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Author Caetano Veloso

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Anjos Tronchos

Anjos Tronchos
(2021)
Primo singolo estratto dal trentesimo album in studio di Caetano Veloso, intitolato Meu Coco.

Il tema estremamente attuale ritrae il disordine mondiale che cresce insieme ai progressi tecnologici di Internet, sotto il controllo di 'angeli' miliardari e trilionari. Caetano - con una voce e una creatività incredibili per i suoi 79 anni - parla della tossicità delle rete, delle fake news e delle aberrazioni politiche - da Trump a Bolsonaro - rafforzate dai social, della nudità virtuale e della facilità di accesso a materiali vecchi e nuovi.
Uns anjos tronchos do Vale do Silício
(Continues)
2021/11/4 - 23:48
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Reconvexo

Reconvexo
(1989)

Parole e musica di Caetano Veloso
Prima interpretazione della sorella di Caetano, Maria Bethânia nel disco Memória Da Pele e in vari dischi dal vivo
Incisa dal suo autore dal vivo in Multishow Ao Vivo Abraçaço del 2013

Reconvexo, questa stupenda canzone di Caetano, ma da sempre interpretata dalla sorella Maria Bethânia, è un bellissimo inno alla diversità, alla multiculturalità, una riflessione sulla fragilità delle frontiere del cosiddetto "Occidente".
Parla dei limiti del marchio culturale europeo, puro, contrapposto al miscuglio che ha dato vita alla cultura dell'America colonizzata. Reconvexo ci ricorda che la purezza europea è limitata e ignorante quando pretende di separarsi da tutto ciò che considera impuro, il resto del mondo.

"La pioggia che lancia la sabbia del Sahara sopra le automobili di Roma" non solo provoca disagi, ma ricorda all'Europa che l'Africa è vicinissima,... (Continues)
Eu sou a chuva que lança a areia do Saara
(Continues)
Contributed by Lorenzo 2019/7/20 - 16:47
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Bolivia

Bolivia
(2014)
Testo e musica di Jorge Drexler
dall'album Bailar en la cueva
nel disco interpretata con Caetano Veloso, che canta l'ultima strofa. La canzone è infatti una cumbia in puro stile tropicalista, con influenze boliviane e brasiliane.

Nel 1939 il padre di Jorge Drexler aveva quattro anni e con la famiglia ebrea tedesca fuggì dalla Germania nazista verso l'Uruguay. Quando tutti i paesi latinoamericani chiudevano le frontiere ai profughi europei, solo la Bolivia lasciò le porte aperte salvando la vita a numerose persone. Questa canzone del moro judío Jorge Drexler racconta questa storia ed è un omaggio a quel paese che fu a quel tempo un esempio di accoglienza.

"Entre las canciones de mi nuevo disco, Bailar en la cueva, hay una que no sé si es mi preferida, pero que quiero especialmente por varios motivos: Bolivia. Habla de la salida de Alemania de mi padre de cuatro años y mi abuelo,... (Continues)
Europa, 1939.
(Continues)
2019/6/1 - 21:53
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Enquanto seu lobo não vem

Enquanto seu lobo não vem
[1968]
Scritta da Caetano Veloso
Nell'album "Tropicália ou Panis et Circencis"
Featuring Gal Costa e Rita Lee

Nei giorni scorsi Caetano Veloso ha condiviso su Spotify una lista di canzoni, sue e di altri. L'ha chiamata "Política" e l'obiettivo espresso è quello di opporsi a Bolsonaro, il presidente neoeletto, e ai fantasmi di sangue e di morte che si porta appresso... "Bisogna stare attenti, bisogna essere forti, non abbiamo tempo per aver paura della morte..."

"La nazione più triste, nella sua stagione più putrida, è facilmente rappresentata da gruppi di massacratori...”
Vamos passear na floresta escondida, meu amor
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/4 - 21:15
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Divino, maravilhoso

Divino, maravilhoso
[1968]
Scritta da Caetano Veloso e Gilberto Gil
Portata al successo da Gal Costa, nel suo album "Gal Costa" del 1969

Nei giorni scorsi Caetano Veloso ha condiviso su Spotify una lista di canzoni, sue e di altri. L'ha chiamata "Política" e l'obiettivo espresso è quello di opporsi a Bolsonaro, il presidente neoeletto, e ai fantasmi di sangue e di morte che si porta appresso... "Bisogna stare attenti, bisogna essere forti, non abbiamo tempo per aver paura della morte..."

"Naquela época convivia com todo o ambiente tropicalista. Só falávamos dos movimentos novos que surgiam no mundo. Gil ouvia Hendrix o dia inteiro. Janis Joplin não saia da minha cabeça. Aquele som, aquele rasgo de voz foi me tomando de uma forma que criou em mim uma necessidade de fazer alguma coisa diferente do que eu acreditava, de tudo o que já fizera e de como eu entendia a música até então. Eu era muito radical, gostava... (Continues)
Atenção ao dobrar uma esquina
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/4 - 20:17
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Aquele abraço

Aquele abraço
[1969]
Parole e musica di Gilberto Gil
Singolo pubblicato nel 1969, poi inserito nell'album "Gilberto Gil" dello stesso anno.

Una canzone epocale, composta da Gilberto Gil nella sua strada per l'esilio, dopo diverse settimane trascorse, insieme all'amico Caetano Veloso, in una prigione di Rio de Janeiro, arrestati dagli sgherri della dittatura che ha ammorbato il Brasile tra il 1964 ed il 1985 e alla quale si ispira Jair Messias Bolsonaro, colui che sembra avviato a diventare il nuovo presidente del gigante latinoamericano.

“Alcuni mesi dopo la mia liberazione, venni a Rio per trattare con l’esercito le condizioni per la mia partenza dal Brasile. Quando rientrai a Salvador, incontrai Mariah, madre di Gal Costa; è lì che ho avuto l’ispirazione per Aquele abraço. Potevo lasciare il Brasile, finalmente, e avevo il bisogno di dire bye bye, di sintetizzare il momento che stavo vivendo, e... (Continues)
O Rio de Janeiro continua lindo
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/10/8 - 20:48
Song Itineraries: Exiles and exilees
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Queremos guerra

Queremos guerra
[1968]
Scritta da Jorge Ben e da lui interpretata insieme a Gilberto Gil e Caetano Veloso nel corso del IV Festival di musica popolare brasiliana
Nel secondo volume della raccolta “IV Festival da Música Popular Brasileira”, TV Record de São Paulo, 1968
Testo trovato su Caetano Veloso... en detalle
Guerra queremos guerra
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/7/10 - 20:41
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Bom conselho

Bom conselho
[1972]
Parole e musica di Chico Buarque de Hollanda
Scritta per la colonna sonora della commedia musicale “Quando o carnaval chegar” diretto da Cacá Diegues e interpretato dallo stesso Chico Buarque con Nara Leão e Maria Bethânia.
Poi inclusa in parecchi dischi successivi, a partire da “Caetano e Chico. Juntos e ao vivo”, sempre del 1972, insieme a Caetano Veloso.
Ouça um bom conselho
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/11/16 - 20:36
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Vuelvo al Sur

Vuelvo al Sur
(1988)

Parole di Fernando (Pino) Solanas
Musica di Astor Piazzolla
dalla colonna sonora del film "Sur" di Fernando Solanas

Uno dei più famosi brani di Piazzolla, interpretato in origine dal grande cantante di tango Roberto Goyeneche

Scritta per la colonna sonora del film "Sur". Solanas, il regista del film, è anche l'autore del testo, essenziale e commovente.

Il film si svolge nel 1983: in Argentina è appena caduta la dittatura. Floreal, operaio di Buenos Aires, dopo cinque anni può finalmente uscire di prigione. Arrivato davanti alla porta di casa però l'uomo esita ad entrare, temendo che la moglie lo abbia tradito con il compagno di lavoro Roberto. Così preferisce vagare nella notte per la città, accompagnato dal fantasma del suo amico 'El Negro', alla ricerca del suo passato. La mattina il fantasma si dissolve e Floreal torna a riabbracciare la moglie e il suo bambino.

"Sur" parla... (Continues)
Vuelvo al Sur,
(Continues)
Contributed by Lorenzo Maetti 2014/5/26 - 23:28
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Miserere nóbis

Miserere nóbis
‎[1968]‎
Scritta da Gilberto Gil e Capinan‎
Nell’album “Tropicalia, ou Panis et Circencis”, disco collettivo manifesto del “Tropicalismo”, con ‎‎Arnaldo Baptista, Caetano Veloso, ‎‎Nara Leão, Rita Lee, ‎‎Sérgio Dias, Tom Zé, ‎‎Torquato Neto, ‎‎Gal Costa, Gilberto Gil, Capinam e ‎‎Rogério Duprat (tutti i personaggi che, in ‎un modo o nell’altro, compaiono sulla mitica copertina del disco, che strizza l’occhio a “Sgt. ‎Pepper's Lonely Hearts Club Band” dei Beatles).‎

Composição de Gilberto Gil e Capinam é um exemplo de que era necessário o ouvinte fazer uma decodificação dessas imagens alegóricas, produzindo, dando significado a própria canção e participando da mesma, vejamos: “miserere-re nobis, ora, ora pro nobis […] be, re, a = bra; ze, i le = zil / fe, u = fu; ze, i, le = zil / ce, a = ca, ne agá, a, o, til = nhão / ora pro nobis”, ou seja, tem misericórdia de nós, orais por nós, Brasil,... (Continues)
Miserere-re nobis
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/4/3 - 14:26
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Marginália 2‎

Marginália 2‎
‎[1968]‎
Scritta da Gilberto Gil e Torquato Neto (1944-1972), ‎poeta, giornalista, liricista, esponente della controcultura brasiliana, suicidatosi all’età di 28 anni.‎
Nell’album “Gilberto Gil”‎
Interpretata anche insieme a Caetano Veloso

Eu, brasileiro, confesso
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/4/3 - 13:58
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Aqui é o país do futebol

Aqui é o país do futebol
‎[1970]‎
Scritta da Milto Nascimento e Fernando Brant (1946-), compositore del Minas Gerais.‎
Dalla colonna sonora del film “Tostão, a fera de ouro”‎

Una canzone che mi ha ricordato “fue cuando el fútbol se lo comió todo”, strofa ‎dell’imprescindibile canzone La memoria di León Gieco….‎

‎“Nel 1970 Milton si preoccuperà di decostruire un simbolo nazionale stranamente tralasciato dai ‎tropicalisti (Caetano e Gil): il calcio e la squadra nazionale di calcio, grande ‎orgoglio del governo dittatoriale.‎
‎Aqui é o país do futebol è uno dei pochi samba composti da Milton, ed è interrotto di ‎proposito dai rumori del pubblico di uno stadio di calcio. Nel testo è ben evidente la visione del ‎calcio come una sorta di "anestetizzante nazionale", capace di distogliere la mente del popolo dai ‎problemi individuali e collettivi. Alla maniera dei tropicalisti, Milton non dà dei giudizi di valore su... (Continues)
Brasil está vazio na tarde de domingo, né?
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/4/2 - 15:25
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Gente

Gente
‎[1977]‎
Parole e musica di Caetano Veloso
Dall’album “Bicho”‎
Gente olha pro céu
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/28 - 16:45
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Roda

Roda
‎[1966]‎
Scritta da Gilberto Gil e João Augusto (?)‎
Singolo poi incluso nell’album “Louvação” dell’anno seguente.‎

Una canzone molto esplicita contro ricchi e potenti, contro la classe dirigente di allora che aveva ‎invocato ed appoggiato la dittatura militare. ‎
Non per nulla, qualche anno dopo, Gilberto Gil e l’amico Caetano Veloso furono presi, ‎imprigionati e poi liberati dopo aver promesso che avrebbero lasciato il Brasile… E’ un po’ come se ‎in Gran Bretagna avessero arrestato John Lennon e Paul McCartney e li avessero ‎costretti ad andare in esilio (e in effetti a Lennon una cosa simile rischiò di capitare negli USA nel ‎‎1972)…‎
Meu povo, preste atenção
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/28 - 16:14
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Língua de Trapo: Cagar é bom

Língua de Trapo: Cagar é bom
‎[1991]‎
Parole e musica di Laert Sarrumor
Nel disco dei Língua de Trapo intitolato “Brincando com Fogo”‎

Avevo promesso due chicche di “alleggerimento” per il percorso “Nostra sorella la merda”, ed ecco ‎la seconda dopo Constipation Blues di Screamin’ Jat Hawkins.‎

Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, anche se a volte può ‎essere una Guerra, specie quando si incontra qualche ‎‎‎Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.‎

E questa canzone c'entra pure con le molte canzoni di autori brasiliani che ho contribuito in questo ‎periodo, e pure con la dittatura che – come sappiamo – funestò il Brasile dal 1964 (ma anche prima) ‎fino alla metà degli 80.‎
Per cominciare, nasce come una parodia della canzone d'autore di quel paese, e qualche balordo ha ‎suggerito, in particolare del nostro amato (Ca)Caetano Veloso...‎
E poi i Língua de Trapo di São Paulo, tuttora in attività,... (Continues)
Cagar é bom quando a gente tá em paz,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/27 - 08:14
Song Itineraries: Shit, our sister
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Panis et Circencis

Panis et Circencis
‎[1968]‎
Dall’album collettivo manifesto del movimento tropicalista “Tropicalia ou Panis et Circencis”‎
Scritta da Caetano Veloso e Gilberto Gil

‎“Panem et circenses”, “pane e giochi del circo”, locuzione latina che si deve a Giovenale (“[il ‎popolo] due sole cose ansiosamente desidera: pane e i giochi circensi…”) e che viene usata per ‎definire la strategia politica di un regime populista che non fa mancare al popolo un tozzo di pane e ‎un pò di svago, meglio se scabroso e sanguinario, salvo poi privarlo di tutto il resto. Un’espressione ‎analoga è “Feste, farina e forca”, nata nel Regno di Napoli per definire la politica borbonica, che ai ‎giochi e alle distribuzioni gratuite di alimentari accompagnava anche frequenti esecuzioni pubbliche ‎degli oppositori.‎

Veloso e Gil volevano denunciare la politica del regime militare ed i suoi effetti devastanti sulla ‎società brasiliana, e l'atteggiamento... (Continues)
Eu quis cantar
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/15 - 14:59
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Cérebro eletrônico

Cérebro eletrônico
‎[1969]‎
Nell’album “Gilberto Gil (Cérebro Eletrônico)”‎



Canzone scritta da Gilberto Gil mentre si trovava in prigione dopo che nel febbraio del 1969 era ‎stato arrestato insieme all’amico Caetano Veloso, senza alcuna accusa, da membri della ‎polizia della giunta militare. In cella, un sergente che sapeva chi fosse e che si mostrò più umano di ‎altri, procurò a Gil una chitarra e con quella egli compose tre canzoni, una delle quali è questa ‎‎“Cérebro eletrônico” che parla di controllo e di libertà in un momento in cui il cantautore ‎tropicalista se la doveva vedere davvero brutta, “violentato proprio nelle fondamenta della mia ‎essenza – il mio corpo – privato della libertà di azione e di movimento, privato della piena ‎disponibilità dello spazio e del tempo, privato dei desideri e dell’autodeterminazione…”‎

‎“Eu estava preso havia umas três semanas, quando o sargento Juarez me perguntou... (Continues)
O cérebro eletrônico faz tudo
(Continues)
Contributed by Bartleby 2012/2/14 - 17:12
Song Itineraries: From World Jails
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Les F...

Les F...
[1977]
Paroles de Jacques Brel
Testo di Jacques Brel
Musique de João Donato
Musica di João Donato
Album: Les Marquises

La musica proviene da uno strumentale scritto dal pianista brasiliano João Donato e ripreso anche da Caetano Veloso per la canzone A rã.



Particolare, controverso e spesso anche curioso il rapporto che Jacques Brel ebbe con la sua madrepatria, il Belgio, e specialmente con la sua parte fiamminga. "Francese di lingua e di elezione", come si definiva, Brel non imparò mai bene il fiammingo; purtuttavia, non solo alcune delle sue più belle canzoni (Le plat pays, Il neige sur Liège...) pagano tributo al Belgio, ma in altre (ad esempio in Marieke vi sono parti cantate direttamente in fiammingo, così come furono da lui cantate versioni originali in fiammingo de Le plat pays e di Amsterdam. D'altro canto, però, Brel prende ferocemente in giro le donne fiamminghe (Les Flamandes)... (Continues)
Les Flamingants, chanson comique !
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2009/9/15 - 15:26
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Trenta giorni di nave a vapore

Anonymous
Trenta giorni di nave a vapore
Un famoso canto che fa parte storicamente del repertorio di Gualtiero Bertelli. Ne ha dato un'interpretazione in italiano anche Caetano Veloso. Recentissima l'interpretazione dei Del Sangre nell'album Vox Populi.

"La prima grande emigrazione di massa (1876-1900) parte dalle zone più povere dell’Italia del Nord-Est: Veneto, Friuli e soprattutto da tutta la zona alpina. In inverno molti contadini, non potendo trovare lavoro nelle campagne, partivano per il Sud America affrontando un viaggio di parecchi giorni con la nave a vapore. In Argentina e in Brasile venivano assunti come stagionali per la raccolta del caffè e per la mietitura. Non pochi finivano per stabilirsi definitivamente in questi paesi fondando colonie con lingua e cultura italiane. Questa canzone popolare, di quel secolo, esprime con molta semplicità gli stati d’animo di questa gente: il disagio dell'emigrante misto all'orgoglio per il contributo dato allo sviluppo di quel paese lontano." - Francesco Senia.

Trenta giorni di nave a vapore
(Continues)
Contributed by Renato Stecca 2007/5/6 - 22:48
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Cambalache

Cambalache
[1934]
Letra y música: Enrique Santos Discépolo
Testo e musica: Enrique Santos Discépolo
Lyrica and music: Enrique Santos Discépolo

Interpretata tra gli altri da Joan Manuel Serrat, Caetano Veloso, León Gieco, Luis Eduardo Aute, Liliana Felipe e Ismael Serrano.

Durante il XX secolo l'Argentina è stata, come è noto, sottoposta ad una miriade di dittature più o meno militari. Codazzo necessario di queste dittature sono stati i censori, i "paladini del buon costume e delle belle maniere" regolarmente al servizio di chi voleva mettere a tacere la voce della gente (voce che spesso e volentieri è stata messa a tacere con mezzi ancor più brutali della censura, ad esempio facendo scomparire nel nulla qualche decina di migliaia di persone). Uno degli strumenti preferiti dai vari regimi è stata l'infame Secretaría de Prensa y Radiodifusión (SPR), "sancta sanctorum" dei peggiori lacché del potere.... (Continues)
Que el mundo fue y será una porquería, ya lo sé,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/3/23 - 13:56




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