O Gorizia, tu sei maledetta
anonyme
Frammento intonato dall'affabulatore di Arcidosso, Raffaello... | |
E LA MATTINA DI VENTITRÈ MAGGIO E la mattina di ventitré maggio si movevano le truppe italiane dalle terre l'armate lontane in partenza ognun si partì Su pe' quei monti che l'acqua rovescia grandinavano le bombe nemiche su per quei monti colline e gran valle ci massacravano a tutti così Quanti al mio fianco ne sono caduti e piangevano moglie coi figli ma senza patria e senza vessilli rimpiangendo dolori nel cuor O tu moglie che tu non mi senti ti raccomando i compagni vicini e di tenermi di conto i bambini che io ne muoio straziato nel cuor O vigliacchi che voi ve ne state con le mogli sui letti di lana scarnitori di carne umana che questa guerra ci insegna a 'mpugnar Voi chiamatelo il campo dolore quelle terre da là dai confini là si moreva come assassini e benedetti sarete nel ciel. | DI GORIZIA VEDEVO CANALI Di Gorizia vedevo canali qualche tetto di terra spaccato quando l'ordine ... è arrivato e all'assalto dovevano andà La mattina dell'otto di agosto si muovevan le truppe italiane a Gorizia le terre lontane quanti figli di mamme morì E vigliacchi signori ufficiali che la guerra l'avete voluta la gettaste l'Italia perduta per molt'anni dolor ci sarà |