Le impiraresse
Luisa RonchiniIl testo in italiano a cura di Rino De Michele: | |
LE IMPIRARESSE Semo tute impiraresse semo qua de vita piene tuto fògo ne le vene core sangue venessiàn. No xè gnente che ne tegna quando furie diventèmo, semo done che impiremo e chi impira gà ragion. se lavora tuto il giorno come macchine viventi ma par far astussie e stenti tra mille umiliasiòn semo fìe che consuma dela vita i più bei anni per un pochi de schei che no basta par magnar Anca le sessole pol dirlo (*) quante lagrime che femo, ogni perla che impiremo xè na giossa de suòr. per noialtre poverette altro no ne resta che sbasàr sempre la testa al siensio e a lavorar Se se tase i ne maltrata e se stufe se lagnemo come ladre se vedemo a cassar drento in preson Anca le mistra che vorave tuto quanto magnar lore co la sessola a' ste siore su desfemoghe el cocòn! (**) | LE IMPERLATRICI Siamo tutte imperlatrici siamo qua piene di vita tutto fuoco nelle vene corre sangue veneziano. Nulla può trattenerci quando furie diventiamo siamo donne che imperliamo e chi imperla ha ragione. Si lavora tutto il giorno come macchine viventi tra astuzie e stenti tra mille umiliazioni. Siamo ragazze che consumano della vita gli anni più belli per pochi soldi che non bastano nemmeno per mangiare. Anche la sessola può dirlo quante lacrime che facciamo ogni perla che infiliamo è una goccia di sudore. Per noialtre poverette altro non ci resta che abbassar sempre la testa e lavorare in silenzio. Se stiamo zitte ci maltrattano e se stufe ci lagniamo veniamo trattate come ladre e gettate in prigione. Anche le padrone che vorrebbero mangiare tutto quanto loro con la sessola a queste signore gli disfiamo lo chignon. |
(**) Cocòn: è lo chignon, tipica pettinatura raccolta usata delle donne veneziane dell'epoca.