Canzone registrata negli anni 70 quando la corale di Boves era diretta dal Maestro Pierino Vallauri.
Copertina dell’LP intitolato “Acqua passà" – Ricordi di un’infanzia felice troppo presto finita, ricordo di cari amici che la guerra ci ha rubati”.
Nel testo si fa riferimento a ben quattro incendi che, nel corso della storia, hanno interessato l’antichissima cittadina cuneese. Due sono quelli appiccati dai nazisti in rapida successione, nel settembre e poi nel dicembre/gennaio del 1943, che distrussero completamente Boves. Sul numero complessivo delle vittime le fonti divergono, ma furono decine, forse più di un centinaio (si veda comunque l’introduzione a Boves (Non ti ricordi il trentuno dicembre)).
Gli altri due roghi probabilmente si riferiscono ad epoche più remote, forse ai secoli XVI e XVII, quando il territorio bovesano fu funestato... (Continues)
in introduzione a suo tempo scrissi: "Canzone registrata negli anni 70 quando la corale di Boves era diretta dal Maestro Pierino Vallauri, che forse ne è proprio l’autore."
Più precisamente, il disco da cui la canzone è tratta, "Acqua passa'", fu pubblicato nel 1970 dalla Vedette Records (VFL 10812)
L'autore, come dicevo, dovrebbe essere proprio lo stesso Pierino Vallauri. A conferma, leggo in Rete che il figlio del Maestro, Mario Vallauri, un paio di anni fa ha pubblicato un cd intitolato «Con un vestito nuovo», contenente i brani scritti dal padre, "cantautore e musicista, fondatore e direttore della Corale Bovesana, poeta e autore di brani che hanno raccontato la vita popolare della Boves di un tempo."
Devo correggermi sull'autore.
Su Discogs ci sono le immagini del disco, e la canzone è correttamente attribuita a Mario Tosello.
Mario Tosello deve essere stato un cittadino illustre, che a Boves ha anche una via dedicata...
Nate ‘d Boves, come recentemente interpretata, in pieno lockdown covidesco, dalla Banda Silvio Pellico di Boves, diretta dal Maestro Guglielmina Rossi.
Il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, Mario Tosello radunò tutti i musicanti e li invitò a suonare per le vie e le piazze di Boves: nacque così la “Banda della Famija Bovesana” e, in quell'occasione, Tosello compose le parole e la musica della canzone “Nate' d Böves” (“Noi di Boves”) che diventerà l'inno bovesano, suonato e cantato tutt'oggi durante i concerti e le feste.
Parole e musica di Mario Tosello
Canzone registrata negli anni 70 quando la corale di Boves era diretta dal Maestro Pierino Vallauri.
Copertina dell’LP intitolato “Acqua passà" – Ricordi di un’infanzia felice troppo presto finita, ricordo di cari amici che la guerra ci ha rubati”.
Nel testo si fa riferimento a ben quattro incendi che, nel corso della storia, hanno interessato l’antichissima cittadina cuneese. Due sono quelli appiccati dai nazisti in rapida successione, nel settembre e poi nel dicembre/gennaio del 1943, che distrussero completamente Boves. Sul numero complessivo delle vittime le fonti divergono, ma furono decine, forse più di un centinaio (si veda comunque l’introduzione a Boves (Non ti ricordi il trentuno dicembre)).
Gli altri due roghi probabilmente si riferiscono ad epoche più remote, forse ai secoli XVI e XVII, quando il territorio bovesano fu funestato... (Continues)