Les enfants de la guerre
Charles AznavourTraducanzone di Andrea Buriani | |
I FIGLI DELLA GUERRA I figli della guerra Non sono dei bambini Hanno l’età della pietra Del ferro e del sangue Sulle lacrime delle madri Hanno aperto gli occhi Su dei giorni senza mistero E su un mondo in fiamme I figli della guerra Non sono dei bambini Hanno conosciuto una terra Di fuoco e di sangue Hanno avuto delle chimere Per affilare i denti E scambiato dei cimiteri Per degli asili d’infanzia Questi figli della bufera E di giorni incerti Che avevano la faccia Scavata dalla fame Sono invecchiati prima del tempo E cresciuti senza aiuto Senza ricevere in eredità Il diritto all’amore I figli della guerra Non sono dei bambini Hanno visto la rabbia Soffocare il loro canto Hanno imparato a tacere E a stringere i pugni Quando delle voci bugiarde Dettavano loro il destino I figli della guerra Non sono dei bambini Con il loro aspetto spavaldo E i loro occhi troppo grandi Hanno visto la miseria Impedire i loro slanci E mani straniere Sgozzare le loro primavere Questi bambini senza infanzia Senza gioventù e senza gioia Che senza difese tremavano Di dolore e di freddo Che sfidavano la sofferenza E tacevano le loro emozioni Ma vivevano di speranza Sono come te e me Amanti della miseria Amanti sfortunati Con amori strani Con sogni mutevoli Che cercano la luce Ma la temono tuttavia Poichè Gli amanti della guerra Sono rimasti dei bambini | I FIGLI DELLA GUERRA (Andrea Buriani) I figli della Guerra son bimbi mancati che all’età della pietra son come tornati su pianti di madri lo sguardo han gettato, in un mondo in cui i padri han tutto sbagliato. I figli della Guerra son bimbi mai nati han visto la terra e i cieli insanguinati i lor sogni chimere, troppo i denti sottili per nutrir cimiteri, invece di asili….. I figli della Guerra han negli occhi i confini, di un mondo senza pace, di incerti destini nell’odio han serbato, malcelato, un rancore e una vita sospesa tra speranze e dolore. I figli della Guerra non son bimbi buoni si son visti per terra calpestar le canzoni destinati a tacere e a stringere i denti se voci menzoniere a lor mutan gli eventi…. I figli della Guerra son bimbi mancati, eppur paion ‘sì fieri e i loro occhi sbarrati. costretti a vedersi tarpare le ali da miseria e stranieri soffocarne il domani. Senza infanzia, ma infanti, gioventù senza amore indifesi e tremanti per il freddo e il dolore. a sfidar sofferenze, celando emozioni vivon sol di speranze e, come noi, di illusioni…. Sono figli del tuono e di incerte fortune i lor volti ora sono scavati per fame c’è chi è nato già anziano ed è cresciuto da solo e non ha colto che amori smarriti sul suolo. Sono poveri amanti di amori sfortunati storie poco importanti e i lor sogni mancati assetati di luce, ma la temono e i meschini i figli della guerra son rimasti dei bambini. |