingly speaking to Chuck over the phone. Flavor went to another room and did actually call the studio to achieve this effect.

The lyrics deal with a fictional story surrounding the Vietnam war. Chuck has been drafted ("I got a letter from the government, the other day / I... (Continues)
I got a letter from the government
(Continues)
2005/10/30 - 18:15

Cumbia Centroamericana

Cumbia Centroamericana
Letra y música: Roberto Quezada
(A ver pue’, ¡que venga ese "Ronal Riguan"!
(Continues)
Contributed by adriana 2005/10/30 - 18:11
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Everybody's Got A Right To Live

Everybody's Got A Right To Live
New words by Reverend Fred Kirkpatrick and Pete Seeger
1971

William Caley è l'ufficiale statunitense responsabile del massacro di My Lai. Sulla sua figura e sul massacro di My Lai si veda anche The Battle Hymn Of Lt. Calley di Julian Wilson.

Il Massacro di My Lai fu un massacro di civili inermi che avvenne durante la Guerra del Vietnam, quando i soldati statunitensi della Compagnia Charlie, della 11a Brigata di Fanteria Leggera (Divisione Americal), agli ordini del Tenente William Calley, uccisero 347 civili - principalmente vecchi, donne, bambini e infanti - Il massacro avvenne il 16 marzo 1968 a My Lai, uno di nove paesini raggruppati attorno al villaggio di Song My. I soldati si abbandonarono anche alla tortura e allo stupro degli abitanti.

Il massacro fu fermato dall'equipaggio di un elicottero dell'esercito USA in ricognizione, che atterrò frapponendosi tra i soldati americani e... (Continues)
We are down in Washington
(Continues)
2005/10/30 - 17:46
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Last Train To Nuremberg

Last Train To Nuremberg
Words and Music by Pete Seeger (1970)

In questa celebre canzone Seeger suggerisce che il tenente Calley, il capitano Medina e il generale Koster, responsabili del massacro di My Lai, dovessero essere processati come i nazisti a Norinberga insieme allo stesso presidente Nixon, alle due camere dei rappresentanti che avevano votato la guerra e infine tutto il popolo americano che con il suo voto aveva legittimato tali crimini.

Iconic American folk singer, Seeger played a key role in the 1950s folk revival and the 1960s anti-war movement. He often wrote political songs, protesting against war, segregation, and calling for environmental protection. Seeger's 1971 anti-war song "Last Train to Nuremberg" (Columbia Records # 4-45398) condemned the My Lai massacre and pointed the finger at several layers of society that had "blood upon" their "hands". Nuremberg refered to the location of the criminal... (Continues)
Last train to Nuremberg!
(Continues)
2005/10/30 - 17:02
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King Henry (I Mind My Own Business)

King Henry (I Mind My Own Business)
[1965]
Lyrics by Pete Seeger
Music: Traditional, King Henry, Child Ballad #32
Testo di Pete Seeger
Musica: Tradizionale, King Henry, Child Ballad #32
Pubblicata su Broadside #58 con il titolo I Mind My Own Business

Gli anni migliori della Protest song furono, come è noto, accompagnati dal Ballad Revival, vale a dire dal recupero del ricchissimo patrimonio tradizionale delle composizioni popolari in lingua inglese; tra i suoi protagonisti non poteva mancare Pete Seeger che però, a differenza di Joan Baez ed altri non attinse molto alla balladry storica preferendo concentrarsi, sulle orme di Woody Guthrie, al patrimonio puramente americano. Anche quando si rivolse alle ballate storiche, lo fece "a suo modo", traendone la musica e qualche spunto per impiantarvi sopra un testo di attualità pur mantenendo qua e là l'andatura e il fraseggiare della vera ballata tradizionale (e creando così... (Continues)
King Henry marched forth, a sword in his hand,
(Continues)
2005/10/30 - 16:47
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New Kicks

New Kicks
dalla compilation "Peace not War" (2004)

Una canzone che campiona slogan e canti della marcia per la pace di New York del 15 febbraio 2003.
Peace Now, Peace Now, Peace Now, Peace Now!
(Continues)
2005/10/30 - 16:33




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