Καμιά φορά
Katerina Gogou / Κατερίνα ΓώγουLa versione italiana di Riccardo Venturi | |
IL BERSAGLIO È IL CERVELLO | QUALCHE VOLTA |
Talora si apre la porta pian piano ed entri. Indossi un vestito bianchissimo e scarpe di lino. Ti chini, mi metti affettuosamente nel palmo della mano 72 quattrini e te ne vai. Sono rimasta nel medesimo posto dove mi hai lasciata affinché tu mi ritrovassi. Ma dev'essere trascorso molto tempo, perché le mie unghie si sono allungate e i miei amici hanno paura di me. | Qualche volta si apre la porta piano piano, ed entri. Porti un vestito tutto bianco e scarpe di lino. Ti chini e mi infili affettuosamente nel palmo della mano settantadue dracme e te ne vai. Ho aspettato dove mi hai lasciata per ritrovarmi. Però dev'essere passato parecchio tempo perché mi si sono allungate le unghie e i miei amici hanno paura di me. |
Ogni giorno cucino patate, non ho più fantasia e ogni volta che mi sento chiamare "Caterina" mi spavento. Mi sembra che io debba denunciare qualcuno. | Tutti i giorni mi cucino patate, non ho più un briciolo di fantasia. E quando sento chiamarmi, “Katerina”, mi spavento. Bisogna, credo, che denunci qualcuno. |
Ho conservato alcuni ritagli su una persona che dicevano fossi tu. Lo so che i giornali mentono, perché hanno scritto che ti hanno sparato alle gambe. Lo so che non mirano mai alle gambe. Il Bersaglio è il cervello. Statti attento, eh? | Ho conservato dei ritagli di giornale con sopra qualcuno che, dicono, sei tu. So che dicono bugie, i giornali, perché hanno scritto che ti hanno sparato alle gambe. Io so che non mirano mai alle gambe. Il cervello è il Bersaglio, fa' attenzione, eh? |