La Badoglieide
Nuto RevelliOriginale | Il Martedi Grasso di Giorgia Poponi - Pardo Fornaciari |
LA BADOGLIEIDE O Badoglio, o Pietro Badoglio ingrassato dal Fascio Littorio, col tuo degno compare Vittorio ci hai già rotto abbastanza i coglion. T' l'as mai dit parei, t' l'as mai fait parei, t' l'as mai dit, t' l'as mai fait, t' l'as mai dit parei, t' l'as mai dilu: sì sì t' l'as mai falu: no no tutto questo salvarti non può. Ti ricordi quand'eri fascista e facevi il saluto romano ed al Duce stringevi la mano? sei davvero un gran bel porcaccion. Ti ricordi l'impresa d'Etiopia e il ducato di Addis Abeba? meritavi di prendere l'ameba ed invece facevi i milion. Ti ricordi la guerra di Francia che l'Italia copriva d'infamia? ma tu intanto prendevi la mancia e col Duce facevi ispezion. Ti ricordi la guerra di Grecia e i soldati mandati al macello, e tu allora per farti più bello rassegnavi le tue dimission? A Grazzano giocavi alle bocce [1] mentre in Russia crepavan gli alpini, ma che importa ci sono i quattrini e si aspetta la grande occasion. L'occasione infine è arrivata, è arrivata alla fine di luglio [2] ed allor, per domare il subbuglio, ti mettevi a fare il dittator. Gli squadristi li hai richiamati, gli antifascisti li hai messi in galera, la camicia non era più nera ma il fascismo restava il padron. Era tuo quell'Adami Rossi [3] che a Torino sparava ai borghesi; se durava ancora due mesi tutti quanti facevi ammazzar. Mentre tu sull'amor di Petacci t'affannavi a dar fiato alle trombe, sull'Italia calavan le bombe e Vittorio calava i calzon. I calzoni li hai calati anche tu nello stesso momento, ti credevi di fare un portento ed invece facevi pietà. Ti ricordi la fuga ingloriosa [4] con il re, verso terre sicure? Siete proprio due sporche figure meritate la fucilazion. Noi crepiamo sui monti d'Italia mentre voi ve ne state tranquilli, ma non crederci tanto imbecilli di lasciarci di nuovo fregar. No, per quante moine facciate state certi, più non vi vogliamo, dillo pure a quel gran ciarlatano che sul trono vorrebbe restar. Se Benito ci ha rotto le tasche tu, Badoglio, ci hai rotto i coglioni; pei fascisti e pei vecchi cialtroni in Italia più posto non c'è. T' l'as mail dit parei, t' l'as mai fait parei, t' l'as mai dit, t' l'as mai fait, t' l'as mai dit parei, t' l'as mai dilu: sì sì t' l'as mai falu: no no tutto questo salvarti non può. | IL MARTEDI GRASSO DI GIORGIA POPONI O Meloni, o Giorgia Meloni allevata dal boia Almirante di parole ne sai dire tante ma tanto 'un ti crede nessun A Livorno in Piazza Garibaldi sei venuta con grandi intenzioni con tre o quattro scagnozzi spavaldi t'è toccato alla svelta scappar T'aspettavi una grande accoglienza presidenti con i commercianti ma d'intorno ci s'era noi in tanti e a pernacchie poi preso t'abbiam Hai provato a dire ai giornalisti che volevi "la democrazia" che fascista, che vipera, spia ti sei messa ad offenderci qua Sei scappata per via della Pina con i tuoi che ti avevano detto "è soltanto una passeggiatina" ma il quartiere t'è venuto giù Se Sarvini c'ha rotto le tasche, tu Meloni c'hai rotto i coglioni fascioleghisti e Berlusconi a Livorno per voi posto 'un c'è |
[1] Grazzano è il paese di Grazzano Badoglio, luogo di nascita di Badoglio. Fino al 1939 si chiamava Grazzano Monferrato, poi il podestà fascista ebbe la geniale idea di ribattezzarlo con il nome dell'illustre cittadino (neanche fosse Ferney-Voltaire). Si chiama tuttora così.
[2] Alla caduta del fascismo del 25 Luglio, il Maresciallo Badoglio fu nominato primo ministro in sostituzione di Mussolini.
[3] Il generale Enrico Adami Rossi, comandante della difesa territoriale di Torino, nei 45 giorni del governo Badoglio aveva fatto sparare a più riprese contro gli operai torinesi, in seguito si consegnò ai tedeschi per passare poi al servizio della repubblica di Salò.
Dopo la Liberazione, Adami Rossi, processato dalla Corte d’Assise di Firenze, fu condannato, per collaborazionismo, alla fucilazione alla schiena, alla degradazione e alla confisca dei beni, ma fu salvato dalla Cassazione, che lo fece scarcerare e lo reintegrò anche nel grado, permettendogli di morire libero all’età di 83 anni.
(adattato dal sito dell'ANPI)
[4] Badoglio, Vittorio Emanuele ed altri ministri e dignitari dopo l'8 settembre si rifugiarono a Brindisi (al tempo già liberata dagli alleati).
Le note 1,2 e 4 sono parzialmente riprese da wikipedia