Johnny lo zingaro
Questa la versione di Massimo Bubola, contenuta in "Amore & guerra" del 1996.
JOHNNY LO ZINGARO
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 27/11/2021 - 16:01
Le déserteur
BENEDETTO XVI - I' PAPA DISERTORE - Giovanni Bartolomei
Parodia nella parlata di Prato della canzone LE DÈSERTEUR di Boris Vian (1954), ricalcata sulla traduzione di Giorgio Calabrese (Il disertore - 1971). Grazie alla chitarra di Andrea
Parodia nella parlata di Prato della canzone LE DÈSERTEUR di Boris Vian (1954), ricalcata sulla traduzione di Giorgio Calabrese (Il disertore - 1971). Grazie alla chitarra di Andrea
BENEDETTO XVI - I' PAPA DISERTORE
(continua)
(continua)
24/11/2021 - 00:10
Roma non si vende
2021
Roma non si vende
Gianpaolo “Picchio” Picchiami - Voce, Cori
Francesco “Sandokan” Antonozzi - Voce, Cori, Trombone, Arrangiamento Fiati
Fabio “Scopa” Santarelli - Chitarra
Michele Frontino - Basso
Luca Fortunato - Batteria
Enrico Luciani - Chitarra
Maurizio Gregori - Cori, Sax
Giovanni Todaro - Tromba
Michele Fortunato - Trombone
Stefano “ Kino” Ferri - Cori
Maurizio Bardo - Cori
Roma non si vende
Gianpaolo “Picchio” Picchiami - Voce, Cori
Francesco “Sandokan” Antonozzi - Voce, Cori, Trombone, Arrangiamento Fiati
Fabio “Scopa” Santarelli - Chitarra
Michele Frontino - Basso
Luca Fortunato - Batteria
Enrico Luciani - Chitarra
Maurizio Gregori - Cori, Sax
Giovanni Todaro - Tromba
Michele Fortunato - Trombone
Stefano “ Kino” Ferri - Cori
Maurizio Bardo - Cori
Gente per bene co’ le sirene vanno a lavorà,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2021 - 17:47
Gdy tak siedzimy nad bimbrem
Riccardo Gullotta
MENTRE STIAMO QUI SEDUTI A BERE ACQUAVITE CLANDESTINA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 17/11/2021 - 20:07
Passe-partout
1978
Ti darò tutti quanti i miei anni felici
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 16/11/2021 - 18:01
Le mosche non hanno anima
album: Abitare A Cinecittà... (1978)
Chi bazzica l’odierna scena indie si stupirà forse della modernità di questa voce, una modernità fatta di coraggio e di grande libertà creativa, del tutto lontana sia dal bel canto sia dagli stilemi del rock italico dell’epoca, per volgersi invece a quanto di più stimolante veniva dall’estero. Prendete, a controprova, “Le mosche non hanno anima” che originariamente chiudeva il lato A: si tratta di un pezzo duro, di forte denuncia politico-sociale, che si muove sostanzialmente su due accordi, con un esplicito riferimento musicale al Lou Reed di “Walk in the wild side” e un testo di indubbia forza espressiva.
Verso la stratosfera - Roberta D'Angelo - 1978 - ...Abitare a Cinecittà...)
Chi bazzica l’odierna scena indie si stupirà forse della modernità di questa voce, una modernità fatta di coraggio e di grande libertà creativa, del tutto lontana sia dal bel canto sia dagli stilemi del rock italico dell’epoca, per volgersi invece a quanto di più stimolante veniva dall’estero. Prendete, a controprova, “Le mosche non hanno anima” che originariamente chiudeva il lato A: si tratta di un pezzo duro, di forte denuncia politico-sociale, che si muove sostanzialmente su due accordi, con un esplicito riferimento musicale al Lou Reed di “Walk in the wild side” e un testo di indubbia forza espressiva.
Verso la stratosfera - Roberta D'Angelo - 1978 - ...Abitare a Cinecittà...)
Le spie controllavano i respiri
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 16/11/2021 - 17:47
Jacob il ladro
2021
Jacob fu un anarchico francese, un Robin Hood dei primi del secolo, il personaggio che ispirò "Arsenio Lupin".
Ne ho conosciuto le vicende dalla puntata di questa settimana di seunribellespento.
Qui il podcast completo.
Sabato 28 agosto 1954 – La siringa era pronta da tempo. Alexandre osservò la pioggia che continuava a cadere incessantemente, formando una cupa foschia sopra le case. Tutt’a un tratto sulle sue labbra aleggiò un pallido sorriso. Chiamò a sé Negro che, docile, lo raggiunse accucciandosi fra le sue gambe. “Negro, vecchio mio, è arrivato il momento di andarcene, sai?”, disse. Poi, con in mano la siringa, Alexandre si avvicinò al vecchio cocker. Lo accarezzò per l’ultima volta, e dopo averlo stretto a sé, con delicatezza, gli iniettò la dose letale di morfina. Alexandre e Negro rimasero a lungo così, in silenzio, stretti l’uno all’altro. Nello sguardo dell’uomo non c’era... (continua)
Jacob fu un anarchico francese, un Robin Hood dei primi del secolo, il personaggio che ispirò "Arsenio Lupin".
Ne ho conosciuto le vicende dalla puntata di questa settimana di seunribellespento.
Qui il podcast completo.
Sabato 28 agosto 1954 – La siringa era pronta da tempo. Alexandre osservò la pioggia che continuava a cadere incessantemente, formando una cupa foschia sopra le case. Tutt’a un tratto sulle sue labbra aleggiò un pallido sorriso. Chiamò a sé Negro che, docile, lo raggiunse accucciandosi fra le sue gambe. “Negro, vecchio mio, è arrivato il momento di andarcene, sai?”, disse. Poi, con in mano la siringa, Alexandre si avvicinò al vecchio cocker. Lo accarezzò per l’ultima volta, e dopo averlo stretto a sé, con delicatezza, gli iniettò la dose letale di morfina. Alexandre e Negro rimasero a lungo così, in silenzio, stretti l’uno all’altro. Nello sguardo dell’uomo non c’era... (continua)
Cresci tra gli odori di lavanda
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 14/11/2021 - 18:58
Von der Kindsmörderin Marie Farrar
originariamente inserita come canzone originale, è in effetti una traduzione di Brecht.
MARIA FARRAR
(continua)
(continua)
inviata da Alberto Scotti 13/11/2021 - 18:14
Leonard Nimoy
2021
Canzoni dalla soffitta
Un brano atipico per il mondo musicale di Cisco ispirato da una canzone dell’amico rapper Marco Benati, in arte Benna, dedicata al proprio figlio. Ha come riferimento le nuove generazioni, Cisco parla a loro, ai più giovani, quasi fossero dei figli. Il personaggio del titolo lo conoscono tutti, è il grande “Leonard Nimoy”, il capitan Spock di Star Trek, a cui è attribuita la frase «Tieni le orecchie alte Leonard Nimoy perché i costumi li hanno sia i pagliacci che gli eroi». Un ottimo consiglio per navigare nel mondo della vita.
Canzoni dalla soffitta
Un brano atipico per il mondo musicale di Cisco ispirato da una canzone dell’amico rapper Marco Benati, in arte Benna, dedicata al proprio figlio. Ha come riferimento le nuove generazioni, Cisco parla a loro, ai più giovani, quasi fossero dei figli. Il personaggio del titolo lo conoscono tutti, è il grande “Leonard Nimoy”, il capitan Spock di Star Trek, a cui è attribuita la frase «Tieni le orecchie alte Leonard Nimoy perché i costumi li hanno sia i pagliacci che gli eroi». Un ottimo consiglio per navigare nel mondo della vita.
Imparerai che è meglio vivere a colori e accenti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/11/2021 - 15:49
Percorsi:
Eroi, Guerra alla Terra
Cosa lasciamo
2021
Canzoni dalla soffitta
Il secondo brano dedicato alle nuove generazioni, in cui si mette a confronto ciò che abbiamo ricevuto e ciò che lasciamo a chi verrà dopo di noi. Nel coro voci di bambini, figli di musicisti e amici dell’artista riuniti in un improvvisato «Coro di Capitan fagiano» che rende la canzone divertente e leggera.
Canzoni dalla soffitta
Il secondo brano dedicato alle nuove generazioni, in cui si mette a confronto ciò che abbiamo ricevuto e ciò che lasciamo a chi verrà dopo di noi. Nel coro voci di bambini, figli di musicisti e amici dell’artista riuniti in un improvvisato «Coro di Capitan fagiano» che rende la canzone divertente e leggera.
Cosa volete mai, ho mille figli
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/11/2021 - 15:44
Percorsi:
Guerra alla Terra
Rosso un fiore
[1997]
Testo e musica di Della Mea
Dall'album "Ho male all'orologio"
Testo e musica di Della Mea
Dall'album "Ho male all'orologio"
Mi hanno detto il comunismo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/11/2021 - 12:31
Love Canal
Riccardo Venturi, 11-11-2021 20:43
Nota del traduttore. Perché il Love Canal si chiami davvero così, è spiegato fin dalle prime righe dell'introduzione copiaincollata integralmente da it.wikipedia. Quindi, nella traduzione avrei dovuto lasciare il nome del canale così com'è, o al massimo mettere “Canale Love”. “Love” è un cognome piuttosto comune in ogni paese anglofono. Però, vista la storia altamente edificante raccontata in questa canzone, in modo del tutto arbitrario ho tradotto come fosse il “Canale dell'Amore”. Mi è venuto in mente che, in fondo, si trattava davvero di un “canale dell'amore”, di amore per i quattrini e per il profitto, naturalmente. Un canale che portava tutto questo grande amore, in forma di diossina e altri veleni, attraverso bei prati, linde casette, nella scuolina dei bambini, nelle pance delle future mamme, a due passi dalle famose cascate del Niagara. [RV]
Nota del traduttore. Perché il Love Canal si chiami davvero così, è spiegato fin dalle prime righe dell'introduzione copiaincollata integralmente da it.wikipedia. Quindi, nella traduzione avrei dovuto lasciare il nome del canale così com'è, o al massimo mettere “Canale Love”. “Love” è un cognome piuttosto comune in ogni paese anglofono. Però, vista la storia altamente edificante raccontata in questa canzone, in modo del tutto arbitrario ho tradotto come fosse il “Canale dell'Amore”. Mi è venuto in mente che, in fondo, si trattava davvero di un “canale dell'amore”, di amore per i quattrini e per il profitto, naturalmente. Un canale che portava tutto questo grande amore, in forma di diossina e altri veleni, attraverso bei prati, linde casette, nella scuolina dei bambini, nelle pance delle future mamme, a due passi dalle famose cascate del Niagara. [RV]
Il Canale dell'Amore
(continua)
(continua)
11/11/2021 - 20:45
Folsom Prison Blues
cover metrica
IL BLUES DELLA PRIGIONE DI FOLSOM
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 10/11/2021 - 23:15
Roberto Benigni: Paese
[1980]
C'era una volta Roberto Benigni; anzi, non c'è mai stato e, come tanti, io me lo sono sognato. Paff! Verso la fine degli annisettànta, da ragazzotto, andavo a dormire e sognavo tale “Benigni” che una volta moccolava come un turco in una specie di grammelot, un'altra cantava cose strane sugli incazzati e sul corpo sciolto, un'altra ancora voleva bene a Berlinguer e si faceva mettere incinta dalla miseria assieme a talaltro Carlo Monni...boh, vabbè, però tutto sommato erano bei sogni, un'alternativa a quelli dove sognavo la ragazzina che me la dava -solo in sogno, naturalmente- o di diventare astronauta o dinosauro. Ma certo che me lo sognavo; a dire il vero, sembra che un “Roberto Benigni” esista per davvero, ma non può essere di certo lui. Un caso di omonimia come ce ne sono tanti; io stesso ci ho il Riccardo Venturi fotografo di Roma, il Riccardo Venturi tenente dei RIS, il Riccardo... (continua)
C'era una volta Roberto Benigni; anzi, non c'è mai stato e, come tanti, io me lo sono sognato. Paff! Verso la fine degli annisettànta, da ragazzotto, andavo a dormire e sognavo tale “Benigni” che una volta moccolava come un turco in una specie di grammelot, un'altra cantava cose strane sugli incazzati e sul corpo sciolto, un'altra ancora voleva bene a Berlinguer e si faceva mettere incinta dalla miseria assieme a talaltro Carlo Monni...boh, vabbè, però tutto sommato erano bei sogni, un'alternativa a quelli dove sognavo la ragazzina che me la dava -solo in sogno, naturalmente- o di diventare astronauta o dinosauro. Ma certo che me lo sognavo; a dire il vero, sembra che un “Roberto Benigni” esista per davvero, ma non può essere di certo lui. Un caso di omonimia come ce ne sono tanti; io stesso ci ho il Riccardo Venturi fotografo di Roma, il Riccardo Venturi tenente dei RIS, il Riccardo... (continua)
In paese…noi tutti ci siamo nati,
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 10/11/2021 - 21:26
Lakkolaulu Pajalasta
anonimo
Riccardo Venturi, 10-11-2021 19:21
Canzone degli scioperanti di Pajala
(continua)
(continua)
10/11/2021 - 19:22
Il fiore che ho davanti
tratto dall'album "Inattesi" (U.d.U. Records, New Model Label - 2018)
“Il fiore che ho davanti” è il mio no alla Guerra. E’ una canzone che cerca di non smettere di vedere la possibilità di scelta, la possibilità dell’umanità di non schierarsi dalla parte del male trovando quindi nella bellezza (che se si vuole, la si può trovare ovunque, come i fiori) la salvezza. Nel testo ho voluto calcare il contrasto tra le sensazioni umane e la crudeltà della guerra che distoglie da tutto: quando passa un aereo l’uomo chiude gli occhi non solo per paura ma anche per non voler vedere. (Davide Peron)
Passa un aereo, passa un aereo
(continua)
(continua)
inviata da Eleonora Fontana 10/11/2021 - 11:30
Mamma se solo sapessi
tratta dall'Album "Imbastir parole" (This Play music, 2014)
Questo videoclip è il frutto di un lavoro d'equipe formata da più soggetti che hanno messo tutta la loro professionalità in campo:
l'associazione "IV NOVEMBRE - Ricercatori Storici" di Schio (VI), il regista Michele Reghellin con l'apporto fondamentale di Andrea Colbacchini, Davide Peron e il musicista co-autore della canzone Roberto Dalla Vecchia.
Davide Peron - cantautore
"La Guerra ci appartiene, ci riguarda e ci tocca da vicino. Oggi come ieri. Il nostro compito è quello di non dimenticarlo mai: l'uomo vivrà sempre la possibilità di scontrarsi con l'orrore della malvagità.
Da qui nasce il mio desiderio di creare una canzone che potesse ricordare cosa è stato e far riflettere su quello che l'uomo può correre il rischio di essere ancora: un carnefice.
Dalla Storia si può e si deve imparare! Quindi ho deciso di dare non... (continua)
Questo videoclip è il frutto di un lavoro d'equipe formata da più soggetti che hanno messo tutta la loro professionalità in campo:
l'associazione "IV NOVEMBRE - Ricercatori Storici" di Schio (VI), il regista Michele Reghellin con l'apporto fondamentale di Andrea Colbacchini, Davide Peron e il musicista co-autore della canzone Roberto Dalla Vecchia.
Davide Peron - cantautore
"La Guerra ci appartiene, ci riguarda e ci tocca da vicino. Oggi come ieri. Il nostro compito è quello di non dimenticarlo mai: l'uomo vivrà sempre la possibilità di scontrarsi con l'orrore della malvagità.
Da qui nasce il mio desiderio di creare una canzone che potesse ricordare cosa è stato e far riflettere su quello che l'uomo può correre il rischio di essere ancora: un carnefice.
Dalla Storia si può e si deve imparare! Quindi ho deciso di dare non... (continua)
Mamma se solo sapessi
(continua)
(continua)
inviata da Eleonora Fontana 10/11/2021 - 11:26
Pozzanghera nera il 18 aprile
II ed. dicembre 1954 di E' fatto giorno con 10 Tavole di Aldo Turchiaro, p. 79
Musicata dai Crifiu in "Il Sud ci fu padre e nostra madre l'Europa" al minuto 1:07:05
Musicata dai Crifiu in "Il Sud ci fu padre e nostra madre l'Europa" al minuto 1:07:05
Carte abbaglianti e pozzanghere nere
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 10/11/2021 - 09:52
Otranto
2021
Otranto
Inserisco qui la versione tratta dallo spettacolo dei Crifiu "Il Sud ci fu padre e nostra madre l'Europa", che cita un monologo di Carmelo Bene tratto da Nostra Signora dei Turchi
Otranto
Inserisco qui la versione tratta dallo spettacolo dei Crifiu "Il Sud ci fu padre e nostra madre l'Europa", che cita un monologo di Carmelo Bene tratto da Nostra Signora dei Turchi
Lingua di mare
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 10/11/2021 - 09:28
Canto per Europa [stralcio]
[2021]
Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Paolo Rumiz
Musica d’accompagnamento / Musical accompaniment / Accompagnement musical / Musiikillinen säestys:
OP3 – SmyrnAe
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Dimitris Mitropapas: Concept, Drums & Programming
Andreas Bogas: Piano & Synth
Giorgos Bavelas: Bass
Adrianos Katsouris: Percussion
Pavlos Chountalas: Pontian Lyre & Percussion
Irene Mantopoulou: Bass
Album: SmyrnAe
Da Il mestiere di leggere di Pina Bertoli
Paolo Rumiz scrive un poema che ricorda le sonorità de La cotogna di Istanbul, ma al tempo stesso, nel richiamare il mito della fondazione del nostro continente, si interroga sulle sue origini, sui suoi valori, sui suoi strappi e sulle sue lacerazioni: in un dittico ideale con Il filo infinito.
«Una cintura di costellazioni ornava le murate della barca come segno d’augurio per il viaggio.»
Una... (continua)
Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Paolo Rumiz
Musica d’accompagnamento / Musical accompaniment / Accompagnement musical / Musiikillinen säestys:
OP3 – SmyrnAe
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Dimitris Mitropapas: Concept, Drums & Programming
Andreas Bogas: Piano & Synth
Giorgos Bavelas: Bass
Adrianos Katsouris: Percussion
Pavlos Chountalas: Pontian Lyre & Percussion
Irene Mantopoulou: Bass
Album: SmyrnAe
Da Il mestiere di leggere di Pina Bertoli
Paolo Rumiz scrive un poema che ricorda le sonorità de La cotogna di Istanbul, ma al tempo stesso, nel richiamare il mito della fondazione del nostro continente, si interroga sulle sue origini, sui suoi valori, sui suoi strappi e sulle sue lacerazioni: in un dittico ideale con Il filo infinito.
«Una cintura di costellazioni ornava le murate della barca come segno d’augurio per il viaggio.»
Una... (continua)
…E dopo aver libato vino e miele
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 7/11/2021 - 23:12
Percorsi:
Esili e esiliati
Giro immondo
la registrazione non è delle migliori, per cui avendo il cd originale ho potuto trovare il testo completo
(Mauro)
(Mauro)
Grazie Mauro - abbiamo inserito il testo corretto che ci hai inviato
7/11/2021 - 18:03
L'Uno (La pace è un cormorano)
Qui intitolata "La pace è un cormorano"
“La pace è un cormorano” appartiene al pacifismo della sua vena cristiano-sociale (sì, a suo modo era pure credente).
Alessio Lega, dalle note del disco
Alessio Lega, dalle note del disco
LA PACE È UN CORMORANO
(continua)
(continua)
7/11/2021 - 16:20
Henry Martin
anonimo
HENRY MARTIN (Henry Martin)
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:58
The Braes o' Killiecrankie
anonimo
SUI PENDII DI KILLIECRANKIE (Killiecrankie)
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:57
Lough Sheelin Side
anonimo
Il LAGO DI SHEELIN (Lough Sheelin Side)
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:55
Bard of Armagh
anonimo
IL BARDO DI ARMAGH (The Bard of Armagh)
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:54
She Moved Through the Fair
LEI ATTRAVERSA IL MERCATO (She Moved Through the Fair)
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:53
The Foggy Dew
anonimo
Cover metrica per essere cantata a tempo [GB]
RUGIADA NEBBIOSA
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:51
The Auld Triangle
Cover metrica per essere cantata a tempo [GB]
IL TRIANGOLO ODIOSO (The Ould Triangle)
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:50
Mo Ghile Mear
Cover metrica per essere cantata a tempo [GB]
ERO DOLCE PER L’AMORE (Mo Ghile Mear - Our Hero)
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:49
Joan Baez: The Lily Of The West
E' una cover metrica. Cerco di mantenere anche le rime che sono quasi sempre parte integrante della canzone. [GB]
IL GIGLIO DEL WEST (The Lily of the West)
(continua)
(continua)
inviata da Gianni Barnini 5/11/2021 - 12:47
צװישן די בערג די גרינע
Riccardo Venturi, 4-11-2021 22:36
Tra le verdi montagne
(continua)
(continua)
4/11/2021 - 22:37
Crazy for football
2021
Crazy For Footbal O.S.T.
E' la canzone finale (alla fine dei tioli di coda) del film "Crazy for football", che narra le vicende della nazionale di calcio a 5 per malati psichiatrici.
www.crazyforfootball.org
Con l'omonimo film era stato girato un documentario nel 2016
Crazy For Footbal O.S.T.
E' la canzone finale (alla fine dei tioli di coda) del film "Crazy for football", che narra le vicende della nazionale di calcio a 5 per malati psichiatrici.
www.crazyforfootball.org
Con l'omonimo film era stato girato un documentario nel 2016
Siamo quelli che sono in pigiama
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 2/11/2021 - 14:17
While My Guitar Gently Weeps
MENTRE LA MIA CHITARRA PIANGE DOLCEMENTE
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 31/10/2021 - 20:54
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
3x. Versione italiana come canto partigiano
3x. Italian version as Partisan song
The song is no true (= translated or adapted) version of the Warszawianka, but appears to be clearly a Partisan song to the tune of the Warszawianka (or rather, of A las barricadas! - many Italians had fought in the Spanish civil war and they no doubt knew the song in that form). Its form as an “Alpine choir” is also a sign, because most of the Italian partisan war took place in mountainous areas of Northern Italy under Nazi occupation. No further information on the song is available at present; I have transcribed the lyrics as they are sung and provided an English translation. Research is going on. [RV]
3x. Italian version as Partisan song
The song is no true (= translated or adapted) version of the Warszawianka, but appears to be clearly a Partisan song to the tune of the Warszawianka (or rather, of A las barricadas! - many Italians had fought in the Spanish civil war and they no doubt knew the song in that form). Its form as an “Alpine choir” is also a sign, because most of the Italian partisan war took place in mountainous areas of Northern Italy under Nazi occupation. No further information on the song is available at present; I have transcribed the lyrics as they are sung and provided an English translation. Research is going on. [RV]
Quando il nemico ci sfida a morte [1]
(continua)
(continua)
inviata da Borec + RV 30/10/2021 - 14:39
Io son' una
***
Ho girato per la Morgue tutta notte,
(continua)
(continua)
inviata da Stefano 30/10/2021 - 13:51
Armando e Primo
Armando e Primo. Testo di Tullio Bugari, musica di Silvano Staffolani, eseguita dal Duo Acefalo (Silvano Staffolani e Lorenzo Cantori). Dedicata ad Armando Magnani e Primo Panti, fucilati l'8 e il 9 febbraio 1944, nello stesso luogo e a distanza di poche ore uno dall'altro, in via delle Orfane a Jesi (An).
Ad uno dei due toccò una sventagliata di mitra, i cui colpi hanno lasciato i segni sul muro, visibili ancora oggi, come un volto che si è impresso lì e sembra guardarti quando vi passi davanti, e che fa di quel muro un vero monumento alla Memoria, da conservare.
Dall'atlante delle stragi nazifasciste:
La repressione nazifascista nel territorio jesino si fece più decisa e spietata in seguito al verificarsi, il 17 gennaio 1944, dell’uccisione del fondatore del Fascio repubblicano di Jesi, Antonio Blasetti, colpito a morte con un’arma da fuoco sulla soglia di casa. Imputando verosimilmente... (continua)
Ad uno dei due toccò una sventagliata di mitra, i cui colpi hanno lasciato i segni sul muro, visibili ancora oggi, come un volto che si è impresso lì e sembra guardarti quando vi passi davanti, e che fa di quel muro un vero monumento alla Memoria, da conservare.
Dall'atlante delle stragi nazifasciste:
La repressione nazifascista nel territorio jesino si fece più decisa e spietata in seguito al verificarsi, il 17 gennaio 1944, dell’uccisione del fondatore del Fascio repubblicano di Jesi, Antonio Blasetti, colpito a morte con un’arma da fuoco sulla soglia di casa. Imputando verosimilmente... (continua)
E questa è la storia, la storia di un muro
(continua)
(continua)
inviata da Tullio Bugari 30/10/2021 - 11:35
She Moved Through the Fair
Riccardo Venturi, 29-10-2021 22:28
Camminava per il mercato
(continua)
(continua)
29/10/2021 - 22:29
Icaro
[1998]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Alessio Lega
Album: Mala Testa
Questa è la storia di un impiegato che sta dietro il suo computer, che ha smesso di vivere, che ha barattato la tranquillità con la vita. [...]E poi incomprensibilmente arriva l’amore... (Alessio Lega) [il Deposito]
Segue l’ultima strofa della poesia Icarus di Edward Field, nato a Brooklyn da famiglia ashkenazita. L’autore fu arruolato nell’Aviazione degli Stati Uniti durante la 2^ guerra mondiale. Icaro è la figura di un reduce, di un eroe di guerra combattuto tra smarrimento e alienazione
english
italiano
[…] And nightly Icarus probes his wound
And daily in his workshop, curtains carefully drawn,
Constructs small wings and tries to fly
To the lighting fixture on the ceiling:
Fails every time and hates himself for trying.
He had thought himself a hero, had acted... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Alessio Lega
Album: Mala Testa
Questa è la storia di un impiegato che sta dietro il suo computer, che ha smesso di vivere, che ha barattato la tranquillità con la vita. [...]E poi incomprensibilmente arriva l’amore... (Alessio Lega) [il Deposito]
Segue l’ultima strofa della poesia Icarus di Edward Field, nato a Brooklyn da famiglia ashkenazita. L’autore fu arruolato nell’Aviazione degli Stati Uniti durante la 2^ guerra mondiale. Icaro è la figura di un reduce, di un eroe di guerra combattuto tra smarrimento e alienazione
english
italiano
[…] And nightly Icarus probes his wound
And daily in his workshop, curtains carefully drawn,
Constructs small wings and tries to fly
To the lighting fixture on the ceiling:
Fails every time and hates himself for trying.
He had thought himself a hero, had acted... (continua)
(per Marta)
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 29/10/2021 - 18:58
Lucho
2021
Canzoni dalla soffitta
Dedicata a Luis Sepúlveda
La canzone dedicata a Luis Sepulveda, grande scrittore cileno scomparso nel 2020, ripercorre il rapporto fra i due artisti che Cisco descrive così: «Per noi che lo abbiamo conosciuto e frequentato la sua scomparsa è stata una grande perdita. Non negava mai un incontro o un momento di confronto, spesso utile per sviluppare idee e scrivere canzoni ispirate anche dai personaggi dei suoi libri. Sarà sempre nei nostri cuori.»
Canzoni dalla soffitta
Dedicata a Luis Sepúlveda
La canzone dedicata a Luis Sepulveda, grande scrittore cileno scomparso nel 2020, ripercorre il rapporto fra i due artisti che Cisco descrive così: «Per noi che lo abbiamo conosciuto e frequentato la sua scomparsa è stata una grande perdita. Non negava mai un incontro o un momento di confronto, spesso utile per sviluppare idee e scrivere canzoni ispirate anche dai personaggi dei suoi libri. Sarà sempre nei nostri cuori.»
Y la lucha seguirà hasta cerrar las venas abiertas de America Latina*
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 29/10/2021 - 17:27
Per sempre giovani
2021
Canzoni dalla soffitta
Nel dicembre 2015 Riccardo scriveva sul blog questo articolo in cui ricordava la strage del 6 dicembre 1990 al liceo Salvemini di Casalecchio di Reno e osservava che non c'era una canzone dedicata. Ne era stata adattata una dei Gang: 6 dicembre 1990.
Adesso Cisco ne ha scritta una che è anche la colonna sonora di un documentario.
Per dodici ragazzi senza una canzone
Sarebbe inutile cercare, anche tra le quasi venticinquemila canzoni di questo sito, qualcosa che parli della strage dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. Nulla. Perché, in realtà, pare non sia successo nulla. Il sei dicembre millenovecentonovanta, a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, non è successo nulla. Alle ore dieci e trentasei di quel giorno, a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, non è successo assolutamente nulla. Un semplice guasto... (continua)
Canzoni dalla soffitta
Nel dicembre 2015 Riccardo scriveva sul blog questo articolo in cui ricordava la strage del 6 dicembre 1990 al liceo Salvemini di Casalecchio di Reno e osservava che non c'era una canzone dedicata. Ne era stata adattata una dei Gang: 6 dicembre 1990.
Adesso Cisco ne ha scritta una che è anche la colonna sonora di un documentario.
Per dodici ragazzi senza una canzone
Sarebbe inutile cercare, anche tra le quasi venticinquemila canzoni di questo sito, qualcosa che parli della strage dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. Nulla. Perché, in realtà, pare non sia successo nulla. Il sei dicembre millenovecentonovanta, a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, non è successo nulla. Alle ore dieci e trentasei di quel giorno, a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, non è successo assolutamente nulla. Un semplice guasto... (continua)
Un biglietto nella smemo questo è solo per te
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 29/10/2021 - 16:37
1915
This song tells the story of a young father who, in 1915, is sent to the trenches. Among fear, human weaknesses and all kind of challenges, he realizes one thing: this will not be the last war, or the last son, or the last year of the world.
Millenovencentoquindici, un anno come tanti
(continua)
(continua)
inviata da Francesca 28/10/2021 - 02:18
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Avventure di carta
Quanto mare che ci puoi trovare
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 27/10/2021 - 22:24
Percorsi:
Liberi uccelli
Il Duomo
27-10-2021
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
Musica / Music / Musique / Sävel: Francesco Guccini, L'uomo (1971)
E insomma, sembra che ci siano serie probabilità (leggasi: seri rischi) che Silvio B., terminato il settennato di Sergio Mattarella, venga eletto alla più alta Carica dello Stato. Il Berlusca presidente della repubblica. Capisco qui, e molto bene, l'indecisione espressa dal comico Maurizio Crozza: da un lato, come ogni cittadina e cittadino d'Italia che ancora mantenga un barlume di dignità, è inorridito da questa ipotesi; dall'altro, in quanto comico, ne è entusiasta perché, per ben sette anni, avrà quotidiano ed infinito materiale su cui lavorare. Oramai grave d'anni e tenuto insieme con il Vinavil, Silvio B. (che, in realtà, è morto sei anni fa, ma che viene tenuto artificialmente in stato di zombie grazie ad oscuri procedimenti che non devono... (continua)
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
Musica / Music / Musique / Sävel: Francesco Guccini, L'uomo (1971)
E insomma, sembra che ci siano serie probabilità (leggasi: seri rischi) che Silvio B., terminato il settennato di Sergio Mattarella, venga eletto alla più alta Carica dello Stato. Il Berlusca presidente della repubblica. Capisco qui, e molto bene, l'indecisione espressa dal comico Maurizio Crozza: da un lato, come ogni cittadina e cittadino d'Italia che ancora mantenga un barlume di dignità, è inorridito da questa ipotesi; dall'altro, in quanto comico, ne è entusiasta perché, per ben sette anni, avrà quotidiano ed infinito materiale su cui lavorare. Oramai grave d'anni e tenuto insieme con il Vinavil, Silvio B. (che, in realtà, è morto sei anni fa, ma che viene tenuto artificialmente in stato di zombie grazie ad oscuri procedimenti che non devono... (continua)
Senza l'ultima parola, frase saggia da citarsi,
(continua)
(continua)
27/10/2021 - 14:28
Percorsi:
Violenza sui Primi Ministri
Scarborough Fair/Canticle, provided with The Elfin Knight, Whittingham Fair and Rosemary Lane, and with an Appendix on Riddles Wisely Expounded
"La Fiera del Perdono", la versione italiana dei Califfi (1968)
"La Fiera del Perdono", Italian cover of "Scarborough Fair", by Califfi (1968)
"La Fiera del Perdono", Italian cover of "Scarborough Fair", by Califfi (1968)
Inserita poi nell'album (all'epoca si diceva: "33 giri") intitolato "Così ti amo", del 1969. Il testo italiano è di Franco Boldrini, che era stato bassista nel gruppo di supporto del popolare cantante Edoardo Vianello. I Califfi vennero fondati a Firenze nel 1965 e restarono in attività fino al 1973, venendo definitivamente sciolti nel 1976. La cover è adattata ad un ambiente tipicamente italiano e, come di consueto in tante versioni nostrane di quegli anni, estremamente "romanticizzata" per non dire sdolcinata. Completamente persa la componente dei "compiti impossibili". E' però assai fedele all'originale dal punto di vista musicale. [RV]
La Fiera del Perdono
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/10/2021 - 08:00
Il crocifisso dell'ARCI di San Miniato
Marco Mangani
[14-7-2012]
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Marco Mangani
Musica / Music / Musique / Sävel: Pardo Fornaciari
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat: CONTROcanto Pisano, Marco Mangani, Pardo Fornaciari
La presente canzoncina, che qui inserisco in una delle mie consuete ore antelucane in un ventoso e alquanto freddino albeggiar d'autunno, è ripresa dall'interessante opuscolo, disponibile in formato .pdf, intitolato I Canti Anarchici e Anticlericali, a cura di CONTROcanto Pisano. Contiene moltissimi canti già presenti in questo sito, ma di questo non ne avevamo notizia, anche perché estremamente “localizzato”. Narra, invero, di un episodio avvenuto oramai alcuni anni fa, nel 2012; autore ne è Marco Mangani, membro e socio della UAAR di Firenze, che qui sotto vediamo, il 22 agosto 2018 presso il circolo di San Bartolo a Cintoia (a due passi da casa mia, vabbé facciamo... (continua)
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Marco Mangani
Musica / Music / Musique / Sävel: Pardo Fornaciari
Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat: CONTROcanto Pisano, Marco Mangani, Pardo Fornaciari
La presente canzoncina, che qui inserisco in una delle mie consuete ore antelucane in un ventoso e alquanto freddino albeggiar d'autunno, è ripresa dall'interessante opuscolo, disponibile in formato .pdf, intitolato I Canti Anarchici e Anticlericali, a cura di CONTROcanto Pisano. Contiene moltissimi canti già presenti in questo sito, ma di questo non ne avevamo notizia, anche perché estremamente “localizzato”. Narra, invero, di un episodio avvenuto oramai alcuni anni fa, nel 2012; autore ne è Marco Mangani, membro e socio della UAAR di Firenze, che qui sotto vediamo, il 22 agosto 2018 presso il circolo di San Bartolo a Cintoia (a due passi da casa mia, vabbé facciamo... (continua)
Lo vidi una mattina
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/10/2021 - 06:14
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
The Rising of the Moon
Dimmi, allora, dimmi O'Farrell, perché corri tu così?
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/10/2021 - 17:54
Signora Aquilone
2019
#notengocasa
#notengocasa
Son passati 30 anni signora Aquilone
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 25/10/2021 - 17:08
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