Sono cresciuta ascoltando i racconti dei miei nonni che oggi non ci sono più e che hanno vissuto due guerre mondiali: è da loro che ho imparato l'odio per la guerra e il rispetto della diversità. Per questo quando ho scoperto questo bellissimo sito l'ho subito inserito tra i miei preferiti e ho deciso di dare un piccolo contributo, traducendo alcune canzoni: conosco solo un po' d'inglese e sto scegliendo tra tutte quelle canzoni che qualsiasi principiante può tradurre senza impazzire, preferendo quelle che non parlino di una guerra in particolare: non ci sono guerre più o meno giuste, TUTTE LE GUERRE SONO IGNOBILI.
So bene che delle semplici canzoni possono fare ben poco per cambiare le assurde situazioni di odio che vediamo ovunque, ma se anch'io posso aiutare a far riflettere sono sicura che non sarà fatica sprecata, in attesa che queste sconvolgenti poesie in musica diventino solo una testimonianza di un tempo lontano
Un anno dopo gli attentati dell'undici settembre 2001, la cantautrice Suzanne Vega si ritrova a ripercorrere le strade di New York battute da un vento inquietante, ripensando a chi aveva perso la vita un anno prima, scrive questa toccante canzone.
Questa è solo una proposta... poi, decidete voi...
Perchè non arricchire il percorso dedicato alla violenza sulle donne e includere anche le canzoni che riguardano la violenza sull'infanzia, che secondo me non si limita soltanto ai "bambini-soldato"?
L'idea mi è venuta leggendo l'articolo che segue, pubblicato su La Repubblica del 21 maggio 2009... le cifre riportate dal rapporto della commissione d'indagine del governo irlandese sui bambini abusati negli istituti cattolici del paese tra gli anni '40 e gli anni '80, sono le cifre di una vera e propria guerra...
A few years ago, I used to see this group of children playing in front of my building, and there was one of them, whose name was Luka, who seemed a little bit distinctive from the other children. I always remembered his name, and I always remembered his face, and I didn't know much about... (Continues)
con tutto l'affetto e la stima per Paola Turci bisogna però ammettere che il senso della canzone viene completamente stravolto nella versione italiana.
[Quando e' successo??? sono due anni che mi batto x qsto percorso visto che di bambini ne ho due...Grazie GIORGIO!!!sono in vacanza da giugno e ci rimango fino a settembre ma appena torno ho tante canzoncine da proporre su questo argomento! Abbracci al Rick, Dany, Lorenzo, Adrianita (mangio il dulce de leche ogni mattina e ti penso ;P) e Nicola]
Bè, niente di speciale, Marcia. Risparmia gli esclamativi per me a favore di Alessandro. È lui che l'ha inserita, onore al merito. Io mi sono limitato solo a farla "suonare", al solito mio. In effetti 'sto percorso ci vorrebbe proprio, o admins…,mi permetto (se posso) di spezzare una lancia (…credo che sia pure normale in un sito contro la guerra :-) a favore dell'infanzia, categoria troppo spesso per niente tutelata ed esposta a ogni tipo di "guerra". Ma già vedo più di una canzoncina in tema.
Aspettando le tue, goditi intanto le vacanze, tu che lo puoi. E un bacio ai tuoi due bimbi.
Un piccolo commento "di servizio" su questo percorso che tratta un tema così doloroso.
Quando abbiamo deciso di ampliare il panorama delle canzoni e spingerci in argomenti diversi dalla guerra nel senso più proprio del termine, non ci siamo mai posti l'obiettivo della completezza. Per questo non ho approvato le canzoni gemelle proposte da Giorgio, "Le Père Noël et la Petite Fille" di Brassens e "Leggenda di Natale" di De André. Pur rientrando senz'altro nel tema, mi sembra che non raccontino, o almeno non in maniera esplicita, il dramma e il dolore di una violenza, sospese come sono in un mondo quasi di fiaba. Naturalmente questa è la mia personalissima opinione, che sono dispostissimo a discutere.
risposta "di servizio"
L'hai detto, Lorenzo. Quelle due canzoni (che fra l'altro io non considero figlia l'una dell'altra, né un copione, come dicono; anche se sicuramente il grande Fabrizio si sarà ispirato a Brassens) non esprimono forse IN MANIERA ESPLICITA un dramma. Ma questo non significa (sol perché linguisticamente si ricorre a metafore e a eufemismi) che il dramma non possa esserci. O il dramma c'è solo se chiaramente viene espresso? Il linguaggio è sicuramente fiabesco perché tale è il linguaggio infantile (guai che non lo sia!). O approviamo la soft pedofilia (dico sempre, naturalmente, a livello linguistico non già sostanziale) ? Non credo proprio.
Comunque non mi va di discutere su una decisione già presa. Entrambe le canzoni meritavano, a mio parere, almeno gli extra (dove – vedo – c'è proprio di tutto). Fa niente, Lorenzo. È tutto vostro il problema dell'approvazione… Noi ci limitiamo a proporre. :-)
Buona giornata e grazie per la tua disponibilità.
Beh sono sicuramente d'accordo con te, Giorgio. Vedremo forse di reinserirle in seguito, magari tra gli extra, un giorno che abbiamo tempo e voglia di scrivere un'analisi ragionata e dettagliata (come stiamo cominciando a fare qui).
Secondo me inserirle senza una parola di spiegazione non ha molto senso. Il testo si può già reperire in molti altri siti. Se invece proponiamo un'analisi originale e interessante allora vale la pena di offrirla "al pubblico" (si può poi discutere se inserirle tra gli extra oppure no).
"Vedremo forse di reinserirle in seguito, magari tra gli extra, un giorno che abbiamo tempo e voglia di scrivere un'analisi…"
Hai messo senza volerlo il dito in una piaga, Lorenzo. È il tempo (non ancora la voglia) quello che a me manca, come dicevo tempo fa anche a Riccardo. Pure adesso a Ferragosto. Per questo mi limito a "collaborare" con interventi che non richiedono molto impegno e che si possono fare in tutta rapidità come postare un mp3 o il copy&paste di qualche testo (il tuo sito meriterebbe veramente ben altra collaborazione!). Per ciò invidio un po' Marcia che si gode i suoi bei mesi di vacanza! Ma non starò qui a tediarti con i miei problemi personali di "sbarcamento".
"Secondo me inserirle senza una parola di spiegazione non ha molto senso"
Forse è giusto che una canzone abbia una qualche parola di spiegazione (è più di fatto "giusto" che tu da webmaster detti le regole)... (Continues)
[1996]
Lyrics and Music by Suzanne Vega
Testo e musica di Suzanne Vega
From/da "Nine Objects Of Desire"
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film di Tim Robbins Dead Man Walking.
"'Dead man walking!' è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto... (Continues)
Morirò tra cinque secondi.
Non mi hanno detto come.
Hanno solo riso. Denti sporchi. Cariati.
Morirò tra quattro secondi.
Hai ucciso un uomo mi hanno detto.
Lo abbiamo trovato sepolto nella sabbia.
Sabbia. Mare. Sono mille anni che non vedo il mare.
Mi chiedo se è cambiato. Se ha sempre quel sapore assurdo di sale.
Morirò tra tre secondi.
Non ho ucciso nessuno.
Mi credi?
Scappavo. Mille anni fa.
Mi hanno legata.
Stuprata.
Le negre, mi hanno detto, hanno i capelli crespi e la figa gigante.
Non ho controllato.
Morirò tra due secondi.
Mi hanno processata.
Imprigionata.
Seviziata.
Poi stranamente abbandonata.
Il giorno della sentenza ho cagato.
Fino a star male. Fino a soffrire.
Pesanti mattoni ho cagato.
Pazza negra mi ha detto l'avvocato.
Il pazzo era lui, non ha voluto capire.
Ho cagato speranze.
Possibile che tu non abbia saputo vedere?
"Men in a War" is about missing a piece of yourself, whether it's a physical piece or a part of your will or spirit. I put the woman in the song because I wanted to show these two people in opposite circumstances, both of them feeling incomplete. The man is feeling something he doesn't have, and the woman is not feeling something she has."
"The Open Hand Book - Notes on her New Album", Musician, 1991, also published in Language and in the Limited Edition of 99.9F° (http://www.vega.net/handbook.htm) transcribed by Eric Szczerbinski
For more information see The rusted pipe website