Self Evident
Ani DiFrancoVersione italiana di Marina Petrillo (conduttrice del programma... | |
LAMPANTE Sì, noi tutti siamo solo poesie al 90% metafore con una povertà di senso che si avvicina all'iperdistillazione eppure c'è stato un tempo in cui eravamo raggi di luna e scivolavamo giù per il collo di una giraffa sì, scivolavamo per quel lungo corridoio nonostante quello che dice l'impianto voce sì, scivolavamo per quelle lunghe scale con il whiskey dell'eternità fermentato e distillato per diciotto minuti che ci bruciava in gola giù per il corridoio giù per le scale di un edificio così alto che resterà lì per sempre sì fa parte di una coppia là sulla prua dell'arca di Noè la coppia più prestigiosa che si rimandava la palla contro un cielo perfettamente azzurro in quel mattino sublime con la sua bellezza da estate indiana il giorno in cui l'America cadde in ginocchio dopo aver camminato impettita per un secolo senza mai dire grazie o per favore e lo shock fu subsonico e il fumo assordante perché eravamo tutti al lavoro in orario quel giorno e tutti ci siamo imbarcati su quel volo e poi mentre le fiamme infuriavano ci siamo tutti arrampicati sul davanzale e poi ci siamo presi per mano, tutti e ci siamo lanciati nel cielo e ogni distretto ha alzato gli occhi quando ha sentito il primo scoppio e ogni stupido film d'azione di colpo è sembrato superato e quell'esodo di persone e automobili assomigliava alla guerra più di ogni altra cosa che abbia visto finora finora, per ora così fiero e ingegnoso un fantasma poetico riapparso dopo due secoli che ogni commentatore idiota si trovò a balbettare "oh mio dio" e "è incredibile" nient'altro per ore e ore e voglio dirvi una cosa, già che ci siamo: potete tenervi il Pentagono tenervi la propaganda tenervi ogni singola televisione che ha tentato di convincermi ad aderire al piano di qualche liceale fanatico per orchestrare la ritorsione proprio mentre il fumo bluastro e tossico del nostro esempio di ritorsione sta ancora ammorbando l'aria e abbiamo cenere sulle scarpe e cenere nei capelli un mantello sottile di limo da Hell's Kitchen a Brooklyn e le strade sono piene di storie di svolte impreviste e ritardi provvidenziali e ogni bar aperto si riempie fino al soffitto di leggende di disastri evitati per un soffio e il whiskey scorre come mai era successo mentre in tutto il paese la gente scuote la testa e si versa da bere. E allora facciamo un brindisi a tutti quelli che vivono in Palestina Afghanistan Iraq El Salvador un brindisi a tutti quelli che vivono nella riserva di Pine Ridge sotto lo sguardo gelido e pietrificato del Mont Rushmore un brindisi a tutti quei medici e quelle infermiere che ogni giorno permettono alle donne di scegliere che affrontano una minaccia grande come Oklahoma City solo per ascoltare la voce di una ragazza un brindisi a tutti i condannati a morte che in questo momento aspettano la loro ghigliottina soffocati dal terrore e possono fuggire solo in se stessi per trovare la pace in forma di sogno perché portateci via le nostre playstation e siamo una nazione da terzo mondo dominata da una specie di erede blasonato che ha usurpato lo studio ovale e quelle elezioni fasulle voglio dire, che non ci vuole certo un metereologo per guardare fuori che tempo fa Jeb aveva detto che avrebbe consegnato la Florida, gente, e altroché se ci è riuscito e queste sono le nostre verità lampanti 1. George Bush non è presidente 2. l'America non è una vera democrazia 3. i media non mi prendono in giro perché io sono una poesia attenta all'iperdistillazione non ho posto per una bugia così prolissa abbraccio con uno sguardo tutta la mia famiglia di esseri umani e sollevo il bicchiere in un brindisi che sia il nostro ultimo sorso di carburanti fossili giuriamo di farla finita con questo veleno di disperdere gli sciami di aerei pendolari e ritrovare quel biglietto del treno che avevamo perduto perché c'è stato un tempo in cui la ferrovia costeggiava il fiume e curiosava in tutti i cortili e c'era il bucato steso e graffiti che ammicavano da ponti e muri di mattoni giravamo tra montagne e vallate sotto le stelle io sogno di viaggiare come Duke Ellington nella mia carrozza privata sogno di aspettare sulle alte panchine di legno biondo in una stazione centrale inondata di grazia e poi in piedi sul binario sentire l'aria sul viso restituire alla notte il suo fischio lontano restituire alle tenebre l'anima mandare affanculo una volta per tutte le grandi compagnie petrolifere e imparare da capo il rock'n'roll sì, gli esempi ci circondano e ci aspetta un cambiamento e dunque è ora di esaminare le macerie ripulire le strade e rinfrescare l'aria costringere il governo a tirar fuori il suo grosso uccello dalla sabbia del deserto di qualcun altro rinfilarselo nei pantaloni e farla finita con gli slogan ipocriti di libertà duratura perché quando quell'unico telefono ha chiamato nel 2001 alle nove e dieci il 911 che è il numero che tutti abbiamo chiamato quando quell'unico telefono ha squillato dietro la parete dalla nostra scrivania fino al corridoio lungo le scale interminabili di un edificio così alto che il mondo intero si è voltato solo per vederlo cadere. E già che ci siamo vi ricordate la prima volta? la bomba? il camion? il parcheggio sotterraneo? la principessa che non si era neppure accorta del pisello? vi ricordate come ci scherzavamo sopra? riuscite ad immaginare quanti bicchieri di carta dovrebbero cambiare decorazione inseguendo l'incredibile cambiamento dello skyline di New York? era solo uno scherzo, naturalmente solo uno scherzo ed è successo solo pochi anni fa e allora che l'inchiesta dimostri che l'FBI era coinvolta nel caso che la trama era evidente e sotto gli occhi di tutti e ad esaminare la zona religiosamente la CIA - o è il KGB? che ha commesso innumerevoli crimini contro l'umanità sempre con questa eventualità come scusa per tutti gli abusi commessi l'uno dopo l'altro senza mai un indizio guardate c'è un'altra finestra lassù, al 104° piano un'altra chiave un'altra porta letterale al 10% al 90% metafora tremila poesie travestite da persone in una giornata quasi perfetta dovrebbero essere qualcosa di più che pedine nella sacra rappresentazione di qualche stronzo così adesso tocca a voi e tocca a me fare in modo che non siano morte invano. Shhhhh...... ascolta piccola, lo senti il treno? | AUTOEVIDENTI Sì, noi gente siamo solo poesie per il 90 per cento metafore con una snellezza di significato che si avvicina all'iper-distillazione e un tempo eravamo luce di luna e scorrevamo giù per la gola di una giraffa sì, scivolavamo giù per il grande corridoio nonostante gli avvisi dagli altoparlanti correvamo giù per le lunghe scale con il whisky dell'eternità fermentato e distillato in diciotto minuti che ci bruciava in gola giù per il corridoio giù per le scale in un edificio così alto che resterà sempre là sì, è parte di un paio là sulla prua dell'arca di Noé la coppia più prestigiosa che scalcia parcheggiata contro un cielo perfettamente blu in un mattino beato nella sua brezza dell'estate indiana nel giorno in cui l'America è caduta in ginocchio dopo essersi pavoneggiata in giro per un secolo senza mai dire grazie o per favore e lo shock è stato subsonico e il fumo assordante tra l'inizio e la fine perché quel giorno eravamo tutti puntuali al lavoro siamo tutti saliti sull'aereo per partire e poi quando gli incendi infuriavano ci siamo tutti arrampicati sul davanzale della finestra e poi ci siamo tutti presi per mano e siamo saltati nel cielo e ogni quartiere ha alzato la testa quando ha udito la prima esplosione e a quel punto qualsiasi film d'azione scemo è stato sommariamente sorpassato e l'esodo verso uptown a piedi e in automobile ricordava la guerra più di qualsiasi cosa avessi mai visto finora così fiero e ingegnoso uno spettro poetico così estremo da confondere tutti i mezzibusti lasciati a bocca aperta mormorando "mio dio" e "è incredibile" e così via, e così via e già che ci siamo ti dico che puoi anche mantenere il Pentagono che mantiene la propaganda e mantenere tutte le tv che cercano di convincermi a partecipare a dei progetti di vendetta da collegiali punk persino mentre l'azzurro fumo tossico della nostra lezione sulla vendetta aleggia ancora nell'aria e abbiamo cenere nelle scarpe e cenere nei capelli e c'è una patina di fango dappertutto da Hell's Kitchen a Brooklin e le strade sono piene di storie di miracoli e combinazioni fortunate e presto tutti i bar aperti sono pieni fino all'orlo di storie di disastri evitati per un pelo e il whiskey scorre come mai prima d'ora mentre in tutto il paese la gente scuote la testa e si versa da bere perciò un brindisi a tutti quelli che vivono in Palestina, Afghanistan, Iraq, El Salvador un brindisi a coloro che vivono nella riserva di Pine Ridge sotto lo sguardo gelido delle sculture del Monte Rushmore un brindisi alle infermiere, ai medici che ogni giorno danno una scelta alle donne perseguitati da una minaccia grande come Oklahoma City solo per ascoltare la voce di una giovane E un brindisi alle persone che in questo momento sono nel braccio della morte in attesa della ghigliottina del boia e che sono incantenate dalla paura e che possono fuggire solo con la mente per trovare la pace sotto forma di sogno perché toglieteci le Playstation e siamo solo una nazione del terzo mondo schiacciata da un erede di sangue blu che ha rubato lo studio ovale e quelle elezioni finte voglio dire, non ci vuole un esperto per capire che tempo fa Jeb disse che avrebbe conquistato la florida e per dio se l'ha fatto e queste verità per noi sono sicure: numero 1 George W. Bush non è presidente numero 2 l'America non è una vera democrazia numero 3 i media non mi fregano perché io sono una poesia che si avvicina all'iperdistillazione e non ho spazio per una bugia così verbosa e io sto vegliando su tutta la mia famiglia umana e levando il bicchiere per l'ultimo brindisi al carburante fossile giuriamo di smetterla con questa salsa appiccicosa e di scacciare gli stormi degli aerei per pendolari e di ritrovare il biglietto del treno che avevamo perduto perchè un tempo la strada seguiva il fiume e sbirciava in tutti i cortili e il bucato sventolava al vento e i graffiti ci prendevano in giro dai muri di mattoni e dai ponti rotolavamo sugli altipiani e giù verso le valli sotto le stelle io sogno di andare in tour come Duke Ellington nella mia carrozza di treno io sogno di aspettare su alte panchine di legno biondo in una grande stazione illuminata di grazia e poi in piedi sul marciapede con l'aria che mi soffia sul viso Ridate alla notte il suo fischio lontano ridate all'oscurità la sua anima e finalmente mostrate il dito medio alle aziende petrolifere e imparate da capo il rock'n'roll sì, le lezioni sono tutt'intorno a noi ed è pronto un cambiamento è ora di raccogliere la spazzatura, di pulire le strade e di convincere il nostro governo a togliere quel suo grosso cazzo dalla sabbia del deserto di qualcun altro e a rimetterselo nei pantaloni e a piantarla con gli ipocriti canti di libertà quando un solo telefono solitario ha suonato nel duemila e uno dieci minuti dopo le nove sul nove uno uno che è il numero che tutti abbiamo chiamato quando quella cornetta è saltata dal muro e dalla nostra scrivania e giù nel corridoio giù per le lunghe scale in un edificio così alto che ha fatto voltare tutto il mondo per guardarlo cadere e già che ci siamo vi ricordate la prima volta la bomba? il camion? il parcheggio? la principessa che non si accorgeva del pisello? ti ricordi quando scherzavamo nel nostro appartamento sulla avenue D? "t'immagini quanti bicchieri di carta da caffé dovrebbero cambiare disegno per adattarsi a un paesaggio di New York fantasticamente rovesciato?" era uno scherzo, naturalmente era uno scherzo ed era solo pochi anni fa perciò andiamo pure a vedere cosa dicono i dossier c he l'FBI sapeva tutto del caso che la trama era ovvia e davanti a tutti e a perlustrare la scena del delitto religiosamente sarà la CIA o il KGB? che commettono infiniti crimini contro l'umanità con questo tipo di eventualità come scusa per perpetrare costosi abusi su abusi e io non ne avevo idea guarda, un'altra finestra da cui guardare lassù al 104esimo piano guarda un'altra chiave un'altra porta 10% letterali 90% metafore circa tremila poesie mascherate da esseri umani in un giorno quasi troppo perfetto dovrebbero essere qualcosa di più che delle pedine nel gioco di passione di qualche stronzo perciò ora tocca a te e tocca a me fare in modo che serva fare in modo che non siano morti invano shhhhhh ascolta lo senti il treno? |