Dopo avere letto la (consuetamente) bella versione francese di Marco Valdo M.I., mi è venuto in mente anche di parlare due secondi dell’origine della parola “ghetto”. Forse, chissà, lo avevo già fatto da qualche parte; ma sarà bene rinfrescare la cosa.
Le ipotesi più accreditate parlano di un’antica origine veneziana. Nell’area di quello che ancora adesso si chiama Campo del Ghetto Novo esisteva, fin da tempi immemorabili, una fonderia. Il nome dell’intero quartiere deriva quindi dal veneziano Geto, ovvero “getto”, la colata del metallo fuso (termine ancora comunemente usato in metallurgia).
Quando, il 29 marzo 1516, la Serenissima Repubblica decretò che il Geto Novo sarebbe diventato la sede dei “Serragli degli Ebrei”, la comunità ebraica veneziana era di origine più che variopinta: era formata da ebrei italiani (o “italkiani”), francesi e tedeschi (Ashkenaziti). Nella pronuncia di questi... (continua)
Nota. Oramai molto raramente scrivo delle cose col mio nome e cognome. Ma ogni tanto mi torna in mente, e questo è uno di quei momenti. Lo schifo che mi pervade è immenso: questo il motivo ultimo. [RV]
Ogni nemico è invenzione di sangue, (continua)
10/10/2023 - 21:43
Dall'orrore all'ascolto.
Ciao grazie per questo primo testo nato dallo "schifo" della guerra.Come diceva Galeano le armi non uccidono per errore ma per orrore.
Io vi mando un ascolto proposto da altreconomia sono 8 podcast con le voci e le cronache di processi di pace costruiti con fatica e poi calpestati. Nel primo episodio tra i protagonisti ostili al dialogo di 30 anni fa c'era già Netaniao. Come diceva Christa Wolf in Cassandra :"tra l' uccidere e il morire c'è un terza via Vivere"
Bandiera palestinese All'inizio dell' episodio 3 del podcast si ricorda che fino al 1993 era vietata la bandiera palestinese e che dopo l accordo di Oslo i soldati israeliani si facevano fotografare insieme ai palestinesi con la bandiera
"Inno dei partigiani di Wilno, parole e musica di Hirsh Glik, tradotto e adattato da Riccardo Venturi e Pardo Fornaciari". In preparazione della Giornata per il Ghetto Insorto - 14 novembre 2023, presso la Goldonetta di Livorno.
Oggi domenica 28 giugno 2023 spippolo dul telefono cercando notizie di Stefano e mi imbatto in questa meraviglia dei tempi andati del liceo grazie di esserci stati ragazzi non vi dimenticheremo mai.
Paolo Consani 18/6/2023 - 13:56
Paolino! Proprio tu!!!!! :-))
Stai sicuro che nemmeno io ti ho dimenticato. E son passati 45 anni.... Io spero che ci risentiamo....sempre che tu non sia 10 giorni già addentrato nel futuro (28 giugno 2023) :-PPP
Un abbraccio forte, ma forte...
ciao Riccardo bella la tua storia del bisnonno, dei muretti a secco e degli asini.
A proposito dei muretti volevo dirti che ho una piccola mansarda a Corenno Plinio sul lago di Como e con Legambiente ogni anno si organizza a Dervio una giornata di ricostruzione dei muretti a secco.
Ti scrivo perchè la settimana prossima nel cineforum che organizzo proietteremo E O di Jerzy Skolimowski gran film di cui saprai tutto.
Nel preparare la scheda di presentazione mi è venuto in mente di allegare un testo con : L'Elogio all'asino di Predrag Matvejevic.
Ho incontrato diverse volte Predrag qui in Italia e a Mostar dove è nato. L'ho amato molto, la sua morte in solitudine a Zagabria il 2 febbraio di 5 anni fa mi ha rattristato tantissimo. Da queste pagine sull'asino si ha un assaggio della sua cultura e della sua umanità.
per comodità del sito ti mando 3 link
Ci sono passato stamani. Ci sono nuove scritte sui muri, deve essere stata occupata per un periodo da un collettivo gay / queer o qualcosa del genere. Ora però hanno messo dei bei blocchi di cemento a chiudere tutte le entrate...
Ci ho passato un po' di tempo anch'io, a volte in compagnia di B., un anarchico sardo. Una sera gli ho anche cantato un pezzetto di questa canzone, ma solo un pezzetto perché è troppo lunga e non me la ricordavo bene a memoria. Ci sono anche entrato dentro e una sera ho fatto la pasta al pomodoro, con due chili di peperoncino come mio solito. Una volta ho fatto anche un volantinaggio assieme alle Uraniane. una di esse, A., sarda pure lei, la hanno ritrovata morta nemmeno due mesi fa a Pisa; aveva 23 anni. Credo le abbiano dedicato un mural da un'altra parte della città, vicino a un altro collettivo squattato. Così va. I blocchi di cemento sono il metodo usuale degli sgomberatori, ne ho visti tirare su parecchi anche in posti che mi hanno riguardato parecchio da vicino; e qui mi fermo. Saluti e grazie per esser passato di fronte a quel posto. Prima o poi, tanto, qualsiasi muro viene abbattuto.
ah sì il mural è qui vicino a casa mia, in viale Corsica prima del sottopasso sotto la ferrovia per andare a Rifredi (nel sottopasso ce n'è anche un altro dedicato a Orso).