Ffeɤ ay ajrad tamurt-iw
Slimane AzemOriginale | Traduzione italiana da Vermondo Brugnatelli: Le canzoni cabile Nota.... |
FFEɤ AY AJRAD TAMURT-IW | CAVALLETTA, ESCI DAL MIO PAESE Avevo il mio splendido giardino vi cresceva ogni ben di Dio dalle pesche ai melograni lo avevo lavorato sotto il sole ardente Arrivò di corsa una cavallettaavevo piantato perfino il basilico era tutto fiorito si vedeva da lontano e mangiò fino a scoppiare se lo prese fin con le radici Cavalletta, esci dal mio paese il bene che vi hai trovato un tempo è ormai finito se qualche cadì te lo ha mai venduto, porta i documenti, se sono regolari Cavalletta hai mangiato il paese Mi meraviglio: qual è la ragione? hai divorato l'erba fino alla soglia di casa hai consumato quello che mi ha lasciato mio padre E adesso, anche se ti trasformassi in una pernice ogni rapporto di amore con te è finito. Sei caduta dal cielo come una gran nevicata tra il crepuscolo e la sera hai mangiato sia i chicchi che lo stelo scegliendo per bene il tuo menù A me hai lasciato un po' di paglia manco fossi un somaro. Cavalletta, cerca di capirlo da te: tu sai quello che vali quindi prepara le ali per tornare da dove sei venuta. Se no, i tuoi peccati ricadranno su di te pagherai per quello che hai mangiato. Cavalletta, mi hai fatto ammalare mi hai fatto venire un bubbone ti sei riprodotta a dismisura volevi lasciarmi una discendenza ma ormai è tardi: lo scriba è già passato e la mia sorte è di nuovo in piedi, risanata. |