Moreton Bay (a Convict’s Lament)
Gary ShearstonOriginale | Traduzione di Cattia Salto della versione di Simon McDonald Diversa... |
MORETON BAY (A CONVICT’S LAMENT) One Sunday morning as I went walking By Brisbane waters I chanced to stray I heard a convict his fate bewailing As on the sunny river bank I lay I am a native from Erin's island But banished now from my native shore They stole me from my aged parents And from the maiden I do adore I've been a prisoner at Port Macquarie At Norfolk Island and Emu Plains At Castle Hill and at cursed Toongabbie At all these settlements I've been in chains But of all places of condemnation And penal stations in New South Wales To Moreton Bay I have found no equal Excessive tyranny each day prevails For three long years I was beastly treated And heavy irons on my legs I wore My back from flogging was lacerated And oft times painted with my crimson gore And many a man from downright starvation Lies mouldering now underneath the clay And Captain Logan he had us mangled All at the triangles of Moreton Bay Like the Egyptians and ancient Hebrews We were oppressed under Logan's yoke Till a native black lying there in ambush Did deal this tyrant his mortal stroke My fellow prisoners be exhilarated That all such monsters such a death may find And when from bondage we are liberated Our former sufferings will fade from mind | IL LAMENTO DEL GALEOTTO Sono nato in Irlanda e fui presto esiliato dalle mie rive natie, sulla nave Columbus circumnavigai il globo e mi lasciai indietro la fanciulla che amo. Sui marosi infuriati che erano rumorosamente impetuosi come un marinaio coraggioso facevo rotta, eravamo diretti a Sydney il nostro destino, e ogni giorno indossavo le catene. Quando arrivai fu a Port Jackson e credetti che i miei giorni sarebbero stati felici ma mi accorsi di essermi proprio sbagliato ero stato imprigionato a Moreton Bay CORO A Moreton Bay non troverete eguale, Norfolk Island e Emu Plains, a Castle Hill e il maledetto Toongabbie e tutte quelle colonie del Nuovo Galles del Sud. Ora tutti i giorni allo spuntar dell’alba ci alzavamo mentre dal cielo cadeva la rugiada del mattino e noi dovevamo svegliarci e senza un attimo di tregua il nostro lavoro quotidiano riprendere. Per tre lunghi anni fui trattato brutalmente e portai le pesanti catene ai piedi, la mia schiena fu lacerata dalle frustate spesso fino a tingersi di rosso sangue. Come gli Egiziani e gli antichi Ebrei fummo oppressi sotto il giogo di Logan fino a quando un aborigeno in agguato diede al nostro tiranno il colpo mortale. I miei compagni prigionieri esultarono che mostri di tal fatta troveranno una morte simile e quando dalle catene saremo liberati le nostre sofferenze potranno essere dimenticate. |